martedì 29 dicembre 2009
Prorogato al 14 gennaio 2010 termine presentazione domande supplenti 180 giorni servizio in base D.M. 100 DEL 17 DICEMBRE 2009
in base al D.M. 100 del 17 dicembre 2009.
martedì 22 dicembre 2009
Nuove superiori, per Consiglio Stato servono chiarimenti
Le critiche dei giudici di Palazzo Spada, contenute nel documento n. 7149 del 9 dicembre scorso, reso pubblico nelle ultime ore, riguardano più punti della discussa riforma di licei, tecnici e professionali le cui basi poggiano nell'articolo 64, comma 4, del decreto legge n. 112/08: i punti poco chiari sarebbero così rilevanti da indurre il Consiglio di Stato a sospendere le valutazioni di rito e chiedere "che il Ministero dell'istruzione fornisca i chiarimenti richiesti" poiché "non è chiaro se il testo predisposto si mantenga nei limiti della delega".
Il primo punto ritenuto dubbio dai giudici di secondo grado della giustizia amministrativa è di tipo normativo: la bozza di riforma prevede, infatti, che alcuni punti fondamentali (obiettivi specifici di apprendimento, articolazione delle cattedre e definizione degli indicatori per la valutazione) vengano introdotti attraverso un semplice decreto ministeriale.
Il Consiglio di Stato, invece, ritiene che occorra l'approvazione di una legge. Ma un provvedimento di questo tipo necessiterebbe tempi decisamente lunghi vanificando in partenza l'obiettivo del ministro di creare già da settembre delle prime classi sulla base dei nuovi programmi.
Un altro punto ritenuto "debole" è quello dei tetti a piani di studio che ogni singolo istituto dovrebbe scegliere da sé sulla base di esigenze specifiche territoriali: i cosiddetti "curricolo" imposti dal ministero dell'Istruzione - il 20% al primo biennio, il 30% nel secondo biennio e il 20% nel quinto anno - non sembrano bastare a palazzo Spada. Che facendo riferimento al regolamento sull'autonomia della scuola (il dpr n.275/99) fa intendere la necessità di lasciare più margini alle scuole.
I giudici del Consiglio di Stato hanno poi espresso un certo scetticismo sulle procedure che porteranno ai nuovi piani di studio e ai programmi ministeriali: ritengono che sarebbe il caso "che il Ministero dell'istruzione illustri la graduazione di tale passaggio, anche con riguardo alla tutela dell'affidamento degli studenti che, trovandosi nelle situazioni di transito, subiranno una modificazione dell'iter formativo prescelto". I cambiamento, fanno intendere, andrebbe introdotto per vie decisamente più graduali.
Forti perplessità sono state infine esplicitate dal Consiglio di Stato anche sulla revisione degli organi collegiali, responsabili delle strategie principali di ogni singolo istituto superiore: i nuovi regolamenti ministeriali prevedono l'introduzione di dipartimenti, composti da docenti individuato dal collegio dei docenti,a soprattutto l'attuazione di un comitato scientifico formato da docenti e da esperti esterni.
Anche su questo fronte "sarebbe più coerente con l'obiettivo di realizzare l'autonomia - scrive il Consiglio di Stato -, lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all'opportunità di istituire tali organi".
venerdì 18 dicembre 2009
PALERMO - Lega Nazionale per la Difesa del Cane - sezione di Palermo
Donando una casa ad un cane da noi ospitato: è questo il più bel regalo di Natale che puoi farti e puoi fare ad un cane del Rifugio. Ricorda però che l’adozione di un cane, è un impegno serissimo che richiede la tua disponibilità affettiva e di tempo. Per sapere di più della nostra associazione e sui cagnetti che ospitiamo, puoi visitare il nostro sito: www.legadelcane-pa.org
I Cani e i Volontari del Rifugio della Favorita
giovedì 10 dicembre 2009
BARCELLONA - E la nave va!
Siamo un gruppo di italiani/e che vivono a Barcellona.
Insieme ad amici (non solo italiani) assistiamo seriamente preoccupati a ciò che avviene in Italia. Certo la crisi c’è anche qua, ma la sensazione è che la situazione nel nostro Paese sia particolare, soprattutto sul lato culturale, umano, relazionale.
