sabato 27 giugno 2009
La FLC Cgil al fianco dei lavoratori precari della scuola in piazza il 15 luglio
La manifestazione del 15 luglio a Piazza Montecitorio dei lavoratori precari della scuola è quindi un'occasione importante per allargare la partecipazione a tutte le forze impegnate contro la precarietà.
La FLC Cgil sarà presente in piazza e sosterrà la più ampia partecipazione alla manifestazione.
La FLC Cgil nel ribadire la volontà di sostenere in modo fermo e determinato le ragioni della scuola pubblica, fondamentale risorsa per lo sviluppo e la crescita del Paese, è fortemente impegnata a contrastare le politiche dei tagli indiscriminati nelle scuole e a tutelare il diritto al lavoro, nella convinzione che non è riducendo le risorse finanziarie e di organico che si dà efficienza ed efficacia alla scuola italiana.
Roma, 26 giugno 2009
SIT-IN NAZIONALE A ROMA
giovedì 25 giugno 2009
PALERMO - NEONATO COORD. DOCENTI DIRITTO ED ECONOMIA
DOCENTI di DIRITTO ed ECONOMIA
lunedì 22 giugno 2009
GLI OCCHI DI NEDA
.....A NEDA
CLICCANDO VI COLLEGHERETE AL VIDEO DEGLI ULTIMI ATTIMI DI VITA DI NEDA. LE IMMAGINI CONTENUTE NEL VIDEO SONO PARTICOLARMENTE CRUENTE. LA SCELTA DI FARLE VISIONARE E' PERCHE' FATTI COSI' GRAVI NON DEVONO PASSARE INOSSERVATI.
domenica 21 giugno 2009
EMENDAMENTO D'ALIA - PER IL MOMENTO NON è PASSATO
Vi invitiamo a consultare la pagina di repubblica che spiega chiaramente l'accaduto.
http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2009/06/10/i-bavagli-veri-passano-mentre-la-rete-si-gingilla-con-la-falsa-notizia-del-dalia-approvato/
Troviamo difficile verificare sempre l'attendibilità delle notizie ( cfr. ad esempio sul sito del senato la seduta del 4 giugno 2009 con la discussione dell'art. 50 del DDL 733 ) dal momento che non siamo una redazione e che l'informazione "ufficiale "non è trasparente.
Il vantaggio della rete è che , con la libertà e molteplicità degli utenti che ne usufruiscono, ci si aiuta a comprendere meglio i fatti che stiamo vivendo.
IL COORDINAMENTO SCUOLA DEI CASTELLI ROMANI
SICILIA MOBILITà PERSONALE ATA - DOCENTI PER TUTTE LE PROVINCIE
venerdì 19 giugno 2009
MANCAVA SOLO INTERNET E' passato l'emendamento D'Alia.
LEGGETE E FATE GIRARE, E' IMPORTANTE PER TUTTI
inviatoci dal
IL COORDINAMENTO SCUOLA DEI CASTELLI ROMANI
E' passato l'emendamento D'Alia.
Nel voto finale che ha approvato al Senato il “pacchetto sicurezza” (disegno di legge 733) è stato introdotto il cosiddetto Art. 50 Bis che sancisce la:
“ Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet ".
Un emendamento del senatore Gianpiero D´ Alia (UDC) che non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere. La settimana prossima questo articolo approderà alla Camera dei Deputati ma sotto il nome di Art. 60 sferrando un definitivo attacco alla libera informazione sulla rete Internet. Nella sostanza, se attraverso un blog si invitano i propri visitatori ad una disobbedienza civile rispetto una certa legge, come quella ad esempio citata, il provider è tenuto a bloccare la consultazione del sito anche se residente su server esteri. Inoltre il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con un proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine, entro il termine temporale di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, tutti i blog che offrono l´informazione libera in rete e che nel nostro Paese è ormai l´unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l´ unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Quindi il Governo interviene per l´ennesima volta, in una materia che vede un´impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d´interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l´istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare. Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet? Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l´Italia come la Cina e la Birmania. Ebbene capiamo che l’Italia è ben lontana dalla Svezia e il suo “partito dei pirati” che si batte contro il copyright, ma delle migliaia di blog , anche i nostri blog della scuola, che fanno informazione senza padroni cosa ne sarà?
IL COORDINAMENTO SCUOLA DEI CASTELLI ROMANI
mercoledì 17 giugno 2009
MILANO - Coordinamento Lavoratori scuola - coordinamento3ottobre
INCONTRO 19 GIUGNO ore 21,15, via Conte Rosso, 20 (MM lambrate, tram 23).
