mercoledì 31 dicembre 2008

riflessioni dalla rete - Cosa succederà nel 2009 per quanto riguarda organici e precariato?

Care/i colleghe/i precari del Veneto,

Il 2009 si presenta come assolutamente cruciale per i destini della scuola e, dal punto di vista occupazionale, per i lavoratori docenti e ata a tempo determinato.

Sono state spostate di un mese le pre-iscrizioni alle prime classi, di conseguenze sono state spostate di un mese pure le scadenze per le domande di pensionamento.

Si tratta di due cose fondamentali per stabilire gli organici di diritto e per capire gli spazi che ci saranno per le nomine dei precari.

Spostando di un mese le pre-iscrizioni molto probabilmente slitteranno pure i termini per le domande di trasferimento (di solito i primi di febbraio) per il personale di ruolo e per la definizione degli organici di diritto (di solito il 31 marzo).

Molto probabilmente slitteranno anche i termini per l’aggiornamento delle Graduatorie ad Esaurimento. Di solito erano nel mese di maggio, ma c’erano notizie realistiche su un possibile anticipo nel mese di gennaio 2009. Ora, dopo lo slittamento delle altre due scadenze, molto probabilmente slitterà anche questa.

Sulle GaE rimane l’incertezza se l’Amministrazione estenderà erga omnes gli effetti della sentenza del TAR del Lazio che prevede la possibilità di spostare i 24 punti dell’abilitazione SSIS in altra classe di concorso e la possibilità di spostarsi di provincia senza penalizzazione di finire in coda.

Se sono furbi gli estendono, puntando a scatenare la guerra tra poveri tra i precari, in particolare tra quelli del Nord contro quelli del Sud.

Ci sono voci di domande di pensionamento record (50.000, quasi come i 55.000 del 2007, ma alcuni parlano addirittura di 80.000).

Del resto la manovra Tremonti-Gelmini con i cambiamenti su ordinamenti scuola primaria, formazione classi e cattedre, le urla di Brunetta sulle donne in pensione a 65 anni, possono effettivamente convincere il personale con i requisiti per la pensione di anzianità ad andarsene di corsa.

Un numero consistente di pensionamenti ovviamente può dare speranza ai precari, non nel senso di una immissione in ruolo, ma della possibilità di continuare a fare i precari della scuola.

Molto probabilmente le assunzioni saranno bloccate, perlomeno per un triennio, lo stesso del piano Tremonti – Gelmini, quindi fino al 1 settembre 2012. Del resto le riduzioni di organico previste sono consistenti per tutte le classi di concorso, e se ci saranno posti di organico di diritto vacanti per qualche classe di concorso particolare, naturalmente assumere un precario costa meno.

Molto probabilmente quindi dal 1 settembre 2012 potrebbe già essere in vigore la Legge Aprea con l’assunzione diretta da parte dei presidi, che però dovrebbe valere per la metà dei posti disponibili, mentre per l’altra metà dovrebbero attingere dalle Graduatorie ad Esaurimento.

Da segnalare che se i pensionamenti saranno numerosi, forse il risparmio supererà quello contabilizzato nella legge 133/’08. Infatti un lavoratore va in pensione con il massimo tabellare di fine carriera, mentre un lavoratore a tempo determinato ha sempre lo stipendio a livello zero e, nel computo di Tremonti, lo stipendio considerato è sempre quello medio.

I tagli maggiori riguarderanno naturalmente le maestre e i maestri della scuola primaria, in quanto scompaiono, secondo il Regolamento del 18 dicembre, le compresenze e i moduli in tutte le cinque classi e non solo per le prime.

Ulteriormente penalizzati saranno i docenti delle medie inferiori di Tecnologia (un’ora in meno settimanale di lezione con un taglio di un terzo dell’organico) , di Lettere (un’ora in meno), di seconda lingua straniera (solo due ore di lezione settimanali, con la possibilità per i genitori di scegliere 5 ore di inglese a scapito della seconda lingua).

Lo spostamento di un anno per la definizione dei Regolamenti sui nuovi ordinamenti delle superiori, se da una parte fa tirare un sospiro di sollievo, dall’altra si rivela effimero: il taglio previsto infatti per il 2009-10 per la revisione dei curricoli istitutivi di secondo grado era di “solo” 3.300 unità di docenti; nulla rispetto - ad esempio - le 7.000 riduzioni previste per la sola saturazione delle cattedre a 18 ore per tutto il personale, o le 6.000 per l’innalzamento del rapporto alunni classi.

3.300 tagli alle superiori rinviati, ma che con la clausola di salvaguardia Tremonti vorrà tagliare da un’altra parte.

Cosa fare dopo una fine estate ed un autunno di iniziative e di lotta che per la prima volta ha coinvolto tutto il mondo dell’istruzione e della formazione, dalla scuola dell’infanzia all’università , coinvolgendo operatori, docenti, non docenti, genitori, studenti, bambini, ragazzi, giovani ed adulti?

Un poderoso movimento di lotta, che finora però non ha fatto recedere sostanzialmente il governo, è in stand-by in attesa della ripresa a gennaio.

Cosa devono fare i precari, il settore più debole e diviso dell’intero corpo sociale che ha risposto alla Gelmini, che hanno stentato a trovare visibilità e forme di lotta efficaci.

Innanzitutto è da dire che i due Regolamenti approvati dal Consiglio dei Ministri del 18 dicembre, quello sulla scuola dell’infanzia e sul primo ciclo di istruzione e quello sulla rete scolastica e sull’utilizzo delle risorse umane, non sono ancora norma di legge, devono passare alla Conferenza Unificata Stato-Regioni e al Consiglio di Stato per il parere ed essere pubblicati sulla G.U..

Quindi ci vorranno alcune settimane per essere in vigore.

Poi comunque lasciano spazi per contrapporsi scuola per scuola alla loro attuazione.

Certo che, a monte di tutto, c’è l’art. 64 della legge 133 con i tagli previsti e contabilizzati, con tanto di clausola di salvaguardia, quindi lo scontro non può dirsi concluso fintantoché tale articolo non sarà abrogato.

E non è detto che il movimento non riprenda con vigore la protesta costringendo il governo a recedere. I segnali della mezza marcia indietro con la possibilità di scelta alla primaria di altri moduli orari, oltre al maestro unico sulle 24 ore, il rinvio all’anno prossimo per le superiori, ci indicano che ci sono ancora dei margini.

Lo scontro sarà lungo e difficile e dovrà durare tutto l’anno scolastico.

Intanto a gennaio/febbraio lo scontro dovrà articolarsi scuola, per attendere altre settimane di mobilitazioni massificate più in avanti.

I precari dovranno partecipare con gli altri colleghi alle iniziative scuola per scuola.

Già in molte situazioni si sono creati gruppi di lavoro, anche assieme con i genitori per gestire la campagna sulle pre-iscrizioni.

Alle primarie l’indicazione è di proporre ai genitori l’iscrizione con la scelta del tempo pieno, con il massimo di tempo scuola: una sorta di referendum sul modello scolastico. Certo che nel Regolamento è scritto a chiare lettere che il tempo scuola sarà concesso nei limiti dell’organico assegnato, ma è ancora una battaglia tutta aperta. E i precari vi devono partecipare scuola per scuola, palesando anche – magari con la coccarda “precario sfruttato” – la propria condizione di futuro disoccupato in tutti gli incontri con i genitori.

Poi c’è tutta la questione della formazione delle classi.

Dopo le pre-iscrizioni i Dirigenti Scolastici mandano i dati agli USP per la proposta di formazione delle classi. Il Regolamento prevede aumenti generalizzati del numero di alunni per classe. Non ci sono margini di trattativa naturalmente tra RSU e DS, comunque la RSU ha diritto ad essere informata dal Dirigente, quindi la parola d’ordine è vigilare sui dati che il dirigente trasmetterà, anche per evitare DS più realisti del Re che si auto-aumentano gli alunni per classe per fare bella figura con l’USR.

In presenza di alunni diversamente abili, di norma, le classi iniziali delle scuole di ogni ordine grado dovranno essere costituite da non più di 20 alunni: bisogna vigilare che questo di “norma” sia effettivo.

I parametri per la formazione delle classi previsti nel Regolamento contrastano con le norme previste dal D.M. 18 dicembre 1975 (Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica) e dal D.M. 26 agosto 1992 (Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica). Comunque a breve trasmetterò un mini vademecum tecnico che i Cobas stanno preparando sulla questione.

Sinteticamente ogni alunno delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado dovrebbe avere 1,80 metriquadri netti di aula, mentre ogni allievo delle secondaria di secondo grado 1,96 metriquadri netti. Per la normativa antincendi poi ogni classe non dovrebbe avere più di 26 persone (compreso l’insegnante) per evitare i rischi da superaffollamento in caso di evacuazione.

