venerdì 27 febbraio 2009
dalla Tecnica della Scuola!
dalla rete ci segnalano un interessante articolo!!!
Manca solo la firma del Presidente della Repubblica e la loro pubblicazione, poi finalmente Marystar potrà esultare sull'impresa che si era prefissata, ovvero, scardinare l'istruzione statale nel sistema scolastico italiano....
F.C.
'I Regolamenti sono legge'
di Reginaldo Palermo
Mancano solo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma a questo punto è probabile che nelle prossime ore ci sia una accelerazione. I testi definitivi non sono ancora noti. Altra mossa a sorpresa del Ministro dell’Istruzione e dell’intero Governo: come era accaduto a fine agosto quando venne approvato il decreto legge sul “maestro unico”, anche questa volta l’esecutivo ha varato due importanti provvedimenti in modo inatteso o comunque con un buon anticipo rispetto alle attese. Nella mattinata del 27 febbraio, su proposta del Ministro Mariastella Gelmini, l’esecutivo ha approvato in via definitiva i primi due regolamenti attuativi dell’articolo 64 della legge 133. Uno sulla riorganizzazione e la razionalizzazione della rete scolastica e dell’utilizzo delle risorse umane e un secondo sulla revisione degli ordinamenti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione. Entrambi i regolamenti sono stati esaminati dalla Conferenza Stato-Regioni, dal Cnpi e dal Consiglio di Stato, riscuotendo pareri non sempre favorevoli. Il regolamento sul dimensionamento, esempio, ha avuto il parere favore sia della Conferenza sia del Consiglio di Stato che però ha eccepito non poco sulle norme relative alla assegnazione degli organici alle singole scuole: il Governo infatti aveva previsto che questa operazione dovesse rientrare fra i compiti delle direzioni scolastiche regionali, mentre il Consiglio di Stato ha fatto osservare che, secondo quanto stabilito da una sentenza della Corte Costituzionale del 2004, si tratta di una prerogativa esclusiva delle Regioni . Al contrario le pesanti critiche avanzate da Conferenza e Cnpi sul regolamento per il riordino della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione hanno trovato poco riscontro nell’esame del Consiglio di Stato che ha formulato un parere sostanzialmente favorevole. Nel proprio comunicato il Governo sottolinea che nella scuola primaria, con l’approvazione del Regolamento sul revisione degli ordinamenti, “restano confermati gli attuali modelli per gli anni successivi alle prime classi con la riduzione delle compresenze, garantendo, comunque, l’assistenza alle mense”. Ed è anche confermato il tempo pieno secondo il modello delle 40 ore settimanali con 2 docenti per classe. Per la scuola secondaria di primo grado restano confermate le 30 ore settimanali di cui una dedicata allo studio della Cittadinanza e della Costituzione. Confermato anche il tempo prolungato nella secondaria di primo grado, con 36 ore settimanali elevabili a 40. Per quanto concerne l’altro regolamento “prevale il principio per il quale le scelte sul dimensionamento scolastico saranno oggetto di un confronto condiviso con gli enti locali e le Regioni, per individuare insieme gli eventuali interventi di supporto e di aiuto come l’organizzazione delle mense e il trasporto scolastico, puntando a ridurre al minimo i disagi per le famiglie e per gli studenti”. Prossimo (e ultimo) passaggio, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ma a questo punto non ci sarebbe più da stupirsi se nell’arco di pochissimi giorni i Regolamenti fossero inseriti nella raccolta delle leggi dello Stato.
27/02/2009
mercoledì 25 febbraio 2009
gruppi toscana - ricorso tar
coordinamento madonita
Un saluto a tutti.
A Firenze abbiamo avviato la discussione per un ricorso al TAR del Lazio relativamente alla circolare n. 4 del 15 gennaio scorso che disciplina le iscrizioni alla scuola elementare.
Vogliamo che sia ampio e rivolgiamo un appello a tutti i comitati di Toscana affinché, se condiviso, partecipino. Qui sotto vi attacco il pezzo che ha preparato Corrado Mauceri per il ricorso. Se ci sono comitati interessati è possibile raccogliere le firme con l'ausilio di un avvocato nelle varie realtà. Potete contattarmi o a questo indirizzo o al 333 6743584 oppure 055 2322310.
Sergio Tamborrino.
Per la Scuola della Repubblica
Comitato di Firenze
Nota informativa n.5/09
La contestazione dei provvedimenti della Gelmini
Ulteriori informazioni in merito al ricorso contro la CM n. 4/09 concernente le iscrizioni per l’ a.s. 2009/2010
In merito ad alcune questioni che sono state poste:
1) Ricorso unico a livello nazionale o ricorsi collettivi, ma locali.
Un ricorso unico a livello nazionale diventa molto complicato; difatti dovrebbero pervenire in tempo utile tutti i mandati, dopo tutti nomi dovrebbero essere trascritti nell’unico ricorso; si rischia di fare tardi.
Il criterio più rapido è il seguente:
a) costituire un coordinamento sia nelle realtà locali impegnate a proporre il ricorso, indicando per ciascuna realtà un referente e soprattutto i legali.
b) Le diverse realtà di una stessa regione potrebbero riunirsi insieme ai legali e predisporre tutto il materiale necessario e fare avere a Firenze, in tempo utile, le osservazioni in merito ai motivi di impugnativa già indicati in una nota precedente(tali osservazioni devono pervenire entro il 2 marzo) con l’indicazione del referente e dei legali ( Tutti i possibili recapiti)
c) Sulla base di tali osservazioni si prepara la stesura definitiva del ricorso da fare avere ai referenti ed ai legali entro il 5 marzo.
d) Entro il 10 marzo il ricorso deve essere inviato a Roma presso l’Avv. Buccellato come indicato nel mandato.
2) Il ricorso sarà proposto al TAR del Lazio perchè si impugnano provvedimenti con efficacia su tutto il territorio nazionale.; quindi è competente il TAR del Lazio.
Si potrebbe anche tentare un TAR locale, ma c’è il rischio che l’Amministrazione proponga il regolamento di incompetenza territoriale e che pertanto si debba dopo riassumere il ricorso al TAR del Lazio.
Si potrebbe tentare il TAR locale nell’eventualità che l’amministrazione non proponga la questione di competenza territoriale oppure, procurandosi prima il doppio mandato (uno per il TAR locale e l’altro per il Lazio) essere in grado di provvedere alla riassunzione senza dovere raccogliere nuovamente le firme.
Il vantaggio del ricorso al TAR locale è quello di tentare in più TAR e quindi aprire più fronti!
- In Toscana abbiamo costituito un "Tavolo per la difesa della scuola statale"; la prossima riunione è stata fissata per venerdì 27 febbraio dalle ore 16 alle ore 20 presso l’ARCI – P.zza dei Ciompi n. 11. Sabato scorsoè già iniziatala raccoltadelle aesioni al ricorso congrande successo ; nella riunione di venerdì si valuterà la situazione sia peer il contenzioso che per le iscrizioni; ovviamente tutti gli interessati ( anche di altrte realtà locali) possono partecipare
Restiamo a disposizione per ogni altra informazione e cordiali saluti. p.il Comitato Corrado Mauceri
comunicato stampa cobas - Il Vaticano colpisce la laicità della scuola usando PD e sindacati
riceviamo e pubblichiamo:
Vaticano ne colpisce la laicità usando PD e sindacati: questo dice l’intollerabile “sentenza” del
Consiglio di disciplina del CNPI (Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione), poi messa in opera
dalla Direzione scolastica regionale umbra e dall’Ufficio scolastico provinciali di Terni, che
sospende dal servizio per un mese il professor Franco Coppoli di Terni, esponente dei Cobas
scuola, per aver rimosso il crocifisso in classe all’inizio delle proprie lezioni, riappendendolo
alla fine. Con motivazioni sacrosante Coppoli rivendica il diritto di non fare lezione sotto il
simbolo di una confessione religiosa, invocando la libertà di insegnamento e la laicità della
scuola pubblica. L’ordine di Giuseppe Metastasio, dirigente scolastico dell’ Istituto “Casagrande”
di Terni ove Coppoli insegna, di non rimuovere il crocifisso è un atto discriminatorio ai sensi
del d.lgs.216/2003: costringere un docente ad insegnare sotto un crocifisso impone infatti una
posizione di inferiorità del docente non cristiano o non credente. Non esiste alcun obbligo del
crocifisso in aula, essendo abrogate le norme fasciste, che lo inserivano tra gli arredi nelle scuole
elementari e medie, con la sentenza della Cassazione del 1 marzo 2000. Più o meno nelle stesse
ore, la Cassazione dava ragione a tutti coloro che, nei posti di lavoro e di studio, esigono che si
ponga fine all’imposizione a tutti/e di un simbolo di una religione. I giudici hanno riconosciuto
giusto il comportamento di Luigi Tosti, di L’Aquila, che si era rifiutato di svolgere udienze con
il crocefisso alla parete, valutandone la presenza un atto di “discriminazione religiosa”.
Ma il preside dell’istituto Casagrande, i componenti del Consiglio di disciplina del CNPI, i
dirigenti della DSR umbra e dell’USP ternano sono andati nella direzione opposta, con una
motivazione grottesca: il crocefisso doveva restare nella classe non perchè ci sia alcun obbligo
ma solo perché la maggioranza degli studenti lo voleva. Cosicché, d’ora in poi se la maggioranza
degli studenti lo volesse, gli insegnanti dovrebbero fare lezione alla presenza di statue del
Budda o della Trimurti e magari di foto di Berlusconi o di Gelmini. Peraltro, per settimane
nessuno studente aveva obiettato al comportamento di Coppoli: salvo, all’improvviso,
probabilmente “imbeccati” da integralisti cattolici, scoprire di esserne “turbati”.
Un mese di sospensione era il massimo delle sanzioni possibili; e la sua gravità appare ancor
più clamorosa quando si pensi che, fino a pochi anni fa, alcuni docenti ed Ata, condannati dalla
magistratura ordinaria per violenza sessuale se la sono cavata con sospensioni fino a dieci
giorni; e che per un mese negli ultimi tempi è stata sospesa solo una preside condannata dalla
magistratura per peculato, truffa, abuso d’ufficio e falsità ideologica. Ma altrettanto clamorosa
è l’impronta politica e sindacale dei protagonisti di questo assalto clericale. Giuseppe Metastasio,
il preside che ha avviato il procedimento (e che spudoratamente, in una intervista con tanto di
foto a “La Nazione”, dichiara “quando arriva una punizione come questa anch’io mi sento
sconfitto”) è candidato del PD alle primarie per la carica di sindaco di Terni e magari pensa che
questa pubblicità gli sarà utile per ottenere il sostegno di quell’elettorato “moderato” che il suo
partito insegue inutilmente. Nella stessa area stanno le dirigenze umbre degli uffici scolastici,
mentre i membri del Consiglio di disciplina CNPI coprono l’arco dei sindacati legati al PD.
Insomma, una folgorante dimostrazione dei motivi che hanno portato la cosiddetta “sinistra”
alla subordinazione totale ai valori clerico-reazionari del berlusconismo, alla disgregazione e
all’inutilità sociale che è di fronte agli occhi di tutti. L’attacco a Coppoli si inserisce infatti in
un quadro caratterizzato dalle sistematiche ingerenze della chiesa cattolica nella vita politica
italiana, delle quali abbiamo avuto scandalosi esempi nella tragica vicenda Englaro, di cui sono
complici o succubi sia il governo sia la sedicente opposizione, che rendono l’Italia uno Stato
confessionale e finanche teocratico.
Lor signori però non si illudano: questa battaglia è appena iniziata. Sulla laicità della scuola,
sulla libertà di insegnamento i Cobas non molleranno un centimetro. Useremo tutti gli
strumenti democratici, sindacali, politici e giuridici a nostra disposizione per ricacciare indietro
l’assalto integralista alla scuola pubblica e per annullare questo intollerabile provvedimento.
Comunicato Stampa
Piero Bernocchi portavoce nazionale Cobas della scuola
comunicato stampa - docenti discipline giuridiche
riceviamo e pubblichiamo
Comunicato Stampa
IL GIORNO 6-03-09 ALLE ORE 15.00, nella sala teatro dell’Istituto magistrale Regina Margherita di Palermo, Piazzetta SS. Salvatore,(alle spalle dell’auditorium SS.Salvatore) si terrà una assemblea aperta a tutti i docenti di discipline giuridiche ed economiche, avente come tema “Il diritto e l’economia: quale futuro nella scuola?
Si discuterà della riforma dell’istruzione secondaria superiore e delle conseguenze sul piano didattico ed occupazionale.
martedì 24 febbraio 2009
SEMPLICEMENTE LONGHENA
coordinamento madonita
"Gli insegnanti della scuola primaria Longhena ribadiscono che il 10 in “pagella” dato ai bambini nel primo quadrimestre è il frutto di considerazioni pedagogico/didattiche e di coerenza professionale. Non è in alcun modo un “10 politico”. Invitano pertanto chiunque a non fornire altre interpretazioni in merito."
EMERGENZA SCUOLA PALERMO
Il coordinamento dei docenti delle scuole di Palermo, ha indetto nell'ambito
di una iniziativa nazionale titolata "precari fantasmi", un corteo e a
seguire una assemblea cittadina a Palazzo delle Aquile
EMERGENZA SCUOLA PALERMO
MANIFESTAZIONE DOCENTI PRECARI INVISIBILI
"QUESTI FANTASMI"
25 febbraio 2009
CORTEO
ore 16,00 partenza Piazza Politeama
ASSEMBLEA APERTA ALLA CITTA'
ore 18,00 - Palazzo delle Aquile - Sala Rostagno
PER SENSIBILIZZARE E DISCUTERE :
- SUI tagli e sul piano di ridimensionamento della scuola pubblica previsto dalle leggi gelmini CHE STANNO PROVOCANDO LA DEQUALIFICAZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA E L'ESPULSIONE DI MIGLIAIA DI PRECARI.
- SULLE drammatiche condizioni degli edifici scolastici della
- SU una possibile legge siciliana sul diritto allo studio
- PER avviare un dibattito sull’esercizio da parte della regione siciliana delle competenze esclusive in materia d’istruzione
sabato 21 febbraio 2009
SCUOLA PRIVATIZZATA? NO GRAZIE! NO AL DDL APREA
click sul titolo per il sito
Ma che razza di scuola è?
- Una scuola che si "governa" tramite un consiglio di amministrazione, diretto e gestito con poteri assolutistici dal dirigente scolastico e formato da 11 persone tra rappresentanti di docenti, genitori, studenti (nelle superiori con voto consultivo), degli enti locali, delle realtà culturali, produttive (che condizionerebbero la vita della scuola secondo i propri interessi, soprattutto se sono tra i finanziatori) e nessuna rappresentanza del personale ATA.
- Una scuola che può essere trasformata in fondazione e soggetta al condizionamento di chi la finanzia e la gestisce con la presenza nel consiglio di amministrazione, come se si trattasse di una SpA.
- Una scuola regionalizzata con il trasferimento a tali enti delle risorse umane (docenti e ATA) e dei beni e delle risorse finanziarie.
- Dove si lavorerà per chiamata diretta come in una ditta privata, senza la garanzia di un pubblico concorso nazionale, ma con un concorso di istituto.
- In cui i docenti non decidono neanche dell'offerta formativa, perché il piano elaborato dal collegio dovrà subire l'approvazione dell'onnipotente consiglio e dovrà soddisfare la richiesta prevalente delle famiglie.
- Con i docenti inquadrati per gradi come in un corpo militare e promossi al grado superiore, se lo vorrà il dirigente e il ministro delle finanze, che concederà i soldi.
- Con capi sottocapi e caporali.
- Sottoposti a periodica valutazione sull'attività svolta, documentata nel loro portfolio.
- Dove tra due insegnanti, a parità di ore lavorate ed anzianità di servizio, potranno esserci consistenti differenze di retribuzione, sulla base di un presunto merito attribuito da una commissione interna presieduta dal dirigente, con tutti i probabilissimi risvolti clientelari del caso.
- Dove il precariato sarà una condizione lavorativa permanente di tutti.
- Senza rappresentanza sindacale di istituto, le cui mansioni sarebbero svolte da più compiacenti associazioni professionali.
Quest' obbrobrio non è la scuola della Costituzione!
Eppure tutto ciò, per quanto incredibile e orribile, è contenuto in un disegno di legge presentato da Valentina Aprea, attualmente in discussione in Parlamento.
il DDL Aprea è un colpo mortale alla Scuola Pubblica e ai diritti dei lavoratori
- Destruttura il carattere pubblico dell'istruzione statale.
- Elimina la libertà d'insegnamento
- Attacca la Costituzione.
- Infrange l'unicità della funzione docente istituendo gerarchie di ruolo, giuridiche e funzionali.
- Viola le regole generali per il reclutamento dei dipendenti pubblici.
- Svilisce il contratto nazionale.
Bisogna disinnescare subito questo pericolosissimo progetto attraverso una massiccia opera di controinformazione ed una mobilitazione generale e diffusa nelle Scuole e nel Paese
Il Forum Insegnanti
CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ISTRUZIONE BENE COMUNE DI TUTTI I CITTADINI
FIRMA E DIFFONDI QUESTO APPELLO
mercoledì 18 febbraio 2009
Palermo - Assemblea docenti classe di concorso A019
A Tutti i docenti di Discipline Giuridiche ed economiche
della Provincia di Palermo
Presso le rispettive sedi di servizio
OGGETTO: Assemblea docenti classe di concorso A019
IL GIORNO 6-03-09 ALLE ORE 15.00, nella sala teatro dell’Istituto magistrale Regina Margherita di Palermo, Piazzetta SS. Salvatore,
si terrà una assemblea di tutti i docenti abilitati nella classe A019, di ruolo e non, relativa alla presa visione delle bozze di riforma della scuola secondaria di secondo grado, per attuare una battaglia finalizzata ad ottenere una maggiore considerazione per le discipline giuridiche ed economiche nelle scuole superiori.
si invitano tutti i docenti della provincia di Palermo, della suddetta classe di concorso a partecipare
per discutere sulle possibili strategie da attuare .
Il comitato organizzatore
lettera inviata in data 18-2, sottoscritta da numerosi docenti della classe di concorso A019.
Al Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini
Ai presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato
Ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato
Noi insegnanti di discipline giuridiche ed economiche, presa visione dei regolamenti attuativi della l. 133/ 2008 relativi alla riorganizzazione della rete scolastica e delle bozze di decreto sul secondo ciclo di istruzione, constatiamo che, nel futuro sistema dei licei, le discipline “Diritto ed Economia” scompaiono dai piani di studio e restano in forma residuale e visibilmente ridotta negli istituti tecnici.
Ciò appare in netta contraddizione con gli appelli più volte ripetuti dal Capo dello Stato, che ha sempre sottolineato l’importanza dell’educazione alla legalità in una nazione, qual è la nostra, fortemente colpita da contrasti sociali che hanno alimentato fenomeni di illegalità diffusa in violazione dello Stato di diritto.
Inoltre tali orientamenti sono palesemente in contrasto con quanto affermato dal Ministro Gelmini, che ha spesso sottolineato l’importanza dello studio della Costituzione nella scuola e l’educazione dei cittadini al rispetto della legalità per affermare in maniera chiara e marcata il valore della democrazia, obiettivo che si può ottenere principalmente attraverso uno studio di tali discipline.
Siamo stupiti che, dopo aver fissato come priorità dell’azione educativa della scuola la lotta al bullismo, il Ministro proponga un riordino dei piani di studio in cui scompaiono le discipline che, come abbiamo sperimentato nel corso della nostra attività professionale, rappresentano lo strumento fondamentale per la prevenzione ed il contenimento del problema.
Si sottolinea altresì la evidente controtendenza della riforma rispetto alle scelte di molti paesi europei, che stanno estendendo la cultura giuridico/economica a tutti gli indirizzi superiori.