Le realtà presenti sono invitate, ma l'invito è esteso anche a chi non vi ha potuto partecipare
Coordinamento Lavoratori della Scuola “3 ottobre”, Rete dei Lavoratori, Cobas Scuola, Slai Cobas per il Sindacato di classe - Sanità, altri lavoratori di diversi settori pubblici e privati.
del presidio sotto la prefettura di sabato 13 sul blog potete trovare alcune foto http://
martedì 16 giugno 2009
Scuola, il ministro Gelmini contestato da docenti e genitori: salta l'incontro
MILANO
Slogan, striscioni e finte pagelle di bocciatura contro la riforma durante la presentazione di un libro
''CONTRO LA RIFORMA - gli esponenti dell'assemblea delle scuole del milanese sono pronti a contestare il ministro dell'Istruzione ogni volta che verrà a Milano in futuro. «Ci facciamo un punto d'onore - ha detto uno degli insegnanti presenti - di accogliere la Gelmini ogni volta che viene a Milano per dire che non ci stancheremo di protestare. Faremo di tutto per sventare la riforma e fare in modo che non sia applicata. Saremo dappertutto».cliccare il titolo per il video!!
solidali con i colleghi di milano, il coordinamento.
lunedì 15 giugno 2009
SOLIDARIETA' LONGHENA - DIFENDIAMO LA LIBERTA' D'ESPRESSIONE
L'accusa principale è quella di avere risposto a domande di giornalisti sul “10 pedagogico” e di avere partecipato ad un dibattito pubblico sulla valutazione scolastica, insieme ad altri insegnanti, genitori, pedagogisti, docenti universitari.
Sono in sostanza accusate di “reati di opinione” e di “lesa maestà”.
I sottoscritti esprimono la loro piena solidarietà alle insegnanti ricordando che la libertà d'espressione è un bene democratico indispensabile per tutti ed è garantita dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo.
venerdì 12 giugno 2009
CONTRO LE CATTEDRE CON PIù DI 18 ORE
clicca il titolo pe l'articolo
mercoledì 10 giugno 2009
situazione scuola, regolamenti, valutazione e altro - di angelo naro
di Angelo Di Naro
Facciamo una sorta di elenco della miriade di leggi, regolamenti, decreti, circolari, ordinanze, e dichiarazioni varie, riguardanti la valutazione, che hanno tempestato i docenti in quest’anno scolastico.
Sia chiaro: tutte azioni nocive per la scuola, nel senso che hanno spessissimo creato una grandissima confusione e che talvolta sono riuscite, come del resto ci ha abituato il nostro presidente del consiglio, a contraddire l’una, quello che l’altra aveva affermato il giorno prima. Si comincia dalla famosissima L. n. 169 del 30-10-08 (cosiddetta Gelmini) che re-introduce all’art. 2 il voto in condotta (l’inedito è che con 5 in condotta si viene bocciati) ed all’art. 3 il voto numerico per gli apprendimenti nelle varie discipline (anche qui con 5 si viene bocciati). Tutto ciò ci riporta a prima della legge 517/77 che ha dimostrato sul campo, in questi oltre 30 anni, di essere una legge più che valida ed apprezzata da tutti. Nello stesso articolo 3 della L. n. 169/08 si prevede l’uscita di un regolamento di coordinamento di tutte le norme vigenti sulla valutazione.
Chiariamo subito che la 169/09 senza tale regolamento non può essere applicata e che come tutti i regolamenti governativi, diventerà un decreto del presidente della repubblica e quindi legge solo dopo un lungo iter che prevede la prima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, i pareri di Consiglio di Stato, Cnpi e Conferenza unificata Stato-Regioni, il successivo passaggio in Consiglio dei Ministri, poi l’accertamento di legittimità da parte della Corte dei Conti, la firma da parte del presidente della repubblica ed infine la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Dico ciò perché invece, come vedremo, la nostra ministra seguendo le orme del suo capo, non rispetta le leggi e le relative procedure, ma vuole soltanto imporre a sua volta “con la legge” le impostazioni culturali sue, del suo governo e della borghesia più reazionaria; infatti per tutto l’anno scolastico ha utilizzato varie fonti normative cosiddette secondarie per persuadere i docenti che quanto previsto dalla legge 169 andava applicato da subito.
Fatto sta che ad un mese di distanza, l’11 dicembre 2008, la ministra è già costretta a diffondere attraverso il Miur la Cm n. 100 esplicativa della legge 169/08, ove si fa riferimento al regolamento di cui sopra e dove si afferma sorprendentemente che uno schema di tale regolamento era già stato definito ed inviato al Cnpi (una settimana prima, si scoprirà) per il previsto parere (senza nemmeno essere stato emanato dal CdM!). Il Cnpi il 17 dicembre dà un parere favorevole al regolamento pur proponendo degli emendamenti e solo l’indomani in CdM viene approvata la prima bozza di regolamento, probabilmente quella inviata il 4 dicembre al Cnpi.
