venerdì 29 gennaio 2010

LETTERA DI UN CITTADINO DALL'ITALIANISTAN



Salve, sono un cittadino dell´Italianistan. Vivo a Milano 2, in un
palazzo costruito dal Presidente del Consiglio. Lavoro a Milano in una
azienda di cui è mero azionista il Presidente del Consiglio. Anche
l´assicurazione dell´auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente
del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l´assicurazione che
gestisce la mia previdenza integrativa. Mi fermo tutte le mattine a
comprare il giornale, di cui è proprietario il Presidente del
Consiglio.
Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.
Al pomeriggio, esco dal lavoro e vado a far spesa in un ipermercato del
Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende
partecipate dal Presidente del Consiglio. Alla sera, se decido di
andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del
Presidente del Consiglio e guardo un film prodotto e distribuito da
una società del Presidente del Consiglio (questi film
godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto
dal Presidente del Consiglio).
Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente
del Consiglio con decoder prodotto da società del Presidente del
Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del
Consiglio sono continuamente intertrotti da spot realizzati
dall´agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio.
Soprattutto guardo i risultati delle partite, perché faccio il tifo
per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario.
Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio, guardo la RAI, i
cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente
del Consiglio ha fatto eleggere.
Allora mi stufo e vado a navigare un po´ in internet, con provider del
Presidente del Consiglio..
Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet, leggo
un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.
Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali,
anche in Italianistan è il Presidente del Consiglio che predispone le
leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, ...
che governa nel mio esclusivo interesse.
Per fortuna!


giovedì 28 gennaio 2010

INFO COBAS - PALERMO

RICEVIAMO DA COBAS PALERMO

MOBILITAZIONE CONTRO IL RIORDINO DELLE SCUOLE SUPERIORI

Sono stati approvati in Commissione Cultura della Camera dei deputati i Regolamenti che disciplinano il riordino delle scuole superiori con cui vengono abrogate le sperimentazioni in corso, vengono ridotti gli indirizzi scolastici ed il tempo scuola, viene differenziato il livello dell’istruzione, entrano nell’istituzione scolastica Comitati tecnico-scientifici con la presenza di enti esterni. L’insieme dei Regolamenti costituisce la cosiddetta “riforma Gelmini” che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, le cui iscrizioni dovranno essere eseguite entro il prossimo marzo senza che studenti e famiglie siano a conoscenza di quale sarà la reale offerta formativa.

…….. MA LA MOBILITAZIONE CONTINUA …….

Per dire NO

• ai Regolamenti sui Licei, Tecnici e Professionali, spacciati per
semplificazione, ma che invece devastano e dequalificano la scuola
• al licenziamento di migliaia di insegnanti e personale Ata della scuola
• ai Tagli alla scuola all’università ed alla ricerca
• al ddl Gelmini sull’università, che rientra nella stessa logica di
privatizzazione della formazione del pdl Aprea per la scuola, che
attraverso la parcellizzazione dei provvedimenti è in corso di
attuazione
• al tetto del 30% per gli immigrati
• alla riduzione dell’obbligo scolastico a 15 anni

Assemblea del 18 gennaio 2010 al Liceo Russell di Roma

Cobas scuola Roma, Collettivi studenti medi Roma, Comitato insegnanti ed Ata precari di Roma, Coordinamento collettivi universitari, Coordinamento dei lavoratori, studenti e genitori delle scuole secondarie di Roma, Coordinamento Fronte ribelle, Coordinamento Non rubateci il futuro, Coordinamento precari scuola di Roma, Cub scuola Roma, Facciamo breccia, Flc-Cgil Roma centro, Giovani Comunisti di Roma, Per la scuola della Repubblica, Rete degli studenti medi di Roma, Ricercatori e tecnici Ispra, Unione degli studenti di Roma, Usi Roma

Palermo. Appuntamenti di questa settimana dei precari della scuola e assemblea nazionale a napoli il 31.1.10



Di seguito il calendario degli appuntamenti della settimana:

- Tutti i giorni, dalle ore 17 in poi, è convocata l'Assemblea dei Precari della scuola in lotta presso il Laboratorio Zeta sito in Via Boito 7, vicino Stazione Notarbartolo. Siete tutti invitati a intervenire ed a partecipare al presidio in difesa di uno degli ultimi spazi liberi, oltre che luogo (multi)culturale simbolo, della città di Palermo.

- Mercoledì 27 Gennaio 2010 alle ore 12 presso Palazzo delle Aquile, sito in Piazza Pretoria, conferenza stampa dei precari della scuola in occasione della quale verranno discussi molti temi al centro del dibattito sulla scuola pubblica quali: riforma delle scuole superiori, argomenti all'odg dell'Assemblea nazionale dei precari della scuola di Napoli, indizione dell'Assemblea cittadina sui temi della scuola, nuove iniziative di lotta nel territorio. Chi può è invitato a partecipare all'iniziativa con la carta stampata.

- Venerdì 29 Gennaio 2010 alle ore 21 Festa di autofinanziamento organizzata dai Precari della scuola in lotta presso l'Associazione Culturale Malaussene sita in Piazzetta Resuttano n°4, vicino Piazza Borsa. Dopo la cena è prevista la presenza di un gruppo musicale. Contributo libero minimo 5 euro. Il ricavato servirà a finanziare le iniziative di lotta nel territorio (volantini, manifesti, striscioni) oltre che ai costi legati al viaggio per l'Assemblea Nazionale dei precari della scuola a Napoli.

