CARISSIMA/O,
Chiediamo la tua attenzione per questo documento che vorremmo proporre e discutere in occasione dell’assemblea nazionale dei coordinamenti che si terrà a Firenze il prossimo 18 aprile.
Il coordinamento genitori, studenti, docenti e collaboratori scolastici dei Castelli Romani è in attività dall’ottobre 2008: in questi mesi ci siamo frequentemente incontrati, abbiamo raccolto una lista di interessati ed aderenti di circa 250 persone, abbiamo organizzato assemblee e fiaccolate, abbiamo prodotto documenti, abbiamo raccolto firme e aderito a manifestazioni nazionali. Ci siamo particolarmente impegnati nella fase delle iscrizioni per indirizzare i genitori a chiedere il maggior numero di ore con il risultato che anche qui, come nel resto d’Italia, il ‘maestro unico’ è stato battuto.
Dopo tutto questo tempo abbiamo voluto fare un bilancio di questo lavoro di difesa della scuola pubblica, della Costituzione e dei posti di lavoro dagli attacchi di questo governo: la nostra conclusione è stata che tutto il nostro impegno sembra non aver minimamente scalfito la graniticità dei nostri ministri, complici anche i mezzi di comunicazione che non danno alcuna notizia di tutti quelli che come noi in tutta Italia stanno lavorando per lo stesso obiettivo.
L’opposizione parlamentare sembra accorgersi solo oggi, a leggi ormai approvate, che la “riforma” saccheggerà la scuola pubblica a vantaggio di quella privata: ben venga la petizione proposta dal PD, ma a nostro avviso è tardiva.
A questo punto abbiamo deciso di alzare il tiro, smettere di stare sulla difensiva e provare ad attaccare. Questo governo non teme l’opposizione parlamentare, bensì una caduta della popolarità di Berlusconi e dei suoi nei sondaggi: in quest’ottica la testardaggine dei coordinamenti con il loro radicamento nel mondo della scuola può essere importante.
La cosiddetta ‘riforma’ appare come una vendetta sul mondo della scuola e sembra sempre più volta a creare generazioni di persone che saranno sempre meno cittadini e sempre più sudditi, ignari dei loro diritti, privi di capacità critiche e pronti a diventare lavoratrici e lavoratori flessibili e precari.
L’idea che abbiamo avuto è tutt’altro che nuova ed originale, ma ci sembra l’unica in grado di creare almeno un certo fastidio al capo di questo governo perché tocca i suoi interessi economici (e noi italiani sappiamo bene quanto a lui stiano a cuore!).
Proponiamo quindi il BOICOTTAGGIO DI MEDIASET, per esempio attraverso una raccolta di firme, almeno fino a quando non ci saranno chiari segnali di retromarcia sulla ‘riforma’.
Quest’ azione , sostenuta da un gran numero di firme e opportunamente pubblicizzata, porterebbe ad un diminuzione delle entrate provenienti dalla raccolta pubblicitaria. Non possiamo infatti contare sull’affidabilità dell’Auditel (ved. Auditel su Wikipedia), ma sappiamo che se gli ascolti calano le società pretendono sconti sui passaggi pubblicitari . Berlusconi ha già dimostrato di essere in difficoltà e ha tentato di accaparrarsi un'altra fetta di torta attraverso la proposta del ministro Bondi che prevede di eliminare la pubblicità su Raitre per farne un canale culturale (ved. articolo di Curzio Maltese del 5/3/09 su Repubblica).
Questa forma di lotta del boicottaggio potrebbe estendersi anche all’ EDITORIA LEGATA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (specialmente in questo periodo di adozioni dei libri di testo nelle scuole ) e di altri prodotti e servizi appartenenti e/o riconducibili a membri del governo.
Nel nostro territorio, ad oggi, circa il 30 % dei libri di testo delle case editrici legate al gruppo Mondadori verrà sostituito con altri titoli.
Oltre a boicottare i libri si potrebbero inviare lettere a tutti quegli scrittori che per correttezza intellettuale dovrebbero essere i primi ad evitare tali case editrici, anche perché grazie alla loro popolarità non avrebbero difficoltà a pubblicare i loro scritti con altri editori. Alcuni esempi: Benigni, Augias, Littizzetto, D’Alema, Rossanda e tanti altri.
Sarebbe importante trovare alleati, che per tutelare i loro interessi, facciano pressione sul governo. Un esempio può essere il mondo del turismo, che deve essere opportunamente informato del fatto che a partire dal prossimo anno scolastico non verranno più organizzati viaggi d’istruzione, campi scuola ecc. non a causa della crisi, ma per i tagli alle missioni dei docenti accompagnatori.
Come coordinamento siamo d’accordo con la proposta della manifestazione nazionale a Roma entro la fine dell’anno scolastico..
A questo punto, dopo tante notizie negative, dobbiamo anche farci i complimenti per la tenacia ed il lavoro svolto. Nella speranza di una presenza numerosa all’assemblea di Firenze, auguriamo a tutti di perseverare nonostante le difficoltà.
Attendiamo contributi e commenti: chiediamo, se lo ritenete opportuno, di rilanciare ai vostri contatti il presente documento.
A presto
Il Coordinamento dei Castelli Romani
Per comunicazioni: laboratorioscuolafutura@yahoo.it
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