Il razzismo cresce, così come l’arroganza, la prepotenza, la repressione, il malaffare, il maschilismo, la diffusa cultura mafiosa, la mancanza di risposte per il mondo del lavoro, sempre più subalterno e sempre più precario. I meriti e i talenti delle persone, soprattutto dei giovani, non sono valorizzati. Cresce la cultura del favore, del disinteresse per il bene comune, della corsa al denaro, del privato in tutti i sensi.
In Spagna, negli ultimi mesi, sono usciti molti articoli raccontando quello che avviene in Italia, a volte in toni scandalistici, più spesso in toni perplessi, preoccupati, sconcertati.
Si è parlato dei campi Rom bruciati, dei provvedimenti di chiusura agli immigrati, delle aggressioni, dell’aumento dei gruppi neofascisti, delle ronde, dell’esercito nelle strade, della chiusura degli spazi di libertà e di democrazia, delle leggi ad personam.
Dall’estero abbiamo il vantaggio di non essere quotidianamente bombardati da un’informazione (??) volgare e martellante, da logiche di comunicazione davvero malsane.
E allora: che fare? Prima di tutto capire meglio, confrontarci, quindi provare a reagire. Siamo convinti che ci siano migliaia di esperienze di resistenza, di salvaguardia del territorio, di difesa dei diritti, della salute, di servizi pubblici di qualità. E che vadano sostenute.
Al termine di un percorso che abbiamo appena iniziato, vogliamo quindi organizzare una nave che parta da Barcellona e arrivi a Civitavecchia (o a Genova).
Sarà la nave dei diritti, che ricorderà la nostra Costituzione e la sua origine, laica e pluralista, la centralità della libertà e della democrazia vera, partecipata, trasparente: dai luoghi di lavoro alle scuole, ai quartieri, ai servizi, al territorio. Ricorderà che il pianeta che abbiamo è uno, è questo, questo è il nostro mare, di tutti i popoli. Che chiunque ha diritto di esistere, spostarsi, viaggiare, migrare, come ha diritto che la sua terra non sia sfruttata, depredata. Ricorderà che le menzogne immobilizzano, mentre la verità è rivoluzionaria.
Ricorderà che cultura e arte sono i punti più alti del genere umano, sono fonte di gioia e piacere per chi li produce e per chi ne beneficia, non sono fatte per il mercato.
Ricorderà che esistere può voler dire resistere, difendere la propria e l’altrui dignità, conservare la lucidità, il senso critico e la capacità di giudizio.
Creiamo ponti, non muri.
È un grido di aiuto e solidarietà, che vogliamo unisca chi sta assistendo da fuori a un imbarbarimento pericoloso a coloro che già stanno resistendo e non devono essere lasciati/e soli/e.
Non siamo un partito, non siamo una fondazione, non sventoliamo bandiere, tanto meno bianche. Siamo piuttosto un movimento di cittadini/e che non gode di alcun finanziamento.
Potete contattarci fin da subito all’indirizzo e-mail: contatto@losbarco.org
Guardate il blog: www.losbarco.org
Quando e come
La nave, un servizio di linea di cui occuperemmo una parte, dovrebbe partire giovedì 24 GIUGNO sera e rientrare domenica 27 GIUGNO sera. Durante il viaggio prevediamo di svolgere attività di vario tipo. Se hai qualche proposta, segnalacela.
Stiamo cercando di contrattare dei prezzi accessibili (intorno ai 100 Euro per persona) e penseremo a forme di autofinanziamento (collette, sottoscrizioni, feste…) affinchè anche coloro che hanno difficoltà economiche (studenti, disoccupati, famiglie numerose…) possano partecipare. Aiutaci!
Stiamo lavorando su due possibili destinazioni:
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o Civitavecchia (e quindi: Roma) la nave in questo caso, essendo più grande, offre più servizi e ha saloni a disposizione per riunirsi, fare attività.
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o Genova, con il vantaggio di arrivare subito nel centro urbano.
Si tratterebbe poi di organizzare un’ospitalità per UNA NOTTE e una giornata nella città di destinazione, in una piazza, con eventi, incontri, quanto nascerà.
