domenica 30 novembre 2008
ultimi aggiornamenti dal sito di beppe grillo
BOLOGNA : 365 esuberi all'azienda tessile La Perla.
REGGIO EMILIA : 114 licenziati alla Dual.
MODENA : 48 esuberi nel gruppo alimentare Fini.
IMOLA : 53 cassintegrati alla ceramiche Leonardo.
IMOLA : 114 esuberi alla Cerim di Mordano.
FORLIVESE : 100 aziende in crisi.
BOLOGNA : 50 cassintegrati alla Marconigomme.
EMILIA : ottomila cassintegrati in più entro fine 2008.
EMILIA : 150 esuberi negli uffici postali.
sabato 29 novembre 2008
incontro coordinamento scuola madonita
i locali della scuola media di castelbuono
si terrà un incontro del
coordinamento scuola cefalù
e comprensorio
coordinamento dei docenti delle scuole di palermo
indice una
manifestazione cittadina
sabato 29 novembre ore 16.00
piazza croci
per
la difesa della scuola pubblica statale
una scuola di qualità libera, laica, di tutti/e e per tutti/e
maggiori investimenti per l'edilizia e la sicurezza nelle scuole
contro
le leggi 133 e 169 ed i regolamenti che smantellano tutti gli ordini di scuola
i tagli al sostegno che negano il diritto all'integrazione dei diversamente abili
il licenziamento dei precari della scuola
docenti, studenti medi,
personale ata, genitori,
università, accademia delle belle arti,
uniti
per una scuola che garantisca il futuro
delegazione madonita - incontro all'assessorato ai beni culturali
giovedì 27 novembre 2008
lettera ai sindaci del comprensorio
Alimena
Blufi
Bompietro
Caltavuturo
Campofelice di Roccella
Castellana Sicula
Castelbuono
Cefalù
Collesano
Gangi
Geraci Siculo
Gratteri
Isnello
Lascari
Petralia Soprana
Petralia Sottana
Polizzi Generosa
Pollina
San Mauro Castelverde
Scillato
Sclafani Bagni
Oggetto: Conferenza Programmatica sulla Riforma Gelmini
- in considerazione delle inevitabili e drammatiche ripercussioni che subirà il territorio, in conseguenza della razionalizzazione prevista dalla L. 133 del 6 Agosto 2008, che riduce drasticamente l’ennesimo servizio essenziale nelle comunità montane locali,
- visti i recenti provvedimenti che colpiscono la scuola, con tagli e riduzione dell’offerta formativa, con ripercussioni negative per la coesione sociale, per il diritto allo studio, per l’occupazione e per lo sviluppo delle nostre zone.
- visto che appare necessario ribadire il valore della Scuola, presidio culturale che assicura pari opportunità a tutti i cittadini in base ai dettami della Costituzione
ritiene opportuno
tra le varie iniziative intraprese, richiedere alle SSVV , la convocazione di una conferenza programmatica pubblica, con la partecipazione dei Dirigenti scolastici, dei lavoratori della scuola, dei rappresentanti dei genitori negli organi collegiali, dei comitati studenteschi, delle organizzazioni sindacali, finalizzata a dibattere sull’argomento e programmare le iniziative che si riterranno necessarie.
Cordialmente
Cefalù
Coordinamento
docenti /Personale ATA/ genitori
di Cefalù e del comprensorio
Rif.: Santa Franco
Gioacchino Cannizzaro
Vincenzo Patti
lettera ai consigli comunali del comprensorio
Alimena
Blufi
Bompietro
Caltavuturo
Campofelice di Roccella
Castellana Sicula
Castelbuono
Cefalù
Collesano
Gangi
Geraci Siculo
Gratteri
Isnello
Lascari
Petralia Soprana
Petralia Sottana
Polizzi Generosa
Pollina
San Mauro Castelverde
Scillato
Sclafani Bagni
Oggetto - Convocazione Consigli Comunali Straordinari e aperti
- in considerazione delle inevitabili e drammatiche ripercussioni che subirà il territorio, in conseguenza della razionalizzazione prevista dalla L. 133 del 6 Agosto 2008, che riduce drasticamente l’ennesimo servizio essenziale nelle comunità montane locali,
- visti i recenti provvedimenti che colpiscono la scuola, con tagli e riduzione dell’offerta formativa, con ripercussioni negative per la coesione sociale, per il diritto allo studio, per l’occupazione e per lo sviluppo delle nostre zone
tra le varie iniziative intraprese, richiedere alle SSVV la convocazione di Consigli Comunali straordinari e aperti, finalizzati a dibattere sull’argomento e conseguentemente assumere delle determinazioni in merito.
