domenica 8 marzo 2009

COMUNICATO ASSEMBLEA DOCENTI DI DIRITTO ED ECONOMIA

RICEVIAMO DALLA RETE:


Palermo 6 marzo 2009

ASSEMBLEA DOCENTI DI DIRITTO ED ECONOMIA

Nei locali dell’Istituto Magistrale Statale “Regina Margherita” di Palermo, si è tenuta un’assemblea di docenti di diritto ed economia di Palermo e provincia, alla quale hanno partecipato genitori, alunni e docenti di altre discipline di ruolo e non. L’assemblea ha rappresentato un’occasione di riflessione sui contenuti della riforma Gelmini e sulle stridenti contraddizioni tra i proclami del Governo e la stessa riforma.

Le istituzioni, dal Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente della Repubblica, non fanno altro che inneggiare alla difesa della Costituzione, alla lotta contro il bullismo che dilaga nelle scuole, all’educazione alla legalità, tutte riflessioni meritevoli di considerazione civile e sociale che stridono violentemente con la riforma del riordino dei licei che prevede la totale scomparsa del diritto dai piani di studio, una sua notevole riduzione nei licei tecnici (dove resta solo nei licei economici), e lascia nel caos gli istituti professionali dove certa è solo una forte riduzione dell’orario settimanale. Il Ministro ha presentato ieri l’altro in conferenza stampa una nuova disciplina che di nuovo ha solo il nome: “Cittadinanza e Costituzione”. Questa sarà insegnata dagli insegnanti di storia all’interno delle loro ore, non avrà voto in pagella e la sperimentazione costerà tantissimo ai contribuenti, visto che saranno stanziati fondi notevoli per la formazione dei docenti di Storia e per le proposte di concreta sperimentazione.

I docenti di diritto ed economia, sono

INDIGNATI

per la mancata considerazione della loro professionalità acquisita dopo anni di lavoro nella scuola. Grazie al valore educativo del Progetto Brocca, che ha previsto l’introduzione in via sperimentale del diritto ed economia nei licei e l’estensione dell’insegnamento delle discipline anche ai bienni dei tecnici e professionali fin dal 1995, i docenti di diritto hanno svolto un lavoro costante ed efficace, sempre attento alle esigenze dei ragazzi, alla loro voglia di conoscere e di capire, un lavoro diretto a valorizzare i contenuti della Costituzione e finalizzato a fornire ai discenti, una conoscenza dei fondamentali princìpi di economia, ritenuta peraltro indispensabile dalla Comunità Europea in un sistema economico ormai globalizzato.

I docenti sono altresì profondamente preoccupati per il loro futuro lavorativo e non intendono assistere inermi alla mutilazione della scuola pubblica in cui hanno speso anni di lavoro, di energie fisiche e d intellettuali.

Infatti, i tagli così pesanti previsti dalla riforma, taglieranno completamente fuori i precari che da anni attendono l’immmissione in ruolo, spegneranno le speranze lavorative di tanti giovani che si sono formati per l’insegnamento delle discipline giuridiche e d economiche, e finiranno per travolgere il personale di ruolo, a causa di esuberi che non potranno essere riassorbiti.

Alla luce di tutto ciò, i docenti di discipline giuridiche ed economiche ( A019) RIVENDICANO la loro dignità professionale e culturale; COSTITUISCONO un coordinamento provinciale destinato a diventare regionale in tempi brevi; si IMPEGNANO a continuare a proclamare l’essenzialità delle discipline giuridiche ed economiche nel percorso formativo dei giovani; NON ACCETTANO di essere considerati “non necessari” come detto nei più recenti interventi del Ministro e CHIEDONO che le loro discipline vengano riconosciute come fondamentali e insegnate in tutte le scuole superiori di qualsiasi indirizzo; SI PROPONGONO di diffondere la protesta attraverso l’invio di cartoline al Ministro, di tenere lezioni in piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica, di costituire un blog per raccogliere adesioni ed estendere la protesta a livello nazionale, collegandosi a tutte le altre iniziative già in corso nelle varie regioni italiane; ATTENDONO risposte concrete dal Ministro e non proclami propagandistici privi di contenuti.

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