Palermo 24 settembre 2009
La lotta dei precari della scuola non si ferma:
occupato il Provveditorato agli studi di Palermo (USP)
Questa mattina i precari della scuola in lotta (docenti, collaboratori scolastici, assistenti tecnici, assistenti amministrativi) hanno occupato il piano terra dell'USP di Palermo, riprendendo la lotta contro i licenziamenti e i tagli operati dalla ministra Gelmini e dal Governo Berlusconi.
Nonostante gli appuntamenti concessi dalle Istituzioni, non si sono ottenuto risposte soddisfacenti alle nostre istanze, che erano già state sintetizzate nella petizione già sottoscritta da circa 2000 cittadini in pochissimi giorni.
I precari in lotta respingono l'elemosina offerta dal Governo, e accettata dai sindacati confederali, dei Contratti di Disponibilità che prevede l'indennità di disoccupazione al 60% dello stipendio per una minoranza di lavoratori licenziati, lasciando decine di migliaia di lavoratori senza salario e senza prospettive.
I precari della scuola giudicano insufficienti le proposte del Governo regionale che prevedono contratti biennali per solo 1700 precari.
Ignobile il trattamento riservato agli alunni in situazioni di handicap con la diminuzione secca delle ore degli insegnanti di sostegno e in violazione della legge 517 con l'inserimento di più alunni diversamente abili in una sola classe e col superamento del tetto dei 20 alunni per classe.
La situazione della scuola siciliana è al collasso: aumento esponenziale degli alunni per classe con punte che superano i 30, violazione delle norme di sicurezza, scuole fatiscenti, organico insufficiente, difficoltà nella vigilanza degli alunni, carenza degli assistenti per i portatori di handicap.
I fondi per risollevare la scuola ci sono!
La scuola paritaria, che ottiene fondi pubblici a discapito della scuola statale, assuma dalle Graduatorie dello Stato!
La regione Sicilia può sbloccare i fondi FAS, i fondi accantonati per la progettazione del ponte (1,5 miliardi di euro), i fondi non utilizzati per i termovalorizzatori, e tanto altro, ecc...
Bastano meno di 200 milioni per tamponare la situazione disastrosa della scuola siciliana.
Vogliamo che il governo Regionale imponga al Governo nazionale il ritiro dei tagli.
No ai contratti di disponibilità
No all'elemosina
Ritiro immediato di tutti i tagli
La nostra lotta non si delega
I precari della scuola invitano la società civile ad avvicinarsi e condividere la protesta che mira non solo al ripristino del posto di lavoro, ma anche alla rinascita della scuola pubblica come reale istituzione formativa alla vita e alla società.
il 3 ottobre saremo a Roma per protestare sotto il Ministero in via Trastevere
ogni giorno alle ore 18.00 si terrà una assemblea plenaria dei precari in lotta
precari della scuola in lotta
La lotta dei precari della scuola non si ferma:
occupato il Provveditorato agli studi di Palermo (USP)
Questa mattina i precari della scuola in lotta (docenti, collaboratori scolastici, assistenti tecnici, assistenti amministrativi) hanno occupato il piano terra dell'USP di Palermo, riprendendo la lotta contro i licenziamenti e i tagli operati dalla ministra Gelmini e dal Governo Berlusconi.
Nonostante gli appuntamenti concessi dalle Istituzioni, non si sono ottenuto risposte soddisfacenti alle nostre istanze, che erano già state sintetizzate nella petizione già sottoscritta da circa 2000 cittadini in pochissimi giorni.
I precari in lotta respingono l'elemosina offerta dal Governo, e accettata dai sindacati confederali, dei Contratti di Disponibilità che prevede l'indennità di disoccupazione al 60% dello stipendio per una minoranza di lavoratori licenziati, lasciando decine di migliaia di lavoratori senza salario e senza prospettive.
I precari della scuola giudicano insufficienti le proposte del Governo regionale che prevedono contratti biennali per solo 1700 precari.
Ignobile il trattamento riservato agli alunni in situazioni di handicap con la diminuzione secca delle ore degli insegnanti di sostegno e in violazione della legge 517 con l'inserimento di più alunni diversamente abili in una sola classe e col superamento del tetto dei 20 alunni per classe.
La situazione della scuola siciliana è al collasso: aumento esponenziale degli alunni per classe con punte che superano i 30, violazione delle norme di sicurezza, scuole fatiscenti, organico insufficiente, difficoltà nella vigilanza degli alunni, carenza degli assistenti per i portatori di handicap.
I fondi per risollevare la scuola ci sono!
La scuola paritaria, che ottiene fondi pubblici a discapito della scuola statale, assuma dalle Graduatorie dello Stato!
La regione Sicilia può sbloccare i fondi FAS, i fondi accantonati per la progettazione del ponte (1,5 miliardi di euro), i fondi non utilizzati per i termovalorizzatori, e tanto altro, ecc...
Bastano meno di 200 milioni per tamponare la situazione disastrosa della scuola siciliana.
Vogliamo che il governo Regionale imponga al Governo nazionale il ritiro dei tagli.
No ai contratti di disponibilità
No all'elemosina
Ritiro immediato di tutti i tagli
La nostra lotta non si delega
I precari della scuola invitano la società civile ad avvicinarsi e condividere la protesta che mira non solo al ripristino del posto di lavoro, ma anche alla rinascita della scuola pubblica come reale istituzione formativa alla vita e alla società.
il 3 ottobre saremo a Roma per protestare sotto il Ministero in via Trastevere
ogni giorno alle ore 18.00 si terrà una assemblea plenaria dei precari in lotta
precari della scuola in lotta
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