sabato 2 maggio 2009

SOLIDARIETA' AI COLLEGHI - Contestazioni d´addebito a 27 insegnanti della Scuola Elementare Longhena

Contestazioni d´addebito a 27 insegnanti della Scuola Elementare Longhena

Gli insegnanti Longhena, sorpresi e amareggiati dalla contestazione di addebito ricevuta in merito alla vicenda del voto in pagella, hanno indetto una conferenza stampa. Questo è il loro comunicato stampa


COMUNICATO STAMPA INSEGNANTI LONGHENA


Sabato 28 marzo a 27 insegnanti della Scuola Elementare Longhena sono state consegnate 27 contestazioni d´addebito, a conclusione della visita ispettiva iniziata il 13 febbraio in seguito alla decisione di valutare gli alunni, nel solo primo quadrimestre e in attesa dell´approvazione del regolamento attuativo della legge Gelmini, rispetto ai progressi personali di ognuno e di conseguenza di assegnare loro un voto in decimi uguale per tutti, che nella maggioranza delle classi è stato 10 ed in altre è stato diverso, oltre ad un giudizio analitico.

La visita ispettiva si è svolta in due parti, prima un colloquio individuale con ognuno dei 34 insegnanti della scuola Longhena, durante il quale ogni docente ha raccontato come si sono svolti i fatti e perché è arrivato a tale decisione, poi è stata effettuata la visione dei documenti richiesti agli insegnanti stessi: le programmazioni, le modalità di verifica, i criteri di valutazione e una dichiarazione individuale sottoscritta con la motivazione della scelta effettuata per valutare gli alunni.

All´esito, come detto, ci è stata notificata la contestazione d´addebito.
Noi insegnanti siamo qui a ribadire qualcosa che forse è stato dimenticato rispetto a tutta la vicenda: la nostra non è stata un´azione contro la scuola ma a favore della scuola, tant´è che come Collegio dei docenti abbiamo approvato alcune delibere nelle quali abbiamo motivato approfonditamente la scelta di usare, per il solo primo quadrimestre, il sistema valutativo precedente la legge 169/2008 in quanto non ancora emanati i criteri per una uniforme applicazione della nuova disciplina.
Un ordine di servizio, a poche ore dagli scrutini, ci ha costretto in modo repentino a dover assolutamente far uso di voti numerici. In completa assenza di criteri per assegnare voti in decimi e di una discussione approfondita, per senso di responsabilità professionale abbiamo deciso di inserire due voti, uno espresso in decimi e uguale per tutti, ed uno globale espressi in giudizi, attribuiti rispettivamente al progresso personale dell´alunno ed al progresso rispetto alla classe, abbiamo così ritenuto di non incappare nel rischio di arbitrarietà e di agire nell´interesse degli alunni.
Ai genitori in assemblee e colloqui individuali è stato tutto ampiamente spiegato e motivato. Fino ad oggi possiamo dire di aver avuto l´appoggio e la solidarietà di tutti i genitori della scuola.
Siamo stati quindi molto sorpresi dal clamore mediatico sollevato su questo caso.
Oggi siamo ancora più sorpresi perché riceviamo una contestazione d´addebito che non ha tenuto in nessun conto delle nostre dichiarazioni, completamente ignorate. Riteniamo queste contestazioni offensive nel merito e nelle parole usate nei nostri confronti come professionisti accusati di essere insegnanti incapaci di valutare, quando è evidente il contrario, perché è solo per senso di responsabilità che non abbiamo potuto assegnare numeri casuali e arbitrari penalizzando i soli alunni.
Ad alcuni insegnanti viene anche addebitato di avere espresso la loro opinione per avere organizzato una serata insieme ai docenti di altre sette scuole primarie sul tema della valutazione. Vengono accusate di aver denigrato l´Amministrazione di appartenenza e di essere state sleali per aver dato dichiarazioni alla stampa.
Al riguardo, precisiamo che noi insegnanti abbiamo partecipato alla riunione dell´11 marzo 2009 e rilasciato dichiarazioni alla stampa sullo svolgimento dei fatti, esprimendo criticità pedagogiche rispetto al ritorno al voto numerico, nell´ottica di una seria discussione sulla riforma repentina attuata nella scuola in pochissimo tempo, ma senza mai denigrare l´amministrazione o i dirigenti. Ciò che abbiamo fatto in qualità di cittadine e cittadini protetti dalla Costituzione e nell´esercizio dei nostri diritti inalienabili.
Questa vicenda ha avuto comunque il merito di rendere pubblica e collettiva la questione della valutazione degli alunni e siamo consapevoli di essere stati una delle occasioni per un appassionato dibattito fra docenti, dirigenti e pedagogisti, ma anche con i genitori, soggetti tutti coinvolti nel complessivo progetto educativo e scolstico.
Vogliamo qui ricordare il pensiero di Mario Gattullo, eminente docimologo bolognese scomparso, secondo cui "soltanto il voto unico appare compatibile e coerente con gli obiettivi proposti dalla valutazione formativa".
Per tutelare la nostra dignità professionale, oltre che personale, abbiamo chiesto il sostegno di alcuni legali che seguiranno il procedimento e che dimostreranno la nostra serietà e correttezza professionali.

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