lunedì 31 agosto 2009

MILANO - Coordinamento Lavoratori della Scuola “3 ottobre”


A tutti i docenti precari di Milano e provincia.


NON È PIÙ IL TEMPO DI STARE A GUARDARE!

Il Coordinamento Lavoratori della Scuola “3 ottobre”

aderisce alle mobilitazioni del Coordinamento Precari Scuola nazionale e

si unisce agli altri coordinamenti di docenti che in tutta Italia,

da Salerno a Treviso, da Palermo ad Arezzo, da Matera a Roma

si stanno mobilitando a difesa del loro posto di lavoro e

della scuola pubblica!


Invitiamo tutte le colleghe e tutti i colleghi, la cittadinanza sensibile e le forze sindacali e politiche solidali a partecipare e sostenere con la propria presenza fisica un


PRESIDIO AD OLTRANZA

davanti all’U.S.P. di Milano in Via Ripamonti, 85

da MARTEDÌ 1 SETTEMBRE, a partire dalle h 10.00 ad oltranza


ALCUNI DOCENTI PRECARI DI MILANO SI INCATENERANNO. FATE COME LORO.

PORTATE LE VOSTRE CATENE ALL'USP

È ORA DI DIRE BASTA

allo smantellamento della scuola pubblica

al licenziamento in massa di docenti e personale A.T.A

al distruzione delle nostre vite


NON SIAMO NUMERI, NON SIAMO MACCHINE DA ROTTAMARE

VOGLIAMO UNA SCUOLA LAICA, APERTA, SOLIDALE E DI TUTTI!

Fate girare l'appello. Attacchinate i manifesti


Info e contatti:

Coordinamento “3 ottobre”, sezione di Milano Coordinamento Precari Scuola nazionale.

Blog: http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.com;

Mail: coordinamento3ottobre@gmail.com.


Coordinamento Precari Scuola.

Forum: http://docentiprecari.forumattivo.com;

Mail: precariscuola@gmail.it

SALERNO - precari della scuola occupano ex provveditorato


Salerno: precari della scuola occupano ex provveditorato

Protesta dei precari della scuola che da stamani hanno occupato la sede dell'ufficio scolastico provinciale di Salerno di via Monticelli, a Fuorni. Sette manifestanti sono saliti sul tetto della struttura, mentre è in corso un incontro tra una delegazione sindacale di base con il direttore dell'ufficio scolastico provinciale, Luca Iannuzzi. La protesta nasce per il taglio di 2000 unità previsto nella sola provincia di Salerno del personale docente e non docente nelle scuole di ogni ordine e grado. Al momento dinanzi alla sede dell'ex provveditorato agli studi sono presenti circa 150 manifestanti. Sul posto gli agenti della Digos della Questura di Salerno.

Martedì 25 agosto 2009 10.47


_________________
«Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.»

sabato 29 agosto 2009

BENEVENTO - SCUOLA: 7 INSEGNANTI PROTESTANO SU TETTO PROVVEDITORATO


SCUOLA: 7 INSEGNANTI PROTESTANO SU TETTO PROVVEDITORATO

Un gruppo di 7 donne, tutte docenti precarie con oltre 10 anni di insegnamento alle spalle, sono salite sul tetto del provveditorato agli studi di Benevento per iniziare un'occupazione ad oltranza per protesta contro i tagli della riforma Gelmini. "Contro il piu' grande licenziamento di massa. 20000 in Italia, 500 a Benevento. Vogliamo un futuro": cosi' recita lo striscione calato dal tetto dell'edificio. Le donne del "Comitato Insegnanti Precari" hanno installato un gazebo sul tetto per proteggersi dal caldo soffocante ed hanno scorte alimentari sufficienti per resistere per diverse settimane. Hanno gia' annunciato l'intenzione di resistere ad oltranza fino a quando non verranno risposte: "faremo come gli operai dell'Innse, scenderemo da qui solo quando avremo una risposta concreta contro i licenziamenti e la disoccupazione" afferma Elvira, una delle insegnanti sul tetto. Il presidio permanente, promosso da diversi giorni all'esterno dell'Ufficio Scolastico Provinciale, si e' cosi' trasformato di fatto in un sit-in di solidarieta' con le insegnanti sopra il tetto: altre decine di docenti, insieme agli attivisti del centro sociale Depistaggio, militanti del sindacalismo di base, stazionano fuori l'edificio, anche per dissuadere eventuali azioni repressive da parte delle forze dell'ordine. L'obiettivo e' coinvolgere le centinaia di insegnanti che in queste ore si accalcano presso gli uffici per l'imminente pubblicazione delle graduatorie provinciali. Oggi pomeriggio alle ore 16 le insegnanti del CIP terranno una conferenza stampa sotto il provveditorato, dove con il megafono avranno la possibilita' di intervenire anche le occupanti dal tetto. (AGI)
(29 agosto 2009 ore 13.16)