Cordialmente
Coordinamento docenti /
Personale ATA/genitori
di Cefalù e dei comuni del comprensorio
Rif.: Santa Franco
Gioacchino Cannizzaro
Vincenzo Patti
mercoledì 26 novembre 2008
al giovane Vito Scafidi
martedì 25 novembre 2008
assenze per malattia
PROVINCIA AVELLINO. AVVISO PUBBLICO PER PRATICANTI LEGALI
SCUOLA. PERSONALE AMM.VO, ASSISTENTI TECNICI,COLLABORATORI SCOLASTICI: AVVIATO CONFRONTO AL MINISTERO
SCUOLA . DECRETO BRUNETTA. SPECIALE ESCLUSIVO: ASSENZA MALATTIA E PERMESSO RETRIBUITI PERSONALE DOCENTE E ATA
Pubblicato da irpinianelmondo su Settembre 12, 200
(tratto da irpinianelmondo)
Comma 1:- In caso di assenza per malattia, di qualunque durata, anche nei primi dieci giorni non è effettuata alcuna riduzione del trattamento economico fondamentale…(per l’Art. 77 del CCNL il trattamento fondamentale è composta da:a) stipendio tabellare per posizioni stipendiali;b) posizioni economiche orizzontali;c) eventuali assegni “ad personam”)La riduzione, che si riferisce ai primi 10 giorni assenza (anche per assenze superiori ai 10 giorni), riguarda esclusivamente “ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio”.( per l’Art. 77 del CCNL il trattamento accessorio è composto da:a) retribuzione professionale docenti;
b) compenso per le funzioni strumentali del personale docente;c) compenso per le ore eccedenti e le attività aggiuntive;d) indennità di direzione dei DSGA;e) compenso individuale accessorio per il personale ATA;f) compenso per incarichi ed attività al personale ATA;g) indennità e compensi retribuiti con il fondo d’istituto;h) altre indennità previste dal presente contratto e/o da specifiche disposizioni di legge)Per le voci a), retribuzione professionale docenti – RPD ed e), compenso individuale accessorio per il personale ATA - CIA. i compensi mensili sono quelli previsti dalle tabelle n. 3 e 4 del CCNL) per cui letrattenute giornaliere lorde dovrebbero essere:RPD: CIA0-14 anni 6,30 area B/C 2,4815-27 anni 7,77 area A/As 2,25da 28 anni 9,90Con analogo conteggio, per i DSGA, la trattenuta va calcolata sulla quota di indennità di direzione.Per gli altri compensi previsti dall’art. 77 del CCNL la determinazione presenta aspetti problematici in quanto si tratta di somme a carattere forfetario, che pertanto andrebbero teoricamente ricondotte ad un ammontare giornaliero secondo parametri che, al momento, non sono definiti. Su queste voci ci riserviamo una approfondimento, sentito il ministero, anche in considerazione della specificità della scuola.Anche per la quota relativa ai dirigenti scolastici occorre un approfondimento.Le decurtazioni sopra previste non si applicano:a) per le assenze per malattia dovute ad infortunio sul lavoro o a causa di servizio(Art. 20 CCNL);b) ricovero ospedaliero ;c) ricovero in day hospital;d) per le assenze relative a patologie gravi che richiedano terapie salvavita.Comma 2:Nell’ipotesi di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell’anno solare l’assenza viene giustificata esclusivamente mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica (da intendersi anche “medico di famiglia”)Infatti la CM 7/2008 della Funzione Pubblica specifica che “deve ritenersi ammissibile la certificazione rilasciata dalle persone fisiche che comunque fanno parte del Servizio Sanitario Nazionale e, cioè, dai medici convenzionati con il Servizio sanitario nazionale.Comma 3:L’Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative.La CM 7/2008 così interpreta l’ultima frase: “salvo particolari impedimenti del servizio del personale derivanti da un eccezionale carico di lavoro o urgenze della giornata”.Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, sono dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non lavorativi e i festivi.Comma 4:La contrattazione collettiva ovvero le specifiche normative di settore, fermi restando i limiti massimi delle assenze per permesso retribuito previsti dalla normativa vigente, definiscono i termini e le modalità di fruizione delle stesse, con l’obbligo di stabilire una quantificazione esclusivamente ad ore delle tipologie di permesso retribuito, per le quali la legge, i regolamenti, i contratti collettivi o gli accordi sindacali prevedano una fruizione alternativa in ore o in giorni.Nel caso di fruizione dell’intera giornata lavorativa, l’incidenza dell’assenza sul monte ore a disposizione del dipendente, per ciascuna tipologia, viene computata con riferimento all’orario di lavoro che il medesimo avrebbe dovuto osservare nella giornata di assenza.La CM 7/2008 al riguardo specifica: “La norma è rivolta alle parti negoziali e sarà applicata in sede di contrattazione integrativa; tuttavia, lì dove i contratti collettivi vigenti prevedono l’alternatività tra la fruizione a giornate e quella ad ore dei permessi, fissando già il monte ore, le amministrazioni sono tenute ad applicare direttamente il secondo periodo del comma 4 in esame a partire dall’entrata in vigore del decreto legge.
lunedì 24 novembre 2008
assemblea cittadina cgil 26 novembre 2008
Cari amici e compagni,
vi invito a partecipare mercoled’ 26 novembre 2008 alle 17.00 all’assemblea cittadina che si terrà presso i locali della camera del lavoro di Cefalu’, in Via porto salvo n. 73 per spiegare le proposte della cgil contro la crisi e le ragioni che ci spingono allo sciopero generale di giorno 12 Dicembre .
