sabato 6 marzo 2010

La Corte Costituzionale boccia i tagli degli insegnanti di sostegno

La Consulta ha dichiarato incostituzionali i brutali tagli bipartisan (Prodi e Tremonti) ai posti di lavoro degli insegnanti di sostegno l’integrazione degli alunni disabili nella scuola. Con una sentenza sacrosanta, la Corte ha considerato che i due commi 413 e 414 dell’articolo 2 della Finanziaria per il 2008 (legge dell’ultimo governo Prodi) non rispettano la Costituzione , in quanto ponendo un tetto al numero di insegnanti di sostegno, provocano “l’impossibilità per il disabile grave di conseguire il livello di istruzione prevista”, sono “in contrasto con i valori di solidarietà collettiva nei confronti dei disabili gravi”, ne impediscono “l’effettiva partecipazione alla vita sociale, economica e politica” e introducono “un illogico e irrazionale regime discriminatorio che non tiene conto del diverso grado di disabilità di tali persone, incidendo così sui loro diritti”.

E’ bene ricordare che fu il governo Prodi – che su questo tema scrisse una delle pagine più nere del proprio disastroso governo – ad annullare la norma, contenuta nella legge a difesa dei disabili, che assegnava un docente di sostegno per ogni disabile con gravi patologie, oltre che proseguire il taglio dei docenti di sostegno già iniziato in precedenza. Tremonti si è guardato bene dal ripristinare la norma ed ha proseguito, oltre alla generale politica dei tagli, anche quella specifica, e ancor più spietata, a danno dei disabili: cosicchè quest’anno, mentre i disabili aumentavano di 5000 unità, i posti in organico calavano ancora di 400.

La sentenza è una vittoria innanzitutto di “Tutti a scuola”, l’associazione che riunisce i genitori di disabili, che in questi anni si è battuta strenuamente in difesa dei diritti dei portatori di handicap: ma lo è anche per noi, che queste lotte abbiamo sempre sostenuto e rafforzato, e di tutto il popolo della scuola pubblica. L’applicazione della sentenza potrebbe riportare nella scuola parecchie migliaia di docenti: e sarà un ulteriore obiettivo che porremo al centro del nostro sciopero generale della scuola che si terrà il 12 marzo, e della manifestazione nazionale che, partendo da P.della Repubblica a Roma (ore 10) si concluderà al Ministero della Pubblica Istruzione, dove si avvierà con il movimento dei precari e con gli studenti un assedio permanente del ministero stesso.



Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS

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