martedì 29 dicembre 2009

Prorogato al 14 gennaio 2010 termine presentazione domande supplenti 180 giorni servizio in base D.M. 100 DEL 17 DICEMBRE 2009

Con D.D.G. del 23 dicembre u.s. – disponibile nel sito del MIUR (news del 23/12/2009) - è stato prorogato a Giovedì 14 gennaio 2010 il termine per la presentazione delle domande da parte dei supplenti (docenti e ATA) con 180 giorni di servizio interessati all’inserimento negli elenchi prioritari
in base al D.M. 100 del 17 dicembre 2009.

martedì 22 dicembre 2009

Nuove superiori, per Consiglio Stato servono chiarimenti

Scuola Si complica il cammino di riforma della scuola secondaria superiore che il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, intende a tutti i costi introdurre già a partire dal prossimo anno scolastico: alle opposizioni di sindacati e associazioni di categoria, al problema dei tempi di attuazione divenuti sempre più stretti (se il giudizio delle commissioni parlamentari non arriva potrebbe non bastare la proroga di un mese per le iscrizioni al primo anno già introdotta dal Miur), ora si aggiungono le forte perplessità espresse dal Consiglio di Stato

Le critiche dei giudici di Palazzo Spada, contenute nel documento n. 7149 del 9 dicembre scorso, reso pubblico nelle ultime ore, riguardano più punti della discussa riforma di licei, tecnici e professionali le cui basi poggiano nell'articolo 64, comma 4, del decreto legge n. 112/08: i punti poco chiari sarebbero così rilevanti da indurre il Consiglio di Stato a sospendere le valutazioni di rito e chiedere "che il Ministero dell'istruzione fornisca i chiarimenti richiesti" poiché "non è chiaro se il testo predisposto si mantenga nei limiti della delega".

Il primo punto ritenuto dubbio dai giudici di secondo grado della giustizia amministrativa è di tipo normativo: la bozza di riforma prevede, infatti, che alcuni punti fondamentali (obiettivi specifici di apprendimento, articolazione delle cattedre e definizione degli indicatori per la valutazione) vengano introdotti attraverso un semplice decreto ministeriale.

Il Consiglio di Stato, invece, ritiene che occorra l'approvazione di una legge. Ma un provvedimento di questo tipo necessiterebbe tempi decisamente lunghi vanificando in partenza l'obiettivo del ministro di creare già da settembre delle prime classi sulla base dei nuovi programmi.

Un altro punto ritenuto "debole" è quello dei tetti a piani di studio che ogni singolo istituto dovrebbe scegliere da sé sulla base di esigenze specifiche territoriali: i cosiddetti "curricolo" imposti dal ministero dell'Istruzione - il 20% al primo biennio, il 30% nel secondo biennio e il 20% nel quinto anno - non sembrano bastare a palazzo Spada. Che facendo riferimento al regolamento sull'autonomia della scuola (il dpr n.275/99) fa intendere la necessità di lasciare più margini alle scuole.

I giudici del Consiglio di Stato hanno poi espresso un certo scetticismo sulle procedure che porteranno ai nuovi piani di studio e ai programmi ministeriali: ritengono che sarebbe il caso "che il Ministero dell'istruzione illustri la graduazione di tale passaggio, anche con riguardo alla tutela dell'affidamento degli studenti che, trovandosi nelle situazioni di transito, subiranno una modificazione dell'iter formativo prescelto". I cambiamento, fanno intendere, andrebbe introdotto per vie decisamente più graduali.

Forti perplessità sono state infine esplicitate dal Consiglio di Stato anche sulla revisione degli organi collegiali, responsabili delle strategie principali di ogni singolo istituto superiore: i nuovi regolamenti ministeriali prevedono l'introduzione di dipartimenti, composti da docenti individuato dal collegio dei docenti,a soprattutto l'attuazione di un comitato scientifico formato da docenti e da esperti esterni.

Anche su questo fronte "sarebbe più coerente con l'obiettivo di realizzare l'autonomia - scrive il Consiglio di Stato -, lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all'opportunità di istituire tali organi".

venerdì 18 dicembre 2009

PALERMO - Lega Nazionale per la Difesa del Cane - sezione di Palermo

Lega Nazionale per la Difesa del Cane - sezione di PalermoRifugio del Cane Abbandonato della FavoritaViale Diana,390142 –Palermowww.legadelcane-pa.orgrifugiofavorita@libero.it3405512698Ciao a tutti amici animalisti, Natale è alle porte e nell’aria si respira aria di festa.
Tante sono le associazioni che in questi giorni pre-natalizi si affollano nelle piazze per la raccolta di fondi a favore di bimbi, poveri e animali. Noi siamo una di queste, perché si sa, a Natale si è tutti più buoni e più disponibili a donare/si, e per noi è un momento di grande importanza in quanto il Rifugio che gestiamo è ormai al collasso, sia economico, sia per il numero di cani che ospitiamo, tutti animali abbandonati quasi sempre in condizioni orribili.
Oggi vi chiediamo un piccolo sforzo, un aiuto concreto in quanto noi volontari cerchiamo di dare ai nostri 250 amici pelosi presenti al Rifugio e anche molti randagi, una vita dignitosa, garantendone la dignità e le cure, ossia una buona ciotola di croccantini, scatolette di cibo umido per i più anziani ormai senza denti, cure veterinarie, sterilizzazioni (tutte le femmine sono sterilizzate) e medicine spesso costosissime, coccole ma senza denaro è sempre più difficile. Il Rifugio è gestito da noi volontari che ci occupano dei cani presenti, dalla mattina sino a sera, 365 giorni all’anno.
La situazione del Rifugio del Cane Abbandonato della Favorita è oggi al collasso, in quanto il Comune ha elaborato uno sfratto che va avanti da 16 anni, le Istituzioni danno ben poco – e da anni anche nulla di nulla - per il sostentamento dei cani e gli abbandoni continuano a verificarsi all’ordine del giorno. Ti chiediamo AIUTO: ci sono vari modi per dare una speranza di vita migliore ai nostri cagnolini, puoi sceglierne uno tra quelli sotto elencati, ricordandoti che un piccolo gesto, una piccola spesa, per noi non è drammatica da affrontare, ma per loro è vitale.
Domenica 20 dicembre a Palermo, la nostra associazione allestirà un banchetto di raccolta in piazza Unità d’Italia dalle 10 alle 17. Lì potrai portare in dono croccantini per adulti e cuccioli, scatolette di cibo umido, medicine anche per uso umano, vermifughi. Al banchetto di raccolta ci saranno anche dei simpaticissimi gadget, ideali per fare regali per grandi e piccini ed il calendario RAZZA BASTARDA 2010 firmato da Oliviero Toscani (vedi http://www.legadelcane.org/volantino.htm). ·
Facendo una donazione in denaro nei seguenti modi: Con versamento sul c/c postale intestato a Lega Nazionale per la Difesa del Cane – sezione di Palermo - Viale Diana, 3 - 90142 Palermo - c/c postale N° 13980909; Effettuando un bonifico a: Lega Nazionale per la Difesa del Cane – sezione di Palermo - Viale Diana, 3 - 90142 Palermo – IBAN IT 91 N 01020 04667 000300566810 Banco di Sicilia; Effettuare un versamento direttamente al Rifugio.
Adottando a distanza un cane del Rifugio; costa solo 16 €. al mese e puoi venirlo a trovare e coccolare quando vuoi. E se non sei di Palermo, ti manderemo le foto e un resoconto dettagliato del tuo amico peloso che hai adottato.

