VENERDì 2 A MEZZANOTTE
mattina presto del 4 ottobre
Lavoratori a Tempo indeterminato: 35 euro
docenti, personale ata, genitori, uomini liberi in difesa della scuola italiana coordinamentoscuolamadonita@gmail.com
SEMINARIO-NAZIONALE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
Convegno
PRECARIATO e QUALITA’ DELLA SCUOLA
Roma – Sabato 3 ottobre 2009
Programma
Anna Grazia Stammati (presidente Cesp) Presenta e Coordina i lavori
Interverranno :
Daniela Basile- Benevento;
Anna Maria Coppola- Napoli;
Barbara Evola- Palermo-
Daniele Ippoliti –Pisa;
Stefano Micheletti -Venezia;
Francesca Pandolfi – Roma;
Giacomo Russo -Palermo
Arnaldo Stanzione –Salerno ;
Claudia Urzì- Catania;
Rossella Vacca- Cagliari.
Fac-simile di richiesta permesso
AL DIRIGENTE SCOLASTICO
Oggetto: richiesta di permesso per corso di aggiornamento/formazione
Il/La sottoscritto/a ………………………………...……………………………………
in qualità di ATA/docente di questo istituto chiede, ai sensi della normativa vigente (art.65 DPR. 31/05/1974, art.453 Dlgs 297/94 e art. 63 (se ATA) 64 (se docente) CCNL 2006-2009), di fruire, in data sabato 3 ottobre 2009, di un giorno di esonero dal servizio per partecipare al seminario nazionale di aggiornamento/formazione :
PRECARIATO E QUALITA’ DELLA SCUOLA
organizzato dal CESP-CENTRO STUDI PER LA SCUOLA PUBBLICA,
che si svolgerà presso il Centro Congressi Cavour, via Cavour 50 – Roma
dalle ore 9,00 alle ore 14.00 di sabato 3 ottobre 2009
IL CESP è Ente Accreditato/Qualificato per la formazione del personale della scuola
(Decreto Ministeriale 25/07/06 prot.869)
ESONERO DAL SERVIZIO PER IL PERSONALE ISPETTIVO, DIRIGENTE E DOCENTE E ATA
Con diritto alla sostituzione in base ai commi 4-5-7 art.64 CCNL 2006/09
Pagati poco. Senza un sistema di valutazione moderno. Abbandonati a se stessi. Sono gli insegnanti della scuola italiana. E’ l’impietoso quadro tracciato dal rapporto dell’Ocse. Eccessivo il numero delle ore d’insegnamento. Troppi i docenti rispetto agli studenti: uno ogni 11 rispetto ad una media di 1 a 16. L’Italia, e’ vero, investe meno degli altri Paesi nell’istruzione e nell’universita’. Ma i risultati dei livelli di apprendimento relegano l’Italia nelle parti basse della graduatoria internazionale.
Soddisfatto il ministro Gelmini: “I risultati della ricerca Ocse evidenziano una serie di criticita’ del sistema scolastico italiano che ho piu’ volte segnalato. In primo luogo serve la valutazione dei docenti legata alla progressione di carriera. Poi l’Ocse conferma che non sempre la qualita’ della scuola e’ legata alla quantita’ delle ore di lezione e alle risorse investite. E’ indispensabile accelerare le riforme”.
E riforma per il governo vuol dire tagli di personale: si parte da 42 mila insegnanti e 15 mila non docenti per poi proseguire nei prossimi due anni. Obiettivo: risparmiare 8 miliardi di euro. Questo cambiera’ in meglio la scuola italiana? Ne dubitiamo.
Forse la Gelmini non sa leggere i dati dell’Ocse. La comparazione sugli organici tra l’Italia e gli altri Paesi e’ impossibile. Da noi gli 80 mila insegnanti di sostegno sono a carico del ministero della Pubblica Istruzione, mentre in Europa, quando ci sono, dipendono dal ministero del Welfare. Noi abbiamo quasi 20 mila insegnanti di religione cattolica assunti con un contratto a tempo indeterminato, caso unico in Europa, per 100 mila: un ottavo dell’intero corpo docente”.