Per imporre il voto in condotta e quello numerico nelle varie discipline a partire immediatamente dal I quadrimestre, pochi giorni dopo la fine delle vacanze natalizie, il Miur ritorna alla carica ed emana due provvedimenti: il Dm n. 5 (del 16-1-09) e la Cm n.10 (del 23- 1-09) riguardanti la valutazione del comportamento e quella degli apprendimenti.
E purtroppo in moltissime scuole l’imposizione viene accettata passivamente, grazie alla “preziosa” opera dei dirigenti scolastici, ma anche grazie a troppi docenti che, forse con un certo senso di ritrovata potenza, hanno pensato di avere vita più facile nel loro lavoro, oltre che un’arma in più per minacciare i ragazzi. Una particolare curiosità riguarda il Dm n. 5/09 perché ivi si scrive che “la valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede di scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di Classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti nonché i regolamenti di istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a 15 giorni”.
Ma come! Si è sbandierata ad ogni angolo la fermezza e per dare un 5 in condotta bisogna prima irrogare una sospensione di 15 gg.!? La ministra non resiste a cotanto ed appena 10 giorni dopo, contrordine! In un comunicato stampa la stessa si affretta a dire agli italiani che quanto scritto sul Dm n. 5/09 non va più bene e che a breve si provvederà a correggerlo!. E infatti! Il 13 marzo 2009 viene approvata in Consiglio dei Ministri una seconda bozza di regolamento che in parte stravolge la precedente del 18 dicembre e che abroga il Dm n. 5 di appena 2 mesi prima! Ma la storia non finisce certo qui! L’8 aprile 2009 viene diffusa la Om n. 40 relativa alle modalità di svolgimento degli esami di maturità. In essa si precisa che la valutazione del comportamento concorre alla determinazione della media dei voti ai fini sia dell'ammissione all'esame stesso sia della definizione del credito scolastico.
Ma evidentemente la ministra e i suoi funzionari non riescono proprio a farsi capire se occorrerà precisare gli stessi concetti un mese dopo, il 7 maggio, con la Cm n. 46. Si continua ancora con le Ccmm n. 50 e n. 51 del 20 maggio 2009 con oggetto “disposizioni in vista della conclusione dell’anno scolastico” ed “esame conclusivo del I ciclo di istruzione”. Nello specifico, la Cm n. 50, per i criteri e le modalità applicative della valutazione del comportamento rinvia al DM n. 5/09, riesumandolo di colpo, mentre riguardo all’ammissione alla classe successiva dice da un lato che sarà concessa “agli alunni che conseguono un voto non inferiore a 6/10 in ciascuna disciplina”, ma anche che “l’eventuale non ammissione alla classe successiva è deliberata a maggioranza dal Consiglio di Classe” (come affermato del resto anche nella L. n. 169/08) lasciando possibile l’interpretazione che la presenza di un 5 in pagella non comporta automaticamente la bocciatura. Secondo l’altra possibile interpretazione, che si sta cercando di fare passare per quella buona, che certamente induce il docente a dichiarare il “falso”, la maggioranza del CdC può imporre al singolo docente di trasformare il suo 5 in 6, reintroducendo in un certo senso il 6 politico come nel ’68. La Gelmini pro ’68: siamo alla tragicommedia! Con la Cm n. 51/09 invece si ricordano ancora una volta, (evidentemente anche al Miur sanno che la confusione generata ormai è tanta), le modalità di ammissione e svolgimento degli esami di licenza media compresa la prova scritta nazionale Invalsi di matematica ed italiano, la cui valutazione concorrerebbe a quella finale del candidato.
Sulla prova a carattere nazionale tra l’altro la “chiarissima” ministra ed i suoi seguaci avevano già provveduto ad emanare il 13 marzo 2009 la Cm n. 32 in cui si ricordava che tale prova si svolgerà anche quest’anno e per indicare il giorno di somministrazione, il 18 giugno 2009. E tanto per chiudere l’anno con un colpo di teatro, il 28 maggio, avuto il via libera dal Consiglio di Stato, il Consiglio dei Ministri in seconda lettura ha approvato definitivamente il regolamento del 13 marzo, tentando in extremis di “pararsi il culo” di fronte alle diverse contestazioni e ai probabili innumerevoli ricorsi avverso le valutazioni finali che i vari istituti riceveranno. Ma la partita non è certo chiusa, infatti come detto all’inizio, l’iter del provvedimento non è comunque ancora concluso e quindi lo stesso rimane inapplicabile da quest’anno, quindi nei vari collegi dei docenti non facciamoci fregare e riprendiamoci ciò che ci spetta.