Donando una casa ad un cane da noi ospitato: è questo il più bel regalo di Natale che puoi farti e puoi fare ad un cane del Rifugio. Ricorda però che l’adozione di un cane, è un impegno serissimo che richiede la tua disponibilità affettiva e di tempo. Per sapere di più della nostra associazione e sui cagnetti che ospitiamo, puoi visitare il nostro sito: www.legadelcane-pa.org o puoi venirci a trovare ogni giorno, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 14. Fiduciosi, insieme ai nostri cani, ti auguriamo un felice Natale e un Nuovo Anno pieno di gioia e di pace.

I Cani e i Volontari del Rifugio della Favorita

giovedì 10 dicembre 2009

BARCELLONA - E la nave va!

Siamo un gruppo di italiani/e che vivono a Barcellona.

Insieme ad amici (non solo italiani) assistiamo seriamente preoccupati a ciò che avviene in Italia. Certo la crisi c’è anche qua, ma la sensazione è che la situazione nel nostro Paese sia particolare, soprattutto sul lato culturale, umano, relazionale.

Il razzismo cresce, così come l’arroganza, la prepotenza, la repressione, il malaffare, il maschilismo, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro, sempre più subalterno e sempre più precario. I meriti e i talenti delle persone, soprattutto dei giovani, non sono valorizzati. Cresce la cultura del favore, del disinteresse per il bene comune, della corsa al denaro, del privato in tutti i sensi.

In Spagna, negli ultimi mesi, sono usciti molti articoli raccontando quello che avviene in Italia, a volte in toni scandalistici, più spesso in toni perplessi, preoccupati, sconcertati.

Si è parlato dei campi Rom bruciati, dei provvedimenti di chiusura agli immigrati, delle aggressioni, dell’aumento dei gruppi neofascisti, delle ronde, dell’esercito nelle strade, della chiusura degli spazi di libertà e di democrazia, delle leggi ad personam.

Dall’estero abbiamo il vantaggio di non essere quotidianamente bombardati da un’informazione (??) volgare e martellante, da logiche di comunicazione davvero malsane.

E allora: che fare? Prima di tutto capire meglio, confrontarci, quindi provare a reagire. Siamo convinti che ci siano migliaia di esperienze di resistenza, di salvaguardia del territorio, di difesa dei diritti, della salute, di servizi pubblici di qualità. E che vadano sostenute.

Al termine di un percorso che abbiamo appena iniziato, vogliamo quindi organizzare una nave che parta da Barcellona e arrivi a Civitavecchia (o a Genova).

Sarà la nave dei diritti, che ricorderà la nostra Costituzione e la sua origine, laica e pluralista, la centralità della libertà e della democrazia vera, partecipata, trasparente: dai luoghi di lavoro alle scuole, ai quartieri, ai servizi, al territorio. Ricorderà che il pianeta che abbiamo è uno, è questo, questo è il nostro mare, di tutti i popoli. Che chiunque ha diritto di esistere, spostarsi, viaggiare, migrare, come ha diritto che la sua terra non sia sfruttata, depredata. Ricorderà che le menzogne immobilizzano, mentre la verità è rivoluzionaria.

Ricorderà che cultura e arte sono i punti più alti del genere umano, sono fonte di gioia e piacere per chi li produce e per chi ne beneficia, non sono fatte per il mercato.

Ricorderà che esistere può voler dire resistere, difendere la propria e l’altrui dignità, conservare la lucidità, il senso critico e la capacità di giudizio.

Creiamo ponti, non muri.

È un grido di aiuto e solidarietà, che vogliamo unisca chi sta assistendo da fuori a un imbarbarimento pericoloso a coloro che già stanno resistendo e non devono essere lasciati/e soli/e.

Non siamo un partito, non siamo una fondazione, non sventoliamo bandiere, tanto meno bianche. Siamo piuttosto un movimento di cittadini/e che non gode di alcun finanziamento.

Potete contattarci fin da subito all’indirizzo e-mail: contatto@losbarco.org

Guardate il blog: www.losbarco.org

Quando e come

La nave, un servizio di linea di cui occuperemmo una parte, dovrebbe partire giovedì 24 GIUGNO sera e rientrare domenica 27 GIUGNO sera. Durante il viaggio prevediamo di svolgere attività di vario tipo. Se hai qualche proposta, segnalacela.

Stiamo cercando di contrattare dei prezzi accessibili (intorno ai 100 Euro per persona) e penseremo a forme di autofinanziamento (collette, sottoscrizioni, feste…) affinchè anche coloro che hanno difficoltà economiche (studenti, disoccupati, famiglie numerose…) possano partecipare. Aiutaci!

Stiamo lavorando su due possibili destinazioni:

  • o Civitavecchia (e quindi: Roma) la nave in questo caso, essendo più grande, offre più servizi e ha saloni a disposizione per riunirsi, fare attività.

  • o Genova, con il vantaggio di arrivare subito nel centro urbano.

Si tratterebbe poi di organizzare un’ospitalità per UNA NOTTE e una giornata nella città di destinazione, in una piazza, con eventi, incontri, quanto nascerà.

Vi chiediamo:

  • di far girare questa informazione e mandare osservazioni, il lavoro è in progress

  • di partecipare al viaggio se vivete qua o di aiutarci a preparare la parte di manifestazione “in Italia”: l’obiettivo è che partano 1000 persone (di tutte le età), altrimenti si penserà ad altro.

  • Chiediamo anche un’adesione simbolica a gruppi italiani, europei, extraeuropei e a singole persone, intellettuali o meno, con messaggi di testo o video.

lunedì 7 dicembre 2009

In ospedale Pietro Di Grusa, uno dei precari scuola in sciopero della fame a Palermo

Brutte notizie da Palermo, dove dal 29 novembre scorso 4 collaboratori scolastici hanno iniziato lo sciopero della fame davanti alla presidenza della regione siciliana per riaprire il tavolo tecnico con la regione.
Venerdì 4 dicembre due colleghi sono stati colti da malore e uno è stato ricoverato d'urgenza presso l'ospedale civico di Palermo. Tutti quelli che hanno partecipato alla manifestazione del 3 ottobre lo ricorderanno come l'anima del corteo. Le disastrose condizioni economiche ormai da tempo avevano spento la vitalità che brillava nei suoi occhi all'inizio di questa protesta. Ieri, visibilmente provato fisicamente ed emotivamente, ci aveva preannunciato che la prossima settimana avrebbe iniziato lo sciopero della sete se non fosse riuscito ad ottenere quell'incontro importante per salvare dei posti di lavoro. Ieri ha dato a tutti una lezione di coerenza e di etica, oggi la sua battaglia si è fermata in un letto di ospedale. Siamo spezzati in due dal dolore. Non ci sono parole.
Barbara Evola
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Pietro Di Grusa, uno dei nostri amici e colleghi che da domenica presidiano il palazzo della Presidenza della Regione ed è in sciopero della fame, è stato portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Civico a causa delle sue condizioni di salute. Per combattere la sua battaglia per il diritto al lavoro, Pietro aveva sospeso le sue cure mediche. Di ciò erano informati tutti. Anche la prefettura e il presidente Lombardo.
La domanda è sempre e solo una.
Dobbiamo morire per fare valere i nostri diritti?

