mobilitazione contro le "riforme" della Gelmini, decidendo di non approvare
i progetti di ampliamento dell'Offerta Formativa, con le motivazioni che
potete leggere nell'allegato.
Un messaggio a Maria Stella Gelmini dal Collegio del “Danilo Dolci”. È anche un appello ai naviganti
Ieri il Collegio dei Docenti della mia scuola, il Liceo Sociopsicopedagogico "Danilo Dolci" di Palermo, ha deciso di respingere in blocco l'approvazione dei numerosi progetti che, come ogni anno, sono stati presentati per realizzare attività aggiuntive di insegnamento in orario extracurricolare. Prima di chiarire i motivi che (almeno nelle intenzioni di chi, come me, lo ha proposto) sono alla base di questa scelta, è urgente sottolineare che il nostro "gran rifiuto" vuole essere un messaggio di forte dissenso nei confronti delle scelte del nostro ministro e del suo governo che, come solo i "ciechi" possono ignorare, hanno cominciato a determinare effetti catastrofici nelle scuole di tutta Italia. E' un segnale potenzialmente forte, tra i pochi che ci è consentito "inviare", rimanendo nell'ambito delle nostre legittime (e spesso ignorate) prerogative di docenti. E' un segnale che sarà tanto più forte se non rimarrà un atto isolato e riuscirà a "contagiare" le scelte di altre scuole, che possono fare altrettanto. Per questo motivo questa nota, oltre a chiarire il senso della nostra scelta, vuole essere anche un appello a tutte le scuole perchè si uniscano a noi per mandare a chi governa e smantella la scuola un messaggio forte e chiaro: non ci stiamo a far finta di niente e continuare come prima, come se nulla stesse accadendo. Allora è indispensabile che queste notizie e questo appello giungano nei tempi più brevi a quanti più insegnanti e quante più scuole possibile. Per questo confido in tutte/i voi che leggete per contribuire alla diffusione tramite tutti i contatti di cui disponete.
La ratio della nostra scelta è riconducibile ad una semplice domanda: che senso ha, in una scuola a cui vengono sottratte risorse vitali, indispensabili per assicurare agli studenti il minimo indispensabile per la loro formazione (scuole idonee e sicure, insegnamenti stabili, coerenti e "di qualità", sostegno e assistenza per gli alunni disabili, insegnanti motivati e non mortificati, strumenti didattici essenziali, ecc.), proporre estemporanei “ampliamenti dell’offerta formativa”, rivolti ad un numero limitato di alunni, che non possono che assumere (nel migliore dei casi, che non è il più frequente) la funzione (beffarda, se si considera quanto si sta smobilitando nell’offerta “curricolare”) di “cattedrali nel deserto”? Secondo noi, non ha senso. Anzi, continuare ad “ampliare”, nel pomeriggio, quell’offerta formativa che, la mattina, viene mortificata e impoverita sino all’inverosimile, rischia di farci recitare la parte degli struzzi. Queste considerazioni, sia ben chiaro, valgono al di là del valore e dell’efficacia che il singolo “progetto” possa, più o meno legittimamente, rivendicare. E al di là, pure, delle ottime intenzioni che animano i docenti che propongono tali progetti.
La scelta fatta dal Collegio della mia scuola, decisa da una buona maggioranza dei suoi componenti, ha innescato un acceso dibattito tra i docenti, che (immagino e mi auguro) proseguirà e si arricchirà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Alcuni dei docenti che avevano presentato progetti hanno deciso, comunque, di sostenere questa scelta. Altri, una nutrita minoranza di circa quaranta colleghi, l’ha avversata, con motivazioni che avranno modo di chiarire e approfondire nei prossimi giorni. Dal mio punto di vista, la delibera di ieri ha già raggiunto un importante risultato: si è creato un terreno di discussione e confronto, che, ripeto, sarà tanto più fertile e proficuo quanto più riuscirà a coinvolgere tanti altri docenti di tante altre scuole.
teniamoci informati.
Palermo, 2 ottobre 2009
Roberto Alessi
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