Voglio chiudere con qualche altra nota non tecnica, ma politica. Nell’elencare tutte queste prodezze a me fuma un po’ il cervello; evidentemente al ministero il loro di cervello se lo sono già fumati oppure questa è una strategia ad hoc per confondere e quindi per sfiancare, oppure come è più plausibile entrambe le cose. Francamente non prediligo gli aspetti tecnici e quindi mi piace dire che sarebbe davvero bello se la valutazione occupasse una posizione marginale nel processo di insegnamentoapprendimento e che essa venisse demandata alla soggettività dei docenti, all’insieme delle soggettività dei consigli di classe e dei collegi dei docenti.
E per sgomberare ulteriormente il campo dai vari tecnicismi mi piace chiudere con una serie di parole che si contrappongono a quelle portate avanti a suon di provvedimenti legislativi dai vari governi degli ultimi 15 anni circa. Questi concetti dovrebbero essere la direzione da seguire sia nel lavoro quotidiano, sia nelle varie battaglie da condurre e possono rappresentare finalmente il “nostro parere” all’interno di un grosso dibattito culturale sulla valutazione e sul merito. Io sono contro la competizione, la selezione, la gerarchizzazione, la misurazione, la rendicontazione, la meritocrazia, le competenze, le prestazioni, la standardizzazione, l’etichettamento, in una sola parola contro l’aziendalizzazione della scuola.
Sono invece per la promozione e la cura delle relazioni e cioè affinché nella scuola si diffondano il più possibile la collaborazione, la solidarietà, la relativizzazione, la contestualizzazione, la documentazione, la descrizione, la complessità, la problematizzazione, la differenziazione dei percorsi, l’autovalutazione e che si privilegino i processi e meno i risultati.
martedì 9 giugno 2009
AVVISO PRECARI -..e rispunta l'idea della lista unica nazionale
A rilanciare la proposta di revisione, a seguito della sospensione del D.M. n. 42, è il gruppo “Professione insegnante”: consentirebbe al singolo aspirante di esprimere più opzioni secondo un proprio ordine di gradimento. Ma non tutti i precari sono d’accordo.
Far confluire le graduatorie provinciali ad esaurimento in un’unica graduatoria nazionale: a patto, però, che le assunzioni si attuino su tutti i posti vacanti e non, come è accaduto lo scorso anno, solo sullo 0,48% (che ha permesso l’assegnazione di un ruolo ogni tre posti liberi). A rilanciare la proposta è il gruppo “Professione insegnante”, l’associazione professionale di docenti con fini anche sindacali, attraverso il suo rappresentante Libero Tassella, dopo l’accoglimento, da parte del Tar del Lazio, della richiesta operata dall’Anief di sospensione del D.M.n. 42 in base al quale i docenti precari che hanno scelto le tre nuove province si sarebbero dovuti accomodare “in coda”.
A spiegare le modalità della progetto, confluito anche in una vera proposta di legge, ora al vaglio delle forze politiche, è lo stesso Tassella: il modello della lista unica permetterebbe di “estendere a livello nazionale – sostiene il docente esperto di precari della scuola - la validità delle attuali graduatorie ad esaurimento, proprio per la loro attuale specificità di essere graduatorie ad esaurimento, consentendo al singolo aspirante, in occasione delle procedure di reclutamento, di esprimere più opzioni, secondo un proprio ordine di gradimento: ad esempio, solo la sua provincia di residenza, le province della sua regione, di alcune regioni o tutto il territorio nazionale”.
Questi i punti principali della proposta dell’associazione professionale: assegnazione della provincia, su scelta dell'aspirante, da definirsi con un apposito D.M., secondo una procedura meccanizzata analoga a quella prevista per la mobilità territoriale del personale docente a tempo indeterminato; assegnazione della Provincia effettuata in base all'ordine di graduatoria e alle preferenze espresse dagli aspiranti, subito dopo le operazioni di mobilità; successiva assegnazione a cura degli Usp della sede definitiva di titolarità sui posti avanzati dalle procedure di mobilità; assegnazione provvisoria e utilizzazione provinciale e interprovinciale per il medesimo anno dell'immissione in ruolo; depennamento, ai fini dell'immissione in ruolo, di tutti i docenti già di ruolo; elevare nei contratti sulla mobilità al 70% la percentuale dei posti riservati annualmente alle immissioni in ruolo, dopo la mobilità territoriale provinciale (oggi sono il 50%) e per alcune classi di concorso o tipologie di posto, arrivare anche al 100%.