Si dice che gli studenti italiani passano in classe piu’ di mille ore l’anno rispetto le 900 degli altri Paesi Ocse. Nei Paesi con un sistema moderno d’istruzione, piu’ della meta’ delle ore d’insegnamento si fanno in laboratorio o all’esterno della scuola. Noi abbiamo un’organizzazione del lavoro ottocentesca, fatta di compiti in classe, esercizi, interrogazioni, quindi il confronto e’ improponibile”.
L’Ocse dice che e’ strategico investire in istruzione per battere la crisi e creare nuova occupazione, quindi sarebbe opportuno un radicale cambiamento della politica di governo che intende distruggere la scuola pubblica e mercificare i saperi.
Come vengono realizzati questi tagli?
1- OBBLIGO DEL COMPLETAMENTO A 18 ORE DI LEZIONE E CONSEGUENTE ELIMINAZIONE DELLE ORE DI DISPONIBILITÀ.
L'assegnazione delle classi non viene più fatta in base a criteri di coerenza disciplinare, ma con l'unico obiettivo di riempire il monte ore settimanale del docente (si insegneranno poche ore in molte più classi e si minerà così la possibilità di costruire relazioni e percorsi didattici unitari).
Il governo pretende di tamponare questa situazione con i contratti di disponibilità, denominati ipocritamente "salvaprecari"! Si tratta in realtà di un semplice contentino che mortifica la nostra professionalità, declassandoci a docenti di serie B, disponibili a qualsiasi tipo di chiamata e mansione, frammentati al nostro interno.
Tutto questo denuncia la totale assenza di una idea complessiva della scuola come fondamentale e irrinunciabile luogo di costruzione della democrazia, della cittadinanza, dell'integrazione,dell'inclusione sociale e culturale.
PER OPPORCI A QUESTO PROGETTO DEVASTANTE IL COORDINAMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA INDICE UNA MANIFESTAZIONE A ROMA IL 3 OTTOBRE, ALLE ORE 15,00. CHIEDIAMO:
1- LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL MINISTRO GELMINI.
RICEVIAMO DA COBAS PALERMO
L'avvocato Fulvio Tuttolomondo che sta seguendo i ricorsi per l'inserimento a pettine e la loro attuazione comunica quanto segue.
La diffida per l'ottemperanza è stata notificata in data 12.08.09, per entrambi i ricorsi in cui sono state emesse le sospensive del TAR LAZIO (LABITA c/MIUR - ric. n. 5399/09 - VINCI G. c/MIUR 5400/09).
La diffida - come già chiarito - invita il Ministero a dare attuazione alle ordinanze cautelari, notificate in pari data in forma esecutiva, entro 30 gg dalla notifica.
Quindi l'istanza di esecuzione al TAR LAZIO, per la nomina del Commissario ad acta, potrà essere depositata con le relative firme, a decorrere dal 12.09.09.
Nel frattempo considerato il rischio che la procedura di ottemperanza non possa essere definita in tempi brevissimi, atteso che il Ministero, nonostante le ordinanze di segno contrario del TAR LAZIO, ha emesso le graduatorie definitive e conferito gli incarichi, è opportuno impugnare le graduatorie delle provincie in cui i precari hanno esercitato l'opzione di inserimento (a pettine). Per evitare l'acquiescenza contro gli atti connessi e conseguenti (graduatorie provinciali definitive) al DM 42/09.
Quindi indico le seguenti date - presso il mio studio in Via Dante n. 55, Palermo - per gli eventuali ricorsi contro le graduatorie provinciali
Agrigento, Trapani, Caltanissetta, il 10.09.09 alle 0re 17,30 presso il mio studio
Torino, Ravenna, Ragusa, il 14.09.09 alle 0re 17,30 presso il mio studio
Milano, Novara, Cuneoil 15.09.09 alle 0re 17,30 presso il mio studio
Ferrara, Savona, Alessandria, il 16.09.09 alle 0re 18,30 presso il mio studio
La Spezia, Imperia, Genova il 21.09.09 presso la sede Cobas di Palermo (con chiarimenti generali per tutti gli interessati - già ricorrenti al TAR Lazio contro il Dm 42/09 - anche sulle altre graduatorie provinciali).
nei giorni successivi dalle 16,30 alle 19,30 per ogni altra provincia.
per le informazioni necessarie ad eventuali interessati è possibile contattarmi in studio tutti i giorni dalle 16,30 alle 18,30 tranne il venerdì (091.333957)
RIUNIONE GENERALE IL 22 SETTEMBRE H 17 PRESSO LA SEDE COBAS DI PALERMO (piazza Unità d'Italia 11).
