57.000 posti in meno soltanto per l'anno 2009- 10, che arriveranno a più di 150.000 entro i prossimi due anni.
Come vengono realizzati questi tagli?
1- OBBLIGO DEL COMPLETAMENTO A 18 ORE DI LEZIONE E CONSEGUENTE ELIMINAZIONE DELLE ORE DI DISPONIBILITÀ.
L'assegnazione delle classi non viene più fatta in base a criteri di coerenza disciplinare, ma con l'unico obiettivo di riempire il monte ore settimanale del docente (si insegneranno poche ore in molte più classi e si minerà così la possibilità di costruire relazioni e percorsi didattici unitari).
(straordinari imposti, con cattedre che a volte giungono a 24 ore, spesso accettate per incrementare uno stipendio tra i più bassi d'Europa!)
3- AUMENTO DEL NUMERO DEGLI ALUNNI PER CLASSE,
che spesso giungono ad essere più di 30.
4- ELIMINAZIONE DELLE COMPRESENZE NELLA SCUOLA ELEMENTARE.
5- RIDUZIONE DELL'ORARIO DI ALCUNE MATERIE
(per esempio, un'ora in meno di italiano alle medie, trasformata in una non meglio specificata
ora di "approfondimento"). È evidente che questo piano, privo di qualsiasi giustificazione pedagogica, è determinato da scelte di bilancio, da una concezione servile e strumentale dell'istruzione e da una deliberata volontà di smantellamento della scuola pubblica e democratica in Italia. Esso quindi danneggia la nostra dignità professionale, la qualità dell'offerta formativa e compromette seriamente due fondamentali principi della Costituzione italiana:
Il governo pretende di tamponare questa situazione con i contratti di disponibilità, denominati ipocritamente "salvaprecari"! Si tratta in realtà di un semplice contentino che mortifica la nostra professionalità, declassandoci a docenti di serie B, disponibili a qualsiasi tipo di chiamata e mansione, frammentati al nostro interno.
Tutto questo denuncia la totale assenza di una idea complessiva della scuola come fondamentale e irrinunciabile luogo di costruzione della democrazia, della cittadinanza, dell'integrazione,dell'inclusione sociale e culturale.
PER OPPORCI A QUESTO PROGETTO DEVASTANTE IL COORDINAMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA INDICE UNA MANIFESTAZIONE A ROMA IL 3 OTTOBRE, ALLE ORE 15,00. CHIEDIAMO:
1- LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL MINISTRO GELMINI.
PUBBLICA PREVISTI DALLE LEGGE 133 E DI TUTTI I PROVVEDIMENTI CON CUI SONO STATI ATTUATI.
4- IL RIFIUTO NETTO DEI CONTRATTI DI DISPONIBILITÀ
5- RITIRO DEL PDL APREA.
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