Anche qui, scuola per scuola, si dovrebbe controllare, puntando sulla contraddizione che il D.S. è responsabile dei tagli (comma 5 dell’art. 64 della legge 133), ma è anche responsabile della sicurezza come datore di lavoro, ai sensi della 626 (ora D.legislativo 81 del 2008).

E’ evidente che se per la classi iniziali delle superiori (prime e terze) è previsto un numero minimo di 27 alunni, e se per quelle intermedie non si arriva al numero medio di 22 si passa alla scorporo e alla nuova formazione delle classi intermedie con un numero minimo di 27, si andrà di sicuro fuori norma rispetto alla sicurezza antincendio e agli spazi vitali per l’agibilità.

Su questo si tratterà di coinvolgere gli studenti, i genitori, gli enti locali sulla questione più generale del benessere a scuola.

Anche sulla questione della formazione delle cattedre bisognerà intervenire scuola per scuola.

Il Regolamento prevede la riconduzione alle 18 ore, senza più deroghe per tutte le cattedre.

Bisognerà intervenire almeno per la riduzione del danno. Almeno che le cattedre siano costituite da “solo” 18 ore, lanciando già da subito la campagna contro lo straordinario a 24 ore. Non solo in certe scuole è anche pratica costituire cattedre di 19, 20, 21 ore, in pratica approssimando per eccesso la riconduzione alle 18 ore. Si tratterà di vigilare anche qui: senza il consenso dell’interessato nessuno può fare più delle 18 ore.

Certo che i precari, oltre ad essere presenti e visibili in tutte le iniziative scuola per scuola, dovranno trovare momenti di mobilitazione e visibilità generale.

La Rete organizzata dei precari del Veneto è un momento importante di comunicazione ed informazione dei precari, al di là delle iscrizioni (o meno) sindacali; è nata sul principio dell’auto-organizzaz ione ed indipendenza, ma deve diventare un momento concreto fisicamente presente dappertutto; per molte province la rete è solo la presenza di alcuni nella mailing-list.

All’assemblea regionale di domenica 11 dicembre a Padova (a proposito i padovani hanno prenotato la sala?) si tratterà di programmare alcune iniziative importanti.

Innanzitutto di informazione ed aggregazione.

Penso allo spettacolo di Teatro dell’Oppresso che Maria Laura ha fatto con altri: dovremmo proporlo nelle città e nei paesi.

Poi dovremo gestire alla meglio il bellissimo video-documentario che ha fatto Manuel con la Multimedia Records (Cronache di Pubblica Distruzione) .

Dura 40 minuti, potremmo già programmarlo per iniziare l’assemblea del 11 gennaio (invitiamo pure i giornalisti) . Potremo già fare un calendario di proiezioni nelle città ed anche scuola per scuola, come pure provare a proporlo a qualche televisione locale.

Poi si sta discutendo, anche con qualche collega neo-assunto, di costituire un gruppo parallelo alla Rete precari per portare avanti il ricorso per il riconoscimento della parità di trattamento tra personale di ruolo e non in merito agli scatti di anzianità. La sentenza dell’anno scorso della Corte di Giustizia europea sul diritto agli scatti di anzianità anche per i precari, ci dà la possibilità di intraprendere anche questa via. Non si tratta di abbracciare solo la via giudiziaria al riconoscimento dei diritti, ma perseguire anche questa via per mettere in evidenza la vera causa della precarietà, cioè il fatto che conviene sfruttare un precario perché è pagato di meno.

Questa campagna di ricorsi ci darebbe visibilità e forza.

Anche di questo si potrebbe parlare all’assemblea del 11 gennaio.

Ciao e auguri a tutti

Stefano Micheletti

Cobas Scuola Venezia

domenica 28 dicembre 2008

sos rete coordinamento genitori democratici


riceviamo e pubblichiamo questo invito arrivatoci dalla rete




Trovate qui appresso ben quattro ordini del giorno accolti dalla Camera dei Deputati in sede di approvazione definitiva della Finanziaria 2009, ad essa pertanto allegati. Il Parlamento ha dato così indicazioni precise.



Sicuramente il nostro impegno è ben oltre la questione delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, del dimensionamento, etc: si tratta di difendere il sistema scolastico pubblico, laico, moderno, di qualità, aperto alla integrazione, alla inclusione, conforme al dettato costituzionale.



Invito pertanto, in quanto interessati, sensibili al tema "Scuola-Università-Ricerca", a sostenere il Coordinamento Genitori Democratici (Associazione nazionale costituita nel 1976, proprio su questi valori).L'adesione è gratuita, occorre solo inviare un mail con:



NOME e COGNOME


indirizzo tel.


e-mail


professione


eventuale tipo di scuola frequentata dalla figlia / dal figlio



e il consenso al trattamento dei dati da parte dell'Associazione per il perseguimento degli scopi statutari (soprattutto per l'invio del giornale <<>> per posta e invio delle altre comunicazioni per e-mail).



Ricordo che tutti possono aderire al C.G.D., condividendone lo spirito associativo e gli obiettivi, anche se non hanno figli in età scolare.



E' importante!, è importante essere tanti!!



Augurando un luminoso e sereno 2009, cordialmente
Alessandro Margaglio



====Coordinamento Genitori Democratici - Firenzec/o


Istituto degli InnocentiPiazza della SS. Annunziata, 1250122 Firenze
Tel: 3358398232


(Alessandro Margaglio - coordinatore)e-mail: cgdfirenze@genitoridemocratici.it
siti:http://www.genitoridemocratici.ithttp://www.genitoridemocratici.it/htm/toscana

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CAMERA DEI DEPUTATI
Seduta n. 108 di venerdì 19 dicembre 2008DISEGNO DI LEGGE: BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L'ANNO FINANZIARIO 2009 E BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2009-2011 (APPROVATO DALLA CAMERA E MODIFICATO DAL SENATO) (A.C. 1714-B)
ORDINI DEL GIORNO
La Camera,premesso che:con il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009, alla tabella 7, il capitolo di bilancio riguardante l'istituzione scolastica non statale è stato ridotto di oltre 133 milioni di euro, ovvero del 25 per cento rispetto al bilancio assestato 2008;con ordine del giorno 9/1714/1 presentato nella seduta di giovedì 13 novembre 2008, seduta n. 85, e accolto dal Governo, si impegnava il governo «a reintegrare, entro l'anno, il fondo in bilancio previsionale 2009 »Istituzioni scolastiche non statali« fino al raggiungimento della quota prevista per il 2008 e a garantire almeno lo stesso livello di finanziamento per i successivi anni; ad adottare le opportune iniziative di propria competenza affinché, nell'arco della legislatura, sia reso possibile il totale raggiungimento della parità scolastica»;il Governo in aula in sede di replica agli interventi sulla legge finanziaria e la legge di bilancio di previsione 2009 ha più volte assicurato in merito al reintegro del fondo riguardante le istituzioni scolastiche non statali;al Senato è stato approvato emendamento al disegno di legge di bilancio, 2.Tab. 2.200-5 del Relatore, che prevede nel 2009, risorse per 120 milioni di euro «Allo stato di previsione del Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca»;l'emendamento inserisce nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca un nuovo programma 1.10 - Interventi in materia di istruzione, con una dotazione di 120 milioni di euro per il 2009 (u.p.b. 1.10.2 - Interventi) e che le risorse sono allocate nel capitolo 1299 di nuova istruzione;mentre il taglio del capitolo era di 134 milioni di euro, le risorse predisposte con l'emendamento sono di 120milioni di euro,impegna il Governo:ad utilizzare le nuove risorse al fine di reintegrare il fondo per l'istituzione scolastica non statale;a reintegrare completamente, entro l'anno, il fondo nel bilancio previsionale 2009 «Istituzioni scolastiche non statali» fino al raggiungimento della quota prevista per il 2008 e a garantire almeno lo stesso livello di finanziamento per i successivi anni; nonché ad adottare le opportune iniziative di propria competenza affinché, nell'arco della legislatura, sia reso possibile il totale raggiungimento della parità scolastica.9/1714-B/1. Toccafondi.

La Camera,premesso che:la funzione della scuola paritaria è essenziale nel nostro Paese per assicurare la piena libertà di scelta educativa delle famiglie e per completare l'offerta formativa;la scuola paritaria integra la scuola pubblica laddove questa è carente, con particolare riferimento alla scuola materna e dell'infanzia e alla scuola elementare e secondaria di primo grado;è avvenuto un incremento dei fondi per l'istruzione,impegna il Governoad adottare ulteriori iniziative normative volte a destinare alla scuola paritaria l'intero importo di 120 milioni di euro di fondi aggiuntivi per l'istruzione.9/1714-B/4. Aprea, Granata, Goisis, Garagnani, Barbaro, Barbieri, Caldoro, Carlucci, Ceccacci Rubino, Centemero, Di Centa, Renato Farina, Frassinetti, Lainati, Mazzuca, Murgia, Palmieri, Massimo Parisi, Perina, Giammanco, Rampelli.