Sit in presso l’USP Novara – Largo Donegani 5A
LUNEDI’ 14 settembre 2009 - alle ore 9.00
Tagli alla scuola pubblica, il nuovo anno si apre all'insegna della protesta.
Diventano tangibili, infatti, i tagli agli organici e vengono al pettine tutti i nodi di una "riforma" che nel corso di questi mesi abbiamo denunciato con forza.
Nella nostra provincia, si sono persi 286 posti (201 docenti e 85 Ata) per il solo anno scolastico a.s. 2009/10.
I precari della scuola novaresi, riunitesi in assemblea presso il salone della CGIL insieme a tante RSU, denunciano lo stato di dismissione della scuola pubblica statale ed invitano le famiglie a sostenere le proprie rivendicazioni.
In un contesto del genere, dove le Istituzioni scolastiche, ad oggi, non sono in grado di:
confermiamo la volontà di organizzare un sit in presso l’USP Novara – Largo Donegani 5A
Non mancare!!
Novara, 04 settembre 2009
Intorno alle 10:00 un centinaio di precari della scuola hanno occupato l'Ufficio Scolastico Provinciale di Pisa in via Pascoli. Un presidio dalle ore 9:00 era stato annunciato già nei giorni scorsi dalla Rete dei precari della scuola, poi la decisione di entrare negli uffici ed occuparli.
"Questa azione - spiegano i precari - si inserisce in un percorso di lotta che da Palermo a Milano vede i docenti e il personale tecnico-amministrativo (Ata) senza un contratto fisso manifestare la propria opposizione ai tagli del governo che lasciano tanti precari senza lavoro compromettendo fortemente la qualità dell'istruzione pubblica. È la prima iniziativa di lotta contro i tagli all'istruzione che si tiene in Toscana dall'inizio dell'anno scolastico".
Dalle finestre degli uffici i manifestati hanno steso due striscioni. Sul primo c'è scritto: " Scuola tagliata, ignoranza assicurata". Il secondo ha un slogan "più situazionista, ed assurdo come è la riforma", dicono i manifestanti: "Meno Gelmini più giraffe".
"Abbiamo occupato il provveditorato - spiega Daniele Ippolito della Rete dei precari - e chiesto un incontro con la dirigente provinciale Maria Gloria Bracci Marinai, in quanto rappresentante del ministero. Vogliamo risposte dal ministero, vogliamo che siano azzerati i tagli previsti quest'anno e che si avvii un piano di immissioni in ruolo in tutti i posti vacanti e disponibili".
Intorno alle 11.30 si è svolto negli uffici occupati tra i precari e la Bracci Marinai. I manifestanti hanno deciso di protrarre l'occupazione anche nel pomeriggio, per svolgere le prime riunioni di tre gruppi di lavoro che stanno attivando sui problemi della riforma, del precariato e della sicurezza delle aule.
Già nelle scorse settimane i precari della scuola di Pisa, aderendo alle iniziative del Coordinamento Precari Scuola nazionale, avevano tenuto un presidio e conferenza stampa sotto la Prefettura. "Ci battiamo - spiegano ancora i precari - perché venga garantito anche per noi , dopo anni di sacrifici, quel diritto al lavoro che è sancito dalla Costituzione, e soprattutto perché non venga inferto l'ennesimo colpo alla scuola pubblica".
In totale a Pisa e provincia sono 269 i posti di lavoro tagliati nella scuola, di cui 178 per docenti, gli altri per tecnici-amministrativi.
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