Un modello, quindi, che non ha niente a che vedere con quello scelto dal Miur dopo non pochi ripensamenti: “Una decisione che al momento – sempre secondo il docente promotore dell’iniziativa - fa giustizia delle scellerate scelte della politica governativa (soprattutto condizionata dalla Lega Nord), delle astuzie dei ministeriali, al servizio della politica, che con un D.M. cancellano-rimuovono l’istituto del trasferimento e si inventano all’ultim’ora l’escamotage delle code”.
Nei mesi scorsi la proposta di Tassella ha avuto diversi apprezzamenti, ma anche inaspettate stroncature. Non pochi docenti, soprattutto i precari storici, ritengono infatti rischioso abbandonare la certezza di trovarsi tra le prime posizioni (derivante dall’attuale modello con circa 100 diverse graduatorie) per mettere tutto in discussione (con una lista unica) in cambio di maggiori chance di ruolo. A protestare sarebbero soprattutto i supplenti che dopo aver preso la non facile decisione di spostare la propria posizione dal Sud al Nord, potrebbero essere in qualche modo sorpassati, per la chiamata in ruolo, da altri docenti precari che nel frattempo hanno insegnato nelle regioni di residenza.
Tutti d’accordo, invece, sulla necessità di essere assunti sulla totalità dei posti vacanti. Anche i sindacati della scuola, “senza eccezione alcuna”, cui Tassella si rivolge con toni sprezzanti per essersi schierati “tacitamente a favore delle code della vergogna, al solo scopo – sottolinea il rappresentante di ‘Professione insegnante’ - di salvaguardare gli iscritti nelle province e, dobbiamo ammetterlo, anche di qualche associazione di precari del Nord, che è riuscita, in modo autoreferenziale, anche ad apprezzare il meccanismo ingiusto di un provvedimento, quello che noi abbiamo da subito chiamato il decreto della vergogna, il decreto della gabbia della disoccupazione e delle tre code dell'inganno”. Quel decreto, il n. 42, che per il Tar del Lazio va sospeso. Visti i precedenti è facile immaginare le intenzioni del ministero dell’Istruzione, che con ogni probabilità ricorrerà in Consiglio di Stato. Considerati i tempi ristretti di azione, uscita delle graduatorie (prima provvisorie, poi definitive), immissioni in ruolo e supplenze annuali, per averne la certezza non bisognerà aspettare molto.
08/06/2009
A CHE PUNTO SIAMO ARRIVATI - PRECARI VIAGGI DELLA SPERANZA
Per essere chiamati a ridosso della prima campanella: sono docenti della scuola primaria, per lo più donne, che, fiduciose di essere contattate telefonicamente, partono ogni mattina alle 5,30 da paesi come Ribera, Sciacca o Cattolica Eraclea. Se invece il cellulare non squilla prendono un caffè e tornano a casa che è ormai l’ora di pranzo. Il tutto per lavorare, ma soprattutto racimolare punti per la graduatoria.
Lo chiamano “il viaggio della speranza”. Le cronache televisive hanno reso famoso quello affrontato da Aversa, con partenza prima dell’alba, dagli insegnanti campani precari per raggiungere via treno la stazione di Roma Termini; da dove attendono speranzosi che le segreterie delle scuole d’infanzia ed elementari capitoline li chiamino via cellulare per coprire carenze di personale giornaliere o di breve durata.
Ma sono diversi, sparsi per la penisola, i casi di questi eroi-supplenti scorazzati da mezzi di trasporto per affrontare dei veri e propri “viaggi della speranza”: partono dalle province per raggiungere i capoluoghi, ovviamente più prodighi di posti liberi e quindi da coprire anche per un solo giorno. Perché le classi con i bimbi sino a 11 anni, si sa, non si possono affidare a chi è a disposizione o accorpare ad altre come avviene per la secondaria.
Ora scopriamo che tutto ciò accade anche nelle province più a Sud d’Italia. Come Agrigento, dove ci sono pendolari che quotidianamentesi muovono, anche loro all’alba, nella speranza di essere chiamati a ridosso della prima campanella del giorno. E presentarsi così a lavoro alle 8,30 o di lì a poco: sono docenti della scuola primaria, per lo più donne, che, fiduciose di essere anche loro contattate telefonicamente, partono ogni mattina alle 5,30 dall’agrigentino, da paesi come Ribera, Sciacca o Cattolica Eraclea, per raggiungerePalermo.In base a quanto riportato dal quotidiano “La Sicilia”, le maestre supplenti agrigentinesi sono iscritte negli elenchi della provincia di Palermo proprio perché ci sono più possibilità di lavoro:pur di lavorare e acquisire punteggio da inserire nelle graduatorie sono costrette a lavorare con le chiamate “last minute”. Per avvicinarsi il più possibile a potenziali luoghi di lavoro pagano l'abbonamento settimanale di 33 euro e 90 centesimi. E per tutto il viaggio in pullman tengono stretto il cellulare tra le mani, nella speranza che le segreterie delle scuole lo facciano squillare.