Come voi sapete la nostra organizzazione sindacale è impegnata da mesi a contrastare la politica economica di questo governo, che stà producendo e continuerà a produrre piu’ disuguaglianza fra la nostra gente. In più la strategia di dividere le categorie dei lavoratori e le organizzazioni sindacali confederali ci restituisce un quadro inedito e quanto mai pericoloso . siamo coscienti che il rischio delle nostre divisioni possa rappresentare un formidabile nemico per i lavoratori che mai come in questo momento vedono messi a rischio i loro diritti, sacrificati in nome della soluzione di una crisi economica tanto grave quanto imprevista negli esiti.Non possiamo far loro pagare un prezzo più salato di quello che il governo ci domanda. E tuttavia non possiamo non essere coerenti con le piattaforme sindacali che per tempo avevamo concordato con CISL e UIL in previsione dei difficili appuntamenti che ci aspettavano. Vi accorgerete, venendo ad ascoltare le nostre proposte mercoledì, che sono quelle votate da tante lavoratrici e lavoratori a partire dal protocollo sul welfare dello scorso anno, al documento unitario per valorizzare il lavoro e far crescere il paese del 24 novembre del 2007, alla piattaforma unitaria per la riforma dei contratti con confindustria, alle osservazioni sulla finanziaria 2009.
Diventa allora importante la vostra partecipazione ed il vostro sostegno anche per rilanciare l’unità fra lavoratori, valore che per la CGIL è fondamentale.
Vi auguro buon lavoro e un arrivederci alle Assemblee che in questi giorni organizzeremo nelle Camere del Lavoro e sui luoghi di lavoro .
Saluti .
Giuseppe Guarcello
sabato 22 novembre 2008
dalla rete importante considerazione sul voto in condotta
Sul voto di condotta:
Legge 169/08
Articolo 2.
(Valutazione del comportamento degli studenti).
1. Fermo restando quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive
modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare
degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in
sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento
di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede
scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed
agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche
anche fuori della propria sede.
[…]
2. A decorrere dall'anno scolastico 2008/2009, la valutazione del
comportamento è effettuata mediante l'attribuzione di un voto numerico
espresso in decimi.
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita
collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione
complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la
non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del
ciclo. Ferma l'applicazione della presente disposizione dall'inizio
dell'anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono specificati i
criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del
comportamento al voto inferiore a sei decimi, nonché eventuali modalità
applicative del presente articolo.
In assenza del decreto è improprio utilizzare il voto in condotta e a
maggior ragione scriverlo in pagella.
In assenza del decreto le modalità per valutare il comportamento degli
studenti sono quelle definite dalla normativa vigente, con particolare
riferimento allo statuto delle studentesse e degli studenti (quelle in
vigore anche l’anno scorso per intenderci)
Quando uscirà il decreto, uniremo alla discussione sull’idiozia e la
violenza del ripristino della valutazione in decimi dei comportamenti,
spesso usata come arma di ricatto nei confronti di ragazzini anche della
scuola dell’obbligo, quella che riguarderà i contenuti del doc.
Fino ad allora diffondiamo l’idea che è improprio e arbitrario usare il voto
in condotta su documenti ufficiali e che chi lo fa, può andare incontro a
denunce e ricorsi da parte delle famiglie degli alunni.
venerdì 21 novembre 2008
Scuola. Un atto importante!!!
Importante delibera del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione !
Il CNPI, il massimo organo collegiale nazionale, riunito in seduta plenaria, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, proposto dal consigliere FLC Cgil Mario Battistini, che nei fatti sconfessa tutto l'operato del Governo sulla cosiddetta riforma della scuola.Il giudizio negativo è a 360 gradi, infatti il CNPI esprime dissenso per l'entità e le modalità della manovra finanziaria che riduce quantità e qualità dell'offerta formativa, giudica pregiudiziale a qualunque cambiamento il confronto democratico con la scuola, chiede la revisione della norma sul maestro unico e rivendica il diritto dovere ad un suo coinvolgimento in tutti i processi decisionali.Una delibera con cui il Ministro della pubblica istruzione dovrà confrontarsi, un atto di pesante condanna politica che non può rimanere lettera morta e che conferma in pieno le ragioni della grande mobilitazione sindacale.
Roma, 18 novembre
Ordine del giorno CNPISeduta del 17 novembre 2008
Il CNPI esprime fermo dissenso e viva preoccupazione sulle scelte operate sul sistema di istruzione che, se confermate, comportano per entità e modalità degli interventi finanziari e di natura normativa, una destrutturazione del sistema scolastico pubblico ed una netta riduzione quantitativa e qualitativa dell’offerta formativa.Il CNPI, richiamando gli orientamenti espressi dallo stesso ministro presidente nella seduta del 9 Luglio scorso, considera necessario per l’interesse per l’interesse generale della scuola che si apra un vero confronto nel paese a partire dal coinvolgimento di quanti, insegnanti, dirigenti e altri operatori della scuola, hanno attraversato stagioni riformatrici diverse garantendo l’unica vera continuità dell’azione formativa, impegno nell’innovazione della didattica e dell’organizzazione scolastica e, nonostante le crescenti difficoltà, una buona qualità complessiva della scuola italiana.In questo quadro il CNPI considera quindi necessaria una profonda revisione dei provvedimenti adottati, a partire da quanto previsto per la scuola primaria con l’introduzione dell’insegnante unico e l’orario di 24 ore settimanali.E’ altresì indispensabile un approfondito confronto sul piano programmatico e sui vari regolamenti relativi ai diversi settori scolastici, con l’obiettivo prioritario di migliorare concretamente la qualità dell’offerta formativa.A questo proposito il CNPI, sulla base delle specifiche competenze istituzionali di organo collegiale nazionale, ribadisce il diritto-dovere di un pieno coinvolgimento nei processi decisionali e, in tal senso, conferma il proprio impegno per un puntuale esame di tutti i provvedimenti in atto.
giovedì 20 novembre 2008
ordinamenti dei licei
Anche nel caso dei licei non sono state fornite documentazioni, in particolare relative a piani di studio e classi di concorso, a detta dei rappresentanti del Ministero,come scelta di dialogo prima di procedere ad una loro formulazione, che è tuttavia prevista per i primi giorni della prossima settimana quando questi documenti dovranno essere presentati al Ministro.
