domenica 24 maggio 2009

Roma, lettera dei presidi alle famiglie ''non ci sono più soldi''


ROMA-


"Gentili genitori, questa lettera viene inviata contemporaneamente da centinaia di dirigenti scolastici delle scuole statali del Lazio per rendere pubblica la grave emergenza finanziaria in cui si trovano le scuole". Sono state oltre 41.739 le lettere spedite ieri da circa 300 presidi del Lazio aderenti all'Asal (Associazione scuole autonome del Lazio) per dare le cifre della scuola al collasso a causa dei tagli inferti dal governo: non ci sono i soldi per i supplenti (fondi ridotti del 40 %), né per le visite fiscali obbligatorie; da settembre non saranno più garantiti i servizi previsti per legge, come la copertura dell'ora alternativa alla religione. "E per non gravare sul fondo dell'istituto qualche preside si è autotassato per mandare le missive - spiega Paolo Mazzoli, preside del 115esimo circolo e presidente dell'Asal - per il 2009 non abbiamo avuto i fondi per il funzionamento quotidiano delle scuole, cioè per comprare tutto il materiale, perfino quello per le pulizie. Inoltre se nel 2004 ogni classe della materna riceveva 280 euro per il funzionamento amministrativo e didattico, nel 2008 erano 90 e per quest'anno non è arrivato nulla". Scrivono ancora: "non ci sono nemmeno i soldi per i corsi di recupero", che sono a rischio per quest'estate e " il 52 % degli edifici del Lazio non ha certificazioni relative alla sicurezza". E alcune scuole del XX municipio si sono viste recapitare anche 100 euro di multa per la mancata presenza del certificato di prevenzione incendi: "In tempi di casse in rosso - spiega Elisamarzia Vitaliano, dirigente dell'istituto Parco di Veio - anche 100 euro sono preziosissimi. Tanto più che quella certificazione non dobbiamo produrla noi, ma il municipio. Le scuole hanno fatto ricorso, ci manca solo quest'altro salasso".

"Le scuole del Lazio hanno crediti per oltre 170 milioni nei confronti dello Stato per le spese anticipate - aggiunge Pietro Perziani, preside del Viscontino - ma i soldi non arrivano. Da settembre saremo costretti a non pagare più i supplenti per non andare troppo in sofferenza. Dovremo dividere i bambini tra le classi". E poi le visite fiscali rese obbligatorie dal primo giorno di assenza dei docenti come indicato dal ministro Renato Brunetta: "Ad oggi non stiamo pagando le Asl. Perché o andiamo noi in bancarotta o loro", conclude Mazzoli. (20 maggio 2009)


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