La Camera,premesso che:in sede di prima lettura alla Camera del bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 alla tabella 7, recante lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il capitolo di bilancio riguardo l'istituzione scolastica non statale, veniva ridotto di oltre 133 milioni di euro, ovvero del 25 per cento rispetto al bilancio assestato 2008;la riduzione del capitolo di bilancio sopracitato non riguardava le scuole medie e superiori, ma la scuola materna e la scuola elementare, livelli di scuola che hanno da sempre ricevuto fondi statali; scuole che si trovano nei grandi comuni ma anche nei paesi e su tutto il territorio nazionale, scuole di cui la realtà statale non può fare a meno, scuole che accolgono quasi 750mila alunni: 530mila bambini su 1 milione e 600mila della scuola dell'infanzia e 200mila su 2 milioni e 800mila nella scuola primaria;in sede di seconda lettura al Senato, con il comma 47 dell'articolo 2, aggiunto durante l'esame del provvedimento, dispone che, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge finanziaria per il 2009, con un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni ed il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-Regioni, saranno stabiliti i criteri per la distribuzione alle regioni delle risorse finanziarie occorrenti alla realizzazione delle misure relative al programma di interventi in materia di istruzione. Resta fermo il rispetto delle prerogative regionali in materia di istruzione scolastica;il comma in esame è correlato ad un emendamento al disegno di legge di bilancio, approvato anch'esso nel corso dell'esame presso il Senato, che inserisce nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nell'ambito della missione Istruzione scolastica, un nuovo programma 1.10 - Interventi in materia di istruzione, con una dotazione di 120 milioni di euro per il 2009 (u.p.b. 1.10.2 - Interventi). Le risorse sono allocate nel capitolo 1299 di nuova istituzione. Peraltro la procedura di riparto delle risorse del programma, come definita dall'articolo 2, comma 47, della legge finanziaria, non esplicita se esista una specifica finalizzazione delle risorse medesime e quindi non risulta chiaro se siano effettivamente destinate a rifinanziare le scuole paritarie per il 2009 oppure abbiano altre destinazioni. È evidente che la diminuzione dello stanziamento potrebbe portare ad un aumento dei costi per le famiglie, dovuto ad un corrispondente aumento delle rette scolastiche, anche in considerazione del fatto che se i bambini frequentano una scuola paritaria ne risulta un risparmio per le finanze pubbliche di 5.532 euro l'anno a bambino e il risparmio dello Stato per il solo settore della scuola dell'infanzia è complessivamente di 3.436 milioni di euro,impegna il Governo:ad adottare ulteriori iniziative normative volte a destinare la dotazione di 120 milioni di euro del programma 1.10 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del bilancio di previsione per il 2009 alle istituzioni scolastiche non statali e garantendo lo stesso livello di finanziamento anche per i successivi anni;ad adottare le opportune iniziative di propria competenza affinché, nell'arco della legislatura, sia reso possibile il totale raggiungimento della parità scolastica.9/1714-B/5. Bitonci, Simonetti, Luciano Dussin, Lanzarin, Goisis, Polledri, Fugatti, Pini, Dozzo, D'Amico, Gidoni, Comaroli, Munerato.

La Camera,premesso che:l'emergenza educativa è e resta la prima emergenza del Paese;il nostro Paese è impegnato a conseguire i risultati previsti dal Trattato di Lisbona;occorre garantire una scuola di qualità per tutti, abbattendo ogni tipo di barriera che impedisce agli individui di sviluppare la propria personalità e di acquisire dimensioni, competenze e capacità essenziali alla società e all'economia della conoscenza;allo Stato compete garantire a tutti il diritto all'istruzione, ai sensi della Costituzione, compreso il diritto di poter scegliere che scuola frequentare, sia essa statale o paritaria privata;occorre dare piena attuazione alla legge 10 marzo 2000, n. 62, sulle scuole paritarie, riconoscendo alle stesse non solo una piena parità giuridica, ma anche una completa parità economica;molte scuole paritarie si troverebbero in difficoltà economiche insormontabili se venissero direttamente travolte dai tagli lineari presenti nella legge finanziaria, potendo contare le stesse soltanto sulle rette versate dai genitori degli alunni, non vedendo quindi riconosciuto nei fatti il loro servizio pubblico, che la legge sancisce solo a parole;il pieno riconoscimento della scuola paritaria, che passa doverosamente attraverso un riconoscimento anche economico, non è la rivendicazione di un privilegio, ma il compimento di una concezione più libera e più matura della democrazia;democrazia significa anche libertà di scelta di orientamenti culturali e indirizzi pedagogico-didattici,impegna il Governoad adottare nel corso della legislatura ulteriori iniziative normative affinché i capitoli di spesa relativi alle scuole paritarie vengano incrementati per realizzare una parità economica oltre che giuridica e evitando comunque tagli lineari o settoriali.9/1714-B/7. (Testo modificato nel corso della seduta) Vignali, Lupi, Renato Farina, Palmieri, Toccafondi, Versace.

venerdì 26 dicembre 2008

Toscana - Oggi l'assessore Simoncini ha convocato i sindacati

Nessuna apertura, restano i nodi maestro unico e dimensionamento

«Siamo molto preoccupati per come sta andando avanti il processo di riorganizzazione della scuola così come è emerso dall'incontro che abbiamo avuto a Roma con il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, incontro che ci ha confermato la volontà del governo di procedere sull'ipotesi del maestro unico nella scuola primaria e sul dimensionamento scolastico, disconoscendo le parziali aperture fatte nel corso di un precedente incontro con i sindacati». Così l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha spiegato oggi ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali della scuola toscana l'esito dell'incontro che la IX Commissione della Conferenza Stato Regioni ha avuto con il ministro, ribadendo la netta contrarietà della Toscana sui due punti sui quali si è concentrata la discussione: il progetto di dimensionamento della rete scolastica e la riorganizzazione della scuola primaria.«Sulla questione del dimensionamento - prosegue Simoncini - le Regioni hanno unanimemente considerato non accoglibile la bozza di regolamento presentata dal governo perchè ribadisce una serie di disposizioni che ledono la competenza delle Regioni, come da tempo andiamo sottolineando in Toscana, facendo fra l'altro anche ricorso alla Corte Costituzionale. Noi chiediamo su questo un confronto per arrivare ad una intesa sulla base di documenti condivisi e di criteri che non rispondano solo a una logica burocratica ma salvaguardino la presenza della scuola anche nelle realtà più disagiate».Non sembrano esserci aperture nemmeno sulla scuola primaria, dove si ribadisce nei fatti, la scelta del maestro unico, prevedendo come forma prevalente quella di un tempo scuola di 24 ore settimanali, con l'abolizione dei moduli e della compresenza fra gli insegnanti. «Su questo ribadiamo il nostro no - ha detto Simoncini – confermando il timore di un impoverimento della qualità della scuola e di una progressiva dequalificazione della scuola pubblica, con pesanti ricadute sul piano sociale e un aumento delle diseguaglianze». Unico punto di incontro fra regioni e ministro lo slittamento della riforma dell'istruzione tecnica e professionale. «Sulla quale auspichiamo che si possa aprire presto un confronto serio». Le organizzazioni sindacali presenti (Cgil, Cisl, Uil scuola e Snals) hanno concordato sui giudizi espressi dall'assessore, apprezzando il periodico confronto che la Regione ha adottato come metodo nei rapporti con il mondo della scuola.

mercoledì 24 dicembre 2008

auguri




AUGURI


DI


BUONE FESTIVITA'


A TUTTI


I NOSTRI


AMICI

sabato 20 dicembre 2008

'i piccoli tiranni in sedicesimi' - lettere dalla rete

privi di qualunque forma di strumentalizzazione pubblichiamo, dalla rete, le forti parole di riflessione e la denuncia di una collega.

casi analoghi stanno avvenendo in molte scuole italiane e ci è parso doveroso darne visibilità si da renderci uniti e solidali.

ci siamo riservati di eliminare dal testo nomi e riferimenti in rispetto della privacy, ritenendo oltremodo importante l'accaduto al di là dei singoli soggetti che stanno vivendo sulla loro pelle questa tragicomica commedia all' italiana.

solidarietà a tutti i colleghi.