I dirigenti ministeriali presenti hanno in ogni caso ribadito l'intenzione di procedere sulla base di quanto era stato previsto dal D.Lvo 226 e dagli allegati piani orari (*) relativi ai licei classico, scientifico, linguistico, artistico, musicale-coreutico e delle scienze umane, ma con correzioni, ancora ignote nella loro sostanza, dal momento che i piani orari in questione prevedono orari superiori alle 30-32 ore massime settimanali previste dal piano programmatico. Dalle enunciazioni si possono però evincere le intenzioni di seguito riportate.
Orari
- Liceo classico - 30 ore settimanali
- Liceo scientifico - 30 ore settimanali
- Liceo linguistico - 30 ore settimanali
- Liceo delle scienze umane - 30 ore settimanali
- Liceo musicale-coreutico - 32 ore settimanali
- Liceo artistico - 32 ore settimanali
L'impianto orario riprenderebbe in gran parte quello dei piani orari allegati al D. Lvo 226, depurati dalle ore facoltative e da qualche ora opzionale obbligatoria. Conterrebbero perciò una parte di orari obbligatori e una parte opzionale obbligatoria (se a scelta dello studente o della scuola non è stato ben chiarito).
Liceo classico
La novità principale sarebbe rappresentata dal fatto che la lingua straniera si studia per 5 anni e non più solo nei primi due.
Liceo scientifico
Verrà data la possibilità alla scuola di optare in via sperimentale per un modello che preveda, come ora, il latino oppure che preveda una seconda lingua straniera per tutti e 5 gli anni (la cosa potrebbe valere anche per i licei linguistico e delle scienze umane)
Liceo Artistico
Avrebbe la ripartizione in tre indirizzi prevista dagli allegati al D.Lvo 226:
- Arti figurative
- Architettura-design-ambiente
- Audiovisivo-multimedia-scenografia.
L'intenzione del Ministero (non ancora consolidata, tuttavia) è che vi confluiscano anche gli Istituti d'arte.
Sperimentazioni
Delle 900 sperimentazioni di cui si promette l'abolizione dal prossimo settembre potrebbero salvarsi quelle dei licei europei e internazionali o comunque le sperimentazioni linguistiche istituite con partenariati internazionali.
Lingue straniere
L'insegnamento delle lingue straniere non sarà limitato alle sole lingue comunitarie ma spazierà su tutte le lingue a livello mondiale a partire da quelle più diffuse come cinese, arabo, indiano ecc.
Anno terminale
Pur non essendo stato ufficialmente proposto un percorso 2 + (2+1), come per il settore tecnico e professionale, non si esclude la possibilità che l'anno terminale possa essere diverso per i diversi orientamenti universitari o comunque post- secondari.
La FLC Cgil ha ribadito la sua contrarietà a tutta l'operazione che cerca di conciliare l'inconciliabile: vale a dire una politica che si vorrebbe presentare come di qualità per la scuola con una politica di tagli dalle dimensioni inedite. Inoltre ha protestato sul fatto che il Ministero continui a presentarsi senza documentazioni e proposte precise, quasi chiedendo ai sindacati una complicità in operazioni che sa non essere condivise. Ha comunque avanzato critiche sul fatto che:
- il riordino non si proponga di costruire un biennio con un'area comune anche con i tecnici e i professionali, cosa che è ormai più che matura;
- non si tenga in considerazione il fatto che esistono contraddizioni palesi tra il D.L. 137, che impone di respingere gli alunni anche con una sola insufficienza in tutte le classi, e il D.Lvo 226 che consentirebbe di bocciare solo in seconda, quarta e quinta;
- non si tengano in considerazione le contraddizioni tra il D.Lvo 226 e la legge 1/2007 sulle ammissioni agli esami di stato;
- il D.Lvo 226 espliciti che solo il liceo classico permette l'accesso a tutte le facoltà universitarie, mentre tuttora tutti i percorsi secondari superiori danno questa possibilità;
- il tetto di 30 ore non coincida col modello previsto dal D.Lvo 226 e quindi non significhi nulla se non si chiarisce quali discipline vengono tagliate;
- il tetto 32 ore per i licei artistici sia insufficiente per le attività di quel settore scolastico (e probabilmente anche per quello musicale-coreutico) che richiede un'alta quantità di attività laboratoriali senza poter sacrificare ulteriormente le già sacrificate attività teoriche;
- non si ponga attenzione alla scomparsa dei PACLE, indirizzo dell'area tecnica che soddisfaceva ad una domanda di formazione linguistica pur non essendo un liceo;
- non si espliciti se sarà possibile istituire scuole con corsi liceali e corsi tecnici o professionali e o se i due settori saranno rigidamente separati;
- non si faccia chiarezza circa la titolarità delle opzionalità ( scuole o studenti?), mentre da un lato la convivenza di queste con il 20% di flessibilità già prevista attualmente e con le proporzioni di flessibilità previste per il tecnico-professionale ( 20% nel primo biennio, 30% nel secondo biennio, 35% nell'anno terminale) prefigura fenomeni asimmetrici nel sistema secondario superiore, dall'altro la essenzialità dell'organico vanifica ogni spazio di flessibilità;
- si continui a non considerare l'ora di Insegnamento della Religione Cattolica tra le discipline opzionali, dal momento che si tratta di una materia facoltativa e che l'area opzionale ha piena dignità curricolare.
