Alcuni stanno facendo anche lo sciopero della fame.
1) Bilancio dell'Assemblea Nazionale del 29 Novembre 2009 e lettura del report sull'Assemblea.
docenti, personale ata, genitori, uomini liberi in difesa della scuola italiana coordinamentoscuolamadonita@gmail.com
- articolo di Don Enzo Mazzi da “Il Manifesto” del 5 novembre 2009
- articolo da “Il Mattino di Padova” del 5 novembre 2009
Con un decreto del 10 settembre scorso (D.L. 135/09, Art. 15) il Governo regala l’acqua ai privati: sottrae ai cittadini l’acqua potabile, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.
Entro il prossimo 24 novembre, il decreto che privatizza l’acqua potrebbe diventare legge.
Protesta contro questa decisione del Governo tramite interlocuzioni con i parlamentari ed invio di e-mail al Ministro dell’Ambiente, ai vari Ministri e parlamentari.
Chiedi al tuo Consiglio Comunale di prendere posizione contro questo decreto che dichiara l’acqua potabile una merce ed avvia una campagna - anche attraverso una raccolta di firme - per impegnare il consiglio comunale ad inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento che l’acqua è “un bene comune e un diritto umano universale” e che il servizio idrico è “un servizio privo di rilevanza economica” da gestire in forma pubblica e con la partecipazione delle comunità locali. ---> Scarica la petizione popolare contro l’Artt. 15 e 23 bis e organizza banchetti di raccolta firme
Sostieni le azioni proposte dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua per chiedere al Parlamento ed al Governo il ritiro delle nuove norme.
Diversi osservatori, fino a qualche giorno fa, erano scettici sulla possibilità che la Conferenza unificata, già nella prima seduta utile dopo mesi di inattività, potesse licenziare i pareri sugli schemi di regolamento per la riforma delle superiori. Scetticismo motivato da due buone ragioni.
Innanzitutto c’era una ragione tecnica, derivante dal fatto che l’eccessiva quantità di argomenti all’ordine del giorno (ben 62 di cui 9 tutti relativi all’istruzione) avrebbe probabilmente impedito la trattazione degli argomenti previsti, considerate anche le poche ore a disposizione.
C’era un’altra ragione, più politica, che riguardava un possibile atteggiamento ostruzionistico delle regioni, in maggioranza di centro-sinistra, che avrebbero potuto avere buon gioco nel richiedere tempi congrui per l’approfondimento della materia proposta, pretendendo un rinvio per l’esame dei testi degli schemi di regolamento predisposti dall’Amministrazione.
Tutto questo non è avvenuto. Sui tre schemi di regolamento sulle superiori c’è stata discussione e confronto, e le Regioni non hanno fatto alcun ostruzionismo, assumendo con chiarezza posizioni contrarie o favorevoli e deliberando i pareri (non vincolanti) richiesti.
Entro una settimana, anche le commissioni parlamentari dovranno esprimere il proprio parere (i 30 giorni di tempo previsti dalla legge per pronunciarsi scadono tra pochi giorni). A quel punto mancherà soltanto, prima dell’adozione finale dei regolamenti da parte del Consiglio dei Ministri, il parere del Consiglio di Stato. Parere per il quale non dovrebbero esserci problemi.
Ai primi di dicembre le scuole, a poco meno di tre mesi dal termine delle iscrizioni del prossimo 27 febbraio, fissato in settimana dal Miur, potrebbero disporre dei nuovi regolamenti per la riforma da avviare dal 2010. [da Tuttoscuola N. 414, 2 novembre 2009]
Una cosa è certa: sarà una scuola del taglio selvaggio!!! Ecco i dati tratti dalle Relazioni tecniche dei Regolamenti sul riordino degli istituti di scuola secondaria superiore.
SCUOLE/ | LICEI | ISTITUTI | ISTITUTI PROFESSIONALI | |||
Tagli | N°. | SPESE | N°. POSTI | SPESE | N°. POSTI | SPESE |
Anno f. 2010 |
| 24.859.054 |
| 46.719.901 |
| 28.464.894 |
Anno f. 2011 |
| 78.463.037 |
| 142.619.763 |
| 71.219.927 |
Anno f. 2012 |
| 92.124.751 |
| 122.748.430 |
| 28.580.275 |
Totali | 2.568 | 195.446.842 | 10.359 | 312.088.094 | 4.373 | 128.265.096 |
Ai lavoratori della scuola, agli studenti ed ai cittadini che hanno a cuore le sorti della scuola spetta il compito di mobilitarsi urgentemente per bloccare il ciclone che sta per abbattersi sull’istruzione superiore.