Dopo un viaggio di oltre due ore arrivano a Palermo alle 7,45. Se sono state fortunate durante il viaggio è arrivata la telefonata che le convoca per la supplenza: così prendono un altro mezzo, stavolta l’autobus, verso la scuola del giorno. E se la giornata è particolarmente prodiga di regali arrivano a destinazione solo con una breve camminata.
Altrimenti prendono un caffè, salutano le colleghe e salgono di nuovo sulla corriera per ritornare a casa. Quasi all’ora di pranzo. “In questo modo qualcuna è riuscita a lavorare finora una trentina di giorni”, spiega il quotidiano. Che equivalgono a due punti da mettere in carniere per un futuro migliore. E fino a giugno non è detto che possano raddoppiare o triplicare. Tutto dipenderà da quante volte squillerà quel cellulare stretto tra le mani. Sulla corriera della speranza.
ROMA- da reteprecariscuolaag - Manifestazione 15 luglio
APPELLO A TUTTE LE RETI, COMITATI, ASSOCIAZIONI, SINGOLI PRECARI PER CONTINUARE LE MOBILITAZIONI E LE LOTTE FINO AL RITIRO DEI TAGLI, AL RITIRO DEL PDL APREA, ALL'ASSUNZIONE DI TUTTI I PRECARI A TEMPO INDETERMINATO SU TUTTI I POSTI VACANTI E DISPONIBILI IN ORGANICO DI DIRITTO E DI FATTO.
VISTO che questo governo tramite i suoi ministri Gelmini-Tremonti-Brunetta ha confermato tutti i suoi provvedimenti a danno della scuola pubblica statale: ha mantenuto tutti i tagli, è tornato indietro di più di 20 anni nell'impianto didattico-pedagogico con il ritorno al maestro unico e l'abolizione delle compresenze e del modulo, ha diminuito il tempo scuola, ha confermato l'aumento degli alunni per classe fino a 33 per aula, in contrasto con le norme sulla sicurezza, la prevenzione incendi e gli indici minimi di funzionalità didattica, VISTO che questo governo si appresta a rimettere nelle mani di fondazioni private la scuola pubblica statale, trasformandola in senso aziendalistico con conseguente gerarchizzazione dei docenti;VISTO che la scuola pubblica statale uscirà da questi provvedimenti impoverita e dequalificata a tutto vantaggio dell'istruzione privata;VISTO che il prossimo anno saranno spazzati via circa 57.000 posti di docenti ed ata;Il personale precario della scuola, docenti, personale tecnico e ammistrativo, collaboratori riuniti in un'assemblea nazionale unitaria il 24 maggio a Roma promuovono un sit-in nazionale davanti al Parlamento per il 15 luglio.
Per dire che VOGLIAMO ESSERE ASCOLTATI.Per ribadire che NON SI PUO' MIGLIORARE LA SCUOLA PUBBLICA STATALE TAGLIANDO MIGLIAIA DI INSEGNANTI ALLE MATERNE, ELEMENTARI, MEDIE E SUPERIORI; TAGLIANDO IL SOSTEGNO AGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI; DIMINUENDO IL TEMPO SCUOLA; AUMENTANDO IL NUMERO DEGLI ALUNNI PER CLASSE; LASCIANDO LE SCUOLE SENZA SOLDI PER LE SUPPLENZE E PER IL NORMALE FUNZIONAMENTO DELLA DIDATTICA.Per gridare CHE NON ACCETTEREMO IL COMPLETAMENTO DEL DISEGNO DI DISTRUZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE PORTATO AVANTI COL PDL APREA CHE TRASFORMA LA SCUOLA IN SENSO AZIENDALISTICO-PRIVATISTICO.
Per DIFENDERE una scuola pubblica statale libera, gratuita, pluralista e laica;per IL DIRITTO ALLO STUDIO per tutti e tutte;per LA LIBERTA’ D’INSEGNAMENTO;per una SCUOLA DI QUALITA’ grazie a maggiori investimenti e a serie politiche scolastiche;per SALVARE centinaia di migliaia di POSTI DI LAVORO;
Si invitano tutti i lavoratori della scuola, precari e non e tutti i cittadini a sostenere e a partecipare attivamente a questa iniziativa.
