mercoledì 9 settembre 2009

MILANO - Mancano i maestri, disabili a casa

La denuncia della preside dell’elementare Don Gnocchi al provveditore: “Così non possiamo aprire: troppo pochi 45 insegnanti per 70 alunni con gravi handicap"
di Franco Vanni

da REPUBBLICA.IT clicca il titolo per link


La lettera è dura e chiarissima: «Non avendo notizie relative all’organico di fatto della scuola speciale, composta da 70 alunni con gravissime disabilità, si segnala l’impossibilità di apertura della scuola stessa, data l’assegnazione di solo 45 docenti». Tre righe inviate ieri all’Ufficio scolastico regionale, per lanciare un allarme che non può attendere: firmate da Agnese Banfi, preside del circolo didattico Radice che gestisce la scuola elementare speciale “Don Gnocchi” in via Gozzardini. Se il provveditorato non troverà più insegnanti, l’istituto non aprirà. E si porrà il problema di come garantire l’istruzione a ragazzini con handicap incompatibili con l’inserimento nella scuola comune.

La “Don Gnocchi”, definita dall’ex direttore scolastico Annamaria Dominici «un modello per gli istituti di tutta Italia e un esempio di umanità», è specializzata nel seguire studenti con handicap visivi, motori e cognitivi. Nella struttura operano il personale medico, quello per la riabilitazione e gli insegnanti specialisti, che studiano programmi didattici specifici per ogni alunno. Ma i maestri non sono in numero sufficiente. Il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio assicura che oggi stesso «si cercherà una soluzione». Nata per curare i minori poliomielitici, ospitata dal 1965 nella Fondazione Don Gnocchi, la scuola ha accolto i bambini mutilati dalla guerra del Vietnam e si è poi specializzata nel seguire studenti con handicap. L’attività dell’istituto, disciplinata da una legge del 1992 e da una convenzione fra Fondazione e ministero del 2003, si svolge in tre distinti blocchi di aule, 12 in tutto. L’accompagnamento degli studenti a scuola è affidato al Comune.

In base alle diverse disabilità il rapporto fra iscritti e insegnanti può essere di due a uno o addirittura di uno a uno, ma negli anni il personale è stato ridotto e oggi la proporzione non è rispettata. Per Carlo Giuffrè, segretario regionale di Uil Scuola, «è assurdo che gli uffici scolastici non trovino maestri per fare funzionare l’istituto». Le nomine dei supplenti proseguono in questi giorni, ma Giuffrè spiega: «Trovare insegnanti disposti, e adatti, a lavorare lì non è facile, sono richieste qualità umane e morali non comuni».


La preside Banfi, che lotta perché la Don Gnocchi continui a svolgere il suo insostituibile servizio, è anche capo della elementare di via Paravia dove per la prima volta non ci sarà nemmeno uno studente italiano iscritto in prima: tutti i 15 bambini sono stranieri. da anni la scuola organizza corsi di italiano per i genitori venuti da altri Paesi, che hanno la possibilità di portare con sé i figli piccoli. Inoltre, grazie a un’insegnante “ facilitatrice” che collabora con i maestri, è stato attivato, con la collaborazione della Fondazione Cariplo, un percorso di integrazione per gli studenti arrivati da poco in Italia che non hanno dimestichezza con la lingua.

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