Alcune di queste argomentazioni (soprattutto quelle relative alle contraddizioni tra il D.Lvo 226/2005 e la normativa successiva) sembrano avere trovato la dovuta attenzione, mentre risultano praticamente insormontabili le contraddizioni tra le esigenze didattiche e le riduzioni d'orario finalizzate ai tagli.
(*) Per considerazioni sulle conseguenze di quei piani orari si rimanda a questa notizia.
Secondaria superiore: la relazione del governo alle camere
E' stata pubblicata in questi giorni sul sito della Camera dei Deputati la relazione del governo alle commissioni parlamentari sull'attuazione del piano programmatico e sui regolamenti per la sua attuazione.
Per quello che riguarda la secondaria superiore si notano alcune novità rispetto all'incontro sui licei svoltosi alcune settimane fa. Ma numerose sono anche le imprecisioni e approssimazioni, taluna sconfinante nella bugia.
Quale orario per il Liceo Artistico?
La novità più rilevante potrebbe riguardare i Licei Artistici che verrebbero portati a 34-35 ore (rispettivamente per biennio e triennio) rispetto alle 32 preannunciate.
Ferma restando la verifica delle discipline "salvate", saremmo di fronte ad una marcia indietro rispetto a una formulazione a 32 ore, che alcune settimane fa veniva data con molta sicurezza e fermezza dai responsabili politici del ministero, un po' meno da dirigenti e funzionari ministeriali consci della difficoltà di chiudere le discipline di pratica artistica dentro spazi di una o due ore giornaliere.
Non di meno le 34-35 ore non risolvono del tutto il problema. Esse avvicinerebbero l'orario attuale a quello a suo tempo previsto dai piani orari della Moratti, i quali tuttavia erano stati anch'essi contestati dai diretti interessati proprio per la ragione di una eccessiva riduzione e frantumazione degli orari delle discipline artistiche.
Inoltre non si capisce perché il Liceo Musicale-Coreutico, che ha gli stessi problemi di discipline pratiche del liceo artistico, sia stato mantenuto a 32 ore.
Bugie sui laboratori dell'istruzione tecnica
Ma anche le bugie non mancano in questa relazione, in particolare per quello che riguarda gli istituti tecnici. A un certo punto, tra le metodologie formative, vi si legge infatti "potenziamento dei laboratori". Se non che i laboratori degli istituti tecnici prevedevano finora 1188 ore in un quinquennio (tralasciando alcuni indirizzi particolari, come gli aeronautici ad esempio, che ne prevedevano anche di più) mentre sappiamo nelle elaborazioni dei nuovi piani orari si oscilla tra le 891 ore, nella migliore delle ipotesi, e le 594, nella peggiore.
Come si faccia a potenziare i laboratori nell'ambito delle metodologie didattiche riducendone le ore il Ministero ce lo deve spiegare!
Equivoci sull'istruzione artistica
Anche un linguaggio approssimativo può favorire una comprensione equivoca: dire che "nel Liceo Artistico sono riuniti tutti gli indirizzi artistici e le sperimentazioni attualmente esistenti", non è la stessa cosa che dire che tutti i licei artistici confluiranno nei tre indirizzi del nuovo Liceo Artistico, cosa che realmente avverrà. I tre indirizzi sono ben lungi dal corrispondere alla variegata realtà dell'istruzione artistica secondaria, tanto più se questa dovesse assorbire, come sembra, anche gli Istituti d'Arte: il meccanismo reale sarà chiusura degli indirizzi attuali e apertura dei nuovi tre indirizzi. Altro che "riunire"!
Svarioni sul sistema scolastico
E nella relazione non mancano gli svarioni: ad un certo punto leggiamo infatti dell'esistenza in passato dei "Licei Magistrali" (sic!). Forse qualcuno dovrebbe insegnare a chi attualmente occupa il Ministero dell'Istruzione un po' di storia della scuola italiana: capirebbe così che sono esistiti Istituti magistrali e Scuole magistrali ma non Licei magistrali!
Svarione meno grossolano e più insinuante è invece il fatto che la relazione parli apertamente di sistema dei licei e sistema dell'istruzione tecnico-professionale, con un lessico certo coerente con la modalità adottata da questo Ministero per affrontare i tagli attribuendo a due uffici diversi il compito di intervenire sui due settori, ma non coerente con la legge 40/2007 che prevede un unico Sistema dell'istruzione secondaria superiore.
Anche il lessico ha la sua importanza, soprattutto quando ad usarlo sono un governo e una maggioranza che ad ogni piè sospinto dimostrano di avere la mania della separazione degli alunni in classi, scuole e sistemi scolastici diversi.