Il Comitato Promotore:Comitato Precari Catania: Antonio Giuseppe Condorelli agcondorelli@yahoo.itComitato Precari Liguri: Paolo Fasce paolo@fasce.itComitato Precari Roma: Giovanna Mazzullo giomazzullo@gmail.comComitato Precari Scuola Ravenna: Edmondo Febbrari febbbrari@yahoo.itCoordinamento Lavoratori della scuola 3 ottobre Milano: coordinamento3ottobre@gmail.comCoordinamento Precari Mantova: Ilenia Argento i.condorcet@hotmail.itCoordinamento Precari Napoli: Antonella Vaccaro antonella.vaccaro@tin.itForum Precari Scuola sez. Palermo: Maria Pia Labita labita0@gmail.comMovimento Insegnanti Precari Roma: movimentoinsegnantiprecari@gmail.comRete Nazionale Precari della Scuola: http://docentiprecari.forumattivo.com/Rete precari scuola Agrigento: Emma Giannì reteprecariscuolaag@libero.itRete dei precari della scuola di Pisa: Daniele Ippolito precariscuola.pisa@gmail.comRete Organizzata Docenti e ATA Precari del Veneto: Manuel Cecchinato manuel.posadas@libero.itRete Precari Livorno: Marco Marmeggi stil1@hotmail.comRete Precari Terni: Daniela Ricci da.ricci@tiscali.it
Per adesioni: precariscuola@gmail.com
lunedì 8 giugno 2009
Comitato genitori insegnanti per la difesa della scuola pubblica
Martedi’ 9 giugno, stazione Leopolda: la SAGRA DEI TAGLI
Il prossimo anno scolastico si aprira’ all'insegna dei tagli: taglio di personale docente e non docente, taglio di tempo scuola, taglio di compresenze, taglio degli insegnanti di sostegno, taglio delle supplenze, taglio dell'insegnamento alternativo alla religione cattolica. Il tutto nella piu’ completa illegalita’ perché organici e assetto delle scuole sono basati su una legge, la 169 (cosidetta "riforma Gelmini"), che non ha terminato ancora il suo iter, come rilevato dallo stesso Tar del Lazio.Gia’ ora la situazione delle scuole sfiora il grottesco, con i bilanci approvati con zero euro per il finanziamento ordinario - zero euro per la carta igienica, i saponi, la carta per le fotocopie - mentre ogni istituto attende la restituzione di decine di migliaia di euro dallo Stato per il pagamento delle supplenze. Con gli ulteriori tagli si arrivera’ al collasso: a pagare saranno i genitori tramite "contributi volontari" divenuti indispensabili per aprire ogni mattina. Genitori a cui era stata promessa una "nuova scuola", la scuola delle scelte individuali, del merito premiato, dell'ordine e della disciplina: quello che resta e’ la grande mannaia che si e’ abbattuta mentre la libera scelta la si puo’ sintetizzare con un dato - nessuno ha chiesto la scuola a 27 ore, tutti i bambini di prima (tranne i tempi pieni) saranno obbligati ad averla. E se le scuole faranno salti mortali per garantire qualche ora di scuola in piu’, questo andra’ a scapito di altre classi, di altre attivita’, della didattica di qualita’. Parcheggi invece di scuole. E intanto si cancellano decine di migliaia di posti di lavoro. A scomparire saranno ancora una volta i lavoratori precari.Contro la logica che riduce la scuola ad attivita’ economica, che sostituisce il valore del risparmio a quello della didattica, contro chi vuole trasformare il sapere in merce, le scuole in aziende e i bambini in consumatori, genitori ed insegnanti sono piu’ volte scesi in piazza, hanno organizzato notti bianche, si sono mobilitati in migliaia con la "campagna iscrizioni" volta a chiedere non parcheggi ma scuola di qualita’.Ora invitiamo tutti, popolo della scuola e cittadini, alla "SAGRA DEI TAGLI" che si terra’ MARTEDI’ 9 GIUGNO dalle 17 alle 19 presso la Leopolda a Pisa: un momento di riflessione sulla situazione delle scuole, sulla questione sicurezza, sui nuovi progetti di legge sulla scuola come quello dell'onorevole Aprea. Ma anche un momento per chiudere insieme un anno scolastico che solo la tenacia del popolo della scuola ha salvato da esiti e da tagli ancora piu’ disastrosi: quindi merenda per i bambini e aperitivo per i grandi, animazione, teatro e musica. Per costruire una rete di resistenza che salvi la scuola pubblica dal colpevole e voluto degrado cui vogliono condannarla.