Si evidenzia infine come negli ultimi anni, le tracce ministeriali per la prima prova degli esami di Stato, hanno avuto sempre come oggetto tematiche di carattere giuridico/sociale. E anche la scelta delle materie oggetto d’esame, con docente esterno al Consiglio di Classe, è ricaduta, per quasi tutti gli indirizzi, sulle materie giuridiche.
Non si comprendono perciò quali possano essere i principi ispiratori di tale esclusione, se non quelli dettati da motivi meramente economici, che pur essendo in parte condivisibili, non possono trovare alcuna giustificazione didattica.
Pertanto i docenti sottoscrittori del presente documento chiedono: al Ministro della Pubblica istruzione e ai membri delle Commissioni Cultura della Camera e del Senato:
€ Che venga rivista la proposta di riforma;
€ Che le discipline giuridiche ed economiche siano inserite nei piani di studio di tutte le istituzioni scolastiche di secondo grado;
€ Che, in subordine, l’insegnamento della disciplina “Cittadinanza e Costituzione” venga affidato ai docenti abilitati nella classe di concorso A019 (Discipline giuridiche ed economiche), vista la specificità, la professionalità e la formazione giuridica degli stessi docenti.
martedì 17 febbraio 2009
Sottoscrivete il NO al ddl APREA!!!!!
Sottoscrivete il modulo e fate girare la mail
click sul titolo per collegarsi al sito
domenica 15 febbraio 2009
Coordinamento “3 Ottobre” NOI LA CRISI... CE LA BEVIAMO!
NOI LA CRISI... CE LA BEVIAMO!
Giovedì 19 febbraio 2009 presso l’associazione culturale
CHIamaMilano, dalle 20.30 alle 23:30 il Coordinamento
lavoratori della scuola "3 ottobre" è lieto di
invitarVi a un aperitivo/evento di informazione e
intrattenimento sui temi della contro-riforma Glemini/Aprea
a danno della scuola pubblica, contro i tagli e contro il
precariato.
Ospiti StraniAccordi, duo pesudojazz eclettico, e Blue
Fango, cantautore rock sensibile e originale. Sullo sfondo
una mostra fotografica e i video dei momenti più
significativi della protesta milanese.
La serata sarà accompagnata da Dj set e Social Buffet con
sottoscrizione consigliata minima di 3 euro
Punto informativo all’ingresso.
Partecipate numerosi!!!
Info e contatti
Miriam Petruzzelli T. 339 8388333
Coordinamento “3 Ottobre”
sabato 14 febbraio 2009
“Mediterraneo e Identità plurale” di nino contiliano
di Antonino Contiliano
In questa sperimentazione del soggetto collettivo, protagonista e agente organizzatore del fare poesia con più testi interi o frammenti di poeti diversi (una la mano o di più singolarità poetiche), l’indentità plurale o collettiva è la sua immagine “gleichnisworte” (parola che incarna la somiglianza con la cosa, parola figurata). Non è fuori luogo paragonare il farsi della sua identità a un paesaggio. Quasi come una “metafora narrativa” che racconta il configurarsi della nuova identità mentre viene percepita e ‘raccolta’ quale unità-molteplicità alla stregua dell’identità del paesaggio mediterraneo (il paesaggio mediterraneo descritto da F. Braudel).
È come assumere un punto di vista diverso dal tradizionale soggetto individuale, e quale autore di poesia in situazione non familiare, ma sempre dentro un sistema. Il sistema paesaggio e la storia in movimento della sua identità che si modifica col tempo e l’intreccio degli elementi che vi si innestano e biforcano.
L’identità del soggetto collettivo (autore di un testo collettivo di poesia) che si costruisce come quella di un paesaggio è una ‘metafora’ – strumento linguistico conoscitivo –, e una categoria, non estranea all’armamentario del general intellect quale formazione sociale e storica di procedimenti messi in atto in funzione della conoscenza e dell’azione. Il suo impiego è comune sia al campo delle scienze naturali che umane. Dalla giovinezza come primavera (di memoria aristotelica) all’energia negativa (antimateria) come mare di elettroni (Paul Dirac), la storia ha una sua linea di innegabile continuità nell’utilizzo della metafora come immagine e medium conoscitivo.
E se ciò vale sul piano delle scienze naturali, può egualmente funzionare su quello letterario e poetico. Che il mare sia una metafora, di cui Dirac si è servito per indicare l’esistenza dell’oceano degli elettroni negativi o dell’antimateria, non impedisce di utilizzarlo anche come metafora che indichi l’esistenza di passioni turbolente (tempeste marine); le passioni che agitano il cuore o la mente di un poeta o un individuo qualunque. E in questo caso, come indica Paolo Frabbri, possiamo dirla “metafora narrativa” in quanto dialettica o articolazione che intreccia collettivamente le trasformazioni di una cosa con il suo insieme, l’ambiente particolare di cui fa parte o il suo essere situazione configurantesi conflittuale e dinamica molteplice.
Ciò infatti comporta una “uscita da noi stessi”. Assumere il punto di vista di un paesaggio significa infatti accedere a tutte le variabili materiali in situazione di permanenza e conflitto trasformativo e considerare la “molteplicità dei processi che si intrecciano in ogni situazione e che si intrecciano così nella nostra stessa identità. Si tratta di una conoscenza, potremmo dire, che ha luogo attraverso ciò che è comune. […]. Noi conosciamo solo ciò che co-creiamo. Conoscere e agire […] significa farsi carico di ciò che si offre al pensiero dando vita allo stesso tempo al percorso di una agire concreto: integrale espressione dell’epoca e della situazione”.[1]
La metafora narrativa, infatti, come nesso di più determinazioni non interseca le proprietà comuni di due sole parole/sememi diversi (un animale e un eroe; un fiore e una donna) individualisticamente; non è rapporto solo tra due soli nomi. Vale anche come un rapporto tra concetti astratti: identità e paesaggio. È l’universo discorsivo della lexis e del suo contenuto come azione d’insieme che funziona come motore e processo di trasformazione. L’enunciazione “lirica” del poeta vi si inserisce non come espressione della sola soggetività o dei sentimenti dell’individuo in quanto tale, ma quale voce sociale che riceve una autonoma elaborazione d’insieme collettivo e dinamico.
La metafora narrativa, infatti, sedimenta una modellizzazione complessa di totalità collettivo-parziali all’interno di una totalità più complessiva e dinamica come, per esempio, la totalità di una singola sfera all’interno della sfericità più ampia e comprensiva dell0 spazio studiato da Riemann.
Essa infatti prende nel suo insieme la storia dell’evento, compreso il suo autore o gli autori molteplici, circostanze e altro; e non procede ad oggettivazioni come necessità naturalizzate. Così valori, credenze e pratiche, azioni e passioni, intuizione, concetti e logica, polifonia e dialogo, simbolico e blocco delle sensazioni vengono utilizzati dal soggetto con il modello significante di quella storia, concentrata e sovrapposta, ma esportandone l’iconizzazione semantizzante in altro campo.
