SCIOPERO SCRUTINI FINALI CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA
PER LA REGIONE LOMBARDIA 14 E 15 GIUGNO.
INFORMATI SUL SITO COBAS PER LE DATE DELLA TUA REGIONE.
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Articolo ANSA http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/05/02/visualizza_new.html_1788288629.html
http://www.ilmessaggero.it/
ROMA (2 maggio) - Aumenta il fronte di chi affila l'arma del blocco degli scrutini contro i tagli alla scuola. Accanto ai Cobas, che nelle scorse settimane hanno proclamato uno sciopero di due giorni a giugno in concomitanza con i giorni degli scrutini, si schiera anche il Coordinamento dei precari della scuola.
In un documento, il Coordinamento denuncia «le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa dell'Italia repubblicana». «Denunciamo altresì - aggiunge - il peggioramento delle condizioni lavorative dei docenti precari e di ruolo, costretti a insegnare in classi sovraffollate e smembrate, nonché il disconoscimento della professionalità docente, con provvedimenti quali l'accorpamento di classi di concorso, i contratti di disponibilità e gli accordi stato-regioni. Denunciamo, infine, la generale riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola, ad esempio con la normativa vessatoria in tema di malattia, la riduzione della contrattazione collettiva e del potere d'acquisto dei salari prevista dalla riforma del modello contrattuale, l'accesso disuguale al salario accessorio e gli inasprimenti disciplinari previsti dalla legge Brunetta».
Il Coordinamento dei precari si dice quindi «più che mai convinto che uno degli strumenti di lotta più significativi, rimasto nelle mani dei lavoratori della scuola siano le azioni di boicottaggio della burocrazia scolastica, come lo sciopero degli scrutini». Ricorda che questa forma di lotta è vietata dalla legge 146 del 1990, ma sottolinea che c'è un escamotage: «è ancora possibile mettere in pratica azioni che vadano al cuore della burocrazia scolastica, inceppandone momentaneamente gli ingranaggi. La soluzione è lo sciopero degli scrutini, cioé uno sciopero tradizionale e assolutamente legale indetto per due giorni, nel rispetto della vigente normativa sindacale, in concomitanza con lo svolgimento degli scrutini in modo da farne slittare lo svolgimento».
Da parte del Governo va registrato l'impegno del ministero dell'Istruzione a chiedere - come ha riferito nei giorni scorsi la Flc-Cgil al termine di un incontro con i dirigenti di viale Trastevere - l'autorizzazione al Tesoro per l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili (11-14 mila posti comuni e 5.000 posti sul sostegno) del personale docente a tempo determinato.
In un documento, il Coordinamento denuncia «le drammatiche ripercussioni del più grande licenziamento di massa dell'Italia repubblicana». «Denunciamo altresì - aggiunge - il peggioramento delle condizioni lavorative dei docenti precari e di ruolo, costretti a insegnare in classi sovraffollate e smembrate, nonché il disconoscimento della professionalità docente, con provvedimenti quali l'accorpamento di classi di concorso, i contratti di disponibilità e gli accordi stato-regioni. Denunciamo, infine, la generale riduzione dei diritti dei lavoratori della scuola, ad esempio con la normativa vessatoria in tema di malattia, la riduzione della contrattazione collettiva e del potere d'acquisto dei salari prevista dalla riforma del modello contrattuale, l'accesso disuguale al salario accessorio e gli inasprimenti disciplinari previsti dalla legge Brunetta».
Il Coordinamento dei precari si dice quindi «più che mai convinto che uno degli strumenti di lotta più significativi, rimasto nelle mani dei lavoratori della scuola siano le azioni di boicottaggio della burocrazia scolastica, come lo sciopero degli scrutini». Ricorda che questa forma di lotta è vietata dalla legge 146 del 1990, ma sottolinea che c'è un escamotage: «è ancora possibile mettere in pratica azioni che vadano al cuore della burocrazia scolastica, inceppandone momentaneamente gli ingranaggi. La soluzione è lo sciopero degli scrutini, cioé uno sciopero tradizionale e assolutamente legale indetto per due giorni, nel rispetto della vigente normativa sindacale, in concomitanza con lo svolgimento degli scrutini in modo da farne slittare lo svolgimento».
Da parte del Governo va registrato l'impegno del ministero dell'Istruzione a chiedere - come ha riferito nei giorni scorsi la Flc-Cgil al termine di un incontro con i dirigenti di viale Trastevere - l'autorizzazione al Tesoro per l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili (11-14 mila posti comuni e 5.000 posti sul sostegno) del personale docente a tempo determinato.
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