Luigi Del Prete
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Carissimo Pietro, a te e a chi ti sta accanto va tutta la nostra e mia solidarietà, vicinanza e affetto. Ma, se mi permetti, vorrei che la risposta alla domanda finale che Luigi si/ci fa, fosse un secco NO, perchè i pochi/e assolutamente intenzionati a non cedere, a non arrendersi, a non dargliela vinta non devono autodistruggersi: anche se tu mi potresti obiettare - e io sarei costretto a darti ragione - che sei tu, e solo tu, il miglior giudice sul che fare della tua vita e della tua salute. In ogni caso, credo di interpretare il pensiero di tutti/e i/le militanti Cobas dicendo che spero ardentemente che tu scelga di recuperare tutta la salute possibile, e prima possibile, per continuare ad essere - come scriveva Barbara - "l'anima" dei cortei, delle lotte, delle mobilitazioni contro l'arroganza, la crudeltà, la corruzione e la stupidità di un governo sordo alle sofferenze di milioni di persone e involtolato solo nella difesa dei privilegi e dei poteri dei "soliti noti", a partire dal "più noto". Auguri Pietro, per quel che ti può consolare ti siamo vicinissimi/ e e vorremmo vederti al più presto fuori da quell'ospedale, in mezzo a noi e alle lotte che ci aspettano. Un abbraccio particolare a te e a chi ti sta accanto in questi durissimi momenti
Piero Bernocchi (portavoce nazionale Cobas Scuola)

19-12-09, Villa San Giovanni. Manifestazione nazionale contro il ponte. Pullman da Palermo

CONTRO IL PONTE SULLO STRETTO


La Rete No Ponte da anni si oppone, in tutte le sedi e con i più vari mezzi
(documentazione scientifica, dibattiti, campeggi, volantinaggi,
manifestazioni sempre più partecipate) alla progettazione e realizzazione
del cosiddetto manufatto stabile sullo Stretto, per l’ingentissimo spreco di
risorse che ha già inutilmente sperperato e ancor più sperpererà, per la
devastazione ambientale e il dissesto idrogeologico che provocherà, per la
sua inutilità sostanziale in un contesto trasportistico da quarto mondo.

La Rete No Ponte si oppone a una delle tante scelte calate dall’alto grazie
alla famigerata legge obiettivo che ignora i bisogni e i diritti dei
territori per privilegiare opere faraoniche e grandi imprese come lmpregilo,
nota ormai più per l’abilità finanziaria e le disavventure giudiziarie con i
cantieri dell’alta velocità, la casa dello studente all’Aquila e i
megainceneritori campani che per la celerità e la correttezza dei lavori.

Da sempre il movimento no-ponte si batte perché si investa sulle cosiddette
opere di prossimità, il risanamento delle colline delle coste e dei
torrenti, il consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente
evitando nuove aggressioni speculative a un territorio già compromesso, il
potenziamento e il rilancio del trasporto marittimo nello Stretto.

Oggi, dopo il tragico e annunciato disastro dell’1 ottobre e il rischio che
possa di nuovo accadere anche in altre parti del nostro territorio, occorre
invertire decisamente la rotta e porre con forza la necessità di realizzare
con gradualità ma con determinazione quello che ha detto, a caldo, anche il
presidente Napolitano: non sprechiamo soldi per il ponte ma investiamoli per
il risanamento del territorio.

Senza questa scelta netta continuerà il balbettio confuso sulle
responsabilità, sulle scelte da fare, sui soldi da trovare, su dove e se
ricostruire, aggravando la sofferenza e il disagio degli sfollati che hanno
il sacrosanto diritto di tornare, presto e in sicurezza, dove hanno sempre
vissuto.

Il governo invece persevera imperterrito: proprio in questi giorni ha
stanziato 1,3 miliardi di euro per la progettazione esecutiva e le
cosiddette opere collaterali e compensative e la Regione Sicilia ha
dichiarato che investirà 100 milioni di euro per la costruzione dell’opera.

Una delle opere compensative, la variante ferroviaria di Cannitello, sarà
inaugurata in pompa magna il 23 dicembre e gabellata come inizio dei lavori
del Ponte. La rete siciliana e calabrese risponderà con una grande
manifestazione nazionale a Villa San Giovanni il 19 dicembre e con altre
iniziative sul territorio.

Fermiamo i cantieri del ponte. Lottiamo per le vere priorità. No al Ponte!



Pullman da Palermo (costo A/R 10 €)

Contatti per Info e Prenotazioni:

Conf.Cobas - P.zza Unità d'Italia, 11
tel. 091349192 - mail c.cobassicilia@tin.it

Andrea 3202477337 - andreaballaro@libero.it
Luciano 327350734 - lucianor85@msn.com
Davide 3287617787 - dsvhirov@yahoo.it
Valentina 3881456997 - susanna689@hotmail.com
Marco 3394286538 - marcogiordano.mg@libero.it

lunedì 30 novembre 2009

PALERMO - precariato scuola


Alcuni lavoratori del personale ATA sono da ieri in presidio in piazza Indipendenza a Palermo, davanti la Presidenza della Regione con una tenda ed alcuni striscioni.

Alcuni stanno facendo anche lo sciopero della fame.

In sostegno alla lotta di questi lavoratori, che sono stati sempre presenti nelle mobilitazioni di questi mesi contro la cancellazione dei posti di lavoro, è stata convocata l'Assemblea dei precari in lotta per martedì 1 dicembre 2009, alle ore 16:00 al presidio davanti la Presidenza della Regione.

All'OdG:

1) Bilancio dell'Assemblea Nazionale del 29 Novembre 2009 e lettura del report sull'Assemblea.
2) Discussione sulle proposte emerse durante l'Assemblea Nazionale ed organizzazione delle più imminenti iniziative.
3) Organizzazione dell'Assemblea cittadina.
4) Varie ed eventuali.

CINISI 7-12-09. Iniziativa in ricordo di Felicia Bartolotta Impastato

Vi invitiamo a partecipare all'iniziativa in ricordo di Felicia Bartolotta Impastato, madre di Peppino, nel quinto anniversario della sua scomparsa, che si svolgerà il 7 dicembre 2009 a Cinisi dalle ore 17.30 presso il Salone Comunale sito in Piazza Vittorio Emanuele Orlando. La giornata dal titolo "Non siete "Stato" voi? Madri rese "orfane"dalla repressione di Stato e dalla violenza Fascista" vedrà la partecipazione di Haidi Gaggio, madre di Carlo Giuliani, di Stefania Zuccari, madre di Renato Biagetti, e, dall'Argentina, di Nora Cortinias delle Madres de Plaza de Mayo.

Non mancherà il teatro, con la rappresentazione di "Un segno del tempo chiamato memoria" di Maria Teresa De Sanctis, e la musica con l'esibizione live del "Collettivo Musicale Peppino Impastato.

Vi aspettiamo numerosi.