''Finalmente, rieccomi alla tastiera, con tanta voglia di "urlare" per quello che il virtuale può concedere, tutta la mia indignazione rispetto agli ultimi sviluppi della situazione. Innanzitutto,ritengo opportuno, e penso di poterlo fare a nome di tutto il Comitato, esprimere MASSIMA SOLIDARIETA' all'insegnante (.....) e agli altri docenti che si trovano in beghe analoghe: dire che IL COMPORTAMENTO DEI LORO DIRIGENTI E' INCRESCIOSO PER TUTTA LA TRACOTANZA CHE CONTIENE, E' EUFENISTICO! MA E' FRUTTO DEI TEMPI CHE VIVIAMO DOVE L'ARROGANZA LA FA DA PADRONA, DOVE NON SI ESITA A SERVIRSI DI SUBDOLI TRANELLI PER OTTENERE ANCORA PIU' CONSENSI (e penso alle sparate ad uopo della Ministra prima del 12/12, quando disse che "il maestro unico era facoltativo", per poi rimangiarsi tutto la mattina del giorno dopo, quando lo sciopero e le manif avevano segnato l'ennesimo successo...ma non guardo solo a "destra", perché se mi giro a "sinistra" purtroppo per noi, ora che son state scoperchiate le fogne, si scopre quello che si sapeva, che ci dispiaceva vedere ma con cui la sinistra partitica e politica dovrà fare i conti: LA SUA MORALE NON E' LA NOSTRA!! E I FATTI PARLANO CHIARO...), DOVE ANCHE "I PICCOLI TIRANNI IN SEDICESIMI" COME CERTI DIRIGENTI, FORTI DELL'ESEMPIO DI CHI E' AL POTERE, NE IMITANO POSTURE E MODALITA' D'AZIONE, con il vantaggio dalla loro, che spesso la reazione della nostra categoria è balbettante e, perciò, poco incisiva in queste situazioni. E' mancato, da quello che ho capito, il sostegno compatto ed energico del Collegio che su questo doveva far sentire la propria voce, anche perché ciò crea dei PRECEDENTI: QUANDO SI PERMETTE A LOR SIGNORI DI ESERCITARE A PIENE MANI LA LORO PROTERVIA, QUESTO NON RIMARRA' UN EPISODIO ISOLATO. PER QUEL CORPO INSEGNANTI NON SI PROFILA UN BEL FUTURO, SE NON SI SUDDITANZA SOFFERTA... Indicazioni di come procedere, al collega (.....) non so darne, se non quelle che già lui ha individuato: non ti far scoraggiare, LA TUA BATTAGLIA E' LA NOSTRA BATTAGLIA PERCHE' CONTINUI AD ESSERCI DEMOCRAZIA NEI NOSTRI COLLEGI E PER DIFENDERE LA NOSTRA SCUOLA PUBBLICA DA QUESTI DESPOTI CHE HANNO, APPUNTO, UN'IDEA DI SCUOLA DIVERSA DALLA NOSTRA: BERLUSCONIANA, PERCIO' CLASSISTA, DISCRIMINANTE, PER L'IRREGIMENTAZIONE su tutti i fronti. Ecco che il resuscitare il Voto in Condotta diventa la loro bandiera, per "selezionare, punire, domare...", anziché aiutare, sostenere, guidare, in un parola educare. TUTTO QUESTO E' IN LINEA COL MAESTRO UNICO: PROBLEMI IN CLASSE? BENE, LA SOLUZIONE PIU' RAPIDA E' PUNIRE, IL TEMPO E' POCO, O I BAMBINI CAPISCONO DA SOLI O SI ARRANGIANO...CHI SA VA AVANTI, CHI NON SA SGUAZZA NEL SUO SVANTAGGIO... questa la prospettiva, detta in modo semplificato, ma penso che la sostanza sia questa ( e anche se ci sono sempre stati insegnanti che hanno fatto la differenza nelle scuole, diciamocelo: con questo impianto, sarà tutto più difficile, anche per chi tenta di realizzare una scuola di qualità, a misura di bambini e bambine).... COME COMITATO, E' BENE CHE SI RIATTIVI LA RIFLESSIONE SU QUESTO NUOVO QUADRO (certo, la riflessione è continuata, ma è stata poco condivisa): IN PRIMO LUOGO, NON SI DEMORDE, GUAI A CHI DICE: MA ORA LA LEGGE, E' LEGGE...! VERO, MA VOGLIAMO CHE PEGGIORI ULTERIORMENTE? CHI GOVERNA DEVE SAPERE CHE NON CI ARRENDIAMO, CHE SIAMO ANCORA BEN ALLERTATI PER CONTROLLARE LE LORO MOSSE. NOI CONTINUAMO A BATTERCI PER IL RITIRO DELLA 169, MA, ALLO STESSO TEMPO, NELLE NOSTRE REALTA' DOBBIAMO ESSERE PRESENTI PER GARANTIRE "IL MALE MINORE". NON E' IL CASO DI VEDERCI DURANTE LE VACANZE PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE? ANCHE IN MODO INFORMALE, TIPO UN POMERIGGIO PER UN CAFFE', ANCHE IN PICCOLO GRUPPO... per cominciare a delineare un piano di azione per il prossimissimo futuro.... ASPETTO IL VOSTRO PARERE, BACI A TUTTI/E''

giovedì 18 dicembre 2008

Il Consiglio dei ministri l'ha approvato Collegamento a: http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2008_miur/181208.shtml

La scuola cambia

Roma, 18 dicembre 2008
Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato i decreti per la riorganizzazione delle scuole per l’infanzia, elementari, medie e superiori.

Per la prima volta in Italia dopo la Riforma Gentile del 1923, si mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli (elementari, medie, superiori). Elementari e medie cambiano dal 1° settembre 2009, le superiori dal 1° settembre 2010.

La riforma porta a sistema le migliori sperimentazioni attuate negli anni e lo fa in una visione di insieme e non con interventi su parti singole scollegate dal resto, come spesso accaduto in passato.

I principi che ispirano la riforma sono: più chiarezza e opportunità per le famiglie, più efficienza, semplificazione e snellimento dell’organizzazione e delle procedure, valorizzazione del ruolo dei docenti.

Quali scuole cambiano

Dell’infanzia, Elementari, Medie, Superiori.

Le principali novità 2 nuovi licei + ampliamento liceo artistico.

2 nuovi licei: scienze umane (ex-magistrali), musicale e coreutica (danza e musica). 3 nuovi indirizzi per il liceo artistico (indirizzi: figurativo, design, new media). Rivoluzionati gli istituti tecniciRivoluzionati gli istituti tecnici: i nuovi istituti tecnici saranno quelli richiesti dal mondo del lavoro. 2 settori e 11 indirizzi: uno economico e l’altro tecnologico.

L’economico avrà 2 indirizzi, il tecnologico 9.

Unico maestro di riferimento alle elementari.

Abolito il modulo

Alle elementari viene abolito il modulo a più maestri e viene introdotto l’unico maestro di riferimento. Fine dell’epoca delle frammentazione degli indirizzi Si pone fine alla frammentazione degli attuali percorsi di studio ed a sperimentazioni che hanno portato più di 750 indirizzi e una confusione non più funzionale e sostenibile.

Per ragazzi e famiglie più chiarezza nella scelta. Stage in azienda il 5°anno delle superiori Al quinto anno opportunità di svolgere stage in azienda. Più inglese. Obbligatorio in tutti i 5 anni delle superioriPiù inglese in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Nelle superiori viene reso obbligatorio per tutti e 5 gli anni.

Ad esempio, al classico era presente solo al ginnasio.

Ore di lezione da 60 minuti e non più da 50Le ore di lezione passano da 50 minuti effettivi a 60. Fine della consuetudine per cui le ore sono di 50 minuti e non di 60. Il numero totale delle ore lavorate aumenta di fatto il numero di ore insegnate.

Nei tecnici al 5° anno delle superiori una materia sarà insegnata in inglese Una materia non linguistica verrà insegnata in inglese. Tecnici 2+2+1Gli istituti tecnici saranno organizzati in 2+2+1 anni.

Il primo biennio con un contenuto formativo di base: italiano, matematica, ecc.

Il secondo biennio specialistico a seconda degli indirizzi.
L’ultimo anno sarà di perfezionamento mirato all’indirizzo scelto. Centralità dei laboratori Saranno dei veri e propri centri di innovazione attraverso la costituzione di dipartimenti di ricerca. Governance I tecnici si aprono al mondo del lavoro con esperti e professionisti che possono entrare nel comitato scientifico della scuola.

I bambini a scuola a 2 anni e mezzo Si introduce nella scuola dell’infanzia la possibilità di anticipare l’iscrizione a 2 anni e mezzo.

Alle medie possibilità di fare 5 ore di inglese Nelle medie inglese potenziato, se le famiglie lo desiderano: passa da 3 a 5 ore.

