mercoledì 14 gennaio 2009

notizie dalla rete - INFO COBAS 14 GENNAIO 2009


1 – LE PRESSIONI DEL MIUR SULLA VALUTAZIONE
2 - ISCRIVERSI ALLA SCUOLA PUBBLICA NELL’ERA DELLA GELMINI
3 - COME DIFENDERSI DA CLASSI TROPPO AFFOLLATE?
4 - FIRMATA LA PREINTESSA SUL CONTRATTO: UNA MISERIA MENTRE LA CRISI IMPERVERSA
5 - 17.01.09, ROMA - MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN SOLIDARIETÀ CON I PALESTINESI
6 - BOICOTTIAMO I PRODOTTI ISRAELIANI
7 - VITTORIA AL PARLAMENTO EUROPEO: BLOCCATA LA DIRETTIVA SULL'ORARIO DI LAVORO

1 – LE  PRESSIONI DEL MIUR SULLA VALUTAZIONE
 
Anche per la valutazione tri-quadrimestrale il Miur sta facendo di tutto per far applicare da subito i suoi malefici provvedimenti nonostante manchino le condizioni normative che li legittimino. È del 11 dicembre scorso la CM n. 100 (si può leggere e scaricare all’url: http://cobasscuolapalermo.files.wordpress.com/2009/01/cm-miur-n-100-11-12-08.pdf) che rende note le novità introdotte dal governo Berlusconi: maestro unico, voto di condotta, adozione libri di testo, valutazione in decimi. La circolare correttamente informa che è nella Gazzetta Ufficiale n. 256 del 31 ottobre 2008 è stata pubblicata la legge n. 169, ma poi aggiunge “Mentre è in corso la loro compiuta definizione [dei documenti necessari all’attuazione della legge], con la presente circolare si forniscono prime informazioni sugli interventi di attuazione della legge in oggetto, soprattutto con riferimento agli articoli che, già nell’immediato, vanno a incidere sulle dinamiche dei quotidiani processi di insegnamento e di apprendimento”.
Appare evidente la scorrettezza del Miur nell’usare espressioni ambigue (“già nell’immediato, vanno ad incidere sulle dinamiche dei quotidiani processi di insegnamento”) aventi il solo scopo di indurre le scuole e i docenti ad applicare fin da subito una legge i cui regolamenti non sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e, pertanto, non hanno alcun valore giuridico.
Ribadiamo che la normativa gelminiana si riferisce esclusivamente alla valutazione “periodica e finale”: le scelte relative alla valutazione in itinere sono e restano prerogativa e responsabilità delle scuole e dei docenti. Inoltre è tuttora vigente un ampio repertorio normativo sulla valutazione orientata su criteri diversi da quelli del Miur.
La questione della valutazione non è qualcosa di formale ma che incide nella sostanza dei processi di insegnamento/apprendimento.
Intanto occorre notare che incentrare l’attenzione sulla sostituzione dal giudizio al voto, è solo un espediente per mortificare la valutazione riducendola al solo esito conclusivo, ignorando quanto di ben più significativo avviene mentre gli alunni imparano.
Una corretta valutazione dei processi di insegnamento/apprendimento:
  • è relativa, dinamica, tiene conto dei livelli di partenza e delle situazioni contestuali;
  • valuta gli apprendimenti e non formula giudizi sulle persone alle quali attribuire voti;
  • sintetizza l’osservazione e la rilevazione dei processi e la verifica di ogni evento che si presta a essere valutato, accompagnandola con descrizioni che la spieghino;
  • agisce da feed-back, stimola e guida le riflessioni e le autovalutazioni da parte dell’allievo sui propri processi di apprendimento, promuovendo la riflessione metacognitiva;
  • è coerente con una didattica laboratoriale e cooperativa, che richiede un atteggiamento attivo degli alunni;
  • è incompatibile con tutti i sistemi di valutazione delle competenze.
In conseguenza di tutto ciò, una valutazione descrittiva è preferibile alla sola misurazione di conoscenze o di prestazioni e alla conseguente espressione quantitativa, comunque sia espressa. Per cui invitiamo le scuole e i docenti a continuare a usare le pratiche di valutazione qualitativa e descrittiva, attenta ai ritmi di crescita e alla complessità dei processi di apprendimento, rispettosa delle diversità e delle differenze.