Associazione Peppino Impastato - Casa Memoria

martedì 24 novembre 2009

CASSA INTEGRAZIONE - come funziona


gli amici di ''lavoratori preziosi'' ci spiegano e raccontano come funziona la cassa integrazione

click sul titolo per link

= CASSA INTEGRAZIONE parte 1 =

Cassa Integrazione.
Per un ignorante come chi vi scrive, la cassa integrazione è un ammortizzatore sociale che parte dal momento in cui i lavoratori si trovano in difficoltà.
Scontrandosi con la realtà, la storia è ben differente.
Sì perchè dal momento in cui vengono riconosciuti i requisiti per la concessione della cassa integrazione a quando il lavoratore effettivamente percepisce i primi soldi, passano almeno 5-6 mesi.
Provate un momento ad immedesimervi in queste PERSONE che da un momento con l'altro si trovano senza reddito per 150 giorni. Quanti di voi sarebbero finanziariamente coperti per un avvenimento del genere?
Il sindaco di Paderno Dugnano essendo a conoscenza di questi TEMPI TECNICI ha chiesto ad alcune banche sul territorio di anticipare i soldi della CIGO (cassa integrazione ordinaria) ai lavoratori aventi diritto.
Se non fosse che.
Che il Sindaco ha richiesto a solo due banche sul territorio (nel comune di sua competenza ci si oltre 20 sportelli di 10 banche diverse) un supporto ai lavoratori. Questi due istituti di credito hanno accettato di anticipare quanto dovuto per un periodo di 6 mesi, facendosi carico di questo debito pensando di rivalersi sull'INPS.
Se non fosse che.
Che uno dei requisiti necessari per aver diritto a questo anticipo era l'essere considerato un buon pagatore, ovvero non aver debiti pendenti e\o di non aver mancato il pagamento di nessuna rata di nessun tipo di finanziamento.
Quando è stato attivato questo tipo di supporto, i LAVORATORI non ricevevano nessuno stipendio da 5 mesi, ed alcuni di loro per far fronte alle difficoltà economiche si erano lasciati alle spalle alcune rate, non potendo così accedere a questo sostentamento.
Se non fosse che.
Che dopo 6 mesi, ancora ai LAVORATORI non era ancora stata attivata la cassa integrazione e le banche minacciavano di rivalersi su di loro per la riscossione del debito.
Grazie a successivi accordi, lo sportello di Paderno D. della Banca Popolare di Milano ha promesso di proseguire per altri 2-3 mesi con l'anticipo, sollecitando l'INPS nell'erogazione di quanto dovuto.
Banca Intesa di Paderno D. invece ha dato disponibilità per altri 6-7 mesi.

Il racconto sarebbe ancora lungo ma alcuni LAVORATORI hanno fatto oggi presente che in uno sportello hanno sospeso l'erogazione dell'anticipo. Ancora una volta non si capisce in quale punto la macchina si sia bloccata. Il direttore di filiale dice di essersi attivato, ma gli addetti allo sportello non sono informati o forse qualcuno fa orecchie da mercante e si rifugia nel continuo passacarte e fa uno strano ping pong di responsabilità sulle spalle dei LAVORATORI.

Una rappresentanza dei LAVORATORI farà una sorpresa al sindaco di Paderno D. che tanto si era prodigato nel dare supporto ai LAVORATORI e gli chiederanno di continuare a prodigarsi, magari con le stessse energie dimostrate durante la campagna elettorale.

...continua!

PALERMO - 29-11-09. Assemblea naz precari scuola

convocazione
dell'assemblea nazionale precari scuola
che si terrà a Palermo
domenica 29-11-09

PALERMO - 27-11-09. Presentazione libro: Ponte sullo stretto e mucche da mungere

Venerdi 27 novembre alle 18.00 c/o Associazione Malaussene - Piazzetta di
Resuttano, 4 (vicino Antica Focacceria)

Presentazione del libro "Ponte sullo stretto e mucche da mungere", a cura di
Luigi Sturniolo (Edizioni terrelibere.org)

Introduce Giovanni Di Benedetto
Interviene Luigi Sturniolo

http://www.terrelibere.org/libreria/ponte-sullo-stretto-e-mucche-da-mungere

La Rete No Ponte ha indetto una manifestazione nazionale il 19 dicembre a
Villa San Giovanni
in vista della posa della prima pietra prevista per il 23 dicembre
"Fermare i cantieri del Ponte e lottare per le vere priorità"

venerdì 20 novembre 2009

RETE NOPONTE - Messina 1 dic 09. Manifestazione: I SOLDI DEL PONTE PER LA SICUREZZA DEI TERRITORI

  • locandina-1-dicembre.jpg
I SOLDI DEL PONTE PER LA SICUREZZA DEI TERRITORI

La ReteNoPonte da anni si oppone, in tutte le sedi e con i più vari mezzi (documentazione scientifica, dibattiti, campeggi, volantinaggi, manifestazioni sempre più partecipate) alla progettazione e realizzazione del cosiddetto manufatto stabile sullo stretto, per l’ingentissimo spreco di risorse che ha già inutilmente sperperato e ancor più sperpererà, per la devastazione ambientale e il dissesto idrogeologico che provocherà, per la sua inutilità sostanziale in un contesto trasportistico da quarto mondo.
La ReteNoPonte si oppone a una delle tante scelte calate dall’ alto grazie alla famigerata legge obiettivo che ignora i bisogni e i diritti dei territori per privilegiare opere faraoniche e grandi imprese come lmpregilo, nota ormai più per l'abilità finanziaria e le disavventure giudiziarie con i cantieri dell’alta velocità, la casa dello studente all’ Aquila e i megainceneritori campani che per la celerità e la correttezza dei lavori.
Da sempre il movimento no-ponte si batte perché si investa sulle cosiddette opere di prossimità, il risanamento delle colline delle coste e dei torrenti, il consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente evitando nuove aggressioni speculative a un territorio gia compromesso, il potenziamento e il rilancio del trasporto marittimo nello stretto.
Oggi, dopo il tragico e annunciato disastro dell’1 ottobre e il rischio che possa di nuovo accadere anche in altre parti del nostro territorio, occorre invertire decisamente la rotta e porre con forza la necessità di realizzare con gradualità ma con determinazione quello che ha detto, a caldo, anche il presidente Napolitano: non sprechiamo soldi per il ponte ma investiamoli per il risanamento del territorio. Senza questa scelta netta continuerà il balbettio confuso sulle responsabilità , sulle scelte da fare, sui soldi da trovare, su dove e se ricostruire, aggravando la sofferenza e il disagio degli sfollati che hanno il sacrosanto diritto di tornare, presto e in sicurezza, dove hanno sempre vissuto.
Il governo invece persevera imperterrito: proprio in questi giorni ha stanziato 1,3 miliardi di euro per la progettazione esecutiva e le cosiddette opere collaterali e compensative e la Regione Sicilia ha dichiarato che investirà 100 milioni di euro per la costruzione dell’opera.
Una delle opere compensative, la variante ferroviaria di Cannitello, sarà inaugurata in pompa magna il 23 dicembre e gabellata come inizio dei lavori del Ponte.
La rete siciliana e calabrese risponderà con una grande manifestazione nazionale a Villa San Giovanni il 19 dicembre e con altre iniziative sul territorio.
La rete Noponte messinese indice pertanto a Torre Faro, a due mesi dall’alluvione, in un luogo simbolo minacciato dal megapilone del Ponte e lì dove oggi trovano accoglienza in strutture alberghiere buona parte degli abitanti delle zone alluvionate, una

MANIFESTAZIONE MARTEDÌ 1 DICEMBRE ore 18.00

con concentramento in Via Circuito (davanti Campeggio dello Stretto) per chiedere l’ utilizzo del miliardo e trecento milioni di euro stanziato per il Ponte per la messa in sicurezza dei nostri territori e, prioritariamente, per le aree alluvionate.

ReteNoPonte

venerdì 13 novembre 2009

Nessuna risposta dal Miur per gli alunni con disabilità

Nessuna risposta dal Ministero dell’Istruzione: le associazioni pensano di uscire dalla Consulta



Erano moltissime le associazioni aderenti alla FISH (Federazione per il Superamento dell'Handicap) e alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), presenti a Roma all'attesa riunione della Consulta Ministeriale dell'Osservatorio sull'Integrazione Scolastica.