- Domenica 31 Gennaio 2010 Assemblea Nazionale dei precari della scuola a Napoli dalle ore 10:00 alle ore 16:00 presso Palazzo Armieri Via Marina 19/C.
Una presenza significativa dei precari della scuola di Palermo dipende dalla riuscita dell'iniziativa di cui sopra e dalla disponibilità dei colleghi a partire per partecipare a questa importante iniziativa nazionale finalmente unitaria.


Distinti saluti,
Giovanni Denaro

lunedì 25 gennaio 2010

Segnala questo messaggio Palermo, Zetalab, Calendario iniziative della prossima settimana



PRESIDIO PERMANENTE E CONTINUATIVO IN DIFESA DELLO ZETALAB - vi invitiamo ad offrire ogni giorno la vostra presenza in cambio di una colazione calda e militante!

Questa sera dalle ore 19 aperitivo* "Lo ZETA resta QUA'" e proiezione del documentario-reportage "LA TERRA ESTREMA"

dalle ore 21 musica dal vivo con Dario lo Cicero

* vin brulé!!

A seguire danze tradizionali siciliane ed irlandesi

Lunedì 25 gennaio

ore 18 performance teatrale dal titolo "CENSURA" di Veronica Pecoraino

ore 19 azione performativa " INVADENZA" di Giusva Pecoraino

ore 21 performance teatrale "DOVE LE STESSE MANI" dei Quartiatri

ore 22 TRIZZI DI DONNA musica popolare dal vivo

Martedì 26 gennaio

ore 17 presentazione del libro "CAMPI DI FORZA. PERCORSI CONFINATI DI MIGRANTI IN EUROPA" di Alessandra Sciurba

ore 19 aperitivo e proiezione di "SURPLUS", dal regista di "VIDEOCRACY" di Erik Gandini

ore 21 assemblea organizzata dal Coordinamento STOP OMOFOBIA

a seguire musica dal vivo di Matilde Politi

ore 22,30 spettacolo musica e danza "SOLO PIENO. Omaggio alle Madres di Plaza de Mayo". Musica dal vivo dei MANOMANCA

Mercoledì 27 gennaio

ore 17 ASSEMBLEA CITTADINA

ore 19 aperitivo e proiezione del Reportage "OLTRE GLI SPAZI" di Città in rete in collaborazione di Legamabiente

ore 20 cena sociale a cura del collettivo "Malausséne"

ore 22 musica dal vivo con Eugenio Panormo

Giovedì 28 gennaio

ore19 aperitivo e proiezione di "CAMICE VERDI" di Mario Lazzaro

ore 21 Alberto Nicolino e Dario Compagna, "ORLANDO" spettacolo teatrale liberamente ispirato all' Orlando Furioso

Venerdì 29 gennaio

ore 19 aperitivo e proiezione "I LOVE RADIO ROCK" di Richard Curtis

ore 22 GENTE STRANA vs CIAKA vs ZEN.IT POSSE vs MUFASA + GABBIANIN - hiphop contest

Sabato 30

dalle ore 22 Live set "Meat Beat" electro and visual di Gianluca Scuderi, Motiontrick, Colombo

Zetalab si trova in via Arrigo Boito 7, Palermo

P.S. Il calendario è dinamico e quindi soggetto ad integrazioni e modifiche. Si accettano proposte di integrazioni da cu e gghiè al numero 3473035058

LABORATORIO ZETA PALERMO - AGGIORNAMENTI


Forse non lo sai ma pure questo è amore!

Lo diciamo oggi, all'indomani del lungo corteo che ha manifestato solidarietà al Laboratorio Zeta per le strade di Palermo dopo lo sgombero del 19 gennaio, a conferma di tutto il sostegno e la condivisione che moltissime realtà e cittadini hanno messo in campo sin dalle prime minacce di sfratto quasi un anno fa.

Lo comunichiamo alla signora Anna Ciulla, paladina dell'associazione Aspasia, che ha retoricamente invocato il rispetto della legalità mentre pochi giorni fa sotto il suo vigile occhio

venivano murate tutte le porte e le finestre del Laboratorio Zeta che veniva barbaramente espropriato alla città. Uno sgombero meschino e violento contro persone inermi: uomini e donne picchiati, trascinati per i capelli, manganellati sulla testa, sul viso, sulla bocca.

Persone arrestate per nulla, poi ovviamente assolte, ma dopo una notte passata in galera.

La signora Anna Ciulla, e ne ripetiamo oggi il nome perchè non sfugga ancora una volta in futuro, sottoposta a inchiesta per corruzione e concussione insieme all'ex assessore Giuseppe Scoma, ha tolto pochi giorni fa, non a un collettivo politico, non a una comunità di rifugiati politici sudanesi, ma a tutta la comunità dei cittadini di Palermo, un bene comune, prezioso, unico.

Il laboratorio Zeta è nato in uno spazio abbandonato che abbiamo restituito alla città, quando nove anni fa ce lo siamo presi, attorniati dai bambini del quartiere. Non è un caso che gli abitanti dei palazzi intorno a Via Boito 7, diventata negli anni strada d'incontro di politica e di socialità, abbiano risposto allo sgombero nella maniera più visibile per ribadire che Zetalab non si tocca!

Ai balconi sono apparsi lenzuoli bianchi con la zeta al centro che ora fanno da lumicino per chi in questi giorni ha tenuto e ancora mantiene un presidio lungo, difficile e al freddo, ma con la solidarietà di una città che ha portato musica, vivande, appoggio e calore.

La stessa città che ieri ha dato vita a un lunghissimo corteo partito da via Boito e arrivato in Prefettura: più di 5000 persone a dire che il Laboratorio è una storia comune.