Roma, 10 novembre 2008
Scuola Piano programmatico del ministro Gelmini. Ancora nessuna documentazione. Meno latino e più lingua straniera allo scientifico, gli Istituti d'Arte confluiscono nei licei artistici, salve le sperimentazioni internazionali, il resto molto simile a ciò che voleva la Moratti, ma con un numero ancor minore di ore.mercoledì 19 novembre 2008
scuola aperta palermo
NOTTE BIANCA PER LA SCUOLA PUBBLICA, ORGANIZZATA DALLE SCUOLE DELLA ZISA E DELLA NOCE -
STUDENTI, DOCENTI E FAMIGLIE IN CORTEO PARTENZA DA PIAZZA PRINCIPE DI CAMPOREALE AL PIO LA TORRE - MANIFESTAZIONE DAVANTI L’ ISTITUTO PIO LA TORRE. MUSICA, TESTIMONIANZE, PERFORMANCES
scuola aperta palermo
mercoledì 19 novembre ore 16.30 COORDINAMENTO delle scuole di Palermo,
LICEO ARTISTICO STATALE D. ALMEYDA. Via Vivaldi, 58 PALERMO.
hanno scritto di noi, murialdosicilia.org
[C.A.B., 30-10-2008]A conclusione della grande manifestazione degli studenti, dei genitori e dei lavoratori della scuola di Cefalù, di Castelbuono e dei Comuni del circondario, che si è svolta oggi a Cefalù... si è costituito il coordinamento dei lavoratori della scuola e dei genitori di Cefaù e delle basse Madonie.Il coordinamento metterà in atto iniziative di lotta e di sensibilizzazione contro i recenti provvedimenti governativi che colpiscono duramente la scuola pubblica.Le prossime iniziative promosse dal coordinamento saranno: - La presenza e la partecipazione alle riunioni di Amministratori e Dirigenti scolastici che si svolgeranno nei prossimi giorni sul'impatto dei provvedimenti del Governo sulle comunità madonite. - La convocazione di collegi dei docenti ed assemblee dei genitori nelle varie scuole. - Interventi sui mezzi di comunicazione. - Organizzazione di iniziative con gli studenti e lezioni all'aperto. - Un'assemblea comune tra lavoratori della scuola e studenti. - Creazione di contatti con le scuole di altre zone. - Iniziative di coinvolgimento degli altri lavoratori.Il coordinamento sollecita la partecipazione e l'impegno di tutta la comunità scolastica per ribadire l'opposizione ad un disegno che mira a smantellare, con tagli indiscriminati, la scuola pubblica, libera, aperta a tutti, delle pari opportunità, e che provocheranno la cancellazione di moltissimi posti di lavoro e la scomparsa di diverse suole, anche nel nostro comprensorio. I portavoce Santa Franco Gioacchino Cannizzaro Enzo Patti
hanno scritto di noi, madonienews
I docenti delle scuole di ogni ordine e grado, nonché il personale ATA, di tutto il territorio madonita, visualizzato il quadro della realtà scolastica a rischio prospettato dai parametri contenuti nel Decreto Gelmini, intendono esprimere, con un documento inviato all’Assessorato Beni Culturali-Ambientali e Pubblica Istruzione, il proprio disappunto e la non remota preoccupazione per il futuro delle comunità, sempre più incerto e povero di risorse umane e culturali.
La razionalizzazione indiscriminata finisce con il considerare la scuola non un presidio culturale, né un servizio imprescindibile alla base della nostra società, bensì una voce di spesa da tagliare senza tenere conto delle innumerevoli conseguenze che ciò determinerebbe, in ordine alla crescita umana, culturale e civile delle realtà locali. “Ciò” si legge nella lettera “potrebbe comportare: spopolamento progressivo delle realtà montane; negazione del diritto allo studio; non garanzia di pari opportunità; mancanza di un presidio di legalità; involuzione sociale, civile e culturale; danni irreversibili sull’economia locale; non garanzia dei diritti Costituzionali; interruzione di prospettive di sviluppo; dequalificazione del territorio; perdita di prospettive occupazionali; dispersione dell’obbligo scolastico”. Si chiede pertanto che la Regione Sicilia attui quanto già previsto in suo potere Statutario per non recepire i D.L. Gelmini e garantire una razionalizzazione che valorizzi e non impoverisca il territorio madonita che, di contro, necessita di interventi strutturali, finalizzati ad una reale crescita economica e culturale.
-7 novembre 2008-
martedì 18 novembre 2008
lunedì 17 novembre 2008
Comunicato European Anomalous Wave 14/11/08 Scritto da European Anomalous Wave lunedì 17 novembre 2008
domenica 16 novembre 2008
LEGGE 133 (parte seconda)
TURN OVER
RIDUZIONE DEL TURN OVER = RIDUZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA E AUMENTO DEL PRECARIATO
Il turn-over del personale viene limitato al 20% (sia in budget che in numero di persone) per il triennio 2009/2011 e al 50% dal 2012.
Questo vuol dire che ogni 5 persone che vanno in pensione si può assumere una sola persona, sia essa docente, ricercatore o tecnico/amministrativo. Quindi nell’immediato futuro molti giovani laureati, dottorandi e assegnisti, formati dall’Università Italiana con notevoli sforzi economici, non potranno essere assunti come ricercatori e saranno costretti ad emigrare o ad abbandonare il mondo della ricerca. Si otterrà quindi un inevitabile invecchiamento ed una progressiva riduzione del corpo docente, con conseguente impoverimento della didattica e della ricerca.