E tanti erano anche i quesiti formalizzati nei giorni precedenti in un documento in dieci punti, prodotto congiuntamente dalle stesse FISH e FAND: dall'eccessivo numero di classi con oltre trenta alunni (di cui anche quattro, cinque o addirittura sette con disabilità certificata), alla mancata previsione di un adeguato numero di semestralità formative sulla didattica dell'integrazione scolastica nel regolamento in via di emanazione sulla formazione iniziale di tutti i docenti; senza dimenticare - tra gli altri problemi - la mancata contrattazione con le forze sindacali circa l'obbligatorietà della formazione in servizio di tutti i docenti di classe, per far sì che anch'essi possano occuparsi con competenza dell'inclusione degli alunni con disabilità, senza delegarla ai soli insegnanti di sostegno.



Per conto del Ministero, sono intervenuti all'incontro alcuni Dirigenti Generali che - pur comprendendo l'urgenza delle richieste provenienti dalle organizzazioni di persone con disabilità e dei loro familiari - non hanno potuto fornire alcuna risposta che richiedesse decisioni politiche.
Di fronte a ciò, i rappresentanti delle Federazioni FISH e FAND hanno dichiarato che sottoporranno presto ai rispettivi Consigli Direttivi la proposta di uscire dalla Consulta, alla luce dell'ormai perpetua latitanza del Ministro Gelmini di fronte a istanze tanto urgenti.



In tal senso, la decisione delle due Federazioni - che rappresentano, va ricordato, la quasi totalità delle associazioni italiane operanti nel campo della disabilità - verrà resa nota il 10 novembre prossimo.



Roma, 5 novembre 2009



Ufficio Stampa FISH

ufficiostampa@fishonlus.it

www.superando.it

giovedì 12 novembre 2009

ENNA - assemblea regionale precari scuola

Assemblea regionale siciliana dei precari della scuola, sabato 14 novembre
dalle 15.30 in poi al Centro Polifunzionale del Comune di Enna sito in Via
dello Stadio (Enna Monte) situato accando ai cancelli del Campo Sportivo.
In discussione i temi i caldi del precariato di questi mesi.

martedì 10 novembre 2009

Lavoratori Preziosi - La solidarità e l'unione pagano!

La solidarità e l'unione pagano!

A soli 4 giorni dall'incontro tra una rappresentanza dei Lavoratori della Metalli Preziosi e il sindaco ed anche grazie alle email inviate da voi, ci è pervenuta questa lettera nella quale il sindaco chiede ai curatori fallimentari di " adoperarsi per evitare l'interruzione dell'energia elettrica".

Il post completo lo trovate qua: http://lavoratoripreziosi.blogspot.com/2009/11/e-luce-fu.html

Il vostro supporto è essenziale!

Grazie ancora

Diffondete&difendete

lunedì 9 novembre 2009

lavoratori preziosi - la storia di carlo

comparto scuola, ospedali, co.co.co., lsu, operai, precari, ecc, siamo oramai tutti imbarcati sulla stessa nave!

pubblichiamo questo post, giornale di bordo, e linkiamo il blog www.lavoratoripreziosi.blogspot.com con l'invito agli altri blogger a diffondere come sempre l'iniziativa


= CARLO =

Vi vogliamo raccontare la storia di Carlo, la storia di uno dei 5 lavoratori che per 8 giorni ha vissuto sul tetto della fabbrica in segno di protesta.
La situazione di Carlo al momento è davvero difficile. Tra meno di 15 giorni sarà sfrattato da casa perché insolvente. Perdete 5 minuti di tempo per leggere la sua storia, ne vale la pena.

Presto ci organizzeremo per dare un segno concreto di supporto al nostro amico Carlo, state connessi.



Da quanti anni eri in metalli?
20

Di cosa ti occupavi?
Ho cominciato nel reparto sinterizzati, facevamo parti per contatti elettrici, la mia prima mansione è stata l’abburattatura e lucidatura dei contatti da saldare, poi sono passato ai forni di cottura.
Sono rimasto lì un po’, poi però il reparto ha chiuso, andava male e ci sono stati i primi cassaintegrati nella storia dell’azienda. Forse perché ero giovane mi hanno tenuto, mi hanno mandato in laminazione. Nel ‘92 il reparto va male, allora ritorno ai sinterizzati,ma ai forni, responsabile di un gruppo di donne. Sono poi tornato alle presse fino alla “fine”.

Quanti anni ti mancano alla pensione?
13

Come è cominciato tutto?
Quando sono entrato in Metalli, 20 anni fa eravamo in 400, di lavoro ce n’è sempre stato.
Un cambiamento si è iniziato a sentire quando sono andati via gli inglesi, poi si sono avvicendate proprietà italiane.
Gli ultimi 2 anni il lavoro stava calando. Ordini c’erano, li vedevamo, ma mancava la materia prima per produrre. Quando il proprietario ha preso la Lares sono mancati i fondi per comprare l’argento. Ci rendevamo conto che le cose non andavamo bene, ma la mentalità era, finché va…

Che idea ti sei fatto della situazione?
Secondo me non c’e più futuro, è passato troppo tempo.
Si parla solo dei russi. Si dice che vogliano prendere l’azienda in affitto, il curatore però vuole venderla.
Di concreto non si sa niente, solo voci, nulla si muove.
Ora sembra che i russi siano spariti, qualche informazione ce la dà un ex dirigente della Metalli che fa da intermediario tra i russi e l’Italia.
Non si capisce chi c’è sotto. Chi mi dice che in realtà i russi non fanno così solo per abbassare i prezzi? A noi ci prendono in giro.
Per me la Metalli è chiusa per sempre, fino a quando non vedo che riapre.
Anche la storia della Janina Trans, vuoi chiudere il concordato con 8000 euro? Per una pratica di 6 milioni? E il tribunale gli dà 2 mesi di tempo, così noi aspettiamo? Noi così abbiamo ritardato la cassa di due mesi!

Come ti è cambiata la vita?
Tutte le mattine la sveglia suona alle 8.
Mai più pensavo di trovarmi in una cosa del genere, giorno e notte non fanno differenza.
Poi ti passa la voglia di lavorare. Per non “perdere l’abitudine al lavoro” e per ringraziarli del fatto che ci danno da mangiare da un anno, siamo andati in Caritas e abbiamo imbiancato e piastrellato. Non mi sembrava vero, sono soddisfazioni! Alla sera avevo male alle ginocchia. (sorride mentre guarda lontano)
Ci vorrebbe una notizia certa.
E’ finita, uno si mette l’anima in pace e si sbatte per cercare un lavoro.
Che poi sai, trovi un lavoro per 2 mesi a 1000 euro, avrai almeno 100 euro al mese di spese per andare? Ti avanzano 900 euro. Nella situazione attuale 900 euro non mi basterebbero nemmeno. Prendevo circa 1400 euro in metalli, tra metà del mutuo che pago alla ex moglie, l’affitto, il mantenimento di mia figlia, mi rimanevano circa 300 euro.
Non ce la faccio a stare a casa sclero, mi annoio e penso, allora tutti i giorni vengo in fabbrica.
Sto diventando pigro nemmeno la barba mi faccio più, prima me la facevo ogni giorno.
Ieri per passare un po’ il tempo sono andato a cercare i chiodini nel bosco dietro casa.
Tutt’ora ho come l’idea di essere in ferie non mi rendo conto, mi sembra di vivere in un altro mondo.
Non riesco a stare tranquillo, è il nervoso. A pensare che questo (l’ex amministratore delegato) se ne va in giro tranquillo e io sono in questa situazione, non dormo la notte. Mi sveglio alle 4, per i pensieri non riesco a ricoricarmi, anche se non ci pensi è la testa che va lì.

