domenica 7 dicembre 2008

sciopero 12 dicembre comunicato cobas

INFO COBAS 8 DICEMBRE 2008

12 DICEMBRE 2008. NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI.

1 -SCIOPERO GENERALE INDETTO DA COBAS, CUB E SDL.
2 - COME VOGLIONO STRAVOLGERE LA SCUOLA PUBBLICA
3 - CONTRO LA VALUTAZIONE IN DECIMI
4 - LA MINISTRA FA SLITTARE AL 28 FEBBRAIO LA SCADENZA DELLE ISCRIZIONI
5 - SCUOLE CATTOLICHE, LA CEI PROTESTA E PRONTAMENTE IL GOVERNO RESTITUISCE 120 DEI 130 MILIONI TOLTI
6 - CROCIFISSI IN CLASSE. SOLIDARIETÀ AL PROF. FRANCO COPPOLI

1 - 12 DICEMBRE 2008.
NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI.
SCIOPERO GENERALE INDETTO
DA COBAS, CUB E SDL.

Dopo il grande successo dello sciopero generale e l'enorme numero di manifestanti (500 mila secondo quasi tutti i mezzi d'informazione) in piazza il 17 ottobre scorso, Cobas, Cub e SdL intercategoriale, le tre organizzazioni del sindacalismo di base e alternativo che hanno stipulato il Patto di Consultazione permanente, ritengono indispensabile che si giunga ad una seconda giornata di sciopero generale che esprima la più ampia protesta dei lavoratori dipendenti pubblici e privati contro la Finanziaria e l'intera politica economica e sociale del governo Berlusconi. Cobas, Cub e Sdl intercategoriale intendono anche rispondere positivamente alla corale richiesta proveniente dall'intero popolo della scuola pubblica (studenti, docenti, Ata, ricercatori, genitori e cittadini) per uno sciopero generale che sappia raccogliere la spinta del possente movimento in difesa della scuola e dell'Università pubbliche che oramai da settimane è incessantemente mobilitato. Perciò, Cobas, Cub e SdL convocano congiuntamente per il 12 dicembre lo sciopero generale per l'intera giornata di tutte le categorie contro la Finanziaria, i tagli e la privatizzazione di scuola e Università, per la cancellazione della legge 133 e della 169 (ex-decreto Gelmini), per usare il denaro pubblico per forti aumenti salariali e pensionistici, per scuola, sanità e servizi sociali e non per salvare banche fraudolente e speculatori, contro la precarietà e per l'abolizione delle leggi Treu e 30, per la sicurezza nei posti di lavoro, per la difesa del diritto di sciopero e il recupero dei diritti sindacali sequestrati dai sindacati concertativi. Nella giornata del 12 le tre organizzazioni manifesteranno a livello regionale e provinciale, cercando la massima unità con le mobilitazioni degli studenti e del popolo della scuola pubblica che sarà in piazza in tutta Italia.

Partecipiamo allo SCIOPERO GENERALE di venerdì 12 dicembre 2008

Per difendere la scuola pubblica Per difendere le condizioni di lavoro, di studio, di vita Contro il salvataggio di banche fraudolente e speculatori usiamo il denaro pubblico per aumentare i salari, le pensioni, il reddito, gli investimenti in scuola, sanità, servizi sociali, beni comuni, sicurezza sul lavoro Manifestazioni Regionali a:

ROMA piazza della Repubblica ore 10
MILANO piazza Cairoli ore 9.30
TORINO piazza Vittorio ore 9.00
GENOVA piazza de Ferrari ore 9.30
VENEZIA-MESTRE piazzale Staz. Ferroviaria Mestre ore 9.00
FIRENZE piazza S.Marco ore 9.30
NAPOLI piazza Mancini ore 9.30
PALERMO piazza Croci ore 9.30
CAGLIARI piazza Garibaldi ore 10

Manifestazioni provinciali a:

BRESCIA piazza Garibaldi ore 9.00
LIVORNO piazza Cavour ore 9
PISA piazza S.Antonio ore 9
POTENZA Largo Pignatari ore 9.30
BARI Piazza Umberto ore 9
BRINDISI piazza Mercato della Commenda ore 9

In allegato il telex del Miur sullo sciopero. 2 -

COME VOGLIONO STRAVOLGERE LA SCUOLA PUBBLICA
I Cobas della scuola hanno prodotto un interessante documento che analizza e confronta lo Schema di Piano Programmatico presentato in settembre dalla ministra Gelmini e la situazione ad oggi, alla luce sopratutto della Bozza di Regolamento che dovrebbe dare pratica attuazione all'articolo 64 della L. 133 e alla L. 169 (ex-DL 137). Queste riflessioni possono aiutare a capire che cosa è mutato dalle iniziali intenzioni di governo e che cosa è rimasto uguale; inoltre si può provare a prefigurare come si muoveranno i “tagliatori” per raggiungere i numeri cui li obbliga la L. 133. Non allego il documento perché è troppo pesante, ma lo potete scaricare all’url : http://groups.google.it/group/rete-difesa-istruzione-palermo?hl=it nella sezione file. Qui trovate anche: - le bozze dei nuovi quadri orari per i licei e gli istituti tecnici; - un fascicolo del Cesp di Padova per difendere e richiedere classi a tempo pieno e prolungato.

