COBAS Comitati di Base della Scuola
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MACELLERIA MINISTERIALE
I numeri ufficializzati dal Miur non lasciano spazio ad equivoci: per il prossimo anno scolastico salteranno 37 mila cattedre solo in organico di diritto, ma non è ancora finita, un ulteriore taglio di 5.100 cattedre sarà disposto in organico di fatto presumibilmente e prioritariamente sui posti di sostegno. Il totale sarà di 42.100 posti in meno.
La più penalizzata è la scuola ex media, che avrà 15.541 docenti in meno pari al 10%. Saranno i docenti di Lettere e Tecnologia i più tartassati. Segue la scuola secondaria di secondo grado che, attraverso la formazione di classi più affollate, perderà 11.346 cattedre.
Più della metà dei tagli avverranno nel Meridione, dove spariranno due posti su tre aggravando condizioni di studio e di lavoro già profondamente degradate, per la mancanza di risorse e di strutture e per la massiva precarietà di tutto il personale della scuola ormai trasformata in disoccupazione.
La Campania conquista il primato con 5645 cattedre soppresse, segue la Sicilia con 5020, la Puglia con 3600 e la Calabria con 2800. Questo per cominciare.
I tagli previsti nei prossimi anni al personale della scuola pubblica statale, rappresentano il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica Italiana.
Il sistema d’istruzione, in questi anni, ha funzionato per il lavoro dei precari ed ora la Gelmini intende smantellare la scuola pubblica, riducendo orari, togliendo materie, ritornando alla “maestra unica”, aumentando in modo spropositato e contro tutte le norme sull’edilizia scolastica e la sicurezza, il numero di allievi per classe, per espellere definitivamente dalla scuola e dal mondo del lavoro, migliaia e migliaia di docenti e ata, anche dopo decenni di servizio e concorsi superati.
L’ex ministro Fioroni (PD), responsabile comunque dei tagli degli anni scorsi, ha presentato al Parlamento una proposta per una indennità di disoccupazione speciale rivolta ai precari della scuola: una sorta di elemosina per coloro che resteranno fuori dalle nomine del prossimo anno, avendo lavorato quest’anno per almeno 180 giorni. Già alcuni sindacati pare siano disponibili a trattare su questa ipotesi.
NESSUNO DEVE TRATTARE SULLA TESTA DEI PRECARI
La scuola non è una fabbrica in crisi, non è un’azienda che non riesce a vendere le proprie merci ed è costretta a produrre di meno, eliminando parte della propria forza-lavoro con licenziamenti e cassa integrazione.
La scuola anzi deve rispondere all’aumento di domanda sociale di istruzione e formazione, proprio per uscire dalla crisi.
Vogliono espellere i precari e mandare in soprannumero molti docenti di ruolo, smantellando la scuola pubblica statale.
TUTTO PER FARE CASSA CON TAGLI PER 8 MILIARDI ALLA SPESA PER L’ISTRUZIONE.
MENTRE MILIARDI DI EURO SONO PRONTI DA VERSARE A BANCHE ED IMPRESE RESPONSABILI DELLA CRISI ECONOMICA GLOBALE.
MENTRE SI SPENDONO CIRCA 13 MILIARDI DI EURO (A RATE FINO AL 2026) PER L'ACQUISTO DI 131 AEREI F-35 CACCIABOMBARDIERI NUCLEARI F-35 (UNO SOLO COSTA CIRCA 100 MILIONI DI EURO).
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!
Maggio 2009
La più penalizzata è la scuola ex media, che avrà 15.541 docenti in meno pari al 10%. Saranno i docenti di Lettere e Tecnologia i più tartassati. Segue la scuola secondaria di secondo grado che, attraverso la formazione di classi più affollate, perderà 11.346 cattedre.
Più della metà dei tagli avverranno nel Meridione, dove spariranno due posti su tre aggravando condizioni di studio e di lavoro già profondamente degradate, per la mancanza di risorse e di strutture e per la massiva precarietà di tutto il personale della scuola ormai trasformata in disoccupazione.
La Campania conquista il primato con 5645 cattedre soppresse, segue la Sicilia con 5020, la Puglia con 3600 e la Calabria con 2800. Questo per cominciare.
I tagli previsti nei prossimi anni al personale della scuola pubblica statale, rappresentano il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica Italiana.
Il sistema d’istruzione, in questi anni, ha funzionato per il lavoro dei precari ed ora la Gelmini intende smantellare la scuola pubblica, riducendo orari, togliendo materie, ritornando alla “maestra unica”, aumentando in modo spropositato e contro tutte le norme sull’edilizia scolastica e la sicurezza, il numero di allievi per classe, per espellere definitivamente dalla scuola e dal mondo del lavoro, migliaia e migliaia di docenti e ata, anche dopo decenni di servizio e concorsi superati.
L’ex ministro Fioroni (PD), responsabile comunque dei tagli degli anni scorsi, ha presentato al Parlamento una proposta per una indennità di disoccupazione speciale rivolta ai precari della scuola: una sorta di elemosina per coloro che resteranno fuori dalle nomine del prossimo anno, avendo lavorato quest’anno per almeno 180 giorni. Già alcuni sindacati pare siano disponibili a trattare su questa ipotesi.
NESSUNO DEVE TRATTARE SULLA TESTA DEI PRECARI
La scuola non è una fabbrica in crisi, non è un’azienda che non riesce a vendere le proprie merci ed è costretta a produrre di meno, eliminando parte della propria forza-lavoro con licenziamenti e cassa integrazione.
La scuola anzi deve rispondere all’aumento di domanda sociale di istruzione e formazione, proprio per uscire dalla crisi.
Vogliono espellere i precari e mandare in soprannumero molti docenti di ruolo, smantellando la scuola pubblica statale.
TUTTO PER FARE CASSA CON TAGLI PER 8 MILIARDI ALLA SPESA PER L’ISTRUZIONE.
MENTRE MILIARDI DI EURO SONO PRONTI DA VERSARE A BANCHE ED IMPRESE RESPONSABILI DELLA CRISI ECONOMICA GLOBALE.
MENTRE SI SPENDONO CIRCA 13 MILIARDI DI EURO (A RATE FINO AL 2026) PER L'ACQUISTO DI 131 AEREI F-35 CACCIABOMBARDIERI NUCLEARI F-35 (UNO SOLO COSTA CIRCA 100 MILIONI DI EURO).
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!
Maggio 2009
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