Ti va di raccontarci dello sfratto?
Prima della storia il padrone di casa lo vedevo una volta la mese e gli davo i soldi, poi ho iniziato a fare il bonifico, ci si sentiva una volta al mese.
Per 4 anni tutto bene.
Poi a febbraio dopo 3 mesi di insolvenza mi ha mandato lo sfratto per morosità.
E cosa ti devo dire? La volontà c’è, i soldi mancano.
A luglio mi arrivano 2000 euro di cassa, gli ho saldato i 2330 euro che avevo di scoperto. Lui voleva anche i soldi delle spese legali, ma io, di soldi non ne avevo davvero più.
Poi da quel momento non ho più preso un soldo e non sono più riuscito a dargli niente.

Quindi tu da Dicembre 2008, non hai preso nemmeno un soldo fino a luglio 2009?
Sì l’ultima entrata è stato lo stipendio di Novembre, che abbiamo preso in ritardo a Dicembre.
Quando ho avuto la certezza che mi sarebbero arrivati i soldi della cassa, ho chiamato l’avvocato gli ho proposto di saldare il mio debito con lui poco alla volta. Lui era anche d’accordo.
Ero in arretrato di 6 mesi. Mi sono informato, ma anche se avessi saldato, lo sfratto rimaneva. Solo la padrona di casa poteva chiedere l’annullamento. L’ho chiamata e mi ha detto di no, improvvisamente la casa le serviva. 15 giorni fa la padrona di casa mi ha chiamato per avvisarmi che dovevo lasciare casa. Il giorno dopo è arrivato l’ufficiale giudiziario e mi ha notificato lo sfratto esecutivo.
A casa c’era la mia compagna, anche lei lavorava alla Metalli, ha ritirato lei lo sfratto.
Ci siamo detti, cosa facciamo adesso? Se la cosa va male con la casa finiamo in strada assieme.
Il problema vero adesso è la cauzione.
Poi non voglio trovarmi ancora nei casini, se non ti arriva la cassa, come fai a pagare?

E le istituzioni in tutto questo?
Quando è successo il casino ho chiesto appuntamento al Sindaco. Come ha saputo che era per la casa ha mandato un assistente sociale. Gli ho chiesto un anticipo di 2000 euro. Mi ha risposto che sarebbe stato difficile trovare i soldi ma che si sarebbe informata.
L’appuntamento dopo sai cosa mi ha risposto?
Che ci sono solo 1000 euro per il sostegno sociale ma non mi riescono a dare niente. Però di stare tranquillo, “male che vada ci sono i dormitori e io ti posso dare gli indirizzi”.
Ma ti pare? Io ho ancora una dignità!
Ho fatto richiesta per il sostegno dell’affitto, funziona in base al reddito dell’anno prima, io nel 2008 avevo ricevuto quasi tutte le mensilità, ero in una fascia troppo alta. Stesso discorso per un Bando della regione, ti danno 1500 euro se sei senza lavoro, ma guardando l’anno prima.
Anche la storia della sospensione del mutuo per chi si trova in difficoltà perché non ha più un lavoro. Io ho il mutuo per la casa della ex moglie, ho provato a bloccarlo per difficoltà ma niente, il CUD del 2008 era troppo alto. La possibilità di sospendere il mutuo dovrebbe partire nel 2010, per forza nel 2009 al momento ho preso solo 2000 euro.

E da lì l’idea di salire sulla torre. Cosa si provava a stare sopra?
Eravamo messi maluccio, però c’era lo spirito, c’era la voglia di lottare.
Era penoso. Dormivamo in 5 in mezzo alla polvere, in uno spazio come questa stanza (3mt x 4 circa NDR), in mezzo c’era questo macchinario polveroso.
Siamo stati uniti, ma gli ultimi 2 giorni sono stati difficili, non si vedevano risultati.
Con i ragazzi che c’erano su con me, prima di questa storia, non c’erano grandi rapporti. Anzi con Valerio, ci stavamo sulle balle a vicenda. Non c’era un motivo vero e proprio, sai quelle cose a pelle. Poi ci siamo conosciuti ed è nata una bella amicizia, prima di salire non credevo saremmo andati d’accordo.
Con la corda la mattina ci mandavano su il caffè, il giornale e il latte. Non c'era mai un momento tranquillo, continuavano a passare sotto i colleghi e chiaccheramavo con loro
Poi abbiamo iniziato con i braccialetti (me lo mostra orgoglioso NDR). La giornata passava veloce, avevamo sempre da fare, ogni momento passavano sotto i colleghi e chiacchieravamo.
Quello che contava per noi, era che ci fossero tante persone sotto, ma i carabinieri ci dicevano che c’erano 4 gatti. Era fondamentale per noi che ci fosse tanta gente sotto a dar voce al nostro gesto, a spiegare le nostre ragioni. Eravamo d’accordo che saremmo scesi solo ad un cenno di Valeriano, nessun altro, lui era la nostra guida là sotto.

E la tua famiglia?
La ex mia moglie è comprensiva, ha portato la bambina a vedermi mentre ero sulla torre, mi aveva fatto uno striscione, PAPA’ TI VOGLIO BENE, ma da sopra non si vedeva, lo aveva fatto con i pennarelli! (ride emozionato NDR). Ho potuto leggere il suo messaggio solo quando Valeriano me l’ha mandato su.

Un altro lavoro?
Lavoro in giro non c’è, ho portato a mano circa 70 curriculum, non ti risponde nessuno.
Si vede che c’è crisi.
C’è più gente sui tetti che nelle fabbriche.
Secondo me, non è solo la crisi, c’è qualcuno che lo fa per spostare l’azienda all’estero e risparmiare soldi.
Oltre a quello della Caritas, ho trovato un altro lavoretto al poligono. Andavamo a raccogliere i pallini di piombo con il badile. 4 ore al giorno.
Abbiamo riempito una ventina di barili da 180 litri di pallini da fucile.

E quelli di voi che stanno a casa e non lottano?
Non chiamiamoli più, devono venire un paio di volte alla settimana a capire cosa succede.
Venerdì scorso c’era da firmare un documento sul fallimento. Sono venuti quasi tutti. Hai visto qualcuno di loro venire su in mensa a salutarci?
All’inizio in azienda facevo anche io gli scioperi, manifestazioni e quant’altro. Poi per fare qualche soldo in più ho dovuto rinunciare, facevo 2 sabati al mese per gli straordinari, ma ora bisogna tornare a lottare.
Gli assenteisti, non dobbiamo più chiamarli. Non è per il costo della chiamata, è il principio.
Per il prossimo S41 (modulo per la cassa integrazione NDR) io metterei un annuncio in bacheca, chi passa e lo vede bene gli altri…
E se riprendiamo a lavorare, questi con che faccia si presenteranno in azienda?

C’e qualcuno che vuoi ringraziare in particolar modo?
Ringrazio Marcel Astolfi, dopo 27 anni di lavoro mi ritrovo in queste condizioni.

domenica 8 novembre 2009

Precari, il commissario al lavoro i primi 300 nelle liste "a pettine"

da repubblica.it clicca il titolo per link

ROMA - Parte il commissariamento del ministero dell'Istruzione sulle graduatorie dei precari. "Dal 9 novembre, i primi 300 ricorrenti saranno inseriti 'a pettine' nelle graduatorie di tutte le province italiane - annuncia il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - speriamo che quest'ennesima pronuncia sia finalmente da stimolo per una corretta gestione delle graduatorie, nel rispetto delle più elementari regole del buonsenso, della legislazione e della Costituzione". Ma a bloccare il Tar potrebbe pensarci il Parlamento, dove è in discussione una proposta di legge che annulla i provvedimenti della giustizia amministrativa.