Un storia così potente da rendere evidente che la legalità slegata dalla giustizia è solo vuota retorica, che la sentenza di un tribunale che affida un luogo come lo Zeta a un'associazione più che losca, per farci un asilo privato, non può pretendere rispetto.

Dopo questo straordinario corteo, come da anni non se ne vendevano a Palermo, il prefetto è stato costretto a convocare finalmente un tavolo "istituzionale" per lunedì alle 17:00, con lo IACP, la Questura, il Comune e i Consiglieri comunali e i Senatori che hanno espresso in questi giorni assoluta contrarietà allo sgombero del Laboratorio Zeta.

Si apre così una nuova trattativa, anche se lo Zeta è stato per quasi un anno impegnato in un tavolo dal quale non è emersa alcuna proposta, mentre tutte le istituzioni hanno ammesso la loro incapacità nel trovare una soluzione, affermando anche che il Laboratorio zeta era già una risposta concreta a bisogni e difficoltà reali di questa città. La convocazione di lunedì (che comunque non ci vede tra gli invitati) è certamente un risultato, ottenuto anche grazie all'intervento della politica istituzionale. Da questo tavolo ci aspettiamo che venga revocata l'assegnazione degli spazi del Laboratorio zeta all'associazione Aspasia, per essere formalmente riconsegnati alla città che ieri era in piazza.

Intanto noi, oggi torniamo a casa.

Ci Siamo ripresi lo Zeta.

Venite tutti a sostenerci.

Lo Zeta è una storia comune.

venerdì 22 gennaio 2010

SGOMBERO VIOLENTO ZETA LAB PALERMO - AGGIORNAMENTI


Uno sgombero violento, una violenza gratuita e scientificamente organizzata, in cui le cariche e I pestaggi avvenuti nel pomeriggio sono solo la cornice di una giornata in cui si è tolto alla città uno spazio collettivo vivo e animato da quasi 9 anni ed in cui si è tolta una casa ai rifugiati del Darfur che da quasi 6 anni condividono con lo Zetalab un’esperienza di cogestione orizzontale.

Segui gli aggiornamenti su www.kom-pa.net

martedì 19 gennaio 2010

URGENTE: LAB ZETA PALERMO SOTTO SGOMBERO


URGENTE: LAB ZETA palermo SOTTO SGOMBERO


E' iniziato stamattina lo sgombero violento del Laboratorio Zeta. Numerosi poliziotti e carabinieri corredati di scudi, manganelli, caschi ed armi, hanno buttato fuori dal centro gli occupanti e una ventina di richiedenti asilo africani che da anni trovano accoglienza nel centro sociale.

Già hanno cominciato a murare porte e finestre!!
Un centinaio di attivisti palermitani (tra cui diversi precari della scuola e gli occupantio di via Guzzetta) si è radunato in via Boito per difendere ZetaLab, fin da stamattina e tre di loro sono saliti sulll'edificio.
Alle 18,30, prendendo a pretesto il lancio di una bottiglia contro di loro, le forze della repressione di stato hanno caricato violentemente gli attivisti respingendoli fino a via Leonardo da Vinci.

Nel corso della carica i questurini hanno picchiato duramente, senza alcun motivo se non quello di sfogare la loro aggressività, ferendo alcuni attivisti: il più grave, Andre Cozzo, un professore universitario attivo nel movimento non-violento, colpevole come tutti gli altri di trovarsi lì a dare solidarietà agli sgomberati, è stato colpito in faccia. Adesso si trova in ospedale.

Ci sono anche alcuni fermati.

Alle 19,30, la situazione è in una fase di stallo: i questurini stazionano davanti lo Zetalab ed i manifestanti sono concentrati in via Leonardo da Vinci (chiusa al traffico) angolo via Boito con l'intenzione di non andarsene e di continuare il presidio.

Per favore, fate girare la notizia e chi può venga a dare una mano.

Tutta la zona tra la stazione Notarbatolo e la piazza Ziino non è percorribile un automobile (alemno fino alle 19,30): conviene posteggiare un po distanti.

A presto

carmelo lucchesi

lunedì 18 gennaio 2010

COBAS - LO SCANDALO DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

RICEVIAMO E INOLTRIAMO

Comunicato-stampa

LO SCANDALO DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

Lo scandalo degli insegnanti di religione, ingigantito dalla decisione governativa di regalare ad essi un “tesoretto” tramite aumenti biennali, è in realtà un insieme intollerabile di scandali. Il primo di essi riguarda l’imposizione della religione come materia insostituibile nella scuola pubblica e strumento di propaganda clericale tra i giovani. La possibilità di rendere tale materia almeno davvero facoltativa è stata negli anni vanificata dalle enormi difficoltà imposte nei confronti della materia “alternativa”: fermo restando che, per i Cobas e per ogni laico/a, la religione è e dovrebbe essere questione privata da tenere estranea alla scuola pubblica. Ma non meno scandalosa è l’altra pietra miliare del “feudo” clericale nella scuola, e cioè le modalità di reclutamento degli insegnanti di religione, non assunti come tutti gli altri docenti in base a concorsi e titoli riconosciuti dallo Stato, ma tramite insindacabile giudizio della Curia cattolica, che fornisce e toglie il placet in base alla sua dottrina. In altri termini i docenti di religione sono dipendenti dello Stato vaticano e della gerarchia cattolica pagati dallo Stato italiano: grottesca anomalia inesistente in alcun altro paese europeo o “occidentale”. Ad aggravare ulteriormente i due già macroscopici scandali dell’Italia “giardino vaticano”, se ne è aggiunto un terzo durante il precedente governo Berlusconi e con la ministra Moratti, avallato poi dal successivo governo di centrosinistra, e cioè la non-licenziabilità degli insegnanti di religione. Mentre qualsiasi altro docente assunto dallo Stato può perdere il posto di lavoro, i docenti di religione, in caso di non-conferma da parte della Curia, hanno comunque diritto ad un posto garantito in una altra materia: il che, paradossalmente, consentirebbe alla Chiesa cattolica, revocando ogni anno la “delega” ad un buon numero di docenti, di riempire la scuola pubblica di decine (o centinaia) di migliaia di “propagandisti”. L’ultimo affronto alla laicità della scuola, nonché alla più elementare giustizia salariale, arriva ora: il ministro Tremonti regalerà, a partire da maggio 2010, ai docenti di religione, di fatto “di ruolo” e inamovibili, scatti biennali di stipendio (aumento mensile medio intorno ai 220 euro) con annessi arretrati dal 1 gennaio 2003 (per migliaia di euro); gli stessi scatti biennali, a suo tempo unica modalità di “carriera” per i lavoratori della scuola, cancellati brutalmente con l’assenso di centrodestra e centrosinistra, e negati attualmente ai precari veri, quelli nominati dallo Stato. Ci sarà qualche forza parlamentare che ci aiuterà a bloccare almeno questo ultimo scandalo o tutta la politica istituzionale continuerà ad inchinarsi al potere vaticano e alla clericalizzazione della scuola?

