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Nelle ultime settimane, due, tra le principali università di Roma –Tor
Vergata e Roma Tre – sono state attraversate da episodi di violenza, che
ci lasciano attoniti e preoccupati. Nel primo caso sono avvenuti, in
pieno giorno, durante lo svolgimento di un Senato Accademico, nel
secondo invece, durante la sera, di fronte alla Facoltà di Lettere. In
entrambe i casi, i diretti responsabili di queste aggressioni,
indiscriminate, perpetrate ai danni degli studenti, appartengono
all’organizzazione Blocco Studentesco, la parte giovanile del gruppo
politico di Casa Pound. Per scoprire di cosa si tratta è sufficiente
guardare il sito e i blog: loro stessi, infatti, si definiscono
“fascisti del terzo millennio”.
Non si tratta solo di slogan, ma di un’applicazione diretta e
sistematica di pratiche violente ed antidemocratiche, fatte di insulti,
minacce, aggressioni, ai danni degli studenti universitari e della
scuole superiori, che esprimono delle opinioni differenti, contrarie
alle teorie e ai metodi di ispirazione neofascista. Il Blocco
studentesco, già l’anno passato, nel pieno del movimento dell’Onda, si è
reso responsabile di aggressioni e disordini, colpendo direttamente,
durante la discussione in Senato del d.d.l Gelmini, gli studenti che
manifestavano a Piazza Navona.
E’ probabilmente superfluo richiamare alcuni principi costituzionali, o
la legge Mancino del ’93, che vietano esplicitamente gesti e azioni che
si richiamano all’ideologia nazifascista. Molto più semplicemente,
basterebbe osservare che la proliferazione di questi gruppi, ci segnala
una situazione di vera e propria emergenza democratica.
In questo contesto, è importante assumere una posizione chiara, dire che
coloro che incitano alla discriminazione razziale, coloro che applicano
sistematicamente la violenza nei confronti del diverso, coloro che
traggono ispirazione dal fascismo e dal cameratismo militaresco, non
sono i benvenuti nelle scuole e nell’università. Ed è importante che a
dire questo sia l’intero corpo democratico, in primis del mondo della
formazione, per ribadire che la libertà e la democrazia non sono dati
acquisiti una volta per tutte, ma pratiche da difendere e rinnovare ogni
giorno.
Chiediamo a tutti i componenti del mondo della formazione, docenti in
primo luogo, ricercatori, dottorandi studenti, ma anche a tutte le forze
politiche, di prender parola, di esprimersi a riguardo. Di aprire gli
occhi rispetto alla vera natura di queste organizzazioni che, se da un
lato presentano pubblicamente una nuova facciata di presunta
democraticità, dall’altro perpetuano un’ideologia e delle pratiche
profondamente violente e anti-costituzionali.
Crediamo sia necessario, mai come adesso, ribadire con forza, che i
gruppi che si ispirano nel loro agire politico quotidiano al fascismo,
sono corpi estranei al tessuto vivo di scuola e università e pertanto
non devono trovare cittadinanza e accessibilità in questi luoghi, di cui
la democrazia e l’antifascismo costituiscono la base imprescindibile.
Chiediamo a tutte le forze politiche democratiche di prendere posizione,
in modo chiaro e netto, rispetto alla manifestazione che il Blocco
studentesco intende fare venerdì 7 maggio. E’ importante che tutti, dai
municipi, al comune fino ad arrivare alla regione, dicano – così come ha
già fatto l’Anpi – che questa manifestazione, organizzata da un gruppo
di neofascisti con il beneplacito del P.d.L., deve essere vietata,
assolutamente.
Per quel giorno, dalle università di Roma e da tutte le scuole, abbiamo
deciso di mobilitarci. Crediamo che non si possa rimanere in silenzio,
di fronte ad una situazione di emergenza, meglio di urgenza democratica.
Crediamo che, nonostante le riduzioni semplicistiche operate dai media,
chi conduce una pratica politica aggressiva, razzista, militare, non
possa essere equiparato tout court ad un gruppo di studenti, o sedicenti
tali.
STUDENTI MEDI ED UNIVERSITARI