Per comprendere la vicenda, occorre fare un passo indietro. Tutto ha inizio lo scorso mese di aprile, quando il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini firma il decreto per l'aggiornamento delle graduatorie dei precari. Ma con una novità: per chi è già in graduatoria, niente passaggio da una provincia all'altra. L'unica possibilità è di essere inseriti, oltre che nella lista della propria provincia, anche in altre tre province italiane. Ma "in coda".

Questa decisione del ministro a gran parte dei supplenti meridionali sembra l'ennesima prova che nessuno li vuole al Nord, dove i posti disponibili sono in abbondanza. E, col patrocinio dell'Anief (Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione) si rivolgono al Tar che dà loro ragione: l'inserimento "in coda" è incostituzionale e si deve provvedere all'inserimento a "pettine". Ma il ministero nicchia e, i primi di ottobre, una nuova sentenza del Tar Lazio intima al ministro Gelmini di applicare la sentenza, condannandolo al pagamento di 5 mila euro. E nomina Luciano Cannerozzi De Grazia, uno dei consiglieri più ascoltati dal ministro Renato Brunetta, commissario ad acta.

Nel frattempo, per evitare l'onta del commissariamento, l'esecutivo corre ai ripari e nel progetto di legge di conversione del decreto salva-precari inserisce un emendamento che ripristina la coda per il biennio 2009/2011, ma aprendo "al pettine" dal biennio successivo. A questo punto cominciano i mal di pancia della Lega, che vorrebbero opporsi al provvedimento. Ma è lo stesso ministro Gelmini che spiega ai colleghi della maggioranza che il provvedimento non può subire variazioni al Senato. Il decreto deve essere trasformato in legge entro il 24 novembre prossimo e non ci sono, infatti, i tempi per una seconda lettura. Questa volta, Bossi&co. Devono fare buon viso e cattivo gioco e approvare un provvedimento "blindato".

Intanto, il Tar Lazio emette altre 13 sentenze fotocopia della prima, per altri 7 mila precari che chiedono di essere inseriti "a pettine", condannando il ministero al pagamento di 65 mila euro. E il commissario ad acta? "Il commissario - spiega Cannerozzi De Grazia - non può tenere in alcun conto i procedimenti in corso". Parole che hanno il sinistro significato di chi si sta mettendo al lavoro. "Penso - continua - che fra qualche giorno, attorno al 12 novembre, avvierò la procedura. Scrivero al ministero chiedendo se hanno ottemperato e controllerò se l'eventuale azione è conforme con la sentenza del Tar". Intanto, spera la maggioranza, il Parlamento dovrebbe varare la legge salva-precari che dovrebbe mettere la parola fine alla questione. Ma di questo Marcello Pacifico non è convinto. "Ci rivolgeremo - dice - alla Corte costituzionale".
(8 novembre 2009)

Crocifisso sì, crocifisso no: è la scuola che è in croce!

Il putiferio mediatico di questi giorni legato alla sentenza della Corte Europea sull’esposizione del crocifisso non ci sorprende. Ci avvilisce.

Il tripudio di dichiarazioni, di articoli di giornale e di commenti televisivi dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, l’inettitudine e l’ipocrisia di buona parte del mondo politico e dell’informazione: ci riferiamo alle dichiarazioni sdegnate dei politici che oggi guaiscono contro l’attacco alla nostra identità cristiana (ma anche a taluni paladini della laicità che non hanno mai proferito parola sui problemi della scuola, e sul fondamentale tema della pluralità religiosa e culturale al suo interno, per i quali questa vicenda rappresenta solo un’occasione per diramare l’ennesimo comunicato stampa…). Ci riferiamo agli organi di informazione che oggi ci ammorbano con pagine, trasmissioni, sondaggi e televoti su crocifisso sì, crocifisso no: apriamo il dibattito!

Si tratta – quasi sempre – degli stessi politici che in croce hanno messo la scuola, privandola di mezzi e risorse finanziarie, tagliando un numero sconsiderato di docenti, intervenendo in tutti i modi per cancellare il ruolo dell’istruzione pubblica.

Si tratta degli stessi mass media che per mesi si sono prestati e hanno stimolato la salottiera discussione sui grembiulini e sul maestro unico, per poi stendere un totale e impenetrabile velo di silenzio sulla situazione disastrosa in cui oggi versa la scuola pubblica.

Oggi la scuola rischia di andare a rotoli e fa acqua da tutte le parti. Tra i punti dolenti che sono oggetto di un pervicace attacco da parte dell’attuale Governo, volutamente ignorati dalla stampa, c’è sicuramente anche la questione della laicità della scuola: parliamo del diritto quotidianamente negato all’ora alternativa, dell’impossibilità di aprire una discussione seria sulla riforma dell’insegnamento della religione cattolica in favore di un più sensato insegnamento di storia e cultura delle religioni, del fatto che siamo l’unico paese in cui i docenti di religione sono pagati dallo Stato ma scelti dalla Curia, del fatto che un Ministro possa tranquillamente ignorare una sentenza di Tribunale che – con buon senso – esclude gli insegnanti di religione dagli scrutini e dalla possibilità di assegnare crediti formativi, semplicemente per evitare assurde disparità con gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

Di tutto questo – che costituisce il vero terreno su cui si concretizza il tema della laicità della scuola – non si parla. E’ più comodo aprire e chiudere rapidamente una bella e salottiera discussione sui crocefissi.

Noi genitori e insegnanti, che ai salotti continuiamo a preferire i banchi di scuola, a questo teatrino non ci prestiamo.
Comitato Genitori ed Insegnanti per la Scuola Pubblica di Padova
Sul tema vi segnaliamo questi contributi:

- articolo di Don Enzo Mazzi da “Il Manifesto” del 5 novembre 2009

- articolo da “Il Mattino di Padova” del 5 novembre 2009


6 Novembre 2009

venerdì 6 novembre 2009

IL BLOG DEI ' LAVORATORI PREZIOSI ' DI PADERNO DUGNANO



INVITIAMO A SEGUIRE LEGGERE E DIVULGARE LA NASCITA DEL BLOG DEI LAVORATORI DI PADERNO DUGNANO.


Noi lavoratori della Metalli Preziosi, abbiamo aperto il nostro blog con il quale racconteremo la nostra lotta.

Ringraziamo tutte le persone che ci hanno dimostrato solidarietà inviando la lettera al sindaco, come vi avevamo chiesto nel post
http://lavoratoripreziosi.blogspot.com/2009/11/la-sveglia-al-sindaco.html

Ci sembra doveroso a questo punto iniziare a raccontarvi la nostra storia in maniera più approfondita...