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS

domenica 17 gennaio 2010

DISCORSO SULLA SERVITÙ VOLONTARIA - 2



Ma, buon Dio! che storia è questa? Come diremo che si chiama? Che disgrazia è questa? Quale vizio, o piuttosto, quale disgraziato vizio? Vedere un numero infinito di persone non obbedire, ma servire; non essere governati, ma tiranneggiati; senza che gli appartengano né beni né parenti, né mogli né figli, né la loro stessa vita! Sopportare i saccheggi, le licenziosità, le crudeltà, non di un esercito, non di un’orda barbara, contro cui bisognerebbe difendere innanzitutto il proprio sangue e la propria vita, ma di uno solo.

E non di un Ercole né di un Sansone, ma di un solo omuncolo, molto spesso il più vile ed effeminato della nazione; non avvezzo alla polvere delle battaglie, ma a malapena alla sabbia dei tornei; non solo incapace di comandare gli uomini con la forza, ma in imbarazzo già a servire vilmente l’ultima donnicciola! Chiameremo questa vigliaccheria? diremo che coloro che servono sono codardi e deboli? Se due, tre o quattro persone non si difendono da un’altra, questo è strano, ma tuttavia possibile; si potrà ben dire giustamente che è mancanza di coraggio.

Ma se cento, mille sopportano uno solo, non si dovrà dire che non vogliono, che non osano attaccarlo, e che non è vigliaccheria, ma piuttosto spregevolezza ed abiezione? Se si vedono, non cento, non mille uomini, ma cento paesi, mille città, un milione di uomini non assalire uno solo, che li tratta nel migliore dei casi come servi e schiavi, come potremmo chiamare questa? Vigliaccheria?

Ora, naturalmente in tutti i vizi ci sono dei limiti, oltre i quali non possono andare: due uomini, e forse anche dieci, possono temere uno solo; ma se mille, un milione, mille città non si difendono da uno solo questa non è vigliaccheria, perché non arriva fino a questo punto; proprio come il coraggio non arriva fino al punto che uno solo dia la scalata ad una fortezza, assalga un esercito, conquisti un regno.

Dunque quale vizio mostruoso è mai questo che non merita nemmeno il nome di vigliaccheria, e per il quale non si trova un termine sufficientemente offensivo, che la natura rinnega di aver generato e la lingua rifiuta di nominare?


Si mettano cinquantamila uomini armati da una parte e altrettanti dall’altra; li si schieri in battaglia e li si faccia scontrare, gli uni liberi, combattenti per la loro libertà, gli altri per toglierla loro.

A chi si pronosticherebbe la vittoria? Chi andrà al combattimento con più coraggio, quelli che sperano come ricompensa di salvaguardare la loro libertà, o quelli che come contropartita dei colpi inferti o ricevuti possono aspettarsi solo la schiavitù altrui? Gli uni hanno sempre davanti agli occhi la felicità della vita passata e l’aspettativa di una gioia simile per l’avvenire; non pensano a quel poco che patiscono il tempo che dura una battaglia, ma a quello che dovranno sopportare per sempre loro stessi, i loro figli e tutta la discendenza.

Gli altri non hanno niente che li imbaldanzisca, se non un pizzico di bramosia che si smussa subito contro il pericolo e che non può essere tanto ardente da non spegnersi, forse, alla minima goccia di sangue che esca dalle loro ferite.


Nelle battaglie così famose di Milziade, Leonida e Temistocle, avvenute duemila anni fa e che ancora oggi sono così presenti nella memoria dei libri e degli uomini come fosse accaduto l’altro ieri, che furono combattute in Grecia per il bene dei Greci e come esempio per il mondo intero; ebbene, cosa diede ad un così piccolo numero di uomini, quali erano i Greci, non il potere, ma il coraggio di resistere alla forza di navi che riempivano il mare intero, di sconfiggere tanti popoli, talmente numerosi che le truppe dei Greci non avrebbero, eventualmente, neanche potuto fornire dei comandanti agli eserciti nemici? In quei giorni gloriosi non si svolgeva tanto la battaglia dei Greci contro i Persiani, quanto la vittoria della libertà sul dominio, della lealtà sulla bramosia.

É straordinario sentir parlare del coraggio che la libertà mette nel cuore di chi la difende; ma ciò che avviene in tutti i paesi, fra tutti gli uomini, tutti i giorni, cioè che un uomo ne opprima centomila e li privi della loro libertà, chi potrebbe crederlo se lo si sentisse solo raccontare e non vederlo?

E se avvenisse solo in paesi stranieri ed in terre lontane, e lo si raccontasse, chi non penserebbe che sia piuttosto una favola e una invenzione e non una cosa vera? Per di più questo tiranno solo, non c’è bisogno di combatterlo, non occorre sconfiggerlo, è di per sé già sconfitto, basta che il paese non acconsenta alla propria schiavitù.


Non bisogna togliergli niente, ma non concedergli nulla. Non occorre che il paese si preoccupi di fare niente per sé, a patto di non fare niente contro di sé. Sono dunque i popoli stessi che si lasciano o piuttosto si fanno tiranneggiare, poiché smettendo di servire ne sarebbero liberi.

È il popolo che si assoggetta, che si taglia la gola e potendo scegliere fra l’essere servo e l’essere libero, lascia la libertà e prende il giogo; che acconsente al suo male, o piuttosto lo persegue. Se gli costasse qualcosa recuperare la libertà, non lo inciterei, sebbene l’uomo non dovrebbe avere niente di più caro che affermare il suo diritto naturale e, per così dire, da bestia ritornare uomo.

venerdì 15 gennaio 2010

PALERMO - Sos cagnetta Wu Ming

Inoltro appello.
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urgente: ho una cagnetta a casa da oggi pomeriggio: ha un mese ed è un amore. non posso tenerla perché ne ho gia un'altra da 10 anni. Potresti spargere la voce? taglia media (adulta max 12kg). è bellissima e se non fosse che ho il campo occupato, l'avrei tenuta. è troppo dolce: è una beagle meticcia, ma molto ben fatta e poi è affettuosissima, giocherellina e simpaticissima. un vero amorino.

Non mi sono sentito di lasciarla fuori dal portoncino che piangeva: mi daresti una mano a piazzarla?

lelio







associazione per la musica contemporanea
via Monte San Calogero, 5
90146 Palermo
curvaminore@tiscali.it
Tel/fax +39 091 512012
cell.+39 329 3152030

http://www.curvaminore.org

lunedì 11 gennaio 2010

FIRENZE - COORD. GENITORI DEMOCRATICI ONLS - Comunicato Stampa Circ. MIUR 2/2010





COMUNICATO STAMPA

Tetto agli alunni con cittadinanza non italiana: discriminatorio e arbitrario


La circolare n. 2 / 2010 del Ministero dell'Istruzione, che indica un tetto di alunni “con cittadinanza non italiana” per classe, evidenzia un’evoluzione del tessuto sociale che la scuola italiana non può eludere, ma richiede invece l’adozione di nuove politiche sociali e investimenti, da concertare con le Amministrazioni locali.

Si tratta di un intervento discriminatorio, pertanto di dubbia legittimità costituzionale, e arbitrario in quanto invade con una corrispondenza amministrativa, a firma di un dirigente generale del Ministero e indirizzata ad altri dirigenti, pertanto senza alcuna valenza ordinamentale, le competenze attribuite all’Autonomia delle istituzioni scolastiche, costituzionalmente garantita (Art. 117 cost.), indicate nel Testo Unico in materia di istruzione (Artt. 7 e 10).

Ancora una volta, fermo restando la delicatezza di talune situazioni che corrispondono a peculiari caratteristiche del tessuto abitativo e sociale locale, che richiedono specifici interventi pedagogici di accoglienza e integrazione, si affronta la complessità della realtà scolastica con indicazioni demagogiche, verticistiche.

Come genitori si rappresenta la necessità che le bambine e i bambini della nostra comunità, senza alcuna distinzione di cittadinanza, vivano pienamente la loro infanzia e adolescenza crescendo insieme in armonia, facendo tesoro comune della ricchezza culturale di ognuno.

In tale spirito saranno valutate iniziative di impugnazione della circolare.

Firenze, 11 gennaio 2010


Alessandro Margaglio

Coordinatore C.G.D. – Firenze

(3358398232)

INZAGO (MI) - Proclamazione stato d'agitazione contro riordino scuole superiori: IIS Bellisario

LA SCUOLA E' NOSTRA: RIPRENDIAMOCELA!

Entro il 14 gennaio la VII Commissione Cultura deve esprimere alla Camera il parere sui regolamenti per il riordino delle scuole superiori e sancire la definitiva approvazione della "riforma" delle scuole superiori.
Tale riordino si configura come un insieme indiscriminato di tagli ai finanziamenti alla scuola pubblica che avverranno tramite:
  • la diminuzione delle ore di lezione settimanali (in media si avrà una riduzione di 5 ore settimanali in tutte le scuole superiori di ogni ordine);
  • l'aumento degli alunni per classe (già in vigore da quest'anno, è stato alzato il numero massimo di studenti per classe fino ad arrivare a 33 alunni per classe);
  • l'inserimento (già in vigore da quest'anno) in una stessa classe di 2 o più alunni con disabilità;
  • la totale eliminazione delle compresenze;
  • una generalizzata diminuzione delle ore dedicate al sostegno degli studenti diversamente abili;
  • tagli alle ore di laboratorio e tecnico pratiche;
  • eliminazione di tutti gli indirizzi sperimentali e la riconduzione delle attuali sperimentazioni agli indirizzi di scuola tradizionali vecchi di almeno trent'anni;
  • tagli al personale tecnico amministrativo con grave danno per l'organizzazione e la sicurezza.
La professionalità di tutti noi ci impedisce di restare fermi a guardare mentre la scuola viene indebolita, perché nella scuola lavoriamo con passione e crediamo seriamente in quello che facciamo. Per questo motivo abbiamo deciso di proclamare nei giorni in cui verrà deciso il nostro futuro uno stato di agitazione permanente.
Invitiamo quindi genitori, colleghi di altre scuole, sindacati, partiti politici, rappresentanti delle istituzioni e cittadinanza tutta a sostenerci e a partecipare a:

- Assemblea pubblica che si terrà all'interno della scuola mercoledì 13 alle ore 21

- Conferenza stampa che si terrà all'interno della scuola mercoledì 13 alle 17

LA SCUOLA E' DI TUTTI, DIFENDIAMOLA!