Dall’Ulisse omerico, alla selva oscura o al pardés/giardino, al Mosè ebraico e alla parabola del buon seminatore del vangelo (Paolo Fabbri, La svolta semiotica), gli esempi non mancano.
Nella sua tra-duzione intersemiotica entra in gioco, infatti, una migrazione nei due sensi e un “approfondimento laterale” che rendono più ricco semanticamente quanto imprevedibile il bacino della significazione del testo stesso, mentre viene messa in discusione l’identità del soggetto monolitico del testo come unità semplice. La ricchezza dell’intreccio e delle intersecazioni investe, infatti, anche l’autore/gli autori del testo e rimanda più al valore d’uso inutilizzabile che all’utile del semplice omogeneo.
Questi, infatti, in quanto tale, è quantificabile e per questo utile anche socialmente nello scambio del mercato disinteressato dell’interesse di classe e della classe dominante. Come astratto, infatti, è posto un universale naturalizzato, ma funzionale ad uno scambio controllato di rapporti umani e culturali mercantilizzati come rapporti tra cose.
Non è un caso se Valéry ricordava che il “semplice è falso, e ciò che non è semplice è inutilizzabile”.
Se, come nel caso che vogliamo utilizzare e proporre, il ricorso è a un paesaggio geografico – come un “personaggio concettuale”, tanto per saggiare il supporto straniato di una intuizione deleuziana........
click sul titolo x l'intero articolo e sito
venerdì 13 febbraio 2009
Il caso del giudice "anticrocifisso" Luigi Tosti Palazzaccio piazza Cavour
IL GOVERNO BERLUSCONI MINACCIA
UN ALTRO DECRETO-LEGGE SE LA CASSAZIONE ASSOLVERA' IL GIUDICE "ANTICROCIFISSO"
Martedì 17 Febbraio 2009 TUTTI a Roma
Mattino ore 9,00:
Il caso del giudice "anticrocifisso" Luigi Tosti
Palazzaccio piazza Cavour
(per l'ingresso è obbligatorio esibire documento personale)
Pomeriggio 16,30:
Ricorrenza della messa al rogo di Giordano Bruno
Piazza de' Fiori
Saranno presenti:
- Luigi Tosti
- Margherita Hack
- Carlo Bernardini
- Federico Coen
Axteismo, movimento internazionali di libero pensiero
Vari movimenti e associazioni Atee e Laiche
ROMA - Il 17 febbraio 2009 - e cioè in occasione della ricorrenza del 409esimo anniversario dell'esecuzione della condanna a morte, sul rogo, di Giordano Bruno - la Sesta Sezione Penale della Cassazione è chiamata a decidere il ricorso del giudice Luigi Tosti contro la sentenza del Tribunale dell'Aquila, che gli ha inflitto nel 2005 un anno di reclusione e l'interdizione dai pubblici uffici per essersi rifiutato di tenere le udienze perché il Ministro di Giustizia si è rifiutato, a sua volta, di togliere i crocifissi dalle aule giudiziarie o di autorizzarlo ad esporre, a fianco dei crocifissi, la sua menorà ebraica.
Il Vaticano e la Conferenza Episcopale Italiana hanno esternato la loro viva preoccupazione e il loro disappunto per un'eventuale assoluzione del magistrato, ribadendo che l'unico simbolo religioso che merita di essere esposto nelle aule giudiziarie è il crocifisso e che, al contrario, affiancare ad esso la menorà degli ebrei, che si sono macchiati di deicidio, è un sacrilegio intollerabile e blasfemo. D'altro canto - sottolinea in una nota il Vaticano - il diritto costituzionale all'eguaglianza delle religioni non significa che "tutte le religioni debbano godere degli stessi diritti" perché in realtà Dio ha voluto e creato sul Pianeta Terra solo la Chiesa Cattolica che, dunque, è superiore a tutte le altre.
Il Governo Berlusconi ha immediatamente rassicurato lo Stato del Vaticano e la C.E.I. e, dopo aver consultato una equipe di 12 emeriti costituzionalisti dell'Università Cattolica, ha diffuso una nota nella quale ha preannunciato che nella deprecabile ipotesi di assoluzione del magistrato sarà disposta un'ispezione immediata a carico dei giudici della suprema Corte - così come fatto per il dr. Mario Montanaro del Tribunale dell'Aquila - e sarà poi emanato un decreto - legge col quale si disporrà, in via di urgenza, l'annullamento dell'assoluzione della Cassazione e la conferma della condanna inflitta al giudice "anticrocifisso".
L'On.le Silvio Berlusconi si è detto fiducioso che il Presidente Giorgio Napolitano firmerà, in questo caso, il decreto. "In caso contrario - ha puntualizzato il Premier - sarò costretto a modificare anche su questo punto la Carta Costituzionale: mi sembra infatti grottesco - e degno di un regime comunista sovietico - che la Magistratura italiana possa deliberare sentenze che siano in contrasto con le direttive dello Stato del Vaticano e del Governo della Repubblica Pontificia Italiana. Il caso Englaro ha dimostrato a tutti gli italiani che la nostra Repubblica non si fonda su di una "Carta Costituzionale" realmente democratica, bensì su di una vera e propria "carta igienica" voluta da individui comunisti e filosovietici: non si giustifica, altrimenti, che il Tribunale di Milano, la Corte di Appello di Milano, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione civile, la Corte Costituzionale, la Corte Europea dei diritti dell'uomo e il TAR della Lombardia si siano tutti accaniti a dar torto al Governo italiano e alla Chiesa cattolica e ad accogliere, invece, le istanze di giustizia di Beppino Englaro, tra l'altro dopo appena 18 anni di giudizio. Ancor più delirante, poi, è che si sia impedito al Governo di ribaltare tutte queste sentenze sfavorevoli con un piccolo decreto-legge che avrebbe impedito - come giustamente ha detto la Santa Chiesa Cattolica- la consumazione di un assassinio che è stato grottescamente deliberato da giudici italiani, altrettanto complici, e che è stato consumato grazie alla complice connivenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che non ha impedito l'esecuzione di questa condanna a morte: un omicidio ancor più deprecabile perché voluto da un padre ai danni di una figlia che poteva avere ancora dei bambini ed allevarli nella letizia e nella grazia di Nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
11.02.2009 Agenzia di stampa Fantacronacavera
Fonte
http://tostiluigi.blogspot.com
«La prova inconfutabile dell'inesistenza di dio
è l'esistenza della Chiesa cattolica».
