mercoledì 18 febbraio 2009

lettera inviata in data 18-2, sottoscritta da numerosi docenti della classe di concorso A019.


Al Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini

Ai presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato

Ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato


Noi insegnanti di discipline giuridiche ed economiche, presa visione dei regolamenti attuativi della l. 133/ 2008 relativi alla riorganizzazione della rete scolastica e delle bozze di decreto sul secondo ciclo di istruzione, constatiamo che, nel futuro sistema dei licei, le discipline “Diritto ed Economia” scompaiono dai piani di studio e restano in forma residuale e visibilmente ridotta negli istituti tecnici.

Ciò appare in netta contraddizione con gli appelli più volte ripetuti dal Capo dello Stato, che ha sempre sottolineato l’importanza dell’educazione alla legalità in una nazione, qual è la nostra, fortemente colpita da contrasti sociali che hanno alimentato fenomeni di illegalità diffusa in violazione dello Stato di diritto.

Inoltre tali orientamenti sono palesemente in contrasto con quanto affermato dal Ministro Gelmini, che ha spesso sottolineato l’importanza dello studio della Costituzione nella scuola e l’educazione dei cittadini al rispetto della legalità per affermare in maniera chiara e marcata il valore della democrazia, obiettivo che si può ottenere principalmente attraverso uno studio di tali discipline.

Siamo stupiti che, dopo aver fissato come priorità dell’azione educativa della scuola la lotta al bullismo, il Ministro proponga un riordino dei piani di studio in cui scompaiono le discipline che, come abbiamo sperimentato nel corso della nostra attività professionale, rappresentano lo strumento fondamentale per la prevenzione ed il contenimento del problema.

Si sottolinea altresì la evidente controtendenza della riforma rispetto alle scelte di molti paesi europei, che stanno estendendo la cultura giuridico/economica a tutti gli indirizzi superiori.

Si evidenzia infine come negli ultimi anni, le tracce ministeriali per la prima prova degli esami di Stato, hanno avuto sempre come oggetto tematiche di carattere giuridico/sociale. E anche la scelta delle materie oggetto d’esame, con docente esterno al Consiglio di Classe, è ricaduta, per quasi tutti gli indirizzi, sulle materie giuridiche.

Non si comprendono perciò quali possano essere i principi ispiratori di tale esclusione, se non quelli dettati da motivi meramente economici, che pur essendo in parte condivisibili, non possono trovare alcuna giustificazione didattica.

Pertanto i docenti sottoscrittori del presente documento chiedono: al Ministro della Pubblica istruzione e ai membri delle Commissioni Cultura della Camera e del Senato:

Che venga rivista la proposta di riforma;

Che le discipline giuridiche ed economiche siano inserite nei piani di studio di tutte le istituzioni scolastiche di secondo grado;

Che, in subordine, l’insegnamento della disciplina “Cittadinanza e Costituzione” venga affidato ai docenti abilitati nella classe di concorso A019 (Discipline giuridiche ed economiche), vista la specificità, la professionalità e la formazione giuridica degli stessi docenti.

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