Più soldi ai docenti migliori
Dal 2011 i docenti migliori potranno ricevere un premio produttività che potrà arrivare fino a 7.000 euro l’anno. Corsi di italiano per stranieri Alle medie le due ore della seconda lingua potranno essere utilizzate per corsi di italiano per stranieri. Due lingue obbligatorie nei nuovi licei In tutti i nuovi licei (musicale coreutico, artistico e scienze umane), due lingue obbligatorie. Più matematica e scienze Più matematica e scienze in tutte le scuole. Ad esempio nei licei scientifico e classico potenziate le materie scientifiche.

estratto dalla bozza di regolamento (decreto attuativo) presentata dalla Gelmini alla conferenza regionale.

Leggete attentamente l'articolo sottostante estratto dalla bozza di regolamento (decreto attuativo) presentata dalla Gelmini alla conferenza regionale.

Le compresenze sono abolite per TUTTE le classi, non solo per la prima.

Senz'altro se passa questa formula avremo notevoli tagli di organico e caos organizzativo oltre che assalti alla diligenza per avere il posto da prevalente....

Articolo 4 – Scuola primaria          

1. Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre dell’anno scolastico di riferimento.
2. Possono, altresì, essere iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.
3. Il tempo scuola della primaria è svolto ai sensi dell’art. 4 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, secondo il modello dell’insegnante unico o prevalente che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24, 27, sino a 30;
è previsto altresì il modello delle 40 ore corrispondente al tempo pieno.
Tali articolazioni riguardano a regime l’intero percorso della scuola primaria e, per l’anno scolastico 2009-2010, solo le classi prime, tengono conto delle specifiche richieste delle famiglie. Qualora il docente non sia in possesso degli specifici titoli previsti per l’insegnamento della lingua inglese e dei requisiti per l’insegnamento della religione cattolica, tali insegnamenti sono svolti da altri docenti che ne abbiano i titoli o i requisiti.

4. Le classi successive alla prima funzionano, dall’anno scolastico 2009-2010 e fino alla graduale messa a regime del modello previsto dal comma 3, secondo i seguenti modelli orario:a) 27 ore, corrispondenti all’orario di insegnamento di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo, n. 59 del 2004, con esclusione delle attività opzionali facoltative di cui al comma 2 del medesimo articolo, senza compresenze;b) 30 ore comprensive delle attività opzionali facoltative, corrispondente all’orario delle attività di cui all’articolo 7, comma 2, del decreto legislativo, n. 59 del 2004, senza compresenze e nei limiti dell’organico assegnato per l’a.s. 2008/2009;c) 40 ore corrispondenti al modello di tempo pieno, nei limiti dell’organico assegnato per l’a.s. 2008/2009.

5. Le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia e sulla base delle richieste delle famiglie e fermo quanto disposto ai commi precedenti, adeguano i diversi modelli orario agli obiettivi formativi e ai piani di studio allegati al decreto legislativo n. 59 del 2004, come aggiornati dal decreto del Ministro della pubblica istruzione 31 luglio 2007, pubblicato nel supplemento ordinario n. 198 alla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 228 del 1° ottobre 2007.

6. La dotazione organica di istituto è determinata sulla base del fabbisogno del personale docente necessario per soddisfare l’orario delle attività didattiche, l’integrazione degli alunni disabili, il funzionamento delle classi a tempo pieno secondo l’articolazione prevista dal successivo comma 7. Il predetto organico è integrato, ove necessario, con le ore occorrenti per l’ insegnamento della lingua inglese e della religione cattolica.

7. Le classi a tempo pieno secondo il modello di cui al comma 3, sono attivate a richiesta delle famiglie, sulla base di specifico progetto formativo integrato e delle disponibilità di organico assegnate, nonché in presenza delle necessarie strutture e servizi. Per la determinazione dell’organico di dette classi è confermata l’assegnazione di due docenti per classe, eventualmente coadiuvati da insegnanti di religione e di inglese in possesso dei relativi titoli o requisiti. A livello nazionale rimane confermato il numero dei posti attivati complessivamente per l’anno scolastico 2008/2009. Ulteriori incrementi di posti per le stesse finalità sono attivati, in sede di definizione degli organici, sulla base delle economie realizzate. Le maggiori disponibilità di orario rispetto alle 40 ore del modello di tempo pieno sono utilizzate per una maggiore diffusione del tempo pieno medesimo. Per il potenziamento quantitativo e qualitativo del servizio del tempo pieno sul territorio sono attivati piani pluriennali sulla base di intese con le rappresentanze dei comuni, precedute da un accordo quadro con le autonomie locali in sede di Conferenza Unificata.

8. Qualora non sia possibile procedere alla aggregazione delle ore disponibili nei plessi della medesima istituzione scolastica, sono costituiti posti di insegnamento anche con orario inferiore a quello d’obbligo.

9. Per l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” si applica l’art. 1 del decreto legge n 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 169 del 2008. 10. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, avente natura non regolamentare, sono individuati, nell’ambito dell’istituto o di reti di scuole, i titoli prioritari per impartire l’insegnamento di musica e pratica musicale.11. Sono organizzati, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, lettera d), del decreto legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, corsi di formazione professionale per i docenti, finalizzati all’adattamento al nuovo modello organizzativo.

mercoledì 17 dicembre 2008

invito ad aderire al Coordinamento Genitori Democratici

invito ad aderire al Coordinamento Genitori Democratici (C.G.D.)

costituito nel 1976, oggi "onlus", Associazione nazionale di Genitori con sede in Roma, che da anni si impegna per una scuola pubblica, laica, moderna, di qualità.

www.genitoridemocratici.it/htm/statuto.htm

Tutti possono aderire al C.G.D., condividendone lo spirito associativo e gli obiettivi, anche se non hanno figli in età scolare.

Da tempo siamo una Associazione riconosciuta dal Ministero della Pubblica Istruzione, e in questa veste siamo consultati in vari tavoli, nazionali, regionali e provinciali, dove la nostra è spesso l'unica voce fuori dal coro. Il Ministero, a breve, ha intenzione di verificare l'ammissibilità delle Associazioni nazionali alle consultazioni, non per le proposte presentate, ma per il numero degli aderenti.

Per questo è stata promossa una campagna di adesione per l'anno 2008 che consenta di aderire per e-mail, senza contributo economico (che quest'anno è stato fissato a partire da 2 euro).

Ti chiedo di esprimere la tua adesione per e-mail, indicando:

NOME e COGNOME
indirizzo tel. e-mail
professione
eventuale tipo di scuola frequentata dalla/dal figlia/o

e il consenso al trattamento dei dati da parte dell'Associazione per il perseguimento dei suoi scopi statutari (soprattutto per l'invio del giornale <<>> per posta e invio delle altre comunicazioni per e-mail). Ti chiedo di aderire, sollecitando l'adesione delle persone a Te vicine.

Occorre il maggior numero di nominativi entro l'anno (ovvero prima di Natale).

E' importante questo nostro impegno, è importante essere tanti, per riaffermare anche in questa sede i nostri valori, le nostre progettualità.

RingraziandoTi, certo della Tua collaborazione, Augurando a Te e Famiglia Buone Feste cordialmente

esistono quattro Associazioni Nazionali di Genitori, accreditate e riconosciute dal Ministero (tipo le rappresentanze sindacali x intenderci):

C.G.D. (Coordinamento Genitori Democratici) costituita nel 1976, oggi onlus: per una Scuola Pubblica, Laica, Moderna, di Qualità

A.Ge (Associazione di Genitori): si ispira alla dottrina cattolica in materia - A.Ge.S.C. - Associazione Genitori Scuole Cattoliche

Mo.I.Ge (Movimento Italiano Genitori), associazione di promozione sociale, accreditata dal Ministro Gelmini nel giugno 2008 (il Ministro Fioroni aveva predisposto), emanazione nel settore istruzione dell'Opus Dei.

e-mail: cgd-firenze@libero.it

www.genitoridemocratici.it http

www.genitoridemocratici.it/htm/toscana/hometosc.htm

domenica 14 dicembre 2008

S.O.S. CULTURA - palermo, serata dedicata alla difesa della cultura

S.O.S. CULTURA

Il Coordinamento dei Docenti delle Scuole di Palermo, insieme ai professori d’Orchestra e artisti del coro del Teatro Massimo e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, organizza, per lunedì 15 dicembre alle ore 21.00, presso il teatro Golden di Palermo, una serata dedicata alla cultura, per manifestare il loro dissenso contro la politica del governo che, attraverso ingenti tagli alla scuola, all’università e alla ricerca ed agli operatori dello spettacolo, sta smantellando la cultura in Italia.

L’esecuzione di brani di Beethoven e Verdi si alterneranno a letture brevi e particolarmente significative per avviare una riflessione critica sul valore della cultura e della formazione.

