Scuola primaria, le famiglie fanno i conti con la "riforma" Gelmini
27 (ore settimanali di scuola) moltiplicato per il numero di classi prime e seconde, diviso 22 (cioè le ore settimanali di insegnamento di ogni docente della primaria), più 30 per il numero di classi terze, quarte e quinte diviso 22. Applicando questa formula, il MIUR ha determinato gli organici di diritto della scuola primaria per il prossimo anno scolastico.
Il fattore 27, nell'as 2011/2012 sarà applicato anche alle terze e così via fino alla "entrata a regime" dei nuovi ordinamenti. Il piano triennale di tagli, nella scuola primaria è in realtà un piano quinquennale!
E già sono stati annunciati tagli degli organici di fatto.
Questo approccio ragionieristico produce effetti veramente gravi.
In questo modo rimarranno inevase le scelte espresse dalle famiglie che al momento delle iscrizioni hanno massicciamente optato per modelli orari settimanali a 30 e 40 ore, un po' in tutta Italia.
Inoltre, si fa piazza pulita degli assetti faticosamente messi in piedi quest'anno dalle scuole per mantenere un tempo scuola rispettoso non solo delle scelte delle famiglie, ma anche dei ritmi di apprendimento e della qualità dell'offerta formativa.
Le scuole non ci stanno e le famiglie nemmeno. Infatti, sta rifiorendo una miriade di iniziative, non solo per la scuola primaria, di denuncia, di protesta e di mobilitazione.
Ancora una volta trova conferma il forte legame tra scuola e società che caratterizza questo segmento del sistema dell'istruzione. Forse anche per questo proprio sulla primaria la scure della Gelmini continua a picchiare forte
27 (ore settimanali di scuola) moltiplicato per il numero di classi prime e seconde, diviso 22 (cioè le ore settimanali di insegnamento di ogni docente della primaria), più 30 per il numero di classi terze, quarte e quinte diviso 22. Applicando questa formula, il MIUR ha determinato gli organici di diritto della scuola primaria per il prossimo anno scolastico.
Il fattore 27, nell'as 2011/2012 sarà applicato anche alle terze e così via fino alla "entrata a regime" dei nuovi ordinamenti. Il piano triennale di tagli, nella scuola primaria è in realtà un piano quinquennale!
E già sono stati annunciati tagli degli organici di fatto.
Questo approccio ragionieristico produce effetti veramente gravi.
In questo modo rimarranno inevase le scelte espresse dalle famiglie che al momento delle iscrizioni hanno massicciamente optato per modelli orari settimanali a 30 e 40 ore, un po' in tutta Italia.
Inoltre, si fa piazza pulita degli assetti faticosamente messi in piedi quest'anno dalle scuole per mantenere un tempo scuola rispettoso non solo delle scelte delle famiglie, ma anche dei ritmi di apprendimento e della qualità dell'offerta formativa.
Le scuole non ci stanno e le famiglie nemmeno. Infatti, sta rifiorendo una miriade di iniziative, non solo per la scuola primaria, di denuncia, di protesta e di mobilitazione.
Ancora una volta trova conferma il forte legame tra scuola e società che caratterizza questo segmento del sistema dell'istruzione. Forse anche per questo proprio sulla primaria la scure della Gelmini continua a picchiare forte
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