Ciò, unito al limite del rapporto tra numero di docenti e studenti previsti della legge n. 270/04, comporterà la chiusura di molti corsi di laurea e l’introduzione del numero chiuso per tutti i rimanenti corsi.
LEGGE 133 RIFORMA SCOLASTICA
Art. 66.
Turn over
1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.
2. All'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l'anno 2008» e le parole «per ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».
3. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
4. All'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l'anno 2008».
5. Per l'anno 2009 le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
6. L'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e' sostituito dal seguente: «Per l'anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e' istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l'anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all'articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.».
7. Il comma 102 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' sostituito dal seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell'articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
9. Per l'anno 2012, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell'anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell'anno precedente.
10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell'anno precedente e delle conseguenti economie e dall'individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.
11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.
12. All'articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall'articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A decorrere dall'anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall'anno 2013».
13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma e' compreso, per l'anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l'anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l'autorizzazione legislativa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.
14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all'articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell'anno precedente.
MEDIA EUROPEA SPESA ANNUA PER STUDENTE (DATI EUROSTAT 2004)
USA...................163.716,00
FINLANDIA........10.762,00
GERMANIA.........10.237,00
FRANCIA..............9.134,00
MEDIA EU 27.......8.093,00
ITALIA..................6.394,00
LEGGE 133 (parte prima)
FACOLTà DI TRASFORMAZIONE IN FONDAZIONE DELLE UNIVERSITà
UNIVERSITÀ -> FONDAZIONE = ADDIO DIRITTO ALLO STUDIO
La legge prevede la possibilità per le università pubbliche di trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Ciò potrà determinare:
1) un ulteriore aumento delle tasse universitarie, fino al punto che famiglie saranno costrette a sobbarcarsi per intero l’onere degli studi universitari dei propri figli, con la conseguente forte limitazione del diritto allo studio;
2) la suddivisione in atenei di serie A, capaci di procurarsi fondi privati, e atenei di serie B dove, in mancanza di un tessuto economico-aziendale forte e progredito (come nel nostro territorio), è praticamente impossibile reperire finanziamenti adeguati alla ricerca;
3) la fine dell’autonomia della didattica e della ricerca, che saranno condizionate dalle scelte di pochi finanziatori privati seduti ad un Consiglio di Amministrazione.
Legge 133 riforma scolastica
Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università
1. In attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell'autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.
2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell'Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e' trasferita, con decreto dell'Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.
6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell'ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario.
8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.
9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l'equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.
10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e' esercitata dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e' assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.
11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.
12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell'ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell'ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.
13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.
14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.
IL DOVERE DI RIBELLARSI DI MONI OVADIA
Il dovere di ribellarsi
La costituzione tedesca prevede il diritto/dovere di ribellarsi ad una legge iniqua. Ogni società democratica dovrebbe prevedere il diritto costituzionale alla ribellione contro le ingiustizie. Gli studenti italiani che oggi manifestano contro la legge Gelmini, stanno esercitando questo diritto/dovere, lo fanno con strumenti legittimi, in modo non violento. La violenza, quando compare, è portata da provocatori estranei agli obiettivi della protesta. Gli studenti che scendono nelle piazze, occupano le istituzioni scolastiche insieme a genitori ed insegnanti, la maggioranza dei quali non sono certo “baroni”, ma docenti consapevoli, spesso precari che si impegnano allo spasimo per garantire il diritto al sapere ed alla conoscenza per bambini, adolescenti e giovani. Quelli che oggi lottano per difendere la scuola pubblica, sono la parte più viva, più coraggiosa e più lungimirante del nostro paese. Contro di loro si sono mobilitati tutti i media del padrone d’Italia mettendo mano a tutto il repertorio della retorica reazionaria che va dall’insulto al disprezzo, alla demagogia, all’alluvione dei peggiori luoghi comuni, con il nuovo condimento della reiterazione sistematica del falso per farlo apparire vero. Utilizzando capziosamente autentici problemi della scuola, mirano non a riformarla ma a legittimarne la demolizione. Non bisogna farsi trarre in inganno dai nuovi maquillage, sono sempre loro, sempre gli stessi. Sono gli oppositori di ogni progresso civile, gli eredi di coloro che si opposero all’emancipazione
femminile, ai diritti dei lavoratori, al suffragio universale, all’uguaglianza, alla giustizia sociale. Sono i discendenti dei sostenitori dei fascismi, dell’autoritarismo di ogni tempo, sono i cantori di sempre delprivilegio. Chi ama il nostro paese deve essere al fianco di questo movimento che si batte per il futuro di noi tutti.
Quella cosa in Lombardia
ASSAGO - MILANO: già a casa 55 lavoratori (236 in tutta Italia) della Engineering, azienda settore informatico.
ALBINO - BERGAMO: cotonificio Honegger ha annunciato 240 esuberi
PROVINCIA DI BRESCIA: 180 dipendenti della Franzoni filati di ESINE, 132 della Feltri di MARONE, 260 della Niggeler & Kupfer di CETO, 36 alla Henriette di CASTENEDOLO per un totale di 606 lavoratori dell'area bresciana per i quali sono appena stati annunciati tagli e cassa integrazione.
SAN GIULIANO MILANESE - MILANO. La San Carlo licenzia 19 lavoratori.