Programma Musicale della serata

L. Beethoven Sinfonia n. 3 – Marcia funebre

G. Verdi Aida - Preludio


coro “Gloria all’Egitto”

Macbeth - coro “Patria oppressa”

Requiem - Dies irae

Nabucco – coro “Va pensiero”


LA «LETTERA» DI ETTORE MASINA. I RAGAZZI DELL'ONDA

[Ettore Masina • 02.12.08] «So bene che gli studenti contestatori convinti e consapevoli delle ragioni della loro protesta non sono la maggioranza», «ma continuo a pensare che l’Onda studentesca sia una straordinaria iniezione di giovinezza nel torpido corpo di un'Italia che pareva arresa alla volgarità culturale di un governo i cui ministri somigliano ogni giorno di più al Perego di Albanese in «Che tempo che fa» o alle caricature che ne disegnano Crozza e la Guzzanti».


Secondo la leggenda, fu il re Davide a cantare così, tremila anni fa. Secondo gli esegeti fu, assai più probabilmente, uno sconosciuto poeta di Gerusalemme nel sesto secolo avanti Cristo. Egli contemplò, un giorno, torme di pellegrini salire il Monte del Signore, colmare di grida festose le strade che portano alla Città Santa; e, udendo quelle voci che si levavano alte nonostante la fatica del cammino, immaginò, e poi vide, che si trattava di giovani, e pensò che essi sarebbero sfilati senza timore sotto le torri di guardia dei soldati romani, e, giunti al Tempio, invece di fissare con reverenza la faccia nobile e antica del Sommo Sacerdote, avrebbero cercato di guardare oltre: al di là dei consacrati intenti al pio macello degli olocausti, al di là dei portici in cui gli scribi interminabilmente elencavano leggi, precetti e condanne per inevitabili peccati, persino al di là del velario che celava la roccia su cui un tempo era stata deposta l’arca del Signore. Consapevole di rasentare una bestemmia e tuttavia con il cuore che gli cantava dentro, il poeta si disse che quei giovani, al di là delle vecchie parole e delle vecchie pietre, cercavano il futuro, il volto del Dio che viene per compiere la storia con la sua giustizia e il suo amore. Così nacque, mi piace pensare, il salmo 23 che la liturgia cattolica ci ha ricordato questo mese:

Chi salirà il monte del Signore? / Chi starà nel suo luogo santo? / Chi ha mani innocenti e cuore puro, / Chi non pronunzia menzogne (…). / Otterrà benedizione del Signore, / Giustizia da Dio, sua salvezza. / Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Dio

Accetto volentieri, una volta tanto, l’accusa di retorica ammettendo che quel canto che ci giunge da remote lontananze mi fa pensare all’Onda studentesca che nelle scorse settimane ha invaso (e spero nelle prossime tornerà a invadere) le nostre strade prima di frangersi ai palazzi del Potere. Non mi illudo: so bene che gli studenti contestatori convinti e consapevoli delle ragioni della loro protesta non sono la maggioranza, essendo molti i ragazzi e le ragazze che accolgono volentieri ogni occasione di svago nata da un’interruzione della routine scolastica, molti e molte quelli e quelle che rimangono ai margini di ogni impegno, per pigrizia, immaturità, ignoranza o precocissimo cinismo; e non pochissimi quelli e quelle che, già vinti dalla angustia dell’attuale sistema sociale e politico, chiedono di continuare a studiare senza turbamenti perché l’aula scolastica gli pare l’unica anticamera di un posto di lavoro. So bene tutto questo ma continuo a pensare che l’Onda sia una straordinaria iniezione di giovinezza nel torpido corpo di un’Italia che pareva arresa alla volgarità culturale di un governo i cui ministri somigliano ogni giorno di più al Perego di Albanese in «Che tempo che fa» o alle caricature che ne disegnano Crozza e la Guzzanti.

Penso, anche, che molti e molte dell’Onda si meraviglierebbero (o addirittura si irriterebbero) nel sentirsi dire che stanno cercando il volto di Dio. Il fallimento della catechesi cattolica di Ruini e di Ratzinger (e certamente anche nostra: di noi genitori e nonni che osiamo, ma fiaccamente, dirci cristiani) ha diffuso, fra i giovani, un’insofferenza generalizzata per la religione: i papa-boys sono molto più un pubblico da eventi collettivi che testimoni di una fede caratterizzata da impegni di solidarietà e di giustizia e i giovani di CL, che lo vogliano o no, si ritrovano riuniti intorno ad Andreotti come simbolo di un’occupazione clericale del potere… Io credo sinceramente, invece, che i protagonisti dell’Onda siano caratterizzati proprio da una sensibilità "religiosa", nel senso che trascende le preoccupazioni individuali e le trasforma in progetti collettivi di una società migliore. E questo è un modo "laico" per definire quel cammino verso la pienezza delle libertà e l’esodo dagli egoismi e dalla paura che noi cristiani (o sedicenti tali) definiamo ricerca del volto di Dio.

Anche le parole «mani innocenti e cuore puro» sono, nel mio convincimento, adatte a definire i protagonisti dell’Onda. A differenza di altre "rivolte" giovanili, in questa vi sono caratteristiche che a me sembrano di toccante novità: l’assoluta nonviolenza, la ricerca di dialogo e di mutua solidarietà con i genitori e i docenti che mostrino interesse per i problemi della scuola, la propensione a collegarsi con i sindacati; la fermezza con la quale respingono i tentativi di strumentalizzazione dei partiti politici (peraltro, ormai, così indeboliti da anemie etiche e culturali da non poter apparire propositivi o comunque degni di attenzione e di stima).

È proprio quel candore (parola così terribile da essere considerata politicamente suicida) che contraddistingue i giovani dell’Onda a suscitare nella maggioranza governativa un’inedita strategia. Non parlo di quella propugnata da Cossiga, vecchio osceno maestro e arnese di una polizia infedele alla Costituzione: la sua occhiuta follìa di stampo gelliano appare ormai inconsulta persino ai suoi antichi compagni di merenda. Parlo, invece, di quella tentata da più astuti politici di destra, e questa strategia è quella di rimproverare ai giovani di non estendere la propria rivolta alle trame dei vecchi e nuovi baroni che tengono in ostaggio gli atenei, trasformandoli in feudi mafiosi, massonici o in potentati famigliari: questo, non quello dei tagli al bilancio, sarebbe il vero problema del sistema scolastico. In altri termini, ragazzi appena giunti all’università dovrebbero essere loro a indagare e scoprire e reprimere i guasti di un costume intollerabile che gli addetti agli organi di controllo e i mass-media governativi sembrano ignorare. Ho appena visto e ascoltato a «Domenica in» (oggi è il 30 novembre) un Personaggio (o dovrei scrivere un personaggio?) che burbanzosamente domandava a un gruppetto di giovanissimi universitari di Messina: «Ma voi dove siete stati finora, davanti agli scandali della vostra università?», e si guardava bene dal dire dove fosse stato lui, operatore, lautamente pagato, dei mass-media con pretese di tuttologia…

DOMANDA

«Nonna, chi era Calamandrei? E come faceva a prevedere nel 1952 che un giorno avrebbe potuto esserci un partito autoritario pronto ad assaltare la scuola pubblica e le pubbliche università?». Mi commuovo ascoltando mia nipote Marta, "primina" in un liceo, che interroga mia moglie a proposito di un documento passatole da un compagno. Ecco una ricerca di storia costituzionale che supplisce ai silenzi – pigri o ormai rassegnati, "dimissionari" – di tanti docenti. Entrano nelle scuole "auto-" o "co-gestite", vanno in segreteria a firmare il registro delle presenze, poi tornano a casa. Non capiscono quanto sarebbe importante per i ragazzi, ma anche per loro, vivere questi sforzi di apprendistato d’uomo. E lo stesso, naturalmente – e più – vale per i genitori. Ma qui il panorama è confortante, a giudicare dalla protesta di tanti adulti contro Gelmini & Co.

