Una delegazione composta da rappresentanti del coordinamento docenti, amministratori e dirigenti scolastici delle Madonie, è stata ricevuta venerdi ventotto novembre dall’assessore regionale all’istruzione Antinoro per fare il punto della situazione sui possibili sviluppi della riforma Gelmini per il territorio madonita.
Dopo una breve rappresentazione dello stato in cui versa la realtà di un territorio, prevalentemente rappresentato da piccole comunità, dove le scuole stesse rappresentano fondamentali presidi di legalità, confronto culturale e sociale, sviluppo e aggregazione, l’assessore ha riferito innanzitutto dell’incontro avuto a Roma il giorno prima con il Ministro Gelmini, insieme ad altri rappresentanti di otto regioni.
In tale occasione il Ministro avrebbe espresso ad Antinoro il suo disappunto per il ricorso che la Regione Sicilia ha presentato al provvedimento governativo e poi lo avrebbe invitato anche ad approfittare della grande occasione che questa riforma offrirebbe alle scuole della Sicilia che, in merito alla sicurezza, risolverebbero gran parte dei loro problemi semplicemente chiudendo le scuole a rischio.
L’assessore non ha esitato a socializzare l’indignazione provata davanti a tale spregiudicatezza, al punto da controbattere con tenacia alla provocazione.
In merito alle intenzioni e circa le modalità di applicazione della riforma e al problema del dimensionamento delle scuole, la Regione, avendo avanzato ricorso, si ancorerebbe al suo stato giuridico di regione autonoma, non recependo la legge di riforma.
Tuttavia, l’assessore informa i presenti che un piano di razionalizzazione, che verrà elaborato in questi giorni in collaborazione con la dott.ssa Patrizia Monterosso e il dott. Di Stefano, verrà presentato dopo l’11 di dicembre da lui direttamente al Ministro, con l’intenzione di volere contrattare personalmente ogni modifica che possa ritornare utile nell’assetto complessivo della manovra.
Per quanto attiene i criteri da osservare nell’esecuzione del riassetto, l’assessore annuncia che si atterrà prevalentemente alla necessità di intervenire con una razionalizzazione nelle aree metropolitane dell’isola, e che punterà a mantenere il più possibile inalterati i territori con piccole e medie comunità.
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