SUZZARA - MANTOVA: 160 precari IVECO non riconfermati.
MILANO: la Gabetti ha annunciato il licenziamento di 110 addetti (500 in tutta Italia).
CERIANO LAGHETTO - COMO: mobilità per 230 dipendenti della Rhodia.
JERAGO - VARESE: 90 cassintegrati alla Meccanica Finnord.
Sciopero generale della scuola 50mila in piazza a Palermo Secondo le stime della Flc Cgil, questi i partecipanti alla manifestazione in corso a Palerm
Sono 50 mila mila, secondo le stime della Flc Cgil, i partecipanti alla manifestazione in corso a Palermo contro la legge di riforma della scuola . Il corteo organizzato da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda e’ partito da piazza Vittorio Veneto ed ha gia’ riempito via Liberta’.
La Flc continua intanto a diffondere i dati sull’adesione allo sciopero nel capoluogo siciliano e nella provinci. Non hanno aperto le porte le scuole medie Alberico Gentili e Vittorio Emanuele Orlando, le direzioni didattiche Leonardo Da Vinci e Villabate 1, il liceo classico Vittorio Emanuele, l’ICS Buonarroti di Palermo, l’I.C. di Corleone, l’I.C. di Trabia. Sciopero al 99% all I.C.Principessa Elena, al 90% all’ I.c.Woitila, al 100% tra i docenti della direzione didattica Casteldaccia, al 70% all’istituto Nautico,alla Virgilio di Palermo presenti solo in 16 su 70 docenti e in sciopero il dirigente e tutti gli Ata.
Non hanno lavorato 28 docenti su 34 alla dd Capuana e 60 docenti su 93 della scuola elementare Garzilli. Inoltre, sciopero per 30 docenti su 40 della DD Colozza. E l’elenco prosegue.
link: http://www.diariodelweb.it/Articolo/Regioni/?d=20081030&id=52840
L'onda degli studenti arriva a Roma, 200mila per gli organizzatori
Attualità : Cronaca
del 14/11/2008 di Gabriele Olivati
ROMA – Dopo un mese di manifestazioni non accenna a fermarsi la protesta contro i tagli all'università. Si è tenuta venerdì 14 novembre un'altra manifestazione a Roma, organizzata da studenti e con la partecipazione di Cgil e Uil, dove sono arrivate, stando agli organizzatori, circa 200mila persone.
L'Onda non accenna a fermarsi. Il grande movimento di protesta studentesca nato in opposizione ai decreti 133 e 137 è andato a Roma un'altra volta per manifestare assieme a Cgil e Uil(la Cisl non ha partecipato), i sindacati scesi in piazza per contestare le politiche del governo in materia di università, ricerca e alta formazione artistica.
Anche gli studenti di Pisa hanno dato il loro contributo alla protesta, con sette pullman più altri ragazzi che si sono mossi via treno: arrivati all'Eur, hanno preso la metro per la stazione Termini iniziando il corteo da Piazza dei cinquecento.
La manifestazione è durata circa sei ore. Ben tre cortei si sono uniti, riunendo studenti, sindacalisti, ricercatori precari e lavoratori nel mondo dell'università. La manifestazione è passata 'occupando pacificamente' la città, senza scontri né disordini, e arrivando nel pomeriggio a Piazza Navona. Unica piccola 'deviazione', alcuni studenti che si sono staccati per fare un sit-in davanti a una Piazza Montecitorio strettamente sorvegliata dalla polizia.
link. http://www.loschermo.it/articolo.php?idart=13928
sabato 15 novembre 2008
venerdì 14 novembre 2008
di danilo dolci
C’È CHI INSEGNA
C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.
Danilo Dolci
giovedì 13 novembre 2008
nasce il coordinamento scuola cefalù
A conclusione della grande manifestazione degli studenti, dei genitori e dei lavoratori della scuola di Cefalù, di Castelbuono e dei Comuni del circondario, che si è svolta oggi a Cefalù, si è costituito il coordinamento dei lavoratori della scuola e dei genitori di Cefalù e delle basse Madonie.
Il coordinamento metterà in atto iniziative di lotta e di sensibilizzazione contro i recenti provvedimenti governativi che colpiscono duramente la scuola pubblica.
Le prossime iniziative promosse dal coordinamento saranno:
- La presenza e la partecipazione alle riunioni di Amministratori e Dirigenti scolastici che si svolgeranno nei prossimi giorni sul'impatto dei provvedimenti del Governo sulle comunità madonite.
- La convocazione di collegi dei docenti ed assemblee dei genitori nelle varie scuole.
- Interventi sui mezzi di comunicazione.
- Organizzazione di iniziative con gli studenti e lezioni all'aperto.
- Un'assemblea comune tra lavoratori della scuola e studenti.
- Creazione di contatti con le scuole di altre zone.
- Iniziative di coinvolgimento degli altri lavoratori.
Il coordinamento sollecita la partecipazione e l'impegno di tutta la comunità scolastica per ribadire l'opposizione ad un disegno che mira a smantellare, con tagli indiscriminati, la scuola pubblica, libera, aperta a tutti, delle pari opportunità, e che provocheranno la cancellazione di moltissimi posti di lavoro e la scomparsa di diverse suole, anche nel nostro comprensorio.
Santa Franco
Gioacchino Cannizzaro
Enzo Patti