MANTOVA - 13 gennaio CONTRO LA RIFORMA DEGLI ISTITUTI SUPERIORI

Il Coordinamento Scuola Mantova invita tutti a partecipare MERCOLEDI' 13 GENNAIO alla Critical Mass che partirà da Viale Risorgimento - fermata APAM - alle ore 15:30. Il percorso di protesta si concluderà con un presidio fiaccolata alle ore 17:00 circa in Piazza Erbe.
Di seguito e in allegato il volantino:

LA SCUOLA NON E' IN VENDITA!

Nei giorni 12 e 13 Gennaio la VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati discute la riforma dei licei, degli istituti tecnici e professionali. La fretta con la quale si cerca di attuare questa legge è dovuta ad esigenze puramente economiche, a scapito della qualità della didattica e della scuola pubblica. È per tale motivo che il COORDINAMENTO SCUOLA MANTOVA scende in piazza per dire

NO ALLA RIFORMA

che

· PREVEDE IL TAGLIO INDISCRIMINATO DI MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO;

· DIETRO LA PARVENZA DI RIFORMA SCOLASTICA NASCONDE SOLO LA VOLONTÀ DI RISPARMIARE, A SCAPITO DELLA QUALITÀ DELLA SCUOLA PUBBLICA;

· RIDUCE NOTEVOLMENTE L’INSEGNAMENTO DELLE LINGUE STRANIERE, IN TOTALE CONTRASTO CON QUANTO RICHIESTO DALL’UNIONE EUROPEA E DAL MERCATO DEL LAVORO;

· ABOLISCE LE COMPRESENZE, IMPOVERENDO L’OFFERTA FORMATIVA E LA POSSIBILITÀ DI UNA DIDATTICA APERTA E MULTIDISCIPLINARE.

Chiediamo la solidarietà di tutta la cittadinanza perché la scuola pubblica è un bene comune e fondamentale strumento per la democrazia

giovedì 7 gennaio 2010

RIORGANIZZAZIONE SECONDO CICLO - la FLC chiede il rinvio



riceviamo dall'amica germana e pubblichiamo:

Riorganizzazione secondo ciclo: la FLC chiede il rinvio

Ormai i tempi sono strettissimi e non c'è la possibilità per le scuole di programmare serenamente la propria offerta formativa, ai fini delle necessarie attività di orientamento; per le Regioni di fare la programmazione dell'offerta formativa, da concludersi entro il prossimo 31 dicembre; per le famiglie e gli studenti di scegliere in modo ponderato e consapevole; per l'amministrazione di mettere in atto tutte le procedure necessarie ad un regolare inizio dell'anno scolastico in particolare rispetto alle nuove classi di concorso.

Per tutti questi motivi la FLC ha ribadito, il proprio dissenso sia nel metodo che nel merito e la richiesta di un rinvio dell'attuazione dei regolamenti della scuola secondaria di secondo grado.

Lo abbiamo segnalato sia nelle audizioni alla Camera e al Senato che nell'incontro al Ministero del 18 novembre.

Abbiamo anche riaffermato che:

  • in nessun caso si possono coinvolgere le classi successive alle prime;
  • che va assunto l'impegno formale del Ministero dell'Economia a soprassedere alla seconda tranche di tagli prevista per il prossimo anno scolastico. In nessun caso si può pensare di scaricare i tagli sugli altri gradi di scuola già allo stremo;
  • l'assetto del biennio iniziale di tutta la secondaria superiore deve essere unitario, dato l'elevamento dell'obbligo di istruzione a 16 anni, a regime da questo anno scolastico.
Conoscenza news ed. Scuola

Edizione Scuola

PRIVATIZZAZIONE ACQUA - qual'è la posizione del comune di Marsala?

Geraci ha modificato lo Statuto: l’acqua è bene comune; con qualche ritardo e ripensamento, sarà la volta di Castelbuono?


saluto di bentornato in attività a tranquillopoli di Castelbuono (pa) da cui riceviamo dagli amici del NO_PRIV di Castelbuono e pubblichiamo...e ci chiediamo qual'è la posizione del comune di Marsala e cosa prevede il suo statuto riguardo la possibilità di privatizzazione del servizio idrico???



La modifica degli statuti comunali nei comuni della Sicilia prosegue.

L’inserimento nello nello statuto del principio secondo cui il servizio idrico è privo di rielvanza economica, oltre ad essere una affermazione di principio importante che va in controtendenza rispetto alle politiche di privatizzazione dei beni comuni, pone le basi per la costituzione di asiende consortili tra gli enti che hanno adottato questo principio.

Geraci Siculo, con votazione consiliare unanime, lo ha fatto lo scorso settembre; altri Comuni madoniti, “ribelli” della prima ora, lo avevano fatto in precedenza (Isnello, Caltavuturo …).

Daremo notizia delle altre iniziative in tal senso nel circondario.