COORD. PRECARI SCUOLA - URGENTE: A TUTTI I LAVORATORI PRECARI DELLA SCUOLA


Le proteste spontanee aumentano. Il Coordinamento Precari Scuola (CPS) vi invita a mettervi in contatto con la realtà a voi più vicina o a costituire un nuovo gruppo nella vostra città per coordinarci nelle mobilitazioni.
Il CPS comunica anche attraverso una Mailing List in cui 2 referenti a comitato si occupano essenzialmente di fare da tramite tra il proprio gruppo e gli altri.
Questa ML ristretta ha il solo scopo di stilare volantini e documenti, coordinare le varie iniziative sul territorio nazionale e discutere le proposte avanzate a livello locale dai singoli comitati.
Qualsiasi comitato di nuova costituzione che desideri coordinarsi può richiedere di entrare a far parte del CPS e della ML di organizzazione.
Le rivendicazioni del CPS sono quelle espresse dal sit-in del 15 luglio e ribadite nell'Assemblea Nazionale dello stesso giorno. Le trovate anche sul blog del CPS.


Di seguito i contatti:

COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA (C.P.S.)

FORUM COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
http://docentiprecari.forumattivo.com
BLOG COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
http://retedocentiprecari.blogspot.com/
GRUPPO FACEBOOK COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
http://www.facebook.com/group.php?gid=35733685501
MAIL COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
precariscuola@gmail.com

IL COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA (C.P.S.) E’ COSTITUITO DA:

Associazione Docenti Precari Non Abilitati: Grazia Bovio grhazi@virgilio.it
CIPNA: Domenico Aprile domenico.aprile@libero.it
Comitato Precari Ancona e Fabriano: Luca Costantini luca.cost@alice.it
Comitato Precari Catania: Antonio Giuseppe Condorelli agcondorelli@yahoo.it
Coordinamento Precari Cosenza: Roberto Gabriele Mele roberto.gabriele.mel@alice.it
Comitato Precari Liguri: Paolo Fasce paolo@fasce.it
Comitato Precari Roma: Giovanna Mazzullo giomazzullo@gmail.com
Comitato Precari Scuola Ravenna: Edmondo Febbrari eddiefebbrari@hotmail.com
Coordinamento Lavoratori della scuola 3 ottobre Milano: coordinamento3ottobre@gmail.com
Coordinamento Molisano lavoratori precari della Scuola: precariscuola.molise@gmail.com
Coordinamento Precari Napoli: Antonella Vaccaro precarinapoli@libero.it
Coordinamento Precari Scuola Avellino: Luigi D'Onofrio ldonofri@alice.it
Coordinamento Precari Scuola Friuli Venezia Giulia: Alessandro Sfrecola coord_istruzione@yahoo.it
Coordinamento Scuola Mantova: Ilenia Argento i.condorcet@hotmail.it
Forum Precari Scuola sez. Palermo: Maria Pia Labita labita0@gmail.com
Movimento Insegnanti Da Abilitare: Ida Gasparretti abilitazione_precari@yahoo.it
Movimento Insegnanti Precari Roma: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
Rete Docenti Precari Bari: Antonino Buonamico amicanto@yahoo.it
Rete Docenti Precari Marche: Melanie Segal melaniesegal@libero.it
Rete dei precari della scuola di Pisa: Daniele Ippolito precariscuola.pisa@gmail.com
Rete Organizzata Docenti e ATA Precari del Veneto: Manuel Cecchinato manuel.posadas@libero.it
Rete Precari Livorno: Marco Marmeggi stil1@hotmail.com
Rete Precari Terni: Daniela Ricci da.ricci@tiscali.it

PALERMO - I precari della scuola in rivolta Si taglia: oltre 57 mila senza lavoro

A Salerno è stato occupato l'Ufficio provinciale, stessa cosa a Trapani, Palermo
Venezia. Per il 23 ottobre proclamato uno sciopero dal sindacato autonomo


DA REPUBBLICA.IT
LE LEZIONI non sono ancora iniziate, le proteste sì. In questo scorcio d'agosto, i precari della scuola sono impegnati a protestare contro i tagli al personale della scuola che lasceranno a casa migliaia di lavoratori. Tre giorni fa, a Salerno un gruppo di precari ha occupato la sede dell'Ufficio scolastico provinciale (l'ex provveditorato agli studi).