2 - ISCRIVERSI ALLA SCUOLA PUBBLICA NELL’ERA DELLA GELMINI
Il Cesp di Bologna ha preparato un breviario di autodifesa per genitori e insegnanti alla vigilia delle iscrizioni. Il governo ha varato nei mesi scorsi leggi che prevedono ingenti tagli e i cambiamenti organizzativi (maestro unico, ecc.) che permettono questi tagli. Mancano ancora però i regolamenti attuativi e per questo il governo ha spostato di un mese il termine delle iscrizioni (28 febbraio).
Poiché queste trasformazioni della scuola avrebbero un effetto distruttivo sulla sua qualità e ridurrebbero moltissimo i diritti dei genitori, è importante organizzarsi per esercitare il massimo di tutela fin dai prossimi giorni in occasione delle riunioni di presentazione delle scuole e delle iscrizioni. Ovviamente questo passaggio è cruciale per i genitori dei nuovi iscritti alle classi prime, ma in questo momento di lotta contro la riforma riguarda tutti i genitori, anche quelli degli iscritti alle classi intermedie che non rimarrebbero certamente immuni dalle ricadute dei tagli.
Si può consultare e scaricare il breviario all'url:
http://www.cespbo.it/testi/2008_5/breviario_iscrizioni.htm

3 - COME DIFENDERSI DA CLASSI TROPPO AFFOLLATE? 
I Cobas scuola e il Cesp di Venzia hanno preparato un utile vademecum sulla formazione delle classi in rapporto alla normativa antincendio, sicurezza, standard edilizi ed urbanistici, per contrastare che si costituiscano classi con un numero di alunni abnorme.

4 - FIRMATA LA PREINTESSA SUL CONTRATTO: UNA MISERIA MENTRE LA CRISI IMPERVERSA
Il 17/12/08 è stata firmata l'ipotesi di Ccnl tra governo e i sindacati Cisl, Uil, Snals e Gilda. In realtà il governo si è limitato a comunicare a cinque sindacati (i quattro firmatari più la Cgil, che non ha siglato) la miseria che era disposto a concedere a docenti ed Ata, precisando che non ci sarebbe stata alcuna trattativa; dunque prendere o lasciare, e quattro sindacati concertativi su cinque hanno "preso".
Ma cosa esattamente? Una miserabile elargizione che sarebbe stata offensiva comunque, ma che diviene grottesca e provocatoria quando i salariati e i settori popolari stanno per essere investiti da una crisi economica senza precedenti.
Invece di restituire a docenti ed Ata almeno una parte del furto salariale imposto negli ultimi due decenni (perdita del potere di acquisto di almeno il 20% - vedi tabella sottostante), l'intesa prevede un aumento dello 0,4%, circa 8 euro mensili, per l'intero 2008, e un aumento del 3,2%, circa 62 euro mensili, per il 2009. Si tratta di valori medi rispetto alle varie posizioni stipendiali, al lordo delle trattenute irpef e previdenziali.
Tutto ciò significa che:
a) per il 2008 l'aumento di 8 euro (0,4%) dovrebbe recuperare il 3,8% di inflazione calcolato dall'Istat per lo scorso anno. Come già successo nel 2006, si salta un anno, con il pagamento della sola indennità di vacanza contrattuale – ivc, rendendo di fatto già triennale il Ccnl;
b) per il 2009 l'intesa ipotizza “nessun aumento dei prezzi”, basandosi sull'inflazione programmata dal governo per gli anni 2008-09. Tale dato, 3,2%, è peraltro inferiore dello 0,6% a quanto già registrato dall'Istat per il solo 2008.
È ora che si volti pagina e che le retribuzioni tornino a crescere realmente, perciò è necessario continuare scioperi e mobilitazioni su una piattaforma economica che preveda:
- un aumento di 300 euro mensili, per il parziale recupero della perdita di potere d'acquisto dei salari, che confluisca nello stipendio base;
- reintroduzione di un automatismo che mantenga in linea gli stipendi con l'aumento dei prezzi (nuova scala-mobile);
- conglobamento del compenso individuale accessorio per gli Ata e della retribuzione professionale docente nello stipendio base tabellare.
Scarica questo testo sul contratto impaginato come un volantino all'url:

5 - 17.01.09, ROMA - MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN SOLIDARIETÀ CON I PALESTINESI

È stata convocata nella capitale per sabato 17 gennaio da una larghissima coalizione di associazioni e forze politiche una manifestazione nazionale di solidarietà con il popolo palestinese massacrato a Gaza dalle forze armate israeliane. Dopo la prima giornata di mobilitazione nazionale che ha già visto le piazze di quindici città italiane riempirsi di manifestanti a sostegno dei palestinesi lo scorso sabato 3 gennaio, la rete di associazioni attiva da anni per la Palestina ha deciso di passare ad un appuntamento centrale nella capitale politica del paese per far pesare l’indignazione verso il massacro a cui sono sottoposti i palestinesi a Gaza e la condanna della politica filo-israeliana adottata dal governo e – con poche eccezioni - dalla “politica” italiana.
Ridotti all’osso ma determinati gli obiettivi della manifestazione nazionale del 17 gennaio: “Fermare il massacro dei palestinesi a Gaza; basta con l’impunità per il terrorismo di stato israeliano; rompere ogni complicità politica, diplomatica, militare ed economica tra Italia e Israele; denuncia di una informazione che uccide le coscienze così le bombe uccidono le persone”.
Alla manifestazione partecipano sia le associazioni storiche della solidarietà con i palestinesi (dal Forum Palestina alle associazioni di amicizia con la Palestina di Firenze, Cagliari, Bologna, Viareggio), i coordinamenti Free Palestine di Torino, Napoli e di Pisa, i sindacati di base RdB/CUB e Cobas, i centri sociali ma ci saranno anche le comunità degli immigrati, siano esse musulmane o no, e gruppi di cristiani di base. Tra le forze politiche PRC, PdCI, Rete dei Comunisti, Sinistra Critica, PCL.

 6 - BOICOTTIAMO I PRODOTTI ISRAELIANI
 
 
Non compriamo prodotti provenienti da Israele. Al supermercato, nei negozi, nei mercati controlliamo la provenienza dei prodotti da acquistare. Se il codice a barre riporta il numero 729 significa che provengono da Israele e quindi conviene evitare di comprarli.
Cominciamo a togliere qualche arma a chi ne sgancia a tonnellate sulla popolazione palestinese.
 

7 - VITTORIA AL PARLAMENTO EUROPEO: BLOCCATA LA DIRETTIVA SULL'ORARIO DI LAVORO
Strasburgo, 17 dicembre 2008 - «Con una serie di voti a maggioranza qualificata, oltre 400 voti, il Parlamento Europeo ha approvato diversi emendamenti che modificano in profondità il testo proposto dalla Commissione Europea e dal Consiglio: è stata cancellata la possibilità di prorogare fino alle 65 ore l'orario di lavoro.
Non solo é stata bocciata quindi l'estensione del prolungamento dell'orario di lavoro anche con accordi individuali ma questo dovrà essere cancellato, nelle nazioni dove è già attivo, entro 36 mesi.
È stato riconosciuto come tempo di lavoro il tempo di guardia (ad esempio per il personale sanitario, i vigili del fuoco e tante altre categorie) in sintonia con quanto stabilito dalla Corte Europea e in contrasto con quanto chiesto dal Consiglio.
Più in generale é stato bocciato il tentativo di distruggere gli accordi collettivi e quindi di portare un profondo attacco alle organizzazioni sindacali.
Ora il testo così emendato sarà sottoposto alla discussione congiunta della Commissione, del Consiglio e del Parlamento rappresentato dal relatore (il cosiddetto "comitato di conciliazione"). In quella sede o Commissione e Consiglio accetteranno un testo che tiene conto degli emendamenti votati dal Parlamento, oppure, in assenza di un accordo sarà destinata a decadere; anche in previsione della conclusione della legislatura.

Per approfondire e tenersi aggiornati sui temi della scuola:

www.cobas-scuola.it

www.cespbo.it

www.cobasscuolavenezia.it

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