(NOTA A MARGINE). QUANDO C'ERA UN ALTRO «LUI»
Febbraio 1940. Nel ginnasio in cui stavo da pochi mesi, una mattina si sentì un lieto vociare. Il preside Gargano e i professori sorridevano un po' imbarazzati mentre giovani che a noi sembravano meravigliosi giganti ci spingevano fuori dalle aule, ci raggruppavano in cortile e poi ci avviavano verso il centro della città e il monumento ai Caduti. Quei nostri fratelli maggiori erano Giovani Universitari Fascisti ( cantavano «Siamo fiaccole di vita, / Siamo l’eterna gioventù»…); quel giorno non portavano la divisa, vestita in tutte le altre occasioni in cui li avevamo visti; né in divisa eravamo noi, balilla moschettieri («Nell’Italia dei fascisti, anche i bimbi sono guerrieri»…) perché, come appresi tanti anni dopo, dovevamo partecipare, per ordine del Partito, a una delle "dimostrazioni spontanee" con le quali gli italiani chiedevano la nostra entrata in guerra. In quelle settimane, durante i "sabati fascisti", ci avevano insegnato un inno abbastanza solenne che aveva per tema le nostre pretese rivendicazioni territoriali: «Nizza, Savoia, Corsica fatal, / Malta, baluardo di italianità»; ma quella mattina i "guf" ci insegnarono un’altra canzone: «E se la Francia non fa la troia / Nizza e Savoia ci deve dar». Ricordo ancora il brivido di piacere mentre venivo sollecitato dall’alto a usare una parolaccia che a casa mi avrebbe procurato una sberla spaventosa. Poche settimane più tardi i giovani del GUF erano al fronte. Dopo qualche mese molti di loro erano morti, a vent’anni.

venerdì 12 dicembre 2008

Il Presidente del Consiglio Comunale di Castelbuono per primo risponde alla richiesta di convocare un consiglio comunale aperto sugli interventi gover



Il coordinamento docenti, non docenti, genitori di Cefalù e del comprensorio ha chiesto ai Sindaci delle Madonie di convocare una conferenza pubblica per esaminare i recenti provvedimenti governativi sulla scuola, in relazione all'impatto che essi avranno sulle nostre comunità. Inoltre è stato chiesto ai Presidenti dei consigli comunali di convocare i Consigli in seduta aperte al pubblico, al fine di valutare eventuali iniziative da prendere. Il Presidente del Consiglio Comunale di Castelbuono per primo ha risposto alla richiesta, facendo presente che già il Consiglio si è pronunziato sul dimensionamento scolastico,,approvando un ordine del giorno. Viene invece data disponibilità per un'assemblea sulla riforma Gelmini. Rimaniamo in attesa delle risposte di tutti gli altri Presidenti del Consiglio comunale delle Madonie e di quelle dei Sindaci.

Coordinamento docenti, non docenti, genitori di Cefalù e del comprensorio

mercoledì 10 dicembre 2008

12 dicembre sciopero generale della scuola

Il 12 dicembre, nel quadro dello sciopero generale convocato dai Cobas, dalla Cub e SdL, si terrà per l'intera giornata lo sciopero della scuola che coinvolgerà docenti ed Ata, studenti e ricercatori, dalla materna all'Università. Lo sciopero è convocato contro la Finanziaria e i tagli alla scuola e all'Università, per la cancellazione della legge 133 e della 169 (ex-decreto Gelmini), contro la privatizzazione dell'istruzione, la maestra unica e l'espulsione dei precari; perchè il denaro pubblico venga usato per aumentare i salari, le pensioni e gli investimenti nella scuola, nella sanità e nei servizi sociali e non per salvare banche fraudolente e speculatori; per avere subito il contratto scaduto da un anno per docenti ed Ata con il recupero di quanto perso negli ultimi anni; per l'assunzione dei precari su tutti i posti disponibili e per il riconoscimento dei diritti degli Ata ex-EELL; contro l'aumento del numero degli alunni per classe; per il diritto di assemblea e la democrazia sindacale. Il popolo della scuola pubblica, dalla materna all'Università, docenti, Ata, ricercatori, studenti e genitori, sarà in piazza insieme agli altri lavoratori in sciopero in dieci manifestazioni regionali (Roma - P.della Repubblica ore 10 - Milano, Torino, Genova, Venezia-Mestre, Firenze, Napoli, Potenza, Palermo, Cagliari) e in 7 manifestazioni provinciali (Brescia, Trieste, Pisa, Livorno, Viareggio, Bari, Brindisi).

Per i manifestanti siciliani appuntamento a piazza Croci, alle 9,00 di venerdì 12-12-08.

martedì 9 dicembre 2008

liceo classico garibaldi di palermo - simulazione riforma gelmini



Ai ragazzi che hanno un curriculum settimanale di più di trenta ore, cioè tutti quelli della terza, quarta e quinta liceo, bisognerà tagliare da due a cinque ore: inglese, la seconda lingua per chi ce l´ha, matematica, storia dell´arte. Per non parlare delle sezioni sperimentali, cancellate del tutto. E, a guardare bene gli specchietti con la distribuzione della popolazione scolastica, è molto probabile che, ad esempio, con gli alunni della 2? F, 2? L e 2? N e persino con quelli della futura 5? C (alle prese con l´esame di maturità) bisognerà fare un gioco di accorpamento perché non sarà più consentito avere classi intermedie con 22 alunni. Quelle di nuova formazione, invece, non potranno avere meno di 27 alunni che però, rispettando lo spazio previsto per ogni unità, difficilmente potranno essere ospitati in aule che, a norma, non potranno contenere più di 19 o 20 ragazzi.....

da repubblica, click sul titolo per l'articolo completo!!!

..di come torna l'onda alla fine del riflusso! - Uova e pomodori contro Gianni Letta contestato a Siena da studenti e precari


SIENA (8 dicembre)

- Precari e studenti universitari hanno contestato oggi pomeriggio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta a Siena per ricevere il premio giornalistico Frajese, organizzato dal Corriere di Siena.

Dopo un' assemblea nazionale di ricercatori precari provenienti da tutta Italia, un centinaio di loro ha atteso il sottosegretario davanti al Complesso del Santa Maria della Scala.

Letta è stato accolto da cori e insulti, come «buffone, buffone». Il pomeriggio di protesta si è concluso con un lancio di pomodori e uova da parte di studenti e precari quando il sottosegretario è uscito dalla sala dove si era tenuta al cerimonia.

domenica 7 dicembre 2008

sciopero 12 dicembre comunicato cobas

INFO COBAS 8 DICEMBRE 2008

12 DICEMBRE 2008. NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI.

1 -SCIOPERO GENERALE INDETTO DA COBAS, CUB E SDL.
2 - COME VOGLIONO STRAVOLGERE LA SCUOLA PUBBLICA
3 - CONTRO LA VALUTAZIONE IN DECIMI
4 - LA MINISTRA FA SLITTARE AL 28 FEBBRAIO LA SCADENZA DELLE ISCRIZIONI
5 - SCUOLE CATTOLICHE, LA CEI PROTESTA E PRONTAMENTE IL GOVERNO RESTITUISCE 120 DEI 130 MILIONI TOLTI
6 - CROCIFISSI IN CLASSE. SOLIDARIETÀ AL PROF. FRANCO COPPOLI

1 - 12 DICEMBRE 2008.
NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI.
SCIOPERO GENERALE INDETTO
DA COBAS, CUB E SDL.

Dopo il grande successo dello sciopero generale e l'enorme numero di manifestanti (500 mila secondo quasi tutti i mezzi d'informazione) in piazza il 17 ottobre scorso, Cobas, Cub e SdL intercategoriale, le tre organizzazioni del sindacalismo di base e alternativo che hanno stipulato il Patto di Consultazione permanente, ritengono indispensabile che si giunga ad una seconda giornata di sciopero generale che esprima la più ampia protesta dei lavoratori dipendenti pubblici e privati contro la Finanziaria e l'intera politica economica e sociale del governo Berlusconi. Cobas, Cub e Sdl intercategoriale intendono anche rispondere positivamente alla corale richiesta proveniente dall'intero popolo della scuola pubblica (studenti, docenti, Ata, ricercatori, genitori e cittadini) per uno sciopero generale che sappia raccogliere la spinta del possente movimento in difesa della scuola e dell'Università pubbliche che oramai da settimane è incessantemente mobilitato. Perciò, Cobas, Cub e SdL convocano congiuntamente per il 12 dicembre lo sciopero generale per l'intera giornata di tutte le categorie contro la Finanziaria, i tagli e la privatizzazione di scuola e Università, per la cancellazione della legge 133 e della 169 (ex-decreto Gelmini), per usare il denaro pubblico per forti aumenti salariali e pensionistici, per scuola, sanità e servizi sociali e non per salvare banche fraudolente e speculatori, contro la precarietà e per l'abolizione delle leggi Treu e 30, per la sicurezza nei posti di lavoro, per la difesa del diritto di sciopero e il recupero dei diritti sindacali sequestrati dai sindacati concertativi. Nella giornata del 12 le tre organizzazioni manifesteranno a livello regionale e provinciale, cercando la massima unità con le mobilitazioni degli studenti e del popolo della scuola pubblica che sarà in piazza in tutta Italia.

Partecipiamo allo SCIOPERO GENERALE di venerdì 12 dicembre 2008

Per difendere la scuola pubblica Per difendere le condizioni di lavoro, di studio, di vita Contro il salvataggio di banche fraudolente e speculatori usiamo il denaro pubblico per aumentare i salari, le pensioni, il reddito, gli investimenti in scuola, sanità, servizi sociali, beni comuni, sicurezza sul lavoro Manifestazioni Regionali a:

ROMA piazza della Repubblica ore 10
MILANO piazza Cairoli ore 9.30
TORINO piazza Vittorio ore 9.00
GENOVA piazza de Ferrari ore 9.30
VENEZIA-MESTRE piazzale Staz. Ferroviaria Mestre ore 9.00
FIRENZE piazza S.Marco ore 9.30
NAPOLI piazza Mancini ore 9.30
PALERMO piazza Croci ore 9.30
CAGLIARI piazza Garibaldi ore 10

Manifestazioni provinciali a:

BRESCIA piazza Garibaldi ore 9.00
LIVORNO piazza Cavour ore 9
PISA piazza S.Antonio ore 9
POTENZA Largo Pignatari ore 9.30
BARI Piazza Umberto ore 9
BRINDISI piazza Mercato della Commenda ore 9

In allegato il telex del Miur sullo sciopero. 2 -

COME VOGLIONO STRAVOLGERE LA SCUOLA PUBBLICA
I Cobas della scuola hanno prodotto un interessante documento che analizza e confronta lo Schema di Piano Programmatico presentato in settembre dalla ministra Gelmini e la situazione ad oggi, alla luce sopratutto della Bozza di Regolamento che dovrebbe dare pratica attuazione all'articolo 64 della L. 133 e alla L. 169 (ex-DL 137). Queste riflessioni possono aiutare a capire che cosa è mutato dalle iniziali intenzioni di governo e che cosa è rimasto uguale; inoltre si può provare a prefigurare come si muoveranno i “tagliatori” per raggiungere i numeri cui li obbliga la L. 133. Non allego il documento perché è troppo pesante, ma lo potete scaricare all’url : http://groups.google.it/group/rete-difesa-istruzione-palermo?hl=it nella sezione file. Qui trovate anche: - le bozze dei nuovi quadri orari per i licei e gli istituti tecnici; - un fascicolo del Cesp di Padova per difendere e richiedere classi a tempo pieno e prolungato.

3 - CONTRO LA VALUTAZIONE IN DECIMI In allegato un documento dei Cobas della scuola sull'argomento da stampare e diffondere nelle scuole.

4 - LA MINISTRA FA SLITTARE AL 28 FEBBRAIO LA SCADENZA DELLE ISCRIZIONI Una nota del Miur del 3-12-08 ci informa che slitta al 28 febbraio 2009 il termine per le iscrizioni relative all'anno scolastico 2009/2010, "ai fini di un'adeguata azione di orientamento per gli studenti e le famiglie”. Tradizionalmente le iscrizioni scadevano a fine gennaio. Secondo la nota, le innovazioni didattiche che verranno introdotte nel sistema scolastico con i Regolamenti in corso di definizione, richiedono una conoscenza approfondita dei nuovi percorsi di studio che, a partire dal prossimo anno scolastico verranno offerte alle famiglie e agli studenti. Il Miur ritiene che entro il mese di dicembre dovrebbe prendere forma i curricoli e i quadri orario della scuola primaria (a 24 o 27 ore), della scuola secondaria di primo grado (a 29 ore), dei licei a 30 ore settimanali e degli istituti tecnici a 32 ore.

Sembra difficile che ciò possa avvenire, in ogni caso, il rinvio annunciato, non consentirà di procedere agevolmente a tutti i passaggi necessari (organici, mobilità) per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico.

5 - SCUOLE CATTOLICHE, LA CEI PROTESTA E PRONTAMENTE IL GOVERNO RESTITUISCE 120 DEI 130 MILIONI TOLTI

La Chiesa cattolica si schiera contro il governo a causa della riduzione delle risorse per le scuole cattoliche. I nuovi tagli agli istituti scolastici paritari, previsti dalla finanziaria del governo Berlusconi, aprono una «crisi» e presto «le federazioni delle scuole cattoliche si mobiliteranno in tutto il Paese» afferma monsignor Bruno Stenco, direttore dell'Ufficio nazionale della Cei (la Conferenza episcopale italiana) per l'educazione.

Ma la minaccia non ha bisogno di essere messa in pratica. Nel giro di qualche ora infatti il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas tranquillizza i vescovi: «Possono stare tranquilli, possono dormire su quattro cuscini. C'è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario dei fondi per le scuole paritarie». Verranno quindi ripristinati i fondi per le scuole private. Con un emendamento del relatore al disegno di legge di bilancio vengono infatti stanziati 120 milioni di euro per il 2009 per porre rimedio, in parte, al taglio originario, che era di circa 130 milioni di euro. (da Corriere.it del 5-12-08)

6 - CROCIFISSI IN CLASSE. SOLIDARIETÀ AL PROF. FRANCO COPPOLI
I Cobas Scuola esprimono la propria incondizionata solidarietà al Prof. Franco Coppoli, iscritto e militante dei Cobas Scuola di Terni, oggetto di attacchi giudiziari e massmediatici, che si qualificano da soli. Tutto ciò avviene perché il prof. Franco Coppoli, che insegna Italiano e Storia in quattro classi dell’Istituto Professionale per il Commercio “Alessandro Casagrande” di Terni, quando arriva nell’aula della III A, l’unica delle quattro dotata di un crocifisso, lo toglie, per poi riappenderlo alla fine della lezione. Egli agisce in questo modo, sia perché convinto della necessaria laicità e neutralità degli ambienti formativi e del loro carattere inclusivo, che deve escludere qualsiasi forma di discriminazione, sia perché ritiene che il suo operato rappresenti l’esercizio concreto di quella libertà d’insegnamento garantita dalla costituzione. Sappiamo che molti si faranno scudo della sentenza della Cassazione del 13 Ottobre 1998, secondo la quale l’esposizione del crocifisso non viola la libertà religiosa, perché “… rappresenta un simbolo della cultura cristiana come essenza universale, indipendente da una specifica confessione”. Rimandando ad altra occasione un approfondito commento di questa grandiosa acrobazia concettuale e lessicale, ricordiamo che ben diversamente si è pronunciato il TAR del Veneto: “… il crocifisso è essenzialmente un simbolo religioso cristiano, di univoco significato confessionale, che l’imposizione della sua affissione nelle aule scolastiche non sarebbe compatibile con il principio supremo di laicità, desunto dagli articoli 2, 3, 7, 8, 19, 20 della Costituzione…”. Ci piace concludere con la motivazione della sentenza con cui, in Spagna, il 23-11-08, un giudice della regione Castilla-Leòn ha decretato di rimuovere il Crocifisso ed altri simboli cattolici dalle aule di una scuola di Valladolid, quindi dalla scuola pubblica: “Nell’ambito educativo la libertà religiosa è un tema molto sensibile, perché nella fase di formazione della personalità dei giovani l’insegnamento influisce in modo decisivo nel futuro comportamento rispetto alle loro credenze… La formazione religiosa condiziona la condotta dei ragazzi in una società che aspira alla tolleranza di altre opinioni e ideali che non coincidano con le proprie. La aconfessionalità implica la neutralità dello Stato di fronte alle diverse confessioni, perché nessuno può sentire che lo Stato, per ragioni di credo, gli è più o meno vicino”. Una domanda s’impone: Ma l’Italia deve sempre essere l’ultima della classe?



manifestazioni a palermo

Domenica 7 dicembre ore 12.00

concerto in p.zza Politeama dell’ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA

CONTRO I TAGLI ALLA CULTURA E PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI AI PROFESSORI D’ORCHESTRA PRECARI

Domenica 7 dicembre ore 17.00

“CU ARRIVA IETTA VUCI” - teatro - denuncia - spazio libero

un’idea di Emma Dante e Mila Spicola - spazio teatrale La Vicaria, via Polito 5c (traversa di via Perpignano)

Martedì 9 dicembre ore 16.30

assemblea cittadina

Facoltà di Scienze Politiche - via Maqueda n.324 Palermo (ex collegio San Rocco)

volantino

Giovedì 11 dicembre ore 16.00

assemblea cittadina del mondo della scuola

Liceo Scientifico "S. Cannizzaro" - via Generale Arimondi, 14

volantino

Venerdì 12 DICEMBRE

SCIOPERO GENERALE DELL'INTERA GIORNATA

concentramento ore 9.30 p.zza Croci

locandina

Lunedì 15 dicembre ore 21.00

serata-concerto contro i tagli alla cultura

teatro Politeama

con voci del Teatro Massimo, professori d’orchestra del Teatro Massimo e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana

16 dicembre

giornata nazionale No Gelmini No Aprea day

Giornata no-stop di musica, danza, teatro, spettacoli