Luigi Tosti, magistrato
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Considerato l'attuale gravissimo stato di censura e di
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mercoledì 11 febbraio 2009
Retescuole e il MIUR a confronto su Repubblica TV - materiale per i gruppi
Sono intervenuti il papà Alberto Ciullini di Retescuole,
il dirigente Marco Olivieri della primaria Battisti di Roma
e il Dott. Mario Giacomo Dutto, direttore ordinamenti scolastici MIUR.
Il Dott. Dutto è stato messo in condizione di dover rispondere a delle domande ben precise.
Molte delle quali sono di estrema importanza per la nostra lotta!
Ad esempio viene ribadito dal dirigente del MIUR che i moduli allegati alla circolare 4
sono solo "suggeriti" alle scuole e pertanto esse sono libere di modificarli.
"ci mancherebbe che andassimo oltre all'autonomia delle scuole" viene esplicitato!
Il giornalista chiede puntualmente se sia INDISPENSABILE indicare un ordine di preferenza o se si possa indicare UNA SOLA OPZIONE e qui la risposta si fa più evasiva...
ma il Dott. Dutto è costretto ad ammettere testualmente: "...cioè... questa NON è la scelta del genitore del modello... è una PREFERENZA che il genitore esprime. Questo CONSENTIRA' alle scuole, una volta che riceveranno gli organici assegnati, di DECIDERE qual'è l'offerta formativa REALE!!!"
Povera MariaStella, tutta questa fatica per convincere i genitori che le famiglie potranno scegliere, e questo cattivone qui la smentisce in maniera così misera!!!
Sul tempo pieno vengono confermati 2 insegnanti per classe, e la stessa consistenza di quest'anno di classi a tempo pieno (auspicando di poterle aumentare grazie alla capacità dei dirigenti di riuscire ad ottenere ulteriori risparmi con le 27 ore e con le 30).
Ciullini illustra magistralmente cosa significa realmente TEMPO PIENO e cosa comporterà la perdita delle compresenze.
Dutto sull'eliminazione delle compresenze risponde:
"si dice Senza compresenze non per abolire i momenti diciamo di presenza dei due insegnanti, ma per richiedere che queste compresenze siano finalizzate esplicitamente, cioè... quelle quattro ore in più o quelle che derivano dalla presenza dell'insegnante di inglese, queste devono essere esplicitamente finalizzate. Quindi una buona gestione da parte delle scuole consente di continuare a mantenere un'idea del tempo pieno come progetto educativo, non semplicemente come orario di 40 ore. Questa è la nostra posizione"
Che sarebbe a dire, cari presidi, se siete bravi sarete in grado di cavarvela lo stesso no?
Noi, vi paghiamo un solo insegnante alla volta, se poi voi riuscite (non si sa come) a farne lavorare anche 2 alla volta nessuno vi impedisce di farlo... voleva dire questo il Dott. Dutto, o sto fraintendendo io?
L'apice dell'assurdo lo si raggiunge però quando il giornalista pone la domanda secca ed elementare:
D:"Ma se diminuite gli organici come si farà mantenere la stessa offerta formativa?"
La risposta è un capolavoro in termini di aggiramento del problema alla radice (al minuto 16 e 50 secondi del video)
la sintesi è: in questi anni, nonostante alle scuole sia stati dati sempre meno insegnanti e sempre meno soldi, esse sono miracolosamente riuscite, ciononostante, addirittura ad incrementare l'offerta del tempo pieno, quindi noi siamo certi che ce la faranno anche stavolta!
Inchiniamoci di fronte a quest'uomo!
Ovviamente il preside Olivieri l'ha giustamente presa come un attacco all'incapacità dei docenti "fannulloni" e ha risposto per le rime.
Poi l'affondo di Ciullini: "Quando io ho iscritto mia figlia (ora in terza elementare) ho stipulato un contratto con la scuola e il ministero perchè dovrei accettare che il modello che ho scelto venga cambiato?"
Poi ha ribadito che i regolamenti e le circolari non sono ancora legittime.
Dutto ha divagato senza rispondere.
Alla domanda: "questi cambiamenti sconvolgeranno anche l'assetto delle classi oltre le prime?"
Dutto risponde: "La prima classe cambia. Le altre rimangono con l'assetto orario attuale."
Giornalista: "ma anche con gli stessi insegnanti?"
Dutto:"beh questo dipenderà dalla gestione a livello locale!"
Il Preside segnala una simulazione di ieri del USR del Lazio che utilizza le ore di ex compresenza al tempo pieno per integrare il modulo, stravolgendo la permanenza dei docenti nelle classi."
Infine.
Domanda:"Hanno un valore i moduli integrativi?"
Risposta:"Questi moduli vengono inviati alla scuola...sono moduli con cui la scuola raccoglie le preferenze dei genitori, quindi ci sono altre informazioni, altre richieste... la scuola deciderà...valuterà..."
ecco il link:
http://tv.repubblica.it/ricerca/caos-tempo-pieno/29035?video&keyword=caos%20tempo%20pieno&tgtsrc=pla
oppure:
click sul titolo.
Promosso dal Coordinamento dei docenti delle scuole di Palermo SIT-IN a piazza Politeama
mercoledì 11 febbraio 2009, ore 17,00
nel giorno della discussione in Parlamento del disegno di legge Aprea
e Pittoni in cui si prevede:
1) abolizione delle graduatorie e creazione di albi professionali
regionali (obbligo di residenza nella regione di inserimento nell'albo);
2) trasformazione delle Scuole in Fondazioni;
3) creazione, all'interno dei singoli Istituti, di tre fasce di livello del personale docente, distinto per le competenze e per il trattamento economico;
4) concorso interno per il passaggio di livello, stabilito e valutato dal D.S. e dal suo Staff;
5) sostituzione del Consiglio d'Istituto con un Consiglio di Amministrazione aperto ai finanziatori esterni;
6) scomparsa delle RSU e della contrattazione d'Istituto
mobilitiamoci contro la spallata finale del Governo all'Istruzione Pubblica
DOCENTI PRECARI E DI RUOLO UNITI NEL RIBADIRE IL LORO NO
lunedì 9 febbraio 2009
un saluto sincero per Eluana
Vergognose sentenze a Palermo - di Bottone Bartolomeo Umberto - LA FAVOLETTA DELL’ASSISTENTE TECNICO DISOCCUPATO
Tutto ebbe inizio nel lontano anno 2000 e , in breve , molti lavoratori degli Enti Locali ebbero riconosciuto nel loro Ente di appartenenza il 4° livello retribuitivo , gestiva allora il Comune di Palermo( Sindaco) il Dr.Leoluca Orlando e gestiva allora l’Ufficio Scolastico Provinciale ( Provveditorato) il Dr.Guido Di Stefano .