A Castelbuono è all’ordine del giorno del consiglio comunale una proposta di modifica dello Statuto presentata dal comitato no priv e fatta propria, con modifiche, dalla Giunta.
In tale proposta, condivisa dal comitato no priv, è però presente una espressione ambigua circa la natura dell’affidamento del servizio idrico: “il comune esercita la gestione del servizio idrico direttamente o a mezzo di enti o società di diritto pubblico, anche in forma associata con altri comuni …”.
La dizione “società di diritto pubblico”, oltre che contraddittoria ed in contrasto con le recenti normative che pongono uno stop agli affidamenti “in house”, ha sollevato nel comitato no priv dubbi sulla reale portata dell’intera norma, che dovrebbe invece escludere la forma societaria e puntare sugli enti non economici per la gestione del servizio.

link cliccando il titolo o ''tranquillopoli'' tra i blog amici

mercoledì 6 gennaio 2010

DISCORSO SULLA SERVITÙ VOLONTARIA - 1




''Nell’aver molti signori non ci vedo bene alcuno.

Che uno solo comandi, e che il re sia solo uno''

così diceva Ulisse in Omero, parlando in assemblea. Se avesse detto soltanto:

''Nell’aver molti signori non ci vedo bene alcuno''

non avrebbe potuto dire niente di meglio. Ma mentre, seguendo il filo del ragionamento, si doveva dire che il dominio di molti non può essere conveniente perché il potere di uno solo, dal momento in cui prende il titolo di signore, è duro e irragionevole, egli invece ha aggiunto:

''Che uno solo comandi, e che il re sia solo uno''

Bisognerebbe, in questo caso, scusare Ulisse, che forse doveva usare quel linguaggio per sedare la rivolta dell’esercito, adattando, credo, il suo discorso più alla circostanza che alla verità. Ma, per parlare consapevolmente, è una tremenda disgrazia essere soggetti a un padrone, della cui bontà non si può mai esser certi, visto che, quando vuole, può sempre essere malvagio; e avere più padroni significa essere altrettante volte sventurati.

Non voglio per il momento discutere quella questione così dibattuta, se cioè le altre forme di pubblico potere siano migliori della monarchia, tuttavia vorrei sapere, prima di mettere in discussione quale posto la monarchia debba avere tra le forme di governo, se essa debba averne uno, poiché è difficile credere che vi sia qualcosa di pubblico in un governo in cui tutto è di uno solo. Ma questa questione va messa da parte per un’altra volta, e richiederebbe una trattazione a sé, o piuttosto si tirerebbe dietro ogni sorta di disputa politica.

Per ora, vorrei solo comprendere come è possibile che tanti uomini, tanti paesi, tante città e nazioni tollerino talvolta un solo tiranno, che non ha altro potere che quello che gli danno; che ha il potere di nuocere loro solo finché essi possono sopportarlo; che non potrebbe far loro alcun male, se non quando essi preferiscono sopportarlo piuttosto che contraddirlo.

È davvero sorprendente, e tuttavia così comune che c’è più da dispiacersi che da stupirsi nel vedere milioni e milioni di uomini servire miserevolmente, col collo sotto il giogo, non costretti da una forza più grande, ma perché sembra siano ammaliati e affascinati dal nome solo di uno, di cui non dovrebbero temere la potenza, visto che è solo, né amare le qualità, visto che nei loro confronti è inumano e selvaggio.

La debolezza umana è tale, che dobbiamo spesso ubbidire alla forza; dobbiamo prendere tempo, non possiamo essere sempre i più forti. Dunque, se una nazione è costretta dalla forza delle armi a sottomettersi ad uno, come la città di Atene ai trenta tiranni, non bisogna stupirsi che serva, ma compiangere quella sventura; o meglio ancora, né stupirsi né lamentarsi, ma sopportare il male pazientemente e riservarsi per l’avvenire una sorte migliore.

La nostra natura è tale che i comuni doveri dell’amicizia prevalgono per una buona parte della nostra vita. È ragionevole amare la virtù, apprezzare le buone azioni, essere riconoscenti verso chi ci ha fatto del bene e limitare spesso il nostro benessere per accrescere l’onore e l’utile di chi amiamo meritatamente.

Così, se gli abitanti di un paese avessero trovato qualche grande personaggio che gli avesse dato prova di una grande previdenza nel salvaguardarli, di un grande coraggio nel difenderli, di una grande cura nel governarli; se, da quel momento, essi si abituassero ad obbedirgli ed a fidarsene fino al punto di riconoscergli alcuni privilegi, non so se sarebbe una cosa saggia, visto che lo si toglierebbe da dove faceva bene, per innalzarlo dove potrebbe far male. Ma certo, non si potrebbe fare a meno di amare e di non temere alcun male da chi si è ricevuto solo bene.

Prosegue la nostra attività di blogger e permane l’idea de ‘’invito alla lettura’’ .

Nei nostri inviti abbiamo toccato letture come

- Promised Land, di Michael Rosen


IL PENSIERO DI HANDALA

"La gente è turbata dal mio aspetto. A cosa sto pensando? Sono arrabbiato? Sono triste?…..

ALLA MIA NAZIONE- P.P.PASOLINI


di danilo dolci,

‘’c’è chi insegna’’

LETTERA DI DON PAOLO FARINELLA - Berlusconi, CEI «TE ABSOLVIT A PECCATIS TUIS IN NOMINE RU486»

s. quasimodo ‘’Sei ancora quello della pietra e della fionda’’

IL DOVERE DI RIBELLARSI DI MONI OVADIA

NOMI da non dimenticare - NOMBRES de no olbidar

NOMI da non dimenticare
“Ci andavamo in quel vallone a travagliari.
Era un terreno in contrada Albuchia del Comune di Gangi.
E’ stata una giornata tranquilla e noi come figli, io presente e mio fratello più piccolo,
abbiamo visto agghiurnari, mentre si camminava sul feudo Verde….
Ma non pensavamo a quello che doveva succedere quel giorno.”
Pietro Li Puma


E ALTRI ANCORA!