Stessa forma di protesta a Trapani, mentre a Venezia si è svolto un sit-in. E ogni giorno l'elenco delle proteste a livello locale si allunga. A Palermo il presidio è diventato permanente con due assistenti tecnici (tecnici di laboratorio) che sono al quarto giorno di sciopero della fame.

Il perché è presto detto. I tagli agli organici del personale (42 mila e 500 insegnanti e 15 mila del personale ausiliario in un solo anno) colpiscono soprattutto i precari della scuola. Secondo una prima stima...................CLIC TITOLO PER LINK

lunedì 24 agosto 2009

AGRIGENTO - ASSEMBLEA DEI PRECARI DELLA SCUOLA DI AGRIGENTO

PRECARIO SEDOTTO ED ABBANDONATO DALLO STATO


Per anni siamo serviti a far funzionare la scuola per coprire i posti che non erano messi a ruolo.

Ora lo stato intende disfarsi di noi senza una parola di ringraziamento senza neppure tentare un timido “SCUSA MI DISPIACE ……”

Noi senza lavoro.
Le scuole in grandi difficoltà anche per operazioni semplici come l’apertura e la chiusura degli edifici, per non parlare della didattica, e di tutte le attività di insegnamento.

ASSEMBLEA DEI PRECARI DELA SCUOLA DI AGRIGENTO

MARTEDI 25 AGOSTO ORE 9.30

“LA REPUBBLICA ITALIANA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO “

QUESTO SOLO NOI CHIEDIAMO: LA POSSIBILITA’ DI LAVORARE !!!

Emma Giannì
Rete Precari Scuola Agrigento
reteprecariscuolaag@libero.it

Davide Broccia
Comitato Sostegno Agrigento
comitatosostegno@libero.it

Giovanna Librici
SFIDA Agrigento
infosfidaagrigento@gmail.com

domenica 23 agosto 2009

LIGURIA-giovedì, 20 agosto 2009 Il rito della decimazione, rivisitato dai precari della scuola (Comunicato Stampa)

Con preghiera di pubblicazione

dal Comitato Precari Liguria, clic sul titolo per link

Nelle prossime settimane si consumera’ il rito delle chiamate degli insegnanti precari che, ogni anno, sono assunti il 1 di settembre per essere licenziati il 30 giugno.

Gran parte delle persone chiamate sono insegnanti di lunga data e spesso iper specializzati, avendo frequentato corsi post laurea pluriennali (dottorati, specializzazioni, master, corsi di perfezionamento, seconda laurea).

All’appello mancheranno tuttavia decine di migliaia di persone, tagliate prima dal Ministro Fioroni e poi, in quantità crescente, dal Ministro Tremonti.

Per protestare contro i tagli nella scuola, gli insegnanti precari che verranno assunti attueranno una forma di protesta civile, ma ferma.
Prima di firmare l’accettazione della nomina, uno ogni dieci al fine di segnalare la decimazione avvenuta in quest’occasione, leggeranno il seguente comunicato (o equipollente):

“Nell’accettare questo incarico vorrei denunciare la progressiva precarizzazione dei lavoratori della scuola.
Da anni sottoscriviamo contratti a tempo determinato con risibili speranze di stabilizzazione.
Decine di migliaia di posti sono stati tagliati, impoverendo l’offerta formativa ed aumentando il numero di alunni per classe. Di cose da fare per migliorare la scuola ce ne sono tante, cominciare coi tagli significa non avere a cuore la scuola pubblica”.

In occasione delle chiamate medesime, le decine di comitati di insegnanti precari, unitesi in un coordinamento nazionale, organizzatore della manifestazione in P.zza Montecitorio del 15 luglio, provvederanno anche ad un volantinaggio per informare per informare i colleghi circa tutti i tagli operati nella scuola a partire dalla finanziaria di agosto 2008, legge 133 art 64, di tutti i provvedimenti, della proposta di legge aprea, delle iniziative di lotta intraprese in un anno e delle prospettive future.

Molti docenti saranno presenti con un badge sul quale sarà scritto “Docente Precario” (o equipollente) e le bandiere del Coordinamento Precari della Scuola istituite in occasione della manifestazione di Montecitorio del 15 luglio u.s.

E’ possibile che nel mese di settembre molte gru si popoleranno di insegnanti precari licenziati.

Distinti saluti.

A titolo di esempio segnaliamo i badge e il volantino predisposti dal Comitato Precari Liguri della scuola disponibili a questi indirizzi:
http://www.fasce.it/paolo/comitatiepetiz… (oppure http://tinyurl.com/badgeDocentePrecario)
http://www.fasce.it/paolo/comitatiepetiz… (oppure http://tinyurl.com/volantinochiamateGE)

martedì 18 agosto 2009

AGRIGENTO- Mercoledì 19 agosto alle 9.30 manifestazione ATA


da reteprecariscuolaag

Mercoledì 19 agosto alle 9.30 manifestazione ATA
davanti la prefettura di Agrigento.

INVITO TUTTI I DOCENTI AD INTERVENIRE NON MANCATE E DIFFONDETE!!!!!!

mercoledì 12 agosto 2009

ALLA MIA NAZIONE- P.P.PASOLINI


Alla mia nazione

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.


p.p.pasolini

Tar: "Il prof di religione non può partecipare agli scrutini"

da repubblica.it SCUOLA & GIOVANI
La decisione del tribunale: non possono determinare i crediti scolastici
nessuna pratica di culto può avere una posizione dominante

Il Tar: "Il prof di religione non può
partecipare agli scrutini"

Accolti i ricorsi che chiedevano l'annullamento delle ordinanze dell'ex ministro Fioroni
Paola Binetti: "Il credo non è un optional. No, a insegnanti di serie A e serie B"



ROMA - I docenti di religione cattolica non possono partecipare "a pieno titolo" agli scrutini ed il loro insegnamento non può avere effetti sulla determinazione del credito scolastico: a stabilirlo è il Tar del lazio, che con la sentenza n. 7076 ha accolto i ricorsi presentati, a partire dal 2007, da alcuni studenti, supportati da diverse associazioni laiche e confessioni religiose non cattoliche, che chiedevano l'annullamento delle ordinanze ministeriali firmate dall'ex ministro Giuseppe Fioroni e adottate durante gli esami di Stato del 2007 e 2008. Contraria alla sentenza la parlamentare del Pd, Paola Binetti: "Così si creano insegnati di serie A e serie B; la religione non è un optional".

L'inclusione della religione nella rosa delle materie da cui scaturiscono i giudizi degli allievi è ritenuta illegittima. Per i giudici amministrativi "l'attribuzione di un credito formativo ad una scelta di carattere religioso degli studenti e dei loro genitori, quale quella di avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, dà luogo ad una precisa forma di discriminazione, dato che lo Stato italiano non assicura la possibilità per tutti i cittadini di conseguire un credito formativo nelle proprie confessioni o per chi dichiara di non professare alcuna religione, in Etica morale pubblica".

Nella sentenza, emessa il 18 luglio e resa nota in questi giorni, i giudici fanno menzione anche del principio della laicità dello stato, enunciato dalla corte costituzionale (sentenza n.203/89), ritenuto garanzia dello stato per la salvaguardia della libertà religiosa, in regime di pluralismo confessionale e culturale: "sul piano giuridico..........clicca sul titolo per l'articolo

SAN SUU KYI LIBERA

martedì 11 agosto 2009

LETTERA ALLA GELMINI Dante e Verga? Non li voglio.

Dante e Verga? Non li voglio.
Mi son de Trieste
Ministro, cambiamo i programmi: «El moroso della Nona» al posto della Divina Commedia

Signor ministro, mi permetto di scriverLe per suggerirLe l'opportunità di ispirare pure la politica del Ministero da Lei diretto, ovvero l'Istruzione — a ogni livello, dalla scuola elementare all'università — e la cultura del nostro Paese, ai criteri che ispirano la proposta della Lega di rivedere l'art. 12 della Costituzione, ridimensionando il Tricolore quale simbolo dell'unità del Paese, affiancandogli bandiere e inni regionali. Programma peraltro moderato, visto che già l'unità regionale assomiglia troppo a quella dell'Italia che si vuole disgregare.