Col passare degli anni gli Enti Locali ebbero la felice idea di fare transitare i loro dipendenti verso lo Stato e più esattamente nel comparto Pubblica Istruzione , vi furono dei contatti anche con l’ARAN , furono presentati dei ricorsi che stranamente non furono presentati presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) che , riteniamo , l’unico organo responsabile nei giudizi pendenti di natura statale , ma presso i Giudici del Lavoro del Tribunale di Palermo e successivamente presso la Corte d’Appello sempre presso il Tribunale di Palermo .
Furono emesse delle sentenze inconcepibili perché i Giudici decretarono appunto il passaggio dal 4° livello Enti Locali al 4° livello Stato-Pubblica Istruzione ma in quest’ultimo il 4° livello B2 , essendo di natura diversa dal corrispettivo degli Enti Locali , inquadrava gli Assistenti Tecnici di Laboratorio . A nulla valse l’opzione richiesta dai dipendenti Enti Locali di restare nel proprio Ente e tali sentenze decretarono il passaggio di tale personale nominandolo contestualmente Assistenti Tecnici di Laboratorio .
Si premette che tramite un concorso a titoli e per scorrimento di graduatoria si può accedere al ruolo di Assistente di laboratorio solo se si è in possesso dei relativi titoli di corso di studio quinquennale con relativa specializzazione ( corso esclusivamente di natura Statale ) ma tali sentenze , in evidente contrasto con le normative di legge , rendeva i dipendenti Enti Locali Assistenti Tecnici di Laboratorio nello Stato col possesso o della licenza elementare o della Licenza media inferiore . Paradossalmente le vigenti leggi dichiarano che si può accedere ad un posto di lavoro solo se si è in possesso dei relativi titoli la momento dell’accesso ai concorsi vari , nel caso dei dipendenti Enti Locali transitano senza titoli (POI SI VEDRA’) .
A termine di paragone è come se un infermiere venisse promosso da una sentenza a CARDIOCHIRURGO , tanto poi operando giorno dopo l’altro prima o poi imparerà . L’Avvocatura dello Stato , stranamente , ha presentato ricorso avversa sentenza fuori tempo massimo rendendo ingiudicate tali sentenze e quindi aprendo una breccia di natura giuridica tale che , ad oggi , circa 600 sentenze sono state accolte e che tali dipendenti devono andare a ricoprire il ruolo di Assistenti Tecnici presso le scuole secondarie di Palermo e Provincia . Ciò comporterà la mancata assunzione di tutti i precari che da anni risalgono la graduatoria di un regolare concorso a titoli , la mancata assunzione dei precari su graduatorie d’Istituto che ricoprono via via i posti vacanti ; renderanno , l’anno dopo , gli Assistenti Tecnici di Ruolo soprannumerari ed individuati quali perdenti posto per minore anzianità di servizio .
Cosa ancora più paradossale è che con uno specifico diploma superiore gli Attuali Assistenti Tecnici possono accedere all’area per cui sono specializzati , i provenienti dagli Enti Locali senza titolo possono essere spalmati indifferentemente su tutte le 34 aree presenti nelle Scuole Statali .
Nei vari anni gli attuali Assistenti Tecnici hanno manifestato nelle più svariate forme il dissenso a protezione del proprio posto di lavoro , hanno mandato lettere e petizioni , sono stati ricevuti al MIUR di Roma ricevendo sempre vaghe promesse . I sindacati hanno mediato tra le parti ma di risultati concreti non se ne sono visti .
Ultimamente gli Assistenti Tecnici si sono coalizzati , in maniera autonoma , in un COMITATO ASSISTENTI TECNICI ; abbiamo ripetutamente chiesto aiuto a politici , Istituzioni , Sindacati tutti ma , sembra , si sia eclissati tutti ,
Si è avuta la vittoria di due sospensive TAR di cui una applicata nell’anno scolastico 2006/2007 , l’altra , per l’anno 2007/2008 ancora lasciata inevasa nonostante la gravità del fatto .
Nel frattempo si insedia alla Direzione del Ministero Pubblica Istruzione la Ministra GELMINI che decanta provvedimenti per qualificare professionalmente la scuola pubblica ma , essendo Palermo tutta un’altra storia , ignora il fatto ; chiediamo ripetutamente di essere ricevuti da LEI ma non otteniamo nulla ( i laboratori delle scuole palermitane possono tranquillamente essere gestiti anche da personale con la licenza elementare ) .
Si insedia anche il Ministro Brunetta , a cui abbiamo chiesto udienza( ma Palermo è tutta un’altra cosa ) che dice che nella pubblica Istruzione non possono esservi fannulloni ma noi chiediamo come potranno andare avanti i laboratori se i dipendenti provenienti dagli Enti Locali diranno di non sapere fare il lavoro in oggetto e , in virtù delle sentenze , non possono essere rimossi dall’incarico . Nelle ultime settimane abbiamo avuto il conforto da parte di parecchi DIRIGENTI SCOLASTICI che , allarmati dal dovere dare incarico e affidare i propri laboratori a tali dipendenti , si sono schierati dalla parte dei Tecnici in possesso dei requisiti di legge .
Alla luce di questa situazione , descritta tra l’altro in maniera sintetica per abbreviare i tempi , richiediamo nuovamente e con forza che le Istituzioni , i Ministri , i Sindacati , i Dirigenti Scolastici prendano posizione e ci diano una risposta seria e definitiva al problema .
Chiediamo che si metta in atto la sospensiva accolta positivamente dal TAR Sicilia .
Probabilmente i Giudici del Lavoro e la Corte d’Appello , non avendo una specifica conoscenza in materia , che a nostro giudizio doveva essere sempre espressa dal TAR in quanto unico ed insindacabile esperto in materia , hanno erroneamente emesse le sentenze in oggetto e quindi sarà interpellata da parte nostra la Corte di Cassazione perché si esprima in maniera ultima ed univoca al merito .
Dal lato umano chiediamo a tutti i riceventi della presente di darci un segno tangibile dell’avvenuta lettura del quanto e non di lasciare nel cestino della spazzatura la presente missiva .
Ricordiamo alle Istituzioni tutte che la mancata assunzione di 250 Tecnici di prima fascia ed i altrettanti di terza fascia , considerati i nuclei familiari , mette per strada circa 1000 e più persone che , fidandosi di un concorso a titoli , hanno preso impegni , messo su famiglia , contratto mutui e prestiti , educato figli . I figli nostri e di tanti altri genitori frequenteranno una scuola pubblica sempre più in disfacimento .
Proseguendo nella nostra lotta legale , giuridica ed umana aspettiamo risposte e non indifferenza .
Chiediamo alla ministra On.M. Gelmini di interessarsi e di ricevere una nostra delegazione .
Chiediamo altrettanto al ministro On.G.Brunetta e alle Istituzioni tutte.