Che l’aria non fosse delle migliori i lavoratori lo avevano capito già a luglio 2008, il lavoro calava, le materie prime immesse nei processi produttivi erano meno e di conseguenza, il fatturato.
I primi segni tangibili ci sono stati a Dicembre 2008 quando lo stipendio di Novembre è stato erogato con una settimana di ritardo e tramite una terza società facente parte dello stesso gruppo.
Poche settimane dopo, i lavoratori sono avvisati che a causa di “sopravvenuti problemi tecnici” il pagamento della tredicesima non sarebbe stato possibile. Nello stesso giorno veniva comunicato alla Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) l’apertura di una cassa integrazione ordinaria per 80 lavoratori per 13 settimane, a rotazione e con anticipo da parte dell’azienda.
Il 23 dicembre le RSU e le rispettive organizzazioni sindacali (OOSS) sono convocati in Assolombarda, per la ratifica dell’accordo.
Il 12 Gennaio inizia la CIGO, la tredicesima non è ancora stata erogata, inoltre il 13 i lavoratori vengono informati di un ulteriore slittamento della retribuzione del mese di Dicembre.
Il 16 Gennaio, visto il protrarsi dei mancati pagamenti, le RSU chiedono ulteriori spiegazioni all’azienda ed in risposta gli viene presentata una copia di uno swift bancario che avrebbe dovuto rappresentare l’accredito della cifra necessaria al pagamento degli stipendi. Ad oggi la tredicesima, le mensilità di dicembre 2008 e Gennaio 2009 non sono ancora state erogate.
Il 31 Gennaio è stata chiusa la CIGO per gli 80 lavoratori con l’intento di aprirne immediatamente un’altra, questa volta però per tutto l’organico (120 dipendenti).
Purtroppo questa richiesta non ha potuto aver seguito in quanto l’azienda non aveva i requisiti necessari (ad esempio non erano stati versati i contributi degli ultimi 9 mesi).
Da qui comincia la LOTTA vera e propria.
Il 2 Febbraio comincia il presidio esterno, i lavoratori continuano a timbrare il cartellino, un gesto simbolico portato avanti fino a marzo, mentre le giornate passano tra vita sociale in fabbrica ed una mensa autogestita con pasto alla cifra simbolica di 1 euro.
Il 22 Maggio la Janina Trans. società con capitale sociale di € 8.000 e 1 solo dipendente si offre di comprare la Metalli (costo stiamato dell’operazione € 6.000.000). In realtà dietro questa azienda si scopre esserci la vecchia proprietà che con questa manovra cercava di evitare il fallimento.
A cavallo tra maggio e giugno i lavoratori vengono buttati fuori dalla fabbrica, comincia così un vero e proprio presidio esterno, con tenda gazebo panche e tavoli.
Il 9 luglio, vengono portati in tribunale i libri contabili dell’azienda e viene dichiarato il fallimento.

Questa è una breve crono-storia senz’anima di quanto è successo fino a prima dell’estate.
Continueremo raccontandovi la VERA storia della cassa integrazione. Vi racconteremo come queste persone possano vivere grazie a minimi sussidi economici e solidarietà, della loro OCCUPAZIONE della mensa e della vita di ogni giorno.

State connessi.

giovedì 5 novembre 2009

IL GOVERNO PRIVATIZZA L'ACQUA

Logo petizione on-line




IL GOVERNO PRIVATIZZA L’ ACQUA e I BENI COMUNI

Con un decreto del 10 settembre scorso (D.L. 135/09, Art. 15) il Governo regala l’acqua ai privati: sottrae ai cittadini l’acqua potabile, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Entro il prossimo 24 novembre, il decreto che privatizza l’acqua potrebbe diventare legge.

Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita


Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale

Si tratta di un provvedimento inaccettabile!

IMPEDIAMOLO !

FIRMA L’APPELLO ON-LINE: CAMPAGNA NAZIONALE “SALVA L’ACQUA” - IL GOVERNO PRIVATIZZA L’ ACQUA!


*****

Mercoledì 18 Novembre (ore 14.00)

Presidio sotto al Parlamento (Piazza Montecitorio)

in concomitanza con la discussione del decreto legge 135/09 presso la Camera dei Deputati.

Mobilitiamoci per impedire la conversione in legge del decreto legge 135/09!

Partecipiamo tutte e tutti al presidio!

Per informazioni...

*****

Protesta contro questa decisione del Governo tramite interlocuzioni con i parlamentari ed invio di e-mail al Ministro dell’Ambiente, ai vari Ministri e parlamentari.

Chiedi al tuo Consiglio Comunale di prendere posizione contro questo decreto che dichiara l’acqua potabile una merce ed avvia una campagna - anche attraverso una raccolta di firme - per impegnare il consiglio comunale ad inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento che l’acqua è “un bene comune e un diritto umano universale” e che il servizio idrico è “un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma pubblica e con la partecipazione delle comunità locali. ---> Scarica la petizione popolare contro l’Artt. 15 e 23 bis e organizza banchetti di raccolta firme

Sostieni le azioni proposte dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua per chiedere al Parlamento ed al Governo il ritiro delle nuove norme.

mercoledì 4 novembre 2009

Superiori. La strada della riforma in discesa

Diversi osservatori, fino a qualche giorno fa, erano scettici sulla possibilità che la Conferenza unificata, già nella prima seduta utile dopo mesi di inattività, potesse licenziare i pareri sugli schemi di regolamento per la riforma delle superiori. Scetticismo motivato da due buone ragioni.

Innanzitutto c’era una ragione tecnica, derivante dal fatto che l’eccessiva quantità di argomenti all’ordine del giorno (ben 62 di cui 9 tutti relativi all’istruzione) avrebbe probabilmente impedito la trattazione degli argomenti previsti, considerate anche le poche ore a disposizione.

C’era un’altra ragione, più politica, che riguardava un possibile atteggiamento ostruzionistico delle regioni, in maggioranza di centro-sinistra, che avrebbero potuto avere buon gioco nel richiedere tempi congrui per l’approfondimento della materia proposta, pretendendo un rinvio per l’esame dei testi degli schemi di regolamento predisposti dall’Amministrazione.

Tutto questo non è avvenuto. Sui tre schemi di regolamento sulle superiori c’è stata discussione e confronto, e le Regioni non hanno fatto alcun ostruzionismo, assumendo con chiarezza posizioni contrarie o favorevoli e deliberando i pareri (non vincolanti) richiesti.

Entro una settimana, anche le commissioni parlamentari dovranno esprimere il proprio parere (i 30 giorni di tempo previsti dalla legge per pronunciarsi scadono tra pochi giorni). A quel punto mancherà soltanto, prima dell’adozione finale dei regolamenti da parte del Consiglio dei Ministri, il parere del Consiglio di Stato. Parere per il quale non dovrebbero esserci problemi.

Ai primi di dicembre le scuole, a poco meno di tre mesi dal termine delle iscrizioni del prossimo 27 febbraio, fissato in settimana dal Miur, potrebbero disporre dei nuovi regolamenti per la riforma da avviare dal 2010. [da Tuttoscuola N. 414, 2 novembre 2009]

Una cosa è certa: sarà una scuola del taglio selvaggio!!! Ecco i dati tratti dalle Relazioni tecniche dei Regolamenti sul riordino degli istituti di scuola secondaria superiore.

SCUOLE/
Annualità

LICEI

ISTITUTI
TECNICI

ISTITUTI PROFESSIONALI

Tagli
dei posti
e delle spese

N°.
POSTI

SPESE

N°. POSTI

SPESE

N°. POSTI

SPESE

Anno f. 2010

24.859.054

46.719.901

28.464.894

Anno f. 2011

78.463.037

142.619.763

71.219.927

Anno f. 2012

92.124.751

122.748.430

28.580.275

Totali

2.568

195.446.842

10.359

312.088.094

4.373

128.265.096

Ai lavoratori della scuola, agli studenti ed ai cittadini che hanno a cuore le sorti della scuola spetta il compito di mobilitarsi urgentemente per bloccare il ciclone che sta per abbattersi sull’istruzione superiore.