IL NUOVO INVITO è

’’DISCORSO SULLA SERVITÙ VOLONTARIA - 1’’ CHE VERRA PUBBLICATO IN DIVERSE PARTI

A QUESTO AGGIUNGIAMO L’INVITO AD INVIARCI I VOSTRI ‘’INVITI ALLA LETTURA E ALLA RIFLESSIONE’’ CHE PUBBLICHEREMO INTEGRALMENTE E BEN VOLENTIERI ALL’INTERNO DELLA RUBRICA DEL BLOG…..A PRESCINDERE DA POSIZIONI POLITICHE, QUASI PARTITICHE, RELIGIOSE, SINDACALI, ECC …..UNICHE ECCEZIONI LA VOLGARITà, L’OFFESA GRATUITA, IL RAZZISMO.

COORDINAMENTO SCUOLA MADONITA

domenica 3 gennaio 2010

COORDINAMENTO CASTELLI ROMANI - PETIZIONE ON LINE EROGAZIONE GRATUITA PRODOTTI APROTEICI

Ciao,

siamo Giovanna e Andrea del coordinamento scuola dei Castelli Romani. Avendo a che fare con patologie renali, siamo venuti a conoscenza di quanto segue.

Ti alleghiamo una petizione popolare on-line per ripristinare l’erogazione gratuita dei prodotti aproteici, elemento integrante per la terapia medica.

Chiediamo il tuo aiuto per firmare e divulgare il più possibile questa petizione.

Le fasi per firmare sono:

Effettuare il LOGIN, REGISTRARSI ( con un po’ di pazienza) ed infine, ricevuta una mail di conferma, FIRMARE.

Grazie e Auguri

Giovanna e Andrea

APPELLO EROGAZIONE GRATUITA DEGLI ALIMENTI APROTEICI!

APPELLO A FAVORE DELL’EROGAZIONE GRATUITA DEGLI ALIMENTI APROTEICI AI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE

Preso atto che dal 1 dicembre 2009 il commissario straordinario alla Sanità della Regione Lazio nominato dal governo Berlusconi, professor Elio Guzzanti, ha ritenuto necessario sospendere l’erogazione dei prodotti alimentari aproteici ai pazienti con insufficienza renale cronica a carico del Servizio Sanitario Nazionale (decreto n. 76 del 2009).

Chiediamo di sostenere la presente petizione popolare promossa dall'associazione onlus "Terra Sociale" allo scopo di ripristinare le seguenti modalità di assistenza medica:

- immediata riattivazione dell’erogazione dei prodotti alimentari aproteici per tutti i malati affetti da insufficienza renale cronica trattandosi di una terapia in grado di ritardare o addirittura evitare l’ingresso in dialisi;

- potenziamento dei reparti dialisi dislocati nella Regione Lazio sia in termini di personale medico che d'infrastrutture necessarie;

- elaborazione di un Piano sanitario regionale che coinvolga categorie mediche, istituzioni e malati per il diritto alla salute pubblica, dove nessuno a partire dalle persone più svantaggiate, sia escluso.

SULLA SALUTE DEI MALATI NON SI PUO’ RISPARMIARE!

per firmare e/o commentare questa petizione clicca qui

COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA NAZIONALE - comunicato

con preghiera di massima diffusione. tutti possono firmare.

Salve,

sono Edmondo Febbrari del Coordinamento Precari Scuola Nazionale, sezione di Ravenna, e scrivo per informarla della petizione che trova quì sotto.

Spero anche lei possa firmarla e aiutarci a diffonderla (abbiamo già raggiunto più di 1.000 firme in pochi giorni). Non serve essere iscritti a questi sindacati per firmare.

Un saluto dalla Romagna e

buone feste

edmondo

http://www.petitiononline.com/edmondo/

To: Cisl, Uil, Snals e Gilda
Il CPS Nazionale prende atto che le OO.SS. Cisl, Uil, Snals e Gilda:

- Si sono espresse favorevolmente all'entrata in vigore già dal prossimo anno scolastico della riforma, qualificandola come "un'esigenza ed un dato di necessità".

- Dal 30 Ottobre 2008 non hanno mai indetto uno sciopero contro il licenziamento di 150.000 lavoratori.

- Hanno appoggiato l'approvazione del decreto "salvaprecari"che, oltre da essere inutile, è ritenuto dai precari della scuola un'offesa alla loro dignità.

- Hanno appoggiato il nuovo sistema di reclutamento.

- Hanno sottoscritto il nuovo modello contrattuale che non consente più il recupero dell'inflazione reale.

Per i suddetti motivi i precari del CPS invitano Cisl, Uil, Snals e Gilda a mutare da subito la loro politica sindacale.
In caso contrario si procederà alla restituzione della tessera sindacale.

Coordinamento Precari Scuola Nazionale

LAVORATORI PREZIOSI - aggiornamento dal presidio

Il freddo delle ultime settimane ha costretto i lavoratori del presidio Metalli Preziosi a trasferirsi in un nuovo spazio all'intenro della fabbrica.
Anno nuovo, sede nuova ma la lotta non cambia!

Il post completo qua: http://lavoratoripreziosi.blogspot.com/2009/12/anno-nuovo-sede-nuova.html

Auguri per un 2010 di soddisfazioni!

--
I lavoratori della Metalli Preziosi