Ci sono le province, i comuni, le città, con i loro gonfaloni e le loro incontaminate identità; ci sono anche i rioni, con le loro osterie e le loro canzonacce, scurrili ma espressione di un’identità ancor più compatta e pura. Penso ad esempio che a Trieste l'Inno di Mameli dovrebbe venir sostituito, anche e soprattutto in occasione di visite ufficiali (ad esempio del presidente del Consiglio o del ministro per la Semplificazione) dall’Inno «No go le ciave del portòn», triestino doc.

Ma bandiere e inni sono soltanto simboli, sia pur importanti, validi solo se esprimo­no un'autentica realtà culturale del Paese. È dunque opportuno che il Ministero da Lei diretto si adoperi per promuovere un'istru­zione e una cultura capaci di creare una ve­ra, compatta, pura, identità locale.

La letteratura dovrebbe ad esempio esse­re insegnata soltanto su base regionale: nel Veneto, Dante, Leopardi, Manzoni, Svevo, Verga devono essere assolutamente sostitui­ti dalla conoscenza approfondita del Moroso de la nona di Giacinto Gallina e questo vale per ogni regione, provincia, comune, frazione e rione. Anche la scienza deve esse­re insegnata secondo questo criterio; l'ope­ra di Galileo, doverosamente obbligatoria nei programmi in vigore in Toscana, deve essere esclusa da quelli vigenti in Lombar­dia e in Sicilia. Tutt'al più la sua fisica potrebbe costituire materia di studio anche in altre regioni, ma debitamente tradotta; ad esempio, a Udine, nel friulano dei miei avi. Le ronde, costituite notoriamente da pro­fondi studiosi di storia locale, potrebbero essere adibite al controllo e alla requisizio­ne dei libri indebitamente presenti in una provincia, ad esempio eventuali esemplari del Cantico delle creature di San Francesco illecitamente infiltrati in una biblioteca sco­lastica di Alessandria o di Caserta.

Per quel che riguarda la Storia dell’Arte, che Michelangelo e Leonardo se lo tengano i maledetti toscani, noi di Trieste cosa c’entriamo con il Giudizio Universale? E per la musica, massimo rispetto per Verdi, Mozart o Wagner, che come gli immigrati vanno bene a casa loro, ma noi ci riconosciamo di più nella Mula de Parenzo, che «ga messo su botega / de tuto la vendeva / fora che bacalà».

Come ho già detto, non solo l’Italia, ma già la regione, la provincia e il comune rappresentano una unità coatta e prevaricatrice, un brutto retaggio dei giacobini e di quei mazziniani, garibaldini e liberali che hanno fatto l'Italia. Bisogna rivalutare il rione, cellula dell'identità. Io, per esempio, sono cresciuto nel rione triestino di Via del Ronco e nel quartiere che lo comprende; perché dovrei leggere Saba, che andava invece sempre in Viale XX Settembre o in Via San Nicolò e oltretutto scriveva in italiano? Neanche Giotti e Marin vanno bene, perché è vero che scrivono in dialetto, ma pretendono di parlare a tutti; cantano l’amore, la fraternità, la luce della sera, l’ombra della morte e non «quel buso in mia contrada»; si rivolgono a tutti — non solo agli italiani, che sarebbe già troppo, ma a tutti. Insomma, so­no rinnegati.

Ma non occorre che indichi a Lei, Signor Ministro, esempi concreti di come meglio distruggere quello che resta dell’unità d’Italia. Finora abbiamo creduto che il senso profondo di quell’unità non fosse in alcuna contraddizione con l'amore altrettanto profondo che ognuno di noi porta alla propria città, al proprio dialetto, parlato ogni giorno ma spontaneamente e senza alcuna posa ideologica che lo falsifica. Proprio chi è profondamente legato alla propria terra natale, alla propria casa, a quel paesaggio in cui da bambino ha scoperto il mondo, si sente profondamente offeso da queste falsificazioni ideologiche che mutilano non solo e non tanto l’Italia, quanto soprattutto i suoi innumerevoli, diversi e incantevoli volti che concorrono a formare la sua realtà. Ci riconoscevamo in quella frase di Dante in cui egli dice che, a furia di bere l'acqua dell’Arno, aveva imparato ad amare fortemente Firenze, aggiungendo però che la nostra patria è il mondo come per i pesci il mare. Sbagliava? Oggi certo sembrano più attuali altri suoi versi: «Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello!».