Il 4 novembre tutti in piazza per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan e il taglio delle spese militari
A te che hai partecipato alle marce per la Pace ,che avevi appeso la bandiera arcobaleno al tuo balcone,
che hai firmato petizioni contro la guerra e per il ritiro delle truppe,
che sei scesa/o in piazza per chiedere la fine della guerra permanente, travestita da missioni di pace,
che hai chiesto di tagliare le spese militari per riconvertirle in spese sociali,
che vorresti chiudere le fabbriche di armi per produrre beni per la vita, e non più strumenti di morte,
che vorresti chiudere le basi militari perché minacciano la vita di altri popoli e la salute del tuo paese,
che hai protestato contro le bombe atomiche ed hai chiesto il disarmo come unica sicurezza,
che hai contestato la retorica patriottica che giustifica la morte e la distruzione,
che vuoi un’Italia di pace, solidale con gli altri popoli e non più complice della guerra globale,
che ripudi la guerra “ come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” ,
che guardi alla Palestina, al Kurdistan, all’Africa, all’Iraq, all’Afghanistan, all’Iran, a tutto il Medio oriente e lotti per una politica di pace, perché l’Italia esca dalle alleanze di guerra
RIVOLGIAMO QUEST’APPELLO PER TORNARE A PARTECIPARE ALLE INIZIATIVE CONTRO LA GUERRA. IL 4 NOVEMBRE GIORNATA DELLE FORZE ARMATE SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO IL MILITARISMO, CONTRO LE MISSIONI DI GUERRA, PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN !!LANCIAMO IN TUTTE LE CITTA’ INIZIATIVE DI PROTESTA, CONTROINFORMAZIONE, PRESIDI, AZIONI DIMOSTRATIVE.
LA GUERRA E’ UN CRIMINE CONTRO L’UMANITA’, E’ ANCHE UN MISFATTO ECONOMICO PERCHE’ STORNA RISORSE DAI BISOGNI SOCIALI AGLI STRUMENTI DI MORTE:
ALCUNI ESEMPI: La Guerra in Afghanistan costa in euro 3 milioni al giorno per mantenere in stato di occupazione militare circa 3000 uomini con gli strumenti di morte e distruzione tecnologicamente avanzati. In moneta afghana ciò che l’Italia ha speso dal 2001 per la guerra avrebbe potuto produrre 600 ospedali e 10.000 scuole - secondo i dati forniti da Gino Strada.
In Italia con 3 milioni di euro al giorno si potevano risolvere in tutte le regioni i problemi dei rischi idrogeologici e del riassetto territoriale. Il piano di acquisto e assemblaggio - a Novara - dei cacciabombardieri atomici F35 prevede la spesa di 13 miliardi di euro a rate fino al 2026 per la coproduzione e l’acquisto di 131 aerei da guerra ribattezzati “dalle ali d’oro”. Un delirio di potenza militare che serve a devastare altri popoli ed a togliere risorse alla cura della vita e della terra nei nostri territori.Lo specchietto qui sotto riportato ci mostra la gigantesca distruzione di risorse operata dalle spese militari (fonte Manlio Dinucci):
---spesa militare mondiale nel 2007 = 1.340 miliardi $ = + 45% rispetto al 1998 = 2.5 milioni di dollari al
minuto. Nel 2009 prevista a 1.500 miliardi di dollari. (SIPRI)
---spesa militare NATO= 3/4 della mondiale = 985 mld di $ (febbraio 2009 - SIPRI)
---spesa militare USA = 666 mld di $ (2008)
---spesa militare ITALIA = 30 mld di $ (2008)
---spesa militare mondiale di 7 giorni = 30 mld $ = soluzione crisi alimentare mondiale per 1 anno (FAO)
NO ALLE SPESE MILITARI
NO ALLE MISSIONI MILITARI – RITIRIAMO LE TRUPPE DALL’AFGHANISTAN
Manifestazioni si svolgeranno a Vicenza, Novara, Bologna, Genova, Firenze, Pisa, Livorno, Colleferro, Catania, Napoli.