Vi chiediamo:
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di far girare questa informazione e mandare osservazioni, il lavoro è in progress
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di partecipare al viaggio se vivete qua o di aiutarci a preparare la parte di manifestazione “in Italia”: l’obiettivo è che partano 1000 persone (di tutte le età), altrimenti si penserà ad altro.
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Chiediamo anche un’adesione simbolica a gruppi italiani, europei, extraeuropei e a singole persone, intellettuali o meno, con messaggi di testo o video.
lunedì 7 dicembre 2009
In ospedale Pietro Di Grusa, uno dei precari scuola in sciopero della fame a Palermo
La domanda è sempre e solo una.
Dobbiamo morire per fare valere i nostri diritti?
19-12-09, Villa San Giovanni. Manifestazione nazionale contro il ponte. Pullman da Palermo
La Rete No Ponte da anni si oppone, in tutte le sedi e con i più vari mezzi
(documentazione scientifica, dibattiti, campeggi, volantinaggi,
manifestazioni sempre più partecipate) alla progettazione e realizzazione
del cosiddetto manufatto stabile sullo Stretto, per l’ingentissimo spreco di
risorse che ha già inutilmente sperperato e ancor più sperpererà, per la
devastazione ambientale e il dissesto idrogeologico che provocherà, per la
sua inutilità sostanziale in un contesto trasportistico da quarto mondo.
La Rete No Ponte si oppone a una delle tante scelte calate dall’alto grazie
alla famigerata legge obiettivo che ignora i bisogni e i diritti dei
territori per privilegiare opere faraoniche e grandi imprese come lmpregilo,
nota ormai più per l’abilità finanziaria e le disavventure giudiziarie con i
cantieri dell’alta velocità, la casa dello studente all’Aquila e i
megainceneritori campani che per la celerità e la correttezza dei lavori.
Da sempre il movimento no-ponte si batte perché si investa sulle cosiddette
opere di prossimità, il risanamento delle colline delle coste e dei
torrenti, il consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente
evitando nuove aggressioni speculative a un territorio già compromesso, il
potenziamento e il rilancio del trasporto marittimo nello Stretto.
Oggi, dopo il tragico e annunciato disastro dell’1 ottobre e il rischio che
possa di nuovo accadere anche in altre parti del nostro territorio, occorre
invertire decisamente la rotta e porre con forza la necessità di realizzare
con gradualità ma con determinazione quello che ha detto, a caldo, anche il
presidente Napolitano: non sprechiamo soldi per il ponte ma investiamoli per
il risanamento del territorio.
Senza questa scelta netta continuerà il balbettio confuso sulle
responsabilità, sulle scelte da fare, sui soldi da trovare, su dove e se
ricostruire, aggravando la sofferenza e il disagio degli sfollati che hanno
il sacrosanto diritto di tornare, presto e in sicurezza, dove hanno sempre
vissuto.
Il governo invece persevera imperterrito: proprio in questi giorni ha
stanziato 1,3 miliardi di euro per la progettazione esecutiva e le
cosiddette opere collaterali e compensative e la Regione Sicilia ha
dichiarato che investirà 100 milioni di euro per la costruzione dell’opera.
Una delle opere compensative, la variante ferroviaria di Cannitello, sarà
inaugurata in pompa magna il 23 dicembre e gabellata come inizio dei lavori
del Ponte. La rete siciliana e calabrese risponderà con una grande
manifestazione nazionale a Villa San Giovanni il 19 dicembre e con altre
iniziative sul territorio.
Fermiamo i cantieri del ponte. Lottiamo per le vere priorità. No al Ponte!
Pullman da Palermo (costo A/R 10 €)
Contatti per Info e Prenotazioni:
Conf.Cobas - P.zza Unità d'Italia, 11
tel. 091349192 - mail c.cobassicilia@tin.it
Andrea 3202477337 - andreaballaro@libero.it
Luciano 327350734 - lucianor85@msn.com
Davide 3287617787 - dsvhirov@yahoo.it
Valentina 3881456997 - susanna689@hotmail.com
Marco 3394286538 - marcogiordano.mg@libero.it