COMITATO GENITORI INSEGNANTI PER LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
sabato 6 giugno 2009
Precari, il Tar ferma il Ministero, bocciato il metodo delle graduatorie
Precari, il Tar ferma il Ministero.
Bocciato il metodo delle graduatorie(S. Int.) Bocciato l'inserimento in coda nelle graduatorie dei precari. Il Tar Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva di alcune parti del decreto 42, sull'aggiornamento delle cosiddette graduatorie ad esaurimento, presentata dall'Anief (l'Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione). La terza sezione del tribunale amministrativo del Lazio, presieduta da Evasio Speranza, ha emesso una ordinanza che sospende l'efficacia dell'undicesimo comma dell'articolo 1 e del primo comma dell'articolo 12 del provvedimento, quelli riguardanti il collocamento in coda dei precari in altre tre province italiane, oltre quella in cui sono iscritti da due anni. In questo modo, la giustizia amministrativa accoglie le rimostranze dei supplenti, soprattutto del Sud, che per trovare più facilmente lavoro intendono spostarsi nelle province col maggior numero di cattedre disponibili. In questi giorni, gli uffici scolastici provinciali (gli ex provveditorati agli studi) sono alle prese con le domande presentate dai 270 mila precari in lizza per una supplenza. Se il ministero dell'Istruzione dovesse applicare immediatamente, senza cioè ricorrere al Consiglio di stato, l'ordinanza, che nelle prossime settimane verrà anche discussa nel merito, nelle altre tre province....
mercoledì 3 giugno 2009
CESENA - No alla "scuola-parrocchia"
Ancora un attacco clericale alla laicità della scuola.
A fianco di Alberto Marani, no alla “scuola-parrocchia”
Alberto Marani, docente di matematica e fisica del Liceo Scientifico “Righi” di Cesena ed esponente dei Cobas della scuola, è stato sospeso dall’insegnamento e dallo stipendio per due mesi, con decisione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Forlì-Cesena. La motivazione principale è l’avere condotto un’indagine nelle proprie classi per rilevare quanti studenti sceglierebbe la materia alternativa qualora l’istituto la programmasse (in palese violazione della normativa finora non è stato fatto). Nel questionario ciascuno doveva indicare quale insegnamento avrebbe scelto (fra Religione cattolica, Storia delle religioni e Diritti umani). Dall’indagine è risultato che solo l’11% sceglierebbe Religione cattolica: e il Collegio Docenti aveva recepito le proposte di Marani, deliberando la necessità di offrire agli studenti la Materia alternativa. La cosa ha fatto infuriare gli insegnanti di religione e i cattolici integralisti all’interno del liceo, i quali tramite una lettera di Don Stefano Pasolini, docente di Religione delle classi coinvolte nel questionario, hanno lamentato all’Ufficio Scolastico Regionale che Marani avrebbe offeso, con quel questionario, il collega di Religione. E’ scattata così la sanzione, inaudita e pesantissima. L’ispettrice inviata dall’USR, Rosanna Facchini, ha persino diffidato il docente dal fare conoscere agli alunni i risultati dell’indagine. All’accusa è stata aggiunta quella di avere affisso nelle bacheche della scuola, durante il bombardamento di Gaza, 5 immagini di Handala (il bambino palestinese scalzo e sofferente) dopo aver usato "addirittura" la stampante della scuola. Il Consiglio di Disciplina del CNPI (con i rappresentanti dei sindacati concertativi CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda) ha proposto di ridurre la sospensione a “SOLI DUE MESI” (sic!!!!) perchè la richiesta della Direzione Scolastica Regionale era addirittura di 6 mesi (comminata neanche a pedofili condannati).
Dopo la vicenda di Franco Coppoli dei COBAS di Terni, sospeso per un mese per aver "osato" staccare il crocifisso nelle sue ore di lezione, questo è l'ulteriore esempio di come la scuola pubblica sia ormai piena di integralismo violento contro chiunque metta in discussione l’invadenza clericale. I COBAS difenderanno con tutti gli strumenti a disposizione – giuridici, sindacali e politici – Alberto Marani; ma invitano altresì i/le docenti a difendere la laicità dell’insegnamento e a far crescere un movimento che ponga fine alle interferenze dell’integralismo religioso, all’imposizione dell’insegnamento della religione cattolica e agli assurdi privilegi concessi agli insegnanti di religione – selezionati e imposti dal Vaticano – che sono gli unici docenti in Italia ad aver il posto garantito, usato da buona parte di essi per diffondere il modello della “scuola-parrocchia”.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS