lunedì 7 dicembre 2009

In ospedale Pietro Di Grusa, uno dei precari scuola in sciopero della fame a Palermo

Brutte notizie da Palermo, dove dal 29 novembre scorso 4 collaboratori scolastici hanno iniziato lo sciopero della fame davanti alla presidenza della regione siciliana per riaprire il tavolo tecnico con la regione.
Venerdì 4 dicembre due colleghi sono stati colti da malore e uno è stato ricoverato d'urgenza presso l'ospedale civico di Palermo. Tutti quelli che hanno partecipato alla manifestazione del 3 ottobre lo ricorderanno come l'anima del corteo. Le disastrose condizioni economiche ormai da tempo avevano spento la vitalità che brillava nei suoi occhi all'inizio di questa protesta. Ieri, visibilmente provato fisicamente ed emotivamente, ci aveva preannunciato che la prossima settimana avrebbe iniziato lo sciopero della sete se non fosse riuscito ad ottenere quell'incontro importante per salvare dei posti di lavoro. Ieri ha dato a tutti una lezione di coerenza e di etica, oggi la sua battaglia si è fermata in un letto di ospedale. Siamo spezzati in due dal dolore. Non ci sono parole.
Barbara Evola
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Pietro Di Grusa, uno dei nostri amici e colleghi che da domenica presidiano il palazzo della Presidenza della Regione ed è in sciopero della fame, è stato portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Civico a causa delle sue condizioni di salute. Per combattere la sua battaglia per il diritto al lavoro, Pietro aveva sospeso le sue cure mediche. Di ciò erano informati tutti. Anche la prefettura e il presidente Lombardo.
La domanda è sempre e solo una.
Dobbiamo morire per fare valere i nostri diritti?

Luigi Del Prete
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Carissimo Pietro, a te e a chi ti sta accanto va tutta la nostra e mia solidarietà, vicinanza e affetto. Ma, se mi permetti, vorrei che la risposta alla domanda finale che Luigi si/ci fa, fosse un secco NO, perchè i pochi/e assolutamente intenzionati a non cedere, a non arrendersi, a non dargliela vinta non devono autodistruggersi: anche se tu mi potresti obiettare - e io sarei costretto a darti ragione - che sei tu, e solo tu, il miglior giudice sul che fare della tua vita e della tua salute. In ogni caso, credo di interpretare il pensiero di tutti/e i/le militanti Cobas dicendo che spero ardentemente che tu scelga di recuperare tutta la salute possibile, e prima possibile, per continuare ad essere - come scriveva Barbara - "l'anima" dei cortei, delle lotte, delle mobilitazioni contro l'arroganza, la crudeltà, la corruzione e la stupidità di un governo sordo alle sofferenze di milioni di persone e involtolato solo nella difesa dei privilegi e dei poteri dei "soliti noti", a partire dal "più noto". Auguri Pietro, per quel che ti può consolare ti siamo vicinissimi/ e e vorremmo vederti al più presto fuori da quell'ospedale, in mezzo a noi e alle lotte che ci aspettano. Un abbraccio particolare a te e a chi ti sta accanto in questi durissimi momenti
Piero Bernocchi (portavoce nazionale Cobas Scuola)

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