Chiediamo ai riceventi della presente di divulgarla ulteriormente .
COMITATO ASSISTENTI TECNICI - PALERMO
coordata@libero.it
atipalermo2008@libero.it
tecniciveterzopa@libero.it
domenica 8 febbraio 2009
TOSCANA - COMUNICATO STAMPA DEI VERDI
COMUNICATO STAMPA
SCUOLA: ISCRIZIONI ANNO SCOLASTICO 2009/2010.
VERDI: "UN DISASTRO ANNUNCIATO, MA LA REGIONE PUO' INTERVENIRE".
Lunedì 9 febbraio si aprono le iscrizioni al prossimo anno scolastico 2009/2010 in un clima di assoluta incertezza e preoccupazione per i genitori, e per il personale, docente e non, della scuola.
L'unica certezza è quella contenuta nella finanziaria: pesanti nuovi tagli alle risorse, che comporteranno un grave impoverimento dell'Offerta Formativa per bambine e bambini, ragazze e ragazzi, per i giovani, e migliaia di posti di lavoro tagliati solo nella nostra regione, fra personale impiegato nelle scuole e quello che opera nei servizi complementari (refezione scolastica e ampliamento dell'offerta formativa), dichiarano Mauro Romanelli, Portavoce dei VERDI della Toscana, Mario Lupi, capogruppo in Consiglio Regionale, Alessandro Margaglio, Responsabile Regionale Istruzione e Università del Sole che Ride.
Il nuovo quadro normativo ordinamentale non è difatti cogente:
Lo Schema di Piano Programmatico, rilasciato il 22 settembre 2008, schema è rimasto, con il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione che ha espresso fermo dissenso e viva preoccupazione nell'adunanza del 17 novembre 2008, mentre la VII Commissione della Camera dei Deputati ha espresso un parere favorevole condizionato in data 18 novembre 2008
In data 19 dicembre 2008 sono stato rilasciati in prima lettura i Regolamenti per la riorganizzazione della rete scolastica e per la Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria primo grado). La Conferenza Unificata Stato - Enti Locali, nella seduta del 28 gennaio 2009, ha espresso parere negativo sul Regolamento ordinamentale, mentre ha espresso parere favorevole al Regolamento sulla rete scolastica, nel testo emendato per correggere originari profili di incostituzionalità, ex-Art. 117 Cost.
Il 15 gennaio 2009 il Direttore Generale per gli Ordinamenti del Sistema Nazionale di Istruzione e per l'Autonomia Scolastica ha diramato una circolare amministrativa a Dirigenti periferici del Ministero e degli Enti Locali, non esplicativa degli ordinamenti cogenti, bensì ordinamentale “motu proprio”: in premessa cita proprio il Piano Programmatico, tuttora allo stato di schema, peraltro già superato nei fatti in taluni aspetti.
“Ciliegina sulla torta” è la Circolare prot. 539 del 26 gennaio 2009, con la quale il Ministero della Pubblica Istruzione comunica incidentalmente: “sono ancora in atto le procedure per il reperimento delle necessarie risorse alle spese di funzionamento”. Siamo all'inizio dell'esercizio finanziario, questo vuol dire che non sono state messe a bilancio! Gravissimo: ai genitori non resterà che frugarsi in tasca e dopo lo scottex, il sapone, etc, dovranno comprare anche i sussidi per la didattica, ….
In tutto questo il Parlamento sta esaminando una proposta di legge che, fra l'altro, prevede la possibilità di trasformare le Istituzioni Scolastiche in Fondazioni: così potranno cercarsi sponsor, risorse sul mercato, … Per i VERDI questa non è la Scuola Pubblica, quella costituzionalmente garantita!
Il mondo della Scuola si è mobilitato: lo Schema di Piano Programmatico è stata impugnato dal C.G.D., dal C.I.D.I. e dal 126° Circolo Didattico di Roma, la FLC-CGIL ha impugnato la Circolare del Ministero sulle Iscrizioni (n. 4 del 15.01.09), …..
Ma i Genitori a quale Scuola iscriveranno da lunedì i propri figli ?! Non si parla più di moduli didattici, bensì di tempo scuola, ma … l'Offerta Formativa ?!?! 40 o 50 (infanzia), 24, 27, 30, 40 ore (primaria), oppure 30, 36, 40 (secondaria primo grado), mensa sì, mensa no, orari scolastici oltre le comuni forze fisiche (esempio: un ragazzino di dieci anni potrebbe essere impegnato dalle 8 alle 15:20 con due soli intervalli di 10 minuti!), il potenziamento della lingua italiana, la possibilità di non apprendere una seconda lingua comunitaria, l'informatica scorporata dalla tecnologia e accorpata a matematica … E comunque, il genitore scelga pure, poi … dipende dal personale che verrà assegnato !!
E l'Autonomia scolastica, richiamata pure dalla Costituzione ?!
Ad inizio estate saranno - forse - conosciuti gli organici, i genitori saranno richiamati, cominceranno a delinearsi i quadri orari, forse le offerte formative … graduatorie, discussioni, per stabilire chi ha diritto a cosa. Ecco il punto nodale della questione: le piante organiche delle Scuole !!
La Regione Toscana, che certo non è responsabile degli sciagurati tagli del Governo, può però, anzi deve assumere il proprio ruolo, assegnatole dall'Art. 117 Cost, terzo e quarto comma, e dall'Art. 118 Cost. primo comma, nonché ai sensi della pronuncia della Corte Costituzionale con la sentenza n. 13 / 2004.
I VERDI invitano i Capigruppo e i Segretari dei Partiti di maggioranza, ad un confronto serratoin tempi brevi e certi, di una disciplina per “svolgere la funzione di distribuire gli insegnanti tra le istituzioni scolastiche nel proprio ambito territoriale secondo i tempi e i modi necessari ad evitare soluzioni di continuità del servizio, disagi agli alunni e al personale e carenze nel funzionamento delle istituzioni scolastiche” (Corte Costituzionale, sentenza n. 13 / 2004). per una legge regionale che doti la Regione Toscana,
I VERDI dichiarano, infine, che occorre riportare al centro del dibattito le nuove generazioni, la loro educazione e formazione, il futuro del nostro Paese. La Regione, anche in questo, può giocare un ruolo decisivo, dalla parte di Bambine e Bambini, dei Genitori, di Cittadine e Cittadini.
Sono intervenute alla conferenza stampa Rappresentanti dei Genitori della Scuola Kassel di Firenze e del Circolo 12, della Scuola "Baccio da Montelupo" di Montelupo Fiorentino e del Comitato genitiori-insegnanti d Fiesole
Mauro Romanelli, Portavoce Regionale VERDI
Mario Lupi, Capogruppo Regionale VERDI
Alessandro Margaglio, Responsabile Regionale VERDI Istruzione e Università