Con osservanza
Claudio Magris
(Corriere della Sera di venerdì 7 agosto 2009)

sabato 8 agosto 2009

inti illimani a ostiglia domenica 9 agosto ore 22 cortine municipale

non perdetevi qualcosa di cui avremmo veramente bisogno in questo momento di latente democrazia italiana:

inti illimani

a ostiglia domenica 9 agosto ore 22

cortine municipale!!


da: redazione nord proletaria

redazionenord@proletaria.it

venerdì 7 agosto 2009

LETTERA DI DON PAOLO FARINELLA - Berlusconi, CEI «TE ABSOLVIT A PECCATIS TUIS IN NOMINE RU486»

di don Paolo Farinella
(click sul nome per linkare altre lettere di paolo farinella)

Sig. Cardinale,

le scrivo per la seconda volta e per lo stesso motivo, non nella speranza di una sua risposta, perché ho coscienza da me di essere un poverello senza arte né parte all’interno della grande Chiesa cattolica, di cui però mi onoro di essere modesto prete, tenuto agli stessi insegnamenti a cui per altro anche lei dovrebbe sentirsi obbligato, forse più di me. Ho però la consapevolezza, e quasi la prova, che gli insegnamenti non tanto dottrinali, quanto morali, viaggino su binari paralleli: la morale cattolica vale per i poveri, non per il potente in ambasce che la Cei corre a soccorrere anche in presenza di una conclamata recidività e in assenza di un qualche segno di pentimento

Da mesi il mondo cattolico aspetta una sua parola chiara e inequivocabile sul comportamento di Silvio Berlusconi le cui ignobili prodezze di uomo e, soprattutto, di capo di governo, fanno il giro del mondo. L’ultima è del 31 luglio 2009, durante il saluto ai deputati del suo partito prima delle ferie. Berlusconi, che alcuni giorni prima aveva ironizzato sulla “santità” ( “Non sono un santo, ma sono così perché il popolo mi vuole così “), credendo di fare ridere, ha rincarato: “La sapete l’ultima sulla D’Addario? Dice che Berlusconi non è un santo, ma in effetti scopa come un dio “; deputati e senatori, cattolici in prima fila, of course, si spellavano le mani.

La D’Addariom per sua informazione, è la escort (in italiano: prostituta) di lusso barese che ha aiutato Berlusconi ha mantenere l’impegno assunto il 25 ottobre 2003 solennemente all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, davanti alle massime autorità pontificie: “ La maggioranza e il governo si impegneranno sempre in difesa della famiglia. Il matrimonio è una cosa sacra “. Infatti per essere fedele a due matrimoni, sfociati in divorzio, frequenta minorenni e donne a pagamento importate dall’est e dal sud (si chiama tratta di prostituzione), con tanto di magnaccia a suo servizio. Il suo avvocato (ndr: suo onorevole in parlamento ) garantisce che di donne “ne può avere a carrettate”.

Lei, signor Cardinale, è scomparso, liquefacendosi come neve al sole anche fisicamente. Dopo più di un mese di assordante silenzio e di sgomento nel mondo cattolico per il suo tacere, a cui non eravamo affatto abituati, ecco giungere il riferimento implicito del segretario della Cei, mons. Mariano Crociata, all’interno di una omelia. Ha detto sì, parole forti, ma non dirette: le sue parole, infatti, possono essere applicate a tutti. Qui però lo scandalo non è “di tutti”, ma di uno solo: del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Lui spergiura sui figli in tv; lui usa sedi istituzionali (protette ancora oggi dal segreto di Stato) per sfruttamento della prostituzione; lui frequenta minorenni (testimonianza della moglie, provata documentalmente da la Repubblica); lui suggerisce alla prostituta, con cui ha passato la notte, di masturbarsi da sola, come se fosse geloso di altri uomini ed è sempre lui che esprime il desiderio di una ammucchiata tra donne con lui spettatore.

Sig. Cardinale, se non lo avesse ancora capito, lui è Silvio Berlusconi, non “tutti “. Ha offerto cariche politiche e di governo a donne che si vantano di essere cattoliche; ci è lecito chiedere: in cambio di quali favori? La ministra cattolica alla pari opportunità quali meriti culturali e sociali aveva per assurgere dai calendari dove posa nuda al seggio di ministro? La ministra devota aveva predisposto un decreto contro i clienti delle prostitute, ma ha dovuto subito riporlo in fondo al cassetto, troppo pericoloso per gli amici baresi del presidente del consiglio. Il quale presidente le ha provate tutte per uscire indenne da questo abisso di depravazione con il risultato di aggravare sempre più la sua posizione a livello mondiale.

Poi, all’improvviso, come un dono piovuto dal cielo, venne la Ru486, la quale, prima ancora di cominciare il suo tormentato cammino ha prodotto il grande miracolo: ha fatto riapparire lei come d’incanto, dandole l’occasione di occupare immantinente le prime pagine dei giornali e delle tv. Poi venne la volta del giornale dei vescovi, «Avvenire», che ha cercato di riscuotere la botte piena e la moglie ubriaca, pubblicando lettere indignate di preti e laici, assumendo posizioni, ma sempre in modo “politically correct “, per dire che la gerarchia della Chiesa ha parlato e ha detto tutto quello che c’era da dire. Peccato che nessuno abbia sentito.

Lei in nome della Cei tuona grandine e fulmini ogni qualvolta ritiene minacciati gli interessi della “ Chiesa “ (?)in campo etico (vedi la vergognosa e sporca cagnara sul corpo esamine di Eluana Englaro) o in campo economico (vedi messa a ruolo per insegnanti di religione e finanziamenti alle scuole cattoliche), imponendo anche l’agenda del governo e determinando il voto del parlamento, come se fossimo in un qualsiasi regime talebano di stampo iraniano come dimostra la stoccata finale a quanti nel governo “ potevano “ ma “ non si sono impegnati a fermare la Ru486 “. Nel governo? Quale autorità ha lei sul governo? Senza pensarci due volte invita i medici interessati ad ampliare il loro già amplissimo spazio di obiezione di coscienza, come se i medici fossero dipendenti della Cei. La “discesa della civiltà del nostro Paese “, di cui lei si lamenta, non è forse questa usurpazione del potere legislativo e di governo di una nazione democratica, sovrana e indipendente anche da qualsiasi Chiesa?

Le sue parole però possono avere il significato che purtroppo hanno: essere un salvagente provvidenziale gettato a Berlusconi per farlo uscire dall’abisso della melma in cui ogni giorno che passa sprofonda sempre più. Il 2 agosto, lo stesso giorno della sua intervista all0 Avvenire, i vescovi irlandesi sull’Irish Times di Dublino prendono posizione e criticano i vescovi italiani che “ quando è il caso, fanno interventi spettacolari “, mentre nei confronti di Berlusconi “sembrano riluttanti a commentare” e citando il caso di Eluana Englaro concludono che allora parlare in difesa dei valori cristiani non sembrava difficile, né alla gerarchia, né allo stesso Papa. O no?. Come vede, non sono né solo né esagerato.

Ecco dunque la situazione. Lei ha perso la parola nei confronti del presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, corrotto e corruttore di tribunali e minorenni, difensore strenuo della “sacralità della famiglia “ e al tempo stesso «utilizzatore finale» di prostitute a pagamento, ma l’ha subito riacquistata per condannare la pillola Ru486, che, per altro, in Italia è già parzialmente in uso dal 1999. Lei ha perso la parola per condannare una legge contro i poveri del mondo che grida vendetta al cospetto di Dio, per riprenderla subito in difesa dell’unico povero che sembra interessarla: il povero embrione. La domanda è: Cui prodest?. Viene il sospetto che tutto sia stato orchestrato da mani sapienti per giungere proprio a questo punto. Lo possibile infatti è chiaro, come dimostra la reazione immediata del governo. Berlusconi farà di tutto per recepire gli ordini della Cei e del Vaticano e presenterà ogni limitazione possibile del farmaco su un piatto d’oro come “contributo filiale”, un autentico “ex-voto per grazia ricevuta”, anche a costo di varare un decreto e imporre al parlamento di votarlo senza fiatare il 15 agosto e mezzogiorno.

Il prezzo della contropartita sarà un “requiem aeternam “ definitivo, uno scudo tombale sulla corruzione morale del presidente del consiglio e del suo governo, magari con la benedizione finale e una bella visita in Vaticano, che ha la vocazione innata di togliere le castagne dal fuoco dei governi corrotti: lo fece con i concordati con Hitler e Mussolini, lo fa adesso con il piduista e massacratore di democrazia, Berlusconi Silvio. Ad meliora!. Sig. Cardinale, lei salva Berlusconi sulla scena politica dell’Italia, ma non lo salva dal disgusto della maggioranza degli Italiani, compresi i cattolici, per i quali resta quello che è: l’ideatore, il mandante e l’esecutore della morte della democrazia e dell’etica in Italia. Egli con le sue tv e giornali fa “trend” perché ha avvelenato i pozzi della convivenza, della dignità, del bene comune, della legalità e dello Stato di diritto e della democrazia: ha avvelenato il popolo italiano che in buona parte lo venera come idolo ed esempio da imitare. Tutti se ne accorgono, solo certi vescovi sembrano ciechi e sordi.

Ho l’impressione che da questo momento, Lei e la Cei siate complici silenziosi della sua immoralità e perdete ex sese il diritto di parlare di morale e di valori cattolici, di famiglia cristiana e di matrimonio sacramento. Nel momento in cui coprite le nefandezze di un capo di governo che, secondo la legge (can. 1398), è scomunicato latae sententiae perché complice nel 2005 di aborto di un suo figlio al settimo mese (ammissione pubblica della moglie al Corriere della Sera), voi autorizzate le donne non solo ad abortire, ma ad usare la Ru486 con tranquilla coscienza: se, infatti, assolvete lui, nelle condizioni date, che continua ad autoassolversi perché non ho fatto nulla di disdicevole, voi assolvete tutti. e condannate voi stessi.

Sig. Cardinale, per una volta, una volta sola, cessi di essere diplomatico professionista e torni ad essere il prete don Angelo, cristiano, ascoltando la nostra gente, i loro bisogni, le loro fatiche, i loro dubbi, la loro solitudine. Usi con Berlusconi quella stessa severità che i vescovi sono soliti usare con coloro che comunque continuano a disobbedirvi perché la loro parola, il loro stile di vita, il loro modo di vestire allontanano piuttosto che avvicinare a Dio e alla “loro chiesa “ a volte, ridotta ad una lobby potente in cerca di potenti e di trafficanti e perde figli e figlie , scandalizzati ed esasperati.

Lei e la Cei non potete vendere Dio e Berlusconi non lo può comprare perché Dio ha distolto i suoi occhi: “Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei (…) Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova» (Is 1,15-17). A sua volta il profeta Ezechiele profetizza: «Guai ai pastori che pascolano se stessi … vanno errando le mie pecore su tutti i monti e nessuno se ne cura. Eccomi contro i pastori. Strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto» (Ez 34,2.6.10). Ai profeti dell’AT fa eco Gesù e non vi lascia scampo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente» (Mt 23,2.4) con la conseguenza di una rovina generale. “ Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito» (Lc 11,52).

Sig. Cardinale, lei e i vescovi che lei rappresenta, siete stati chiamati per essere pastori del popolo di Dio, vi siete ridotti ad essere veggenti nel libro di un “ benefattore “ e padrone, corrotto e immorale. Che Dio vi aiuti.

Paolo Farinella, prete

SICILIA - SIT-IN DEI SINDACATI SICILIANI


SIT-IN DEI SINDACATI SICILIANI

Si sono svolti ieri, davanti alle Prefetture siciliane, sit-in indetti da FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS, per protestare contro i pesantissimi tagli inferti agli organici della Scuola Pubblica Statale Italiana di ogni ordine e grado.

Alle manifestazioni ha aderito anche il Coordinamento Nazionale Precari Scuola (che riunisce i Comitati dei Precari di Catania, Roma, Ravenna, Milano, Napoli, Mantova, Palermo, Roma, Bari, Pisa, Livorno, Terni, Liguria e Marche). Ai partecipanti del sit-in di Messina, (al quale hanno collaborato anche Gilda-Unams, Sindacato delle Famiglie degli alunni diversamente abili e Osservatorio sulla scuola) il Prefetto ha dichiarato aver già sollecitato ulteriori elementi informativi al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale.

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