3 - CONTRO LA VALUTAZIONE IN DECIMI In allegato un documento dei Cobas della scuola sull'argomento da stampare e diffondere nelle scuole.

4 - LA MINISTRA FA SLITTARE AL 28 FEBBRAIO LA SCADENZA DELLE ISCRIZIONI Una nota del Miur del 3-12-08 ci informa che slitta al 28 febbraio 2009 il termine per le iscrizioni relative all'anno scolastico 2009/2010, "ai fini di un'adeguata azione di orientamento per gli studenti e le famiglie”. Tradizionalmente le iscrizioni scadevano a fine gennaio. Secondo la nota, le innovazioni didattiche che verranno introdotte nel sistema scolastico con i Regolamenti in corso di definizione, richiedono una conoscenza approfondita dei nuovi percorsi di studio che, a partire dal prossimo anno scolastico verranno offerte alle famiglie e agli studenti. Il Miur ritiene che entro il mese di dicembre dovrebbe prendere forma i curricoli e i quadri orario della scuola primaria (a 24 o 27 ore), della scuola secondaria di primo grado (a 29 ore), dei licei a 30 ore settimanali e degli istituti tecnici a 32 ore.

Sembra difficile che ciò possa avvenire, in ogni caso, il rinvio annunciato, non consentirà di procedere agevolmente a tutti i passaggi necessari (organici, mobilità) per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico.

5 - SCUOLE CATTOLICHE, LA CEI PROTESTA E PRONTAMENTE IL GOVERNO RESTITUISCE 120 DEI 130 MILIONI TOLTI

La Chiesa cattolica si schiera contro il governo a causa della riduzione delle risorse per le scuole cattoliche. I nuovi tagli agli istituti scolastici paritari, previsti dalla finanziaria del governo Berlusconi, aprono una «crisi» e presto «le federazioni delle scuole cattoliche si mobiliteranno in tutto il Paese» afferma monsignor Bruno Stenco, direttore dell'Ufficio nazionale della Cei (la Conferenza episcopale italiana) per l'educazione.

Ma la minaccia non ha bisogno di essere messa in pratica. Nel giro di qualche ora infatti il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas tranquillizza i vescovi: «Possono stare tranquilli, possono dormire su quattro cuscini. C'è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario dei fondi per le scuole paritarie». Verranno quindi ripristinati i fondi per le scuole private. Con un emendamento del relatore al disegno di legge di bilancio vengono infatti stanziati 120 milioni di euro per il 2009 per porre rimedio, in parte, al taglio originario, che era di circa 130 milioni di euro. (da Corriere.it del 5-12-08)

6 - CROCIFISSI IN CLASSE. SOLIDARIETÀ AL PROF. FRANCO COPPOLI
I Cobas Scuola esprimono la propria incondizionata solidarietà al Prof. Franco Coppoli, iscritto e militante dei Cobas Scuola di Terni, oggetto di attacchi giudiziari e massmediatici, che si qualificano da soli. Tutto ciò avviene perché il prof. Franco Coppoli, che insegna Italiano e Storia in quattro classi dell’Istituto Professionale per il Commercio “Alessandro Casagrande” di Terni, quando arriva nell’aula della III A, l’unica delle quattro dotata di un crocifisso, lo toglie, per poi riappenderlo alla fine della lezione. Egli agisce in questo modo, sia perché convinto della necessaria laicità e neutralità degli ambienti formativi e del loro carattere inclusivo, che deve escludere qualsiasi forma di discriminazione, sia perché ritiene che il suo operato rappresenti l’esercizio concreto di quella libertà d’insegnamento garantita dalla costituzione. Sappiamo che molti si faranno scudo della sentenza della Cassazione del 13 Ottobre 1998, secondo la quale l’esposizione del crocifisso non viola la libertà religiosa, perché “… rappresenta un simbolo della cultura cristiana come essenza universale, indipendente da una specifica confessione”. Rimandando ad altra occasione un approfondito commento di questa grandiosa acrobazia concettuale e lessicale, ricordiamo che ben diversamente si è pronunciato il TAR del Veneto: “… il crocifisso è essenzialmente un simbolo religioso cristiano, di univoco significato confessionale, che l’imposizione della sua affissione nelle aule scolastiche non sarebbe compatibile con il principio supremo di laicità, desunto dagli articoli 2, 3, 7, 8, 19, 20 della Costituzione…”. Ci piace concludere con la motivazione della sentenza con cui, in Spagna, il 23-11-08, un giudice della regione Castilla-Leòn ha decretato di rimuovere il Crocifisso ed altri simboli cattolici dalle aule di una scuola di Valladolid, quindi dalla scuola pubblica: “Nell’ambito educativo la libertà religiosa è un tema molto sensibile, perché nella fase di formazione della personalità dei giovani l’insegnamento influisce in modo decisivo nel futuro comportamento rispetto alle loro credenze… La formazione religiosa condiziona la condotta dei ragazzi in una società che aspira alla tolleranza di altre opinioni e ideali che non coincidano con le proprie. La aconfessionalità implica la neutralità dello Stato di fronte alle diverse confessioni, perché nessuno può sentire che lo Stato, per ragioni di credo, gli è più o meno vicino”. Una domanda s’impone: Ma l’Italia deve